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Zecche Visigote di Spagna


Horben Tumblebelly

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Fornisco la foto di un appunto con le zecche visigote in territorio spagnolo.La foto meglio di questa non mi è venuta.

Le zecche seguite da una parentesi con un numero all'interno indicano il numero di re visigoti che vi coniarono. Le zecche senza parentesi sono siti teorici di coniazione oppure non si conosce il numero di sovrani che vi coniarono.

Potrebbe essere utile per valutare il profilo dello sviluppo dell'attività di zecca dal basso impero all'età barbarica.

Saluti

Gionata

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Informazione Molto interessante. La spagna diventa visigota piuttosto tardi quindi dubito che nel basso impero ci fossero queste zecche (vandale? Sveve? )

comunque grazie

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Informazione Molto interessante. La spagna diventa visigota piuttosto tardi quindi dubito che nel basso impero ci fossero queste zecche (vandale? Sveve? )

comunque grazie

159544[/snapback]

Vandale potrebbe essere.

Suebe non credo, si stanziarono nel nord del Portogallo. La lista dovrebbe contenere solo le città con zecca del territorio spagnolo.

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Si hanno notizie sicure che Barcino (Barcellona) coniò per Massimo nel Bennio 410-11 e che I suebi coniarono oro e argento pseudo-imperiale sotto Rechiario a Bracara (Braga). Questo nel V secolo... ma credo che ci sia molto da scoprire...

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Si ha inoltre notizia che in un tempo imprecisato, prima che i suebi perdono autonomia a vantaggio dei visigoti, escono monete che riportano il nome della città emittente. Le località sono:

leione (leon)

tude (tuy)

Bene (benavente)

Vinc (Pinza)

Pax Iulia (Beja)

Emerita (Merida) ....

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Sono in effetti rare e non molto studiate le monete suebe (oro e argento, il bronzo era circolante romano o al massimo d'imitazione).

Le monete auree sono imitazioni delle romane di Onorio (figura in piedi ed insegne legionarie; Vittoria).All'esergo sempre CONOB, COMOB...In questo non si differenziano dai pezzi Visigoti. Reinhart fece notare che i conii suebi avevano lo stesso asse direzionale (alto,alto) , mentre che i propri di Onorio fossero (alto,basso).

A nome di Onorio e Valentiniano III si coniarono Trienti (rispettivamente, busto regale verso destra al dritto, al rovescio croce laureata; al rovescio corona lemniscata).

Le monete a cui Apostata accenna sono coniazini di Trienti al quale gli Svevi sostituiscono il nome imperiale con le iscrizioni della leggenda dei tipi seguenti (a volte anche ad indicare la buona lega del materiale o il sovrano suebo stesso):

LATINA TUDE MUNITA

LATINA EMERI MUNITA

LATINA IULI MUNITA

LATINA MUNITA BENE

MUNITA GALLICA PAX

SENAPRIA TALASSIMIV

LEONES MONETA CLARA

OBERISIDENSE VNITA

ed altre meno diffuse (che non posso segnalarvi perchè non ho).

Generalmente nelle monete auree si omette il nome del capo svevo come segno di "sottomisisone" all'Impero.

Per cui le zecche nella totalità sono: BRACARA, BERISO (Bierzo?), EMERITA, LAURA (Leon), MAURELOS, SANABRIA, PAX IULIA, TUDE, VISEO, VERENGANOS; a cui si aggiungono le possibili citate da Matei Llopis: CONIMBRIGA, EMINIO, LAMECO, LANCIA, PORTOCALE (Oporto) e pochissime altre (non indicate, suppongo le altre due che Apostata scrive??)

In queste ultime le corone appaiono di dimensioni più piccole rispetto alle precedenti.

La leggenda LATINA MUNITA GOTTI compare nel momento in cui i Suebi sono vinti dai Visigoti e perdono per sempre l'indipendenza.

Il peso delle monete auree è ridotto: il Solido da 4,54 g a 3,75-3,60 grammi; il Triente in proporzione 1,25-1,15 g. I Trienti con l'occupazione visigota scendono ad un peso compreso tra 1,25 e 0,85 g.

Fino a quando è stato pubblicato il testo che leggo erano conosciute pubblicamente 3 silique per quanto riguarda l'argento. Il peso è ridotto (1,85 g) rispetto ai 2,00 g di quelle romane. Questo è il motivo per cui la siliqua presente al Cabinet de Medailles di Parigi fu considerata un falso, cosa poi smentita poichè è facile ricavare proporzionalmente il peso della siliqua sueba, tenendo presente la riduzione che colpì anche l'oro, che non discosta molto dal peso effettivo di quella conservata in Francia.

Al dritto presenta: DN HONORIS P F AVG busto diademato a destra;

al rovescio: IVSSI RICHIARI REGES e ai lati della croce latina B + R.

Questa è sicuramente coniata a nome di Rechiario (448-456), quindi a cavallo dei poteri di Valentiniano III, Petronio Massimo, Avito.

Le altre due monete argentee sono state rinvenuta in uno scavo nei pressi di Castro de Lanhoso (Braga, Portogallo).

Si, possibile capitale si pensa fosse Bracara e che essi occupassero stabilmente la Galicia (Gallacia) e la Lusitania, sporadicamente parte della Betica .

Queste sono le informazioni che posseggo sugli Svevi che con voi lamonetiani condivido. Non so quanto possa aver aggiunto in più (non escludo di aver detto solo una parte delle vostre più vaste conoscenze) ma valeva la pena perderci un pò di tempo per scriverlo.

Le informazioni sono tratte da: "Historia de la moneda española" di Octavio Gil Farres.

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