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IGNORED

Per una numismatica unita ....


dabbene

Risposte migliori

Credo sia giusto ogni tanto proporre e cercare di riflettere sull'amata numismatica anche qui sul forum, questa volta l'opportunità me la fornisce l'editoriale dell'ultimo numero di "Monete Antiche" di Antonio Morello.

Cito qualche passo che ritengo importante e significativo, la premessa precedente è riferita a un calo di partecipanti e di vendite ai convegni, ma prolifico di eventi culturali :

 

" E' difficile sintetizzare le cause di questa crisi che deve ricercarsi in un insieme di motivazioni che andrebbero commentate una a una ; tuttavia, ad alcune di esse si potrebbe porvi qualche rimedio se ci fosse una unità di intenti da parte di tutte le componenti della numismatica che comunque soffrono, perchè legate l'una all'altra : se mancano i collezionisti c'è meno interesse per la materia, se muore l'editoria si perde la diffusione culturale, se eventi culturali si " chiudono " negli ambienti accademici non c'è apertura verso il sapere collettivo, se c'è un'interpretazione restrittiva sulle norme dei beni culturali c'è abbandono di interesse verso il collezionismo, per certi versi, formativo per questa materia ; insomma se ognuno continua a " coltivare il proprio orticello " e a essere meno "aperto" verso nuove proposte, si avrà un inevitabile declino della numismatica."

 

" Eventi culturali e commerciali, più o meno ben organizzati, dovrebbero far aprire ancor di più gli occhi verso la necessità di unire le forze, in un coro unanime, per tentare di migliorare la situazione affinché professionisti, studiosi, editori, sodalizi di settore possano ciascuno offrire un prezioso contributo per avere un ritorno positivo per tutta la collettività."

 

Così l'editoriale di " Monete Antiche "....gli spunti sono tanti e tutti da riflessione, personalmente trovo importanti gli accenni a una unità che sembra difficile da trovare, a volte Enti, Associazioni non si parlano, le componenti sono tante e con obiettivi divergenti, poi ci sono le date sovrapposte degli Eventi, ma potrebbero partecipare nell'organizzazione insieme tante sigle o fondersi tra loro alcune, l'importanza del collezionismo come motore, il chiudersi in molti nel proprio ambito, la chiusura di parte dell'ambiente accademico verso una numismatica aperta e divulgata a tutti, il considerare anche proposte innovative da qualunque ambito arrivino, il mondo cambia, cambia anche la numismatica, fermi non si può stare....un certo immobilismo che contraddistingue il mondo della numismatica deve cambiare per un ricambio generazionale e per un maggior numero di appassionati, che poi detto tra noi, conviene a tutti, tranne a chi vede la numismatica una cosa per pochi....comunque non dovrebbero sul forum mancare riflessioni su questi temi.....e qualche miglioria io credo che si possa fare ed ottenere se questo mondo parlasse insieme con le sue svariate componenti.... 

 

 

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Una piccola considerazione senza pretese: ci lamentiamo che non c'è abbastanza "unità di intenti da parte di tutte le componenti della numismatica" e che "ognuno continua a coltivare il proprio orticello" quando, per esempio, anche solo nel piccolo della comunità di lamoneta ci sono collezionisti di monete antiche che considerano apertamente quelli di monete moderne/contemporanee numismatici di serie B che hanno meno dignità degli altri :rolleyes:

Modificato da ART
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Una piccola considerazione senza pretese: ci lamentiamo che non c'è abbastanza "unità di intenti da parte di tutte le componenti della numismatica" e che "ognuno continua a coltivare il proprio orticello" quando, per esempio, anche solo nel piccolo della comunità di lamoneta ci sono collezionisti di monete antiche che considerano apertamente quelli di monete moderne/contemporanee numismatici di serie B che hanno meno dignità degli altri :rolleyes:

 

E vabbè son ragazzi!

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Anche questo e' un problema effettivamente nel problema, la frammentazione di interessi dei numismatici per periodo storico o per zecca, questo non viene molto considerato ma un classicista dialoga con classicisti, il Regno col Regno, e quelli di una zecca con gli appassionati della stessa, le identità in numismatica contano ed e' giusto che siano ben considerate ma anche questo rischia di portare in un mondo di individualisti, solitari anche la frammentazione per identità o per periodi storici, su temi, valori, iniziative, normative dovremmo superare tutto questo e creare un coordinamento... tra noi....

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Parliamo spesso inevitabilmente di numismatici, ma chi sono i numismatici e da chi e'poi composta la numismatica?

