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IGNORED

Quando le responsabilta’ sono di tutti


Legio II Italica

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Uno dei casi italiani piu’ eclatanti e clamorosi di , chiamatelo come volete : vendita clandestina , non controllo , non curanza o altro , riguarda il famosissimo caso del ritrovamento fortuito della Biga etrusca di Monteleone di Spoleto , unico e bellissimo reperto italico di questa tipologia , risalente probabilmente al VI secolo a.C. . E’ questo uno dei reperti archeologici più eccezionali e belli che il popolo etrusco ci ha tramandato dall’ antichita’ . La Biga , forse da parata o da battaglia di un ricco personaggio militare Etrusco , fu trovata casualmente nel 1902 appunto a Monteleone di Spoleto , o meglio nella frazione chiamata Colle del Capitano , da un contadino mentre era intento in lavori di rinnovo del terreno intorno alla sua casa ; mentre spianava una montagnola di terra , il terreno gli franò sotto i piedi e cadde dentro una tomba antica , aveva infatti scoperto una tomba datata successivamente al VI secolo a.C. ; immaginiamo la meraviglia o forse anche la paura nel trovarsi di fronte questo carro . Il contadino ignaro dell’ importanza e della unicita’ della scoperta vendette a certi mercanti d’ arte fiorentini il carro , che dopo una serie di passaggi in Italia arrivò a Parigi , per poi finire acquistato dal Metropolitan Museum di New York in America .
Quello che rimane inspiegabile e ingiustificabile , ma che giustifica invece il titolo del Post , e’ come abbia fatto un simile reperto , non parliamo di monete , vasi o statue , a passare inosservato per chissa’ quanti passaggi di consegne all’ interno del territorio italiano senza che nessuno degli organi addetti al controllo del territorio lo abbia notato e quindi bloccato prima di varcare i confini d’ Italia , arrivare a Parigi e da qui in America , una vera , una delle tante , vergogne nazionale .
La Biga è in legno di noce interamente rivestita di lamine di bronzo dorato lavorato a sbalzo . Il timone di circa 2 metri , ha l’ attacco coperto da una protome di cinghiale , al termine ha invece una testa di uccello rapace . Poco prima di questa è il giogo per l’attacco dei due cavalli , con due anse terminanti a testa di serpente .
Il corpo centrale della Biga è chiuso da tre pannelli , uno centrale e due laterali , che hanno bordi arrotondati e curvilinei mentre le due ruote sempre in legno ricoperto di lamine bronzee , hanno nove raggi ciascuna per un diametro di 67 centimetri ciascuna , il mozzo termina con una testa di leone , mentre i pannelli sono decorati con scene prese dalla mitologia greca .
Attualmente a