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Tarso sotto l'influenza achemenide


Risposte migliori

A sostegno di quanto da me affermato: da Dusinberre, Empire, Authority and Autonomy in Achaemenid Anatolia, New York, 2013.

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Qua parla di tiara, ma il termine più corretto sarebbe kyrbasia in greco o bashlyk in persiano.

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Volevo aggiungere qualche notizia sulla monetazione e sui satrapi della Cilicia tratta dal sito dell’amico roth http://www.roth37.it/COINS/Cilicia/monetazione.html

 

Noi parleremo delle monete dei satrapi inviati dal Gran Re e delle emissioni fatte dai dinasti locali, che erano considerati dai Persiani come dei Governatori ereditari di quello che era già stato il loro regno. Questi Principi, grandi feudatari del re dei Re, conserveranno il titolo sovrano, Melek ò Basileus; ma assai spesso le loro monete testimoniano la loro sottomissione agli Achemenidi.
Quanto ai satrapi sembra che essi non abbiano mai avuto il diritto di battere moneta in qualità di satrapi, ma potevano farlo solo quando erano temporaneamente investiti del comando delle armate (karanos). Parleremo dunque delle emissioni battute dai satrapi in queste circostanze speciali e spesso per necessità momentanee, nei paesi dove si continuava nello stesso tempo la monetazione locale; seguirà la monetazione dei grandi feudatari e quella delle città sottomesse.

Per la maggior parte queste monete, sia satrapali, dinastiche ò autonome delle città hanno delle legende in lingua semitica, scritte in caratteri aramaici, molto usati allora in Persia, nelle circostanze ordinarie della vita. La scrittura cuneiforme, che d'altra parte non si riscontra in alcuna moneta, era riservata alla corte del Re per le scritture lapidarie.

 

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Esempio delle principali legende fenicie ed aramaiche delle 
monete provinciali al tempo degli Achemenidi.


Ancora sui Satrapi: potevano battere solo monete d'argento ò di rame, non come governatori, ma come incaricati di speciali operazioni militari. Ovviamente non erano contenti di questo. 

Tiribazos, Vicerè di Armenia ai tempi della ritirata dei 10.000, succede a Tithrauste (393 a.C) nella satrapia di Sardes, poi comanda le armate nel 397, e conclude la famosa pace di Antalcidas, che liberò tutta l'Asia al grande Re. Fu incaricato poi di dirigere la guerra contro Euaguras I°, Re di Salamina (Cipro). Fu in Cilicia che Tiribazos fece battere il numerario a suo nome. Le zecche che l'emisero furono Issos, Soli, Tarsos e forse Nagidos. Dello stesso principe altre monete mostrano la testa barbuta di Dioniso (Issus), di Eracle ò il profilo diademato di Afrodite. Talora si trova l'effigie del satrapo sulle monete di Mallos.

 

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Pharnabazos, figlio di Farnace (413-374 a.C.), succede a suo padre nella satrapia di Dasychon. Gli ateniesi si erano impadroniti della città di Cyzikos nel 410: Pharnabase la riprese nel 411. Fu in questa occasione che battè moneta. Gli storici hanno conservato il ricordo della sua generosità verso i soldati ed i loro capi. Poi, sempre per ragioni militari, fece battere moneta in Cilicia (398-394), dove si concentrarono allora le truppe reali. Le monete battute a Cyzikos mostrano al dritto la testa barbuta del satrapo. Le monete battute in Cilicia differiscono completamente da quelle battute a Cyzikos. Le prime mostrano solo scritte aramaiche, queste ultrime hanno la legenda in greco.
Si può infine ricordare Autophradates, Comandante della flotta al tempo di Pharnabazos. 

 

apollonia

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Ho trovato una moneta simile alle due postate all'inizio di questa discussione, con la differenza che non reca l'immagine del personaggio in armi. E' attualmente in vendita al prezzo di 460 euro.

