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Il collezionismo è una manifestazione psicotica?


antvwaIa

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Il collezionismo è estremamente diffuso tra tutti i popoli e tra tutte le classi sociali. Solo i gruppi umani e le persone che vivono in situazione di estrema indigenza non mostrano interesse per collezionare qualcosa: ma la loro stessa condizione di miseria, quando non di disperazione, fa sì che tutto il loro essere sia impegnato nel procurarsi i mezzi per l'elementare sussistenza. Ma tutti gli altri gruppi umani collezionano qualcosa.

Non a caso uso la parola "gruppo", poiché il collezionismo è un aspetto che riguarda la socialità e quindi interessa l'antropologia.

 

Ma ha senso il collezionismo? Accumulare oggetti svariatissimi - monete, libri, scatole di sigarette, etichette della birra, fotografie, santini, mutandine, statuette di gesso, tappi corona, dischi 78', pietre colorate, biglie di vetro, figurine, biglietti del tram, l'elenco è infinito - privi di valore oggettivo ma che acquistano un valore reale solo poiché collezionati, ha senso? Difficile dire che ne abbia.

Quanto varrebbe la nostra collezione, non importa cosa abbiamo collezionato, se improvvisamente non esistesse più nessun'altra persona al mondo che collezionasse le stesse cose? Nulla. Non varrebbe più nulla.

Il valore dell'oggetto collezionato esiste solo perché ci sono altre persone che collezionano lo stesso oggetto. Ecco perché scrivevo che il collezionismo è un fenomeno di gruppo.

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Irrazionale, eppure talmente diffuso da potersi definire quasi universale.

Irrazionale e compulsivo. La compulsività è anch'essa indice di irrazionalità.

Il collezionista è spesso compulsivo (non sempre, ma spesso lo è). Dice a se stesso che sta spendendo troppo nella sua collezione, che deve darci un taglio. Ma poi appare il pezzo che gli manca, che attendeva da tempo. E se poi non avrà un'altra occasione per assicurarlo alla sua collezione? Come rinunciarvi? "Compro ancora questo" - dice a se stesso - "ma poi dò un taglio".

 

Il collezionista normale, come lo sono la maggior parte dei collezionisti, è moderatamente compulsivo. Ma non sono così rari quei collezionisti dove la compulsività diventa chiara manifestazione patologica, giungendo a spendere ben oltre quanto ragionevole, mentendo a coloro che partecipano della loro vita sul reale costo di mantenimento della loro passione, addirittura mentendo persino a se stessi.

Ho conosciuto collezionisti che erano persone con grande senso etico, onestissime, che mai avrebbero ingannato il prossimo, né tanto meno avrebbero rubato. Eppure….

Eppure non hanno dubitato ad allungare le mani per assicurarsi quel pezzo ambito.

Sono eccezioni, certamente, ma esistono. Non ruberebbero mai nulla, neppure per bisogno, ma di fronte all'oggetto collezionato i freni inibitori vengono a meno.

Solo di fronte all'oggetto collezionato, vengono a meno, e non di fronte a cose ben più importanti o anche essenziali.

Anche questo è un esempio di comportamento compulsivo.

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Eppure il collezionismo è antico quanto l'uomo. Ho già detto che è universale: ma esso va oltre e trascende le epoche.

In epoca storica, per esempio in età alto-imperiale, il collezionismo numismatico è ben documentato. Nella Gerusalemme assediata dalle legioni di Tito, alcuni ricchi ebrei riuscirono a salvarsi offrendo a un centurione alcuni sicli coniati nella città assediata e per questa stessa ragione rarissimi e ambiti da quel centurione, evidentemente collezionista numismatico.

Ma il collezionismo è più antico della moneta e risale alla protostoria. Forse anche alla preistoria dell'uomo.