Collezionisti

Raccoglitori

Investitori

Semplici appassionati

Studiosi privati

Pubblicisti privati

Editoria del settore

Commercianti

Ricercatori

Accademici

Periti numismatici

Direttori di Enti, Musei, Medaglieri

Iscritti a circoli, ad associazioni, societa'

Utenti e rappresentanti a vario titolo di network numismatici, blog, social

E chi vuole può aggiungere.....evidentemente molti non hanno gli stessi interessi, sono troppe le componenti, certo una numismatica per tutti, aperta, divulgata aiuterebbe molte di queste componenti verso una maggiore diffusione della stessa.....

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Vedi caro Dabbene credo tu ti sia risposto da solo

Sono tante - troppe - è troppo diverse - le varie anime/componenti della numismatica per avere un minimo comun denominatore di intenti.

E poi quando dici che alcune associazioni dovrebbero fondersi , chi farebbe il primo passo rinunciando alla propria identità' ? Esistono diverse associazioni copia di altre o che potrebbero vantaggiosamente confluire/ fondersi in altre , ma chi è' disposto a compiere il sacrificio/ primo passo?

La situazione è' più' complessa e andrebbe analizzata meglio per eventualmente promuovere/ suggerire dei cambiamenti che non siano solo proclami di nobili intenti di pero' poca efficacia pratica

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Ciao a tutti...un mio piccolo intervento..

Non notate che c'è un imponente squilibrio tra offerta e domanda di monete?

Chiunque, in qualsiasi posto, cerca di vendere proprie monete...per non parlare delle aste on line, ormai quasi giornaliere...

Anche ai convegni, c'è più movimentazione di monete tra privati che gente che acquista ai tavoli...

Per non dire che, ahimè!! molti commercianti, ai convegni,  praticano prezzi superiori a quelli che si trovano normalmente nelle aste on line...

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Voglio essere "cattivo".

Si potrebbe dire facilmente - e romanticamente - che le varie anime hanno in comune la divulgazione e il progresso della numismatica. Tutti sappiamo che non è così. Il commerciante e l'editore mirano ovviamente - e sottolineo ovviamente - al proprio profitto come avviene in qualsiasi attività commerciale. Lo studioso mira a pubblicare le proprie teorie per far sì che il suo nome venga "immortalato". Il collezionista mira ad avere il pezzo raro, pagarlo poco e rivendendolo ad un prezzo maggiore. Sono il primo a riconoscere tuttavia che in ciascun settore ci sono delle "mosche bianche" ma, come si suol dire, "una rondine non fa primavera". Nel nostro piccolo, nel nostro forum, sono presenti tutte le componenti e spesso mi convinco sempre più di quanto su affermato. Absit iniuria verbis

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Come potrebbe essere altrimenti @@Liutprand ? Così è l' uomo in ogni parte del mondo. Coloro che per vari motivi si interessano di monete ne sono una parte. Anche se il campione è piccolo manterrà sostanzialmente le caratteristiche della totalità.

Al mio paese di origine c' è un detto: " meglio a o' rende che a o' parende" traduzione : meglio al proprio dente che al proprio parente. >_>

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faccio una riflessione sul lato commerciale.

 

credo che la numismatica stia mutando...non si può pensare di ragionare come 20/30/40 anni fa.

i convegni stanno subendo una flessione fisiologica per l'avvento di internet...coi negozio dei venditori visibili online e con anche quasi tutte le aste di spessore. ergo:una persona può collezionare anche dal pc...con tutti,sia chiaro,i limiti del caso...ma può farlo.

questo aumento di materiale disponibile e visibile a tutti comporta ,come dice @@eliodoro ,uno squilibrio gigantesco tra domanda e offerta con quindi conseguente crisi di chi non riesce a vendere il proprio materiale.

aggiungiamoci il problema della sicurezza personale che negli ultimi anni è divampato più di prima e del fatto che ,volenti o nolenti, di soldi ne girano pochi a causa della situazione del nostro paese.

 

è una numismatica diversa...certo migliorabile ma che non tornerà come un tempo.

occorre farsene una ragione :)

 

marco

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Awards

Caro Mario,

 

pensare che anche solo fra collezionisti (lasciamo stare per un momento tutte le altre componenti) si possa avere comunanza di interessi numismatici, mi pare una pia illusione.

 

E non arrivo neppure a richiamare quanto scriveva ART circa la molto discutibile opinione di taluno che considera i collezionisti di serie A o di serie B a seconda del tipo di monetazione che raccolgono, ma mi fermo molto prima e mi limito a considerare i diversi approcci che contraddistinguono i soli collezionisti.

 

C'è l'approccio "mordi e fuggi", che non è proprio di una specifica tipologia numismatica ma che può riguardare qualunque monetazione.

 

In questo approccio, non si capisce francamente a cosa sia veramente interessato il collezionista; che si appassiona alle monete con la stessa velocità con la quale se ne disfa.