 

GREEK - ASIA MINOR Stater 420BC
Catalog: GR-PUFU
Material: Silver
ASIA MINOR - CILICIA, Tarsos 

AR Stater, ca.420BC, ca.20mm, ca.10.7g

Lion right, attacking bull standing left / Grain ear within diamond-shaped linear border.

SNG Leva 54 var.

RARE - Test cut! 

 

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Complimenti @@roth37, belle monete :)

 

Altra moneta simile a quella al post #28 condivisa da @@King John in asta presso Roma Numismatics: https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2506&category=52270&lot=2115087

 

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Questa, invece, è la tavola del volume "L'Asie Mineure au IV siecle", gentilmente fornitami da @@Caio153, che ringrazio.

 

Ai numeri 4 e 5 sono presenti due esemplari della moneta in apertura di discussione. Quindi, per ora, ne avremmo censiti 4 (rimanendo il problema dell'autenticità).

 

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Aggiungo altri due esemplari dello statere segnalato da King John a diverso grado di conservazione.

 

Dalla CNG 155 del 2007

 

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CILICIA, Tarsos. Circa 425-400 BC. AR Stater (20mm, 8.65 g). Lion right, attacking bull standing left / Grain ear within diamond-shaped linear border; uncertain symbol to right. SNG France 201-203 var. (reverse symbol to left); SNG Levante 54 var. (uncertain object in exergue). VF, porous. Very rare.

 

 

apollonia

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Dalla CNG 325, 2014

 

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CILICIA, Tarsos. Circa 420-410 BC. AR Stater (20mm, 10.57 g, 10h). Lion right, attacking bull standing left / Grain ear within diamond-shaped linear border. SNG France 201-2 var. (symbol in left field of rev., ethnic to right); SNG Levante 54 var. (uncertain object in exergue, ethnic reading upward). VF, light scratch on obverse, reverse die break. Rare.

 

 

apollonia

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Alessandro Magno in Cilicia

 

Nel 333 a. C. Alessandro Magno entrò nella Cilicia governata allora da Mazaios che, satrapo di Babilonia quando il Macedone vi giunse, gli aprì le porte della città e questo gli permise di mantenere il suo stato fino alla morte (328 a. C).

Sempre nel 333 a. C. Alessandro conquista la città di Tarso poco prima della sua vittoria a Isso contro il re Dario III di Persia, e proprio a Tarso il Grande fu colpito all’improvviso da un malore allarmante, attribuito da alcuni alle fatiche della guerra e da altri a un bagno nelle acque gelide del fiume Cidno che attraversava la città.

Questi i dettagli dell’episodio descritti da Quinto Curzio Rufo:

« Il fiume Cidno scorre attraverso la città. Era allora estate, il calore della quale brucia con la vampa del sole nessun altra costa più di quella della Cilicia, ed era incominciato il momento più caldo del giorno. L’acqua limpida del fiume invitò il re coperto di polvere e sudore, a lavarsi il corpo ancora accalorato; così, dopo essersi tolto la veste, di fronte all’esercito, - pensando che sarebbe stata anche una bella cosa, se avesse mostrato ai suoi di accontentarsi di un abbigliamento semplice e poco costoso - si immerse nel fiume. Non appena entrate le membra iniziarono ad irrigidirsi con un improvviso brivido, poi il pallore si diffuse, e il calore vitale abbandonò quasi tutto il corpo. I servitori accolgono fra le braccia Alessandro simile ad uno morente, e lo portano privo di conoscenza nella tenda. Grande preoccupazione e quasi lutto c’era già nell’accampamento. Tutti, piangendo, si lamentavano che dopo tante peripezie e pericoli il re più famoso di ogni tempo e di ogni ricordo potesse esser loro portato via non già in combattimento, ucciso dal nemico, ma mentre rinfrescava il suo corpo in acqua. »

(Storie di Alessandro Magno il Macedone.)

 

Tarso era anche sede di un’importante zecca e questo è il tetradramma Price 3042 coniato attorno al 323-317 a. C. che ho in collezione dal 2007 (provenienza Tkalec di Zurigo).