Nei resti archeologici è spesso difficile riconoscerlo: ma vi sono evidenze che anche l'uomo cosiddetto primitivo collezionava. Resti di focolari preistorici nei quali erano conservati anche oggetti tutti di una stessa natura ma che paiono privi di uso concreto: conchiglie, sassolini colorati, frammenti di onice…

Particolarmente interessante il fatto che in un focolare neandertaliano sia stato rinvenuto un piccolo accumulo di pietre colorate, tutte rosso-brune, con forma arrotondata e della dimensione di un pisello. L'assenza di qualunque foro, o traccia di foratura, fa escludere che fossero destinate a diventare perline di una collana. D'altra parte, presso popolazioni che sono giunte alla soglia del XIX secolo vivendo ancora secondo modelli di vita paleolitici, non dissimili da quelli neandertaliani, gli studiosi hanno osservato che il collezionismo era la norma e non l'eccezione.

 

bhkr4l.jpg

 

Nella figura, ricostruzione del volto di una ragazzina neandertaliana realizzata grazie alla collaborazione tra genetisti, anatomisti e archeologi. Avevo già postato in altra sezione questa stessa immagine, ma mi fu cassata da un moderatore in quanto un forista (che aveva avuto una digestione particolarmente difficile) mi accusò di postare immagini pedofile!!! Spero che stavolta ci sia più buon senso e che l'immagine non venga rimossa: mi pare che possa essere mostrare bene quale immagine errata abbiamo dell' homo neanderthaliensis che troppo spesso sciocche pubblicazioni e giornalisti poco informati hanno dipinto più simile a una scimmia che a un essere umano…

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Dunque: irrazionale, compulsivo… ma proprio dell'essere umano.

Il collezionismo, quindi, sembra costituire una caratteristica importante e propria dell'homo sapiens, anche se la sua oggettiva inutilità, il suo "non senso", rendono molto difficile comprendere le ragioni della sua presenza nel comportamento umano.

Una presenza che sembra avere un ruolo positivo nello sviluppo della personalità: è significativo, infatti, quanto osservato dagli antropologi, ovvero che nei gruppi umani "border-line", dal comportamento asociale, sembra essere assente la spinta al collezionismo. Al contrario, nelle società meglio integrate, più colte (ma non necessariamente più ricche in senso economico) e più attente ai valori, il collezionismo è la norma, anche se spesso è rivolto verso un'oggettistica di basso costo.

 

Dunque: irrazionale, compulsivo… eppure il collezionismo rappresenta un valore culturale positivo e con chiari connotati valorici.

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si si parlo dei neanderthaliani, la ragazzina artificiale fa veramente impressione, ma non erano pelosi ?

Non riesci proprio a immaginare quale sia la verità? :)

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Quanto varrebbe la nostra collezione, non importa cosa abbiamo collezionato, se improvvisamente non esistesse più nessun'altra persona al mondo che collezionasse le stesse cose? Nulla. Non varrebbe più nulla.


Il valore dell'oggetto collezionato esiste solo perché ci sono altre persone che collezionano lo stesso oggetto. Ecco perché scrivevo che il collezionismo è un fenomeno di gruppo.


 


Ma questo riguarda un valore assegnato agli oggetti collezionati. Può un soggetto collezionare senza dare un valore venale agli oggetti, ma solo un valore personale, "spirituale", tolto il prezzo che può aver pagato per quegli oggetti? In questo caso, anche se il soggetto fosse da solo, la sua collezione e il suo collezionare non perderebbero di valore, almeno non per quel soggetto. In questo senso, può essere un fenomeno personale e non di gruppo?


Che ne pensate?


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E' una domanda che mi pongo anch'io. Il collezionista generalmente ama mostrare agli amici la propria collezione e questo presuppone che lui creda che tale interesse e piacere sia condiviso: quindi parte da un'idea di una passione che in qualche modo è partecipata da un gruppo.

Esistono collezionisti che siano davvero solitari? Ovvero che collezionano qualcosa, non importa cosa, ma senza mai mostrare ad altri quanto da loro collezionato? Mi piacerebbe molto avere delle testimonianze a questo proposito, perché è un aspetto che può aiutare a comprendere qualcosa che razionalmente dobbiame definire irrazionale, ma che, invece, così irrazionale come pare non può esserlo.