 

Compra e vende; ricompra e rivende, anche nello spazio di qualche mese o anno. Potrebbero forse essere anche pomodori o patate ma invece sono monete....Chissà poi perchè?

 

Probabilmente, più che ad una modalità di esercizio del collezionismo, siamo di fronte ad un disturbo comportamentale ossessivo conpulsivo

 

Ci sono poi quei collezionisti che hanno verso le monete un approccio puramente finanziario: i pezzi in collezione sono solo fior di conio o giù di lì, possono spaziare dagli aurei romani alle 100 lire di vittorio emanuele III, meglio se sono rinchiuse in un "sarcofago" di una società di grading americana, così la moneta non si rovina ed è certificata "a futura memoria".

 

Qualcuno, tempo fa, voleva persino istituire per questi collezionisti/investitori un "indice di borsa" ad hoc per le loro monete.

 

C'è poi il "finto collezionista" che in realtà, se non fosse perchè non ha la partita I.V.A. e non presenta la dichiarazione dei redditi. sarebbe un commerciante a tutti gli effetti.

 

C'è poi il collezionista "vecchia maniera", che prima di acquistare una moneta compra i testi di riferimento e la studia.....e solo dopo averla studiata la compra.

 

C'è poi lo studioso ex collezionista, che ha ceduto le sue monete e continua a studiare la numismatica, approfondendo la materia sui testi senza più affiancare allo studio il possesso delle monete.

 

Penso di aver enucleato le principali "anime" dei soli collezionisti, anche se non credo di averle esaurite tutte.

 

Già da questa prima sommaria disamina si coglie facilmente come nella solo casa del collezionismo convivano "anime" che probabilmente neppure dialogano fra loro o se talvolta riescono anche a dialogare, si capiscono molto poco visto che parlano linguaggi non solo diversi ma talvolta, oserei dire, quasi "opposti".

 

In tutto ciò il discorso della "divulgazione" numismatica, a Te ed a tanti molto caro, si colloca all'interno di contesti estremenente "intimi", non certo per motivi "elitari" come qualcuno erroneamente potrebbe pensare, ma solo perchè, e qui la maschera va gettata via senza ipocrisie, la Cultura numismatica intesa come studio ed approfondimento della materia, interessa solo ad una piccolissima parte della "categoria" sopra descritta.

 

Questa affermazione finale, difficilmente smentibile, è comprovata dalle performances di qualunque intrapresa letteraria che riguardi la materia, ivi compresa quella editoria prettamente divulgativa e che per tale motivo dovrebbe riscuotere maggior successo in quanto alla "portata di tutti i collezionisti", sia per il prezzo che pei i contenuti, ma che invece sappiamo bene come si sia ridotta.

 

Ieri leggevo un vecchio numero de "Il Gazzettino Numismatico" del 1973.

 

Il "sanguigno" Direttore (e fac totum) di questa Rivista, un certo Dott. Piero De Luca ,che mi sarebbe molto piaciuto conoscere per la sincerità che traspare dai suoi scritti e che spero sia ancora in vita, in un editoriale informava i suoi lettori che quel numero bimestrale della rivista era stato pubblicato in "sole" 40 mila copie.

 

Il "Gazzettino", fino ad un cero punto, era distribuito in edicola ma poi, a causa degli frequenti scioperi dei "postelegrafonici" (così li chiamava il Direttore secondo una definizione in voga negli anni '70) e delle scorrettezze delle agenzie di distribuzione, che tardavano a riversare gli incassi all'Editore, dovette passare alla sola modalità dell'abbonamento.

 

Alla fine degli anni '70 la Rivista, che ha un taglio divulgativo molto accattivante, chiuse i battenti (non conosco le ragioni della chiusura)..

 

Tornando ai giorni nostri, una tiratura di 40 mila copie per una Rivista generalista di numismatica sarebbe una cifra "mostruosa" ed impensabile.

 

Ma vogliamo parlare della tiratura (e quindi delle vendite) dei libri di numismatica?

 

Meglio non rovinarci la giornata più di quanto già non si sia fatto con le sopraestese considerazioni.

 

Quindi, l'encomiabile intento divulgativo della materia, se vuole fotografare con realismo l'attuale situazione, non può non tenere conto della disponibilità a recepire tale divulgazione da parte, innanzitutto, degli stessi "collezionisti", intendendo con questa espresione una categoria estremamente eterogenea, la cui "anima" comune si intravvede a fatica (e sempre che un'anima comune vi sia...io non lo darei affatto per scontato...).