 

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Leggiadra la Nike in volo a destra nel campo a sinistra, nell’atto dell’incoronazione. E dallo stile raffinato di questa moneta si può ben comprendere perché Martin Joseph Price abbia messo una sua fotografia sulla copertina del suo libro più famoso ‘The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus’.

 

 

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Interessantissimo articolo che riguarda anche alcune monete analizzate in questa discussione:

 

http://www.persee.fr/doc/anata_1018-1946_1996_num_4_1_1195

 

In questo articolo sono presentate, tra le altre, queste due monete:

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Modificato da King John
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I due articoli da me indicati fanno parte di questa pubblicazione:

 

Olivier Casabonne (éd.), Mécanismes et innovations monétaires dans l’Anatolie achéménide. Numismatique et Histoire. Actes de la Table Ronde d’Istanbul, 22-23 mai 1997

 

La pubblicazione, contenente una quantità incredibile di interessantissimi articoli,  è disponibile online a questo indirizzo:

 

http://www.persee.fr/issue/anatv_1013-9559_2000_act_12_1

 

 

N.B.: PER VISUALIZZARE LE IMMAGINI CLICCARE SUL TASTO "FIGURES" IN BASSO A SINISTRA.

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Per rientrate nel tema specifico della discussione ho messo a confronto le tre monete di interesse per Matteo.

 

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Come la moneta Internet, anche l’esemplare Vcoins raffigura al diritto il combattimento del leone col toro, emblema della città di Tarso, il cui mitico fondatore, Perseo, viene identificato con il leone che sovrasta e uccide il toro.

Sul rovescio è raffigurato un re persiano incoronato in piedi a destra, armato di una lancia tra le mani e di un gorytos in spalla, di fronte al quale campeggia una monumentale spiga di grano.

Scenario e atmosfera completamente diversi nell’esemplare che ho trovato tra le aste CNG, con al diritto Melquart, il dio fenicio di Tiro protettore dei naviganti che cavalca un ippocampo sulle onde, e al rovescio una divinità del mare in piedi a sinistra con in mano un tridente rivolto in basso e davanti a sé la maxi-spiga di grano.

Nell’esemplare centrale della Roma Numismatics troviamo la divinità marina sul diritto e il re persiano sul rovescio, dove sono evidenti la T e la R di ‘Tarsos’ in aramaico ruotate di 90° in senso antiorario.  post-703-0-26631600-1453904028.jpg

 

Sarebbe interessante trovare la documentazione di questi tre stateri, e in particolare di quello dio marino/re persiano della Roma Num., nell’ampia rassegna dei lavori citata.

 

 

apollonia

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Sarebbe interessante trovare la documentazione di questi tre stateri, e in particolare di quello dio marino/re persiano della Roma Num., nell’ampia rassegna dei lavori citata.

 

 

apollonia

Vedere alle pagine 142-144 di questo articolo:

 

http://www.persee.fr/doc/anata_1018-1946_1996_num_4_1_1195

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La moneta 4 del post # 39 è in linea con quella della Roma Numismatics E SALE 16 del febbraio 2015.

 

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Cilicia, Tarsos AR Stater. Circa 425-400 BC. Melkart riding hippocamp right; waves below / Marine deity standing left, holding trident and grain ear. SNG Levante 56 = SNG von Aulock 5908; SNG France 199. 11.17g, 16-25mm, 3h.Oval flan, attractively toned, Good Very Fine. Very Rare.

 

Vedo dalla didascalia che il re persiano a destra con la lancia è stato scambiato con una divinità marina ‘standing left’ (?) col tridente.

Immagino già il commento di Caio153.

 

 

apollonia

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La moneta 4 del post # 39 è in linea con quella della Roma Numismatics E SALE 16 del febbraio 2015.

Roma Numismatics 181 statere TGarso ok 1589188l.jpg

Cilicia, Tarsos AR Stater. Circa 425-400 BC. Melkart riding hippocamp right; waves below / Marine deity standing left, holding trident and grain ear. SNG Levante 56 = SNG von Aulock 5908; SNG France 199. 11.17g, 16-25mm, 3h.Oval flan, attractively toned, Good Very Fine. Very Rare.