 

Giulira: prova a rispodere alla domanda che tu stesso hai posto e prova a pensare dove si trovano le ultime tracce neandertaliane.... :)

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Una volta feci una discussione in piazzetta " Quel male inguaribile....", il male era ovviamente quello che prova o provava il collezionista che cerca di portare a termine il proprio progetto, la propria idea e sa benissimo che non ci riuscirà da cui il tormento e la ricerca di cercare di avvicinarsi a concludere una collezione che testimoni la propria personalità, la sua vocazione,  identità, le proprie propensioni storiche, scientifiche, sistematiche....

E questa continua ricerca che anch'io vedo più una scelta personale, anche spesso solitaria, porta anche a qualche comportamento anomalo, il possesso, la ricerca, l'ostinazione, in qualche caso effettivamente anche compulsione....e  quindi testimonianza direi personale perché sei tu che scegli il proprio progetto in un male inguaribile che avevo descritto essere il collezionismo....in molti di noi....

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…due spunti, a proposito dell’origine profonda del “collezionismo”… e delle sue derive,

anche estreme…

 

****

 

- “Cosa fa, quest’uomo che cerchi?”

- “Uccide le donne..”

- “NO, questo è “accidentale”. Qual’ è la prima, la principale cosa che fa? Uccidendo, che bisogni soddisfa?”

- “..Rabbia…essere accettato socialmente,..frustrazione sessuale..?”

- “No! De-si-de-ra!. Questo, è nella sua natura. E come cominciamo a desiderare, Clarice? Cerchiamo fuori, le cose da desiderare?...

Il desiderio nasce da quello che osserviamo ogni giorno.

Non senti degli occhi che girano intorno al tuo corpo?

E i tuoi occhi non cercano fuori, le cose che vuoi?”

                                                                                                               (da “Il silenzio degli innocenti”)

 

*****

 

“Le persone che vivevano lì non sentivano nessun odore particolare in questa poltiglia; era pur nata da loro, e li aveva impregnati di continuo; era come un vestito caldo portato a lungo, di cui non si sente più l’odore e che non si avverte più sulla pelle.

Ma Grenouille sentiva tutti gli odori come per la prima volta.

E non soltanto percepiva l’insieme di questo miscuglio di odori, ma lo suddivideva in modo analitico nelle sue minime e più indistinte parti e particelle. Il suo naso raffinato “sbrogliava” quel groviglio di esalazioni e di fetori in singoli fili di odori fondamentali che non si potevano scomporre ulteriormente…

Spesso stava immobile, appoggiato al muro di una casa o addossato ad un angolo buio, a occhi chiusi, la bocca semiaperta e le narici dilatate, muto come un pesce predatore in un corso d’acqua grande e oscuro, dal lento fluire. E quando, infine, un alito di vento gli portava davanti l’estremo di un esile filo di aroma, allora lo ghermiva e non lo lasciava più andare, non annusava altro se non quest’unico odore,

lo teneva stretto, lo risucchiava dentro di sé e in sè lo custodiva per sempre. […]

Grenouille rincorreva questi odori a lui ancora sconosciuti, li inseguiva con la passione e la perseveranza di un pescatore con la lenza, e li accumulava in sé”.

 

“ Grenouille sussultò. Che cosa avverrà – pensò – se questo profumo, che sarà mio…che cosa avverrà quando finirà? […]  Bene: aveva deciso di possedere quel profumo della fanciulla dietro il muro. E se l’avesse perso dopo qualche settimana, e fosse morto per la perdita, bene anche così. Ma sarebbe stato meglio non morire e tuttavia possedere il profumo, o comunque differire la sua perdita per quanto possibile. Bisognava conservarlo. Bisognava eliminare la sua fugacità senza privarlo del suo carattere.[…] Questo “profumo unico”..l’avrebbe incastonato come la più preziosa delle gemme. Avrebbe forgiato un diadema profumato, in cui il suo profumo, più in alto di tutti, vincolato da altri profumi e nel contempo su essi dominante, avrebbe diffuso il suo splendore. […]  Naturalmente, come coadiuvanti…gli occorrevano altri ingredienti…”

 

 

“Perché avete ucciso mia figlia?”