 

Saluti. :hi:

Michele

Modificato da bizerba62
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"E chi ha veramente a cuore la divulgazione numismatica tra tutte queste componenti ? Alcune remano, alcune meno, alcune no e se poi non si divulga che futuro avrà la numismatica ? "

 

Chi ha veramente a cuore la divulgazione numiismatica fa benissimo a divulgare....l'importante è avere la percezione che l'auditorio della componente "collezionistica" interessato a questa divulgazione è estremamente esiguo.

 

E oggi è ancora più esiguo di ieri, stando a quello che dicono i numeri e nonostrante (e questo è davvero l'aspetto più preoccupante..) la straordinaria potenzialità della "rete", che ieri non c'era.

 

M.

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Supporter

E chi ha veramente a cuore la divulgazione numismatica tra tutte queste componenti ? Alcune remano, alcune meno, alcune no e se poi non si divulga che futuro avrà la numismatica ?

 

Buona Domenica

 

Esposizione lucida e condivisibile, quella di @@bizerba62, caro Mario.

 

Però ci sono dei "Don Chisciotte" che credono nella divulgazione; acune volte amati per questo, altre volte osteggiati o, nelle migliori delle ipotesi, per nulla considerati.

 

Passatemi l'aspetto "romantico", ma credo che la divulgazione - a qualsiasi livello - sia un seme che si getta al vento, con spirito di grande generosità; talvolta finisce in luoghi dove non avrà opportunità di germogliare, altre volte, invece, darà bellissimi frutti.

 

Se ciò accadrà anche solo una volta su cento, sarà pur sempre una conquista.

 

saluti

luciano

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Purtroppo a quel che vedo e certe volte leggo, l intesa della numismatica come collezionismo assume vari aspetti, certe volte anche ambigui.

Vedo che le generazioni più nuove al 90 percento si muovono per la moda o per il semplice fatto che va per la maggiore questa o quella moneta.

Credo però che un forum come questo, a parte per alcuni individui poco maturi e con molta polenta da mangiare, sia una cosa molto positiva e di aggregazione e approfondimento.

Certo c é sempre modo e modo di fare le cose e anche di utilizzarle.

Quel che manca il più delle volte é il rispetto per chi su certi generi ne sa di più e può dire di più.

(Ma questo é disturbato da pochi e stupidi utenti)

credo che una buona scuola fatta a modo e un buon metodo servirebbe come magari era fatto nelle generazioni prima.

L importante é che la numismatica ci emozioni, ci appassioni, ci coinvolga.

Certe volte troppi interessi motivano certi discorsi, forse qui nel forum ancora questo non avviene per fortuna.

Io personalmente voglio essere ottimista e non pessimista, credo che la crisi non tocchi l ambito delle monete, beni da collezione e certe volte di antichissima storia.

Credo piuttosto che monete comuni e di facile reperibilità avessero raggiunto veramente il tetto max e adesso sono diversi i prezzi di realizzo da quelli aspettati.

Anche vero che i cataloghi in continua pubblicazione anno dopo anno stanno continuando a dare cifre virtuali in continuo aumento come se le nostre entrate fossero in continua e rimarcata crescita.

Divulgare fa bene ma sempre distinguere cosa si divulga e come lo si divulga e chi lo divulga.

L onesta intellettuale ormaì credo sia cosa ben rara e non da tutti.

Saluti

Fofo

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"assatemi l'aspetto "romantico", ma credo che la divulgazione - a qualsiasi livello - sia un seme che si getta al vento, con spirito di grande generosità; talvolta finisce in luoghi dove non avrà opportunità di germogliare, altre volte, invece, darà bellissimi frutti.

Se ciò accadrà anche solo una volta su cento, sarà pur sempre una conquista.
"

 

Ciao Luciano. :hi:

 

Le considerazioni che ho svolto nel precedente intervento non vogliono ovviamente costituire un ostacolo alla divulgazione numismatica, sia ben chiaro, ma vogliono solo "richiamare alla realtà" chi pensa che l'unione del collezionismo (innantitutto) ed in seconda battuta della Numismatica, possa essere solo una questione di divulgazione, di "fare il primo passo" o di accettare qualche compromesso, di fondere insieme due o più Associazioni.

 

La realtà è molto più articolata e, vorrei farVi notare, che al momento ho solo considerato l'area del collezionismo; se poi integriamo la disamina includendo le altre compenenti (commercianti, studiosi, accademici, archeologi, ministero, FF.OO, ecc.), con tutte le relative specificità e sensibilità, la parola "unità" della numismatica diventa davvero un'eco lontana filtrata da venti impetuosi.

 

Oserei dire che lin questo "marasma", la divulgazione è forse l'ultimo dei problemi, nel senso che essa si può comunque esercitare negli ambiti ristretti, (a dire il vero poco più che delle sacrestie...) che le sono propri ed al riparo dalle altre "diatribe" e meschinità quotidiane.