Vedo dalla didascalia che il re persiano a destra con la lancia è stato scambiato con una divinità marina ‘standing left’ (?) col tridente.

Immagino già il commento di Caio153.

apollonia

Visti i precedenti direi che anche in questo caso hanno fatto un copia-incolla un po' maldestro... Certo che almeno saper distinguere destra e sinistra...
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La divinità rappresentata al diritto di questo statere coniato dal satrapo Tiribazos  nel 386-380 è Ahura Mazda, mentre al rovescio è Baal.

Ahura Mazdā è la divinità suprema dello zoroastrismo, dalle origini fino alla conquista araba dell’Iran, e del parsismo, sopravvivenza di questa religione praticata in India. La prima parte del nome significa «essere divino»; la seconda parte si riferisce alla sua natura di «sapiente». In Ahura Mazdā lo zoroastrismo esaltò alla dignità di divinità unica un’antica divinità preesistente, degradando al rango di demoni e di nemici di Dio le altre figure divine. Secondo l’interpretazione moderna in Ahura Mazdā è da vedere la figura del ‘Signore che pensa’, con riferimento a un pensare magico che costituirebbe lo strumento della creatività.

                

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Sullo statere di Tiribazos Ahura Mazda è rappresentato con il sole alato al centro del suo corpo con una corona nella mano destra e un fiore di loto nella sinistra. Nel Vicino Oriente antico (Egitto, Mesopotamia; Anatolia e Persia), il sole alato è un simbolo associato con la divinità, la regalità e il potere. 

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Il simbolo evolve nel Faravahar  (l'"aspetto visivo di Ahura Mazda") nella Persia Zoroastriana. Questa è una  rappresentazione iconografica del  Faravahar, l'angelo custode dell'anima umana e protettore delle comunità.

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Ahura Mazda (also known as Ohrmazd, Ahuramazda, Hormazd, and Aramazd) is the Avestan name for a divinity of the Old Iranian religion who was proclaimed the uncreated God by Zoroaster, the founder of Zoroastrianism. Ahura Mazda is described as the highest deity of worship in Zoroastrianism, along with being the first and most frequently invoked deity in the Yasna. Ahura Mazda is the creator and upholder of asha (truth). Ahura Mazda is an omniscient, but not an omnipotent God, however Ahura Mazda would eventually destroy evil. Ahura Mazda's counterpart is Angra Mainyu, the "evil spirit" and the creator of evil who will be destroyed before frashokereti (the destruction of evil).


Ahura Mazda first appeared in the Achaemenid period under Darius I's Behistun Inscription. Until Artaxerxes II, Ahura Mazda was worshiped and invoked alone. With Artaxerxes II, Ahura Mazda was invoked in a triad, with Mithra and Apam Napat. In the Achaemenid period, there are no representations of Ahura Mazda other than the custom for every emperor to have an empty chariot drawn by white horses, to invite Ahura Mazda to accompany the Persian army on battles. Images of Ahura Mazda began in the Parthian period, but were stopped and replaced with stone carved figures in the Sassanid period.


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La moneta del post precedente richiama Dario e la dinastia achemenide ma in realtà è stata coniata dal re Ardashir I (224-241 d.C.), capostipite della dinastia sasanide (o sassanide) che regnò in Persia dal III  al VI secolo. Il personaggio raffigurato al diritto della moneta precedente è lo stesso raffigurato al rovescio della moneta qui postata ed è Papak, padre adottivo del re Ardashir I (il  re Ardashir è raffigurato al diritto della moneta qui postata).

 

GRIECHEN
SASANIDEN
Objekt-Nr.: 1511
Ardashir I., 224 - 241 n.Chr. Drachme (3,58 g.), Vs.: Frontale Büste des Ardashir I. (bzw. Ardashir V.) Rs.: Büste des Papak n. l. Göbl, Sas. Taf. I 1, Alram 657. RR! ss
Ex Peus 330, 1991, 197.
Estimation: € 750

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