“Perché “mi serviva”.

 

                                                               (da “Il Profumo”, di Patrick Suskind, e “Profumo, storia di un assassino”,2006,

                                                                                                           adattamento cinematografico).

Modificato da Georg
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Non posso parlare per tutti, ma io sinceramente la vivo in maniera diversa.

Per me il collezionismo è come un mandala, uno di quegli elaborati arabeschi che alla fine vengono distrutti da un colpo di vento. E' una passione temporanea (per quanto mi auguro durevole), che serve a concentrare le mie energie mentali da qualche parte in assenza di altri stimoli.

Questo NON significa metterci meno impegno, anzi è una sfida a raggiungere il traguardo maggiore nel più breve tempo possibile, perchè so che poi ci saranno altre priorità.

Un esempio pratico: l'altro giorno stavo seguendo un'asta per un lotto di buoni da 2 lire (23, 24, 25, 26(!) e 27(!!!)), l'ho persa per soli 2 euro su un'offerta finale comunque bassissima. Risultato? Amen, sarà per la prossima volta, non mi dispero :) La vita è troppo breve per permetterci di dedicare tutte le nostre energie a un'unica idea.

Tutto questo, ovviamente, IMHO :D

 

PS: per quanto non trovi scandalosa la foto, non riesco a capire come possa arricchire o anche agganciarsi al tema portante della discussione, e nemmeno mi stupisco: ormai moltissimi studiosi concordano nel dire che il Neanderthal non si sia estinto, ma progressivamente fuso con il Sapiens.

Modificato da Trevize
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Non riesci proprio a immaginare quale sia la verità? :)

l'unica cosa che mi pare irrealistica è che indossasse una canotta come quella nella foto :v

 

piccola nota probabilmente o.t.: se non possiamo neanche dire che una ragazzina è molto bella, quale che sia la sua età, siamo veramente alla frutta; ad una persona sana non passerebbe neanche per l'anticamera del cervello associare immediatamente il volto di una bambina a devianze pedofile. Poi può essere che mi sbaglio. Cmq coloro che fanno i complimenti a mia figlia di quattro anni per la sua bellezza stiano tranquilli: non verranno querelati.

 

se mai qualcuno fosse interessato al mio parere sulla questione principale del topic, ebbene si, secondo me il collezionismo, se non proprio una manifestazione psicotica vera e propria, ci si avvicina fortemente.

 

un saluto a tutti.

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Il senso del collezionismo è comprovato in alcuni uccelli...

e qui mi verrebbe una battutaccia da area portuale che mi costerebbe l'immediata radiazione dal forum, ragion per cui me la tengo stretta :v 

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anche alcuni animali collezionano oggetti.

 

E' vero!  Anche se il "collezionismo", in questo caso, è funzionale ad un altro scopo.

A parte la gazza ladra, per cui , secondo me, non si può parlare di "desiderio di accumulare qualcosa", quanto di semplice attrazione per gli oggetti luccicanti (possibilmente Fdc speculari.:) ),

ci sono degli uccelli (mi pare in Australia, o comunque in Oceania..) che, durante il corteggiamento, raccolgono una serie di oggetti "appariscenti" (frutti, fiori, sassolini e altre cose..) e li usano per decorare il nido..per far maggiormente "colpo" sulla femmina!..