 

Fortunati i Divulgatori, se possono astrarsi e permettersi di dedicarsi ad essa senza curarsi delle conservazioni, del "quanto vale la mia moneta?", del FDC, dei falsi nelle aste, dei finti commercianti travestiti da finti collezionisti, degli attestati di autenticità e provenienza, delle riviste di numismatica che nessuno compra perchè costano troppo e di tutta un'altra serie di "miserie" che incombono....

 

In questo senso, anzi, la Divulgazione può diventare un "farmaco salva-vita", almeno per coloro che la praticano.

 

Cioè pochi intimi. :crazy:

 

M.

Modificato da bizerba62
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Molto intimi....ho partecipato a conferenze, che trattavano argomenti molto interessanti, dove si era in quindici, relatori compresi.

 

I libri vengono stampati, grasso che cola quando va bene in 300-500 copie e neppure tutte vengono vendute. Si scrive per passione e per soddisfazione personale e si deve avere la fortuna di avere un editore serio alle spalle, perchè non tutti possono abbeverarsi all'editoria statale, che tra l'altro, paga anche il lavoro del fortunello/a di turno. Se un privato dovesse chiedere anche un compenso per se, non ci sarebbero più libri da pubblicare e questo per le ovvie spese di pubblicazione.

 

Si, la numismatica ha molte anime...si parte dall'aristocrazia (oligarchica-nepotistica), molto ristretta che non ascolta nemmeno la "voce" del restante "popolo", specie se va contro corrente, per passare ai "borghesi" e per finire ai "peones". Se poi peones o borghesi osano pubblicare infrangendo il Santuario degli aristocratici...apriti cielo.

 

Detto questo mio modesto parere..finchè nella numismatica avremo i "servi sciocchi", ci sarà poco da stare allegri. Fermo restando che, sempre secondo il mio modesto parere, chi colleziona monete senza studiarle ma comprando ogni anno il catalogo per vedere le oscillazioni delle valutazioni, non è un numismatico, ma un collezionista, alla stregua del collezionista di sorpresine Kinder o figurine Panini, senza nulla togliere allo spirito del collezionismo, bello e appagante comunque. Ma la numismatica è un'altra cosa. Il compianto Mario Traina lo scriveva ogni volta che poteva...

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La tanto auspicata "unità di intenti" non è ottenibile, per il semplice ed evidente fatto che già nell'ambito di chi si dedica al collezionismo numismatico gli intenti non sono necessariamente convergenti...anzi.

Quindi considerare il collezionismo come se fosse un unico centro di interessi è sommamente fuorviante, così com'è fuorviante credere che la divulgazione numismatica interessi tout court al "collezionismo".

Prima chiariamo di quale "collezionismo" numismatico stiamo parlando e poi valuteremo se esso è interessato o meno alla divulgazione, piuttosto che al commercio o all'investimento.

Altrimenti, chii dovesse leggere questi nostri dibattiti senza conoscere bene l'ambiente (dubito che un tale Lettore ci sia....ma non si sa mai...) potrebbe essere indotto a pensare che i collezionisti numismatici siano tutti degli studiosi a cui un destino cinico e baro ha impedito di praticare la divulgazione della loro amata disciplina..

In realtà, NOI sappiamo bene che non è affatto così e che la causa della scarsa propensione alla divulgazione non va ricercata nelle avverse congiunzioni astrali ma all'interno di noi stessi.

Capisco anche che queste considerazioni possano pure dare fastidio, ma vorrei che fossero smentite con fatti concreti e non con impalpabili riflessioni ideali.

M.

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Mi fa piacere che il dibattito prenda piede, anche con autorevoli pareri, buon segno, se uno come Morello lancia il sasso ma lo fa ogni tanto anche Ganganelli poi bisogna ogni tanto raccoglierlo anche noi e devo dire che il fatto di riproporlo qui su Lamoneta permette intanto un dibattito che su una rivista non avviene e poi bisogna dirlo raggiunge tanti, tanti attori e tante componenti.

E se non le raggiungi direttamente le raggiungerai comunque indirettamente con l'amico che segnalerà la discussione, così è...quindi bene parlarne anche qui....la risonanza comunicativa del forum è comunque veramente ampia....

La situazione della numismatica la conosco, non benissimo, ma la conosco, mi piace guardare sempre anche oltre il forum, ed è giusto così, certo ci sono delle componenti che in misura e modi differenti soffrono, inutile nasconderlo e non lo nasconde infatti nessuno.

L'unione delle componenti in particolare quelle similari che agiscono come alternative ma con funzioni analoghe o quasi non sarà una loro scelta sarà una inevitabile conseguenza nel tempo, chi prima, chi poi, i numeri sono numeri....il trend è questo, salvo rare ed encomiabili realtà, le chiusure o le fusioni ci saranno...

L'età media aumenta e se non ci sarà un ricambio generazionale sarà difficile invertire la rotta.

Il divulgatore è indubbiamente una mosca rara, credo sia una predisposizione innata, una caratteristica, o lo sei o non lo sei, sul forum per fortuna ce ne sono e aggiungo anche ce ne sono stati, speriamo continuino alcuni ancora....

Ma divulgare non è da tutti, spesso le conoscenze te le tieni e gli altri si arrangino.... ma come abbiamo studiosi privati sul forum divulgatori, abbiamo anche accademici che divulgano i loro contributi in digitale, cito Arslan, ma potrei fare anche altri nomi, alcuni anche sul forum.

E poi ci sono i maestri, che una volta c'erano, ci sono ancora ? Forse meno....ma sono importanti anche loro...

E poi i giovani è chiaro che se non esce nuova linfa qui ci fermeremo....i giovani rimarranno con i telefonini, facebook, le moto....molto è nato e partito da qui sul forum dobbiamo anche dirlo chiaramente.

Io vedo con piacere, come altri del Cordusio, che quando ci troviamo vediamo giovani che abbiamo incontrato qui sul forum e poi seguendoli li abbiamo conosciuti realmente, è un percorso lungo, non per tutti, ma oggi possiamo dire che due ragazzi del forum sono stati a Taormina, al Cordusio invece c'è un gruppetto di molto bravi, e poi altri che partecipano comunque.

Questi dal forum si sono mossi, articoli, iscrizioni a Circoli, Società, comprano monete, leggono riviste ....capite che il circolo virtuoso poi parte da qui e bisogna alimentarlo, in questo caso i risultati si vedono, certo sono piccoli numeri ma meglio di niente....

Di certo questi giovani non arrivano all'improvviso paracadutati dal cielo, c'è un cammino con alcuni di noi....

E quindi quando si parla di iniziative per i giovani, e qui parlo per gli attori che hanno responsabilità fuori del forum, io dico osate, credete nei giovani, fate delle scommesse, è da qui che bisogna partire, gli Accademici sono già arrivati, i giovani potrebbero arrivare....ma dobbiamo crederci in molti.....

Modificato da dabbene
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"assatemi l'aspetto "romantico", ma credo che la divulgazione - a qualsiasi livello - sia un seme che si getta al vento, con spirito di grande generosità; talvolta finisce in luoghi dove non avrà opportunità di germogliare, altre volte, invece, darà bellissimi frutti.

Se ciò accadrà anche solo una volta su cento, sarà pur sempre una conquista."

 

Ciao Luciano. :hi:

 

Le considerazioni che ho svolto nel precedente intervento non vogliono ovviamente costituire un ostacolo alla divulgazione numismatica, sia ben chiaro, ma vogliono solo "richiamare alla realtà" chi pensa che l'unione del collezionismo (innantitutto) ed in seconda battuta della Numismatica, possa essere solo una questione di divulgazione, di "fare il primo passo" o di accettare qualche compromesso, di fondere insieme due o più Associazioni.

 

La realtà è molto più articolata e, vorrei farVi notare, che al momento ho solo considerato l'area del collezionismo; se poi integriamo la disamina includendo le altre compenenti (commercianti, studiosi, accademici, archeologi, ministero, FF.OO, ecc.), con tutte le relative specificità e sensibilità, la parola "unità" della numismatica diventa davvero un'eco lontana filtrata da venti impetuosi.

 

Oserei dire che lin questo "marasma", la divulgazione è forse l'ultimo dei problemi, nel senso che essa si può comunque esercitare negli ambiti ristretti, (a dire il vero poco più che delle sacrestie...) che le sono propri ed al riparo dalle altre "diatribe" e meschinità quotidiane.

 

Fortunati i Divulgatori, se possono astrarsi e permettersi di dedicarsi ad essa senza curarsi delle conservazioni, del "quanto vale la mia moneta?", del FDC, dei falsi nelle aste, dei finti commercianti travestiti da finti collezionisti, degli attestati di autenticità e provenienza, delle riviste di numismatica che nessuno compra perchè costano troppo e di tutta un'altra serie di "miserie" che incombono....

 

In questo senso, anzi, la Divulgazione può diventare un "farmaco salva-vita", almeno per coloro che la praticano.

 

Cioè pochi intimi. :crazy:

 

M.

 

Molto intimi....ho partecipato a conferenze, che trattavano argomenti molto interessanti, dove si era in quindici, relatori compresi.