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piccola nota probabilmente o.t.: se non possiamo neanche dire che una ragazzina è molto bella, quale che sia la sua età, siamo veramente alla frutta; ad una persona sana non passerebbe neanche per l'anticamera del cervello associare immediatamente il volto di una bambina a devianze pedofile. [...]  per quanto non trovi scandalosa la foto, non riesco a capire come possa arricchire o anche agganciarsi al tema portante della discussione, e nemmeno mi stupisco: ormai moltissimi studiosi concordano nel dire che il Neanderthal non si sia estinto, ma progressivamente fuso con il Sapiens.

 

Qualcuno è alla frutta, poiché a causa di questa stessa foto, che fu cancellata, fu anche immediatamente chiusa la discussione...

 

 

non riesco a capire come possa arricchire o anche agganciarsi al tema portante della discussione [...]

 

E' che le tracce più antiche che fanno pensare a un possibile senso del collezionismo sono state trovate proprio in relazione a un habitat neanderthaliano, in Spagna, paese che per molti versi sta diventando un capofila negli studi paleontropologici. Abbiamo troppo pochi elementi per poterlo dire, o anche solo supporre, tuttavia non possiamo neppure escludere che il virus del collezionismo abbia colpito i neandertaliani prima degli altri: in fin dei conti, il loro cervello aveva maggiori dimensioni di quello dell'uomo moderno, anche se non sappiamo se questo implichi che possedevano maggiori capacità culturali.

Tuttavia i ritrovamenti degli ultimi anni mostrano che (forse) il neanderthal sviluppò prima del sapiens la capacità artistica. Il forse è d'obbligo, in quanto i resti paleoantropologici sono molto scarsi ed è sufficiente un nuovo ritrovamento per obbligare a cambiare opinione in modo radicale.

Un aspetto interessante è che sensibilità artistica e stimolo al collezionismo sembrano seguire trend paralleli: non è chiaro se questi due aspetti siano o meno relazionati tra loro. Il riferimento al neanderthal, dunque, non è gratuito, ma finalizzato a mostrare che lo spirito del collezionismo è ancorato all'origine stessa dell'uomo. Perché quella foto? Perché dovrebbe incuriosire e quindi invogliare alla discussione, ma anche per demolire quell'orribile immagine assurda, trasmessa da libri e pubblizazioni di autori impreparati, che ci mostrano l'uomo primitivo come un essere animalesco nell'aspetto e nei sentimenti: niente di più errato.

 

 

[...] ormai moltissimi studiosi concordano nel dire che il Neanderthal non si sia estinto, ma progressivamente fuso con il Sapiens

 

Tutti i popoli del pianeta, tranne le etnie sub-sahariane mai incrociatesi con altre, hanno dal 2 al 4% di geni neandertaliani.

Neanderthal e sapiens si sono ibridati e, forse, la pelle chiara e i capelli biondi o rossi ci vengono proprio da quel progenitore. Ma ne abbiamo anche un altro: l'homo denisovans, del quale ne sappiamo pochissimo....

Modificato da antvwaIa
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Ma ne abbiamo anche un altro: l'homo denisovans, del quale ne sappiamo pochissimo....

 

Oh my... Affascinante, non ne sapevo nulla! Grazie ;)

NEED... MORE... INPUT...!!!

 

Tornando a bomba... Io la butto lì: e se invece di una psicosi il collezionismo (parlando di umani almeno) fosse una maniera più o meno inconscia di tenersi ancorati ai propri ricordi?

Se ci pensiamo i target del collezionismo non sono mai casuali: un nerd potrebbe collezionare le action figures della sua serie preferita, un paleontologo denti di dinosauro, e via così.

Io stesso con la numismatica ho "scelto" di focalizzarmi su lire Regno perchè quello era il periodo a cui risaliva la prima moneta mai acquistata a un mercatino, a 12 anni o giù di lì, periodo che ancora oggi considero il più felice della mia esistenza, nonostante tutto...

Così è più poetica la cosa dai :D

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Ma ha senso il collezionismo? 