 

I libri vengono stampati, grasso che cola quando va bene in 300-500 copie e neppure tutte vengono vendute. Si scrive per passione e per soddisfazione personale e si deve avere la fortuna di avere un editore serio alle spalle, perchè non tutti possono abbeverarsi all'editoria statale, che tra l'altro, paga anche il lavoro del fortunello/a di turno. Se un privato dovesse chiedere anche un compenso per se, non ci sarebbero più libri da pubblicare e questo per le ovvie spese di pubblicazione.

 

Si, la numismatica ha molte anime...si parte dall'aristocrazia (oligarchica-nepotistica), molto ristretta che non ascolta nemmeno la "voce" del restante "popolo", specie se va contro corrente, per passare ai "borghesi" e per finire ai "peones". Se poi peones o borghesi osano pubblicare infrangendo il Santuario degli aristocratici...apriti cielo.

 

Detto questo mio modesto parere..finchè nella numismatica avremo i "servi sciocchi", ci sarà poco da stare allegri. Fermo restando che, sempre secondo il mio modesto parere, chi colleziona monete senza studiarle ma comprando ogni anno il catalogo per vedere le oscillazioni delle valutazioni, non è un numismatico, ma un collezionista, alla stregua del collezionista di sorpresine Kinder o figurine Panini, senza nulla togliere allo spirito del collezionismo, bello e appagante comunque. Ma la numismatica è un'altra cosa. Il compianto Mario Traina lo scriveva ogni volta che poteva...

 

Buona Domenica

 

Proprio così!

 

Avete entrambi ragione. C'è divulgazione e divulgazione; collezionista e collezionista, numismatico e numismatico.

 

Per quanto mi riguarda - e non potrebbe essere diversamente - divulgare quel poco che so .... (basic, molto basic), non mi costa nulla. Non lavoro di numismatica e quando scrivo qualche cosa di numismatica, non faccio mai un conto di benefici/costi e so che lo faccio per pochi.

 

Non ho "sovrastrutture" di tipo editoriale, mercantile, pecuniaro, che potrebbero indurmi a fare scelte di tipo economico e protezionistico ed in fondo, a ben pensarci, c'è da ritenersi dei privilegiati ... non ho la sapienza di scrivere cose così importanti, né divulgo informazioni così sensazionali, tali da impensierire il mondo accademico o commerciale, quindi scrivo con gioia, passione e leggerezza; non tanto per coloro che già sanno, ma soprattutto per chi è alle prime armi ed ha bisogno di una chiave di lettura.

 

Eppure mi è capitato spesso di aver interessato "vecchi" numismatici che, dovo aver letto un mio scritto, mi hanno contattatato per chiedermi approfondimenti o dove poterli trovare. Questo ripaga di ogni fatica, credetemi.

 

Divulgare, per me, significa dare informazioni, dare piccoli rudimenti e metodi di studio, soprattutto ai giovani, ma anche malizie che, una volta, si imparavano nei circoli numismatici che, oggi, sono in via di estinzione. Giovani che hanno bisogno di tutor disinteressati, che li possano invogliare a leggere libri, motivare e talvolta disilludere ....

 

Giovani che hanno la tecnologia informatica nelle loro mani e che si potrebbe dire che possano ottenere tutto; certamente con internet tutto è molto più facile; le informazioni e la cultura numismatica che, ai miei tempi, si dovevano trovare tra gli scaffali delle biblioteche (quando c'erano), sono più raggiungibili ed a portata di tutti; assolutamente vero, ma credo che non basti.

 

Parafrasando il detto che, non è importante sapere che ci vuole una vite in un macchinario per farlo funzionare, ma sapere quale e dove va messa; allo stesso modo le informazioni vanno divulgate più e più volte, anche le più semplici, perché internet è troppo veloce, vasto, dispersivo, fuorviante e talora anche mendace.

 

Io, da privilegiato, sono lieto di divulgare qualche informazione ai giovani (e non più giovani), che si approcciano da poco alla materia numismatica della quale mi diletto, ma non sono certo l'unico.

 

Ci sono tantissime persone, in questo forum, che fanno altrettanto e tante iniziative nate, grazie anche a loro, su questa piattaforma e che hanno riscosso non poco successo, avevano questo fine.

 

Non dimentichiamo poi che ci sono anche studiosi di prim'ordine ed accademici che lo fanno.

 

 

saluti

luciano

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La tanto auspicata "unità di intenti" non è ottenibile, per il semplice ed evidente fatto che già nell'ambito di chi si dedica al collezionismo numismatico gli intenti non sono necessariamente convergenti...anzi.

Quindi considerare il collezionismo come se fosse un unico centro di interessi è sommamente fuorviante, così com'è fuorviante credere che la divulgazione numismatica interessi tout court al "collezionismo".