 

Una volta, guardando le mie (poche) monete mi sono posto proprio questa domanda: perchè le ho comprate? Mi sono detto: "beh, mi piace la storia, mi piace lo studio che sta dietro alla moneta, è normale che le abbia comprate!". Ci è voluto poco per rendermi conto che potevo studiare e fare le stesse cose anche senza avere la moneta, accontentandomi semplicemente della fotografia. Quindi, perchè le ho comprate?

La risposta che mi sono dato è che, probabilmente inconsciamente, trovo piacere nel possesso di quell'oggetto. Quindi collezionare, per me, è appagante. Non bevo e non fumo, ma credo che chi lo fa è perchè abbia piacere nel farlo. Non vedo nel collezionare qualcosa di molto lontano da questo: probabilmente anch'esso è una forma di piacere :) Penso che sia la ricerca di una sensazione di appagamento che ci spinga a fare sport, collezionare, studiare, riprodurci, bere e fumare...

 

Quindi: ha senso il collezionismo? Probabilmente no, ma se ci fa star bene, perchè no? :D Non saprei spiegarmi perchè già i neandertaliani collezionassero e neanche me lo sarei mai immaginato...

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Awards

senza addentrarmi nei meandri della mente umana(cosa che mi piacerebbe tra l'altro...),

direi che il collezionismo innanzitutto si diversifica in vari rami.Ci sono i "raccoglitori" che 

mettono da parte qualsiasi cosa differisca dall'ordinario(ovviamente parlo di monete,anche 

se il discorso può essere applicato ad altre sfere di interesse),i "metodici" che ricercano

solo determinate monete di un certo periodo,gli "amanti del bello" che collezionano solo

monete particolarmente belle secondo i loro canoni,gli "opulati" che collezionano solo ciò 

che potrà avere un ritorno in termini di investimento,i "nazitalebani" della conservazione,

gli "ultraconservatori" delle monete classiche...ecc...

I collezionisti,tutti,sia per piacere del possesso,sia per appagamento delle proprie doti nello

scovare il pezzo raro,sia per investimento economico o altro,tutti traggono un piacere nel

raccogliere questi straordinari dischetti di metallo.

Qualsiasi popolo appena oltre la soglia del minimo indispensabile "raccoglie" e "accomuna"

degli oggetti aventi caratteristiche simili...è nella natura umana la curiosità e il confronto,così

nasce qualsiasi raccolta e collezione,anche le più bizzarre.

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Mi sono sempre chiesto quale sia il motivo per cui raccolgo monete...penso che ogni uno lo faccia per un particolare motivo...e ce ne sono veramente tanti, anche se il possesso è spesso una chiave importante....

 

La risposta non sono mai riuscito a darmela, ma una cosa la posso dire: mi piace l'idea che la moneta possa fermare il tempo, la storia. Viviamo in un mondo in perpetuo divenire, lo scrosciare della storia non si può interrompere. Ma la moneta è lì, sempre uguale a se stessa, testimone fedele di un periodo, di un avvenimento. Forse uno dei pochi modi di "fermare" il tempo.

 

Ecco, mi piace pensare che la storia rimasta impressa nella moneta permetta per qualche istante di fermare il corso degli eventi e fornisca una testimonianza indelebile di eventi passati....

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Io penso che sia nella stessa natura umana raccogliere e "venerare" feticci. Non mi stupisce che uomini primitivi si circondassero di oggetti a cui magari riservavano significati rituali o magici. Noi cerchiamo monetine e siamo sicuri ci sopravvivano, speriamo addirittura che accompagnino l'esistenza dei nostri figli. In molte discussioni leggo gli inviti agli utenti a "liberare" i tondelli da plastica o slab in modo da poterle "toccare". Non voglio scomodare Freud ma mi domando: le reliquie delle varie regioni sono tanto diverse? Io parlerei di psicosi nel caso di raccolta in qualche modo compulsiva, altrimenti semplicemente di ricerca di materiale da venerare o anche in casi particolari: "Motivo di un culto o di un rispetto esclusivo, irragionevole e fanatico".

Buona serata

E.

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