Prima chiariamo di quale "collezionismo" numismatico stiamo parlando e poi valuteremo se esso è interessato o meno alla divulgazione, piuttosto che al commercio o all'investimento.

Altrimenti, chii dovesse leggere questi nostri dibattiti senza conoscere bene l'ambiente (dubito che un tale Lettore ci sia....ma non si sa mai...) potrebbe essere indotto a pensare che i collezionisti numismatici siano tutti degli studiosi a cui un destino cinico e baro ha impedito di praticare la divulgazione della loro amata disciplina..

In realtà, NOI sappiamo bene che non è affatto così e che la causa della scarsa propensione alla divulgazione non va ricercata nelle avverse congiunzioni astrali ma all'interno di noi stessi.

Capisco anche che queste considerazioni possano pure dare fastidio, ma vorrei che fossero smentite con fatti concreti e non con impalpabili riflessioni ideali.

M.

Beh, dai, qualche avversa congiunzione astrale ci deve pur essere...perchè tu e io sappiamo bene che vi è uno zoccolo duro restio alla divulgazione, o quanto meno propenso alla divulgazione "quando e come lo dico io", parafrasando il grande Gigi Sabani (O Jucas Casella? Non mi ricordo)...

Ma questa è una malattia molto comune negli ambienti scientifici...chissà mai perchè :crazy:  

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"Beh, dai, qualche avversa congiunzione astrale ci deve pur essere...perchè tu e io sappiamo bene che vi è uno zoccolo duro restio alla divulgazione, o quanto meno propenso alla divulgazione "quando e come lo dico io", parafrasando il grande Gigi Sabani (O Jucas Casella? Non mi ricordo)...

Ma questa è una malattia molto comune negli ambienti scientifici...chissà mai perché
" :crazy:

 

Si, però così corri troppo.....sei già arrivato alla successiva prospettiva, che è quella del rapporto tra collezionisti/studiosi privati e studiosi "di Stato".

 

Anche per questa prospettiva, "l'unità di intenti" andrebbe attentamente esaminata e mai data per scontata.

 

Se proprio sei così impaziente di anticipare i tempi e vuoi introdurre adesso questo tema, allora potrei rammentare che siamo passati attraverso posizione "estreme" (tipo quella secondo cui i collezionisti e studiosi privati non dovrebbero "rubare il lavoro" agli studiosi di professione...) espresse anche sul questo Forum, fino alle posizioni che ricordavi Tu, questa volta non esplicitate se non per "facta concludentia" (vale a dire....con un ostinato silenzio..) nella quali il confronto numismatico richiesto da alcuni studiosi privati su temi specifici (vedi NOTA 56) non solo non è stato accettato sul piano naturale del dialogo (come credo dovrebbe avvenire nell'ambito di una qualunque Comunità scientifica libera da pregiudizi) ma è stato silenziosamente osteggiato anche dopo che tale confronto ha persino assunto i toni di una clamorosa quanto obbiettivamente abnorme richiesta a rilevanza istituzionale, con un'Interrogazione parlamentare ad hoc, alla quale non si è finora data risposta..

 

E questo sarebbe un esempio di "comunione di intenti" per una Numismatica unitaria fra studiosi privati e studiosi pubblici?

 

M.

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Scusate se mi intrometto ma questa discussione mi ha ricordato un articolo di c.a 20 anni fa' al quale ho collaborato il cui titolo era "La riluttanza alla condivisione della conoscenza"

Ambientato nel contesto dei Sistemi Qualita' e dell'importanza appunto di condividere e divulgare le informazioni, dall'esperienze raccolte e vissute di chi aveva appunto il compito in azieda di "fare gruppo" negli anni che si sviluppava la filosofia delle normative ISO, emerse una vera barriera psicologica nel trasmettere l'esperienza, la conoscenza e quant'altro potesse essere utile da condividere da parte di chi si era formato culturalmente e lavorativamente tra gli anni 70' e 80'.....

Questo dato e' oggi in controtendenza dalla diversa disponibilita' di chi si e' invece "formato" negli anni post 90.... largo ai giovani (in tutti i campi).....

Daniele

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Bisogna sempre trovare l equilibrio giusto, alla fine il segreto sta tutto lì.

Bhé sicuramente non é un forum perfetto e non siamo tutti sullo stesso livello e certe volte della stessa opinione, ma mi sembra che con persone serie si possa ragionare, mentre magari in tanti altri ambiti non lo sia sempre fattibile.

Come in tutte le cose fatte per bene, ci vuole un capo che dicide, poi ci vogliono persone che diano l esempio e questo sia dato per bene!!

saluti

Fofo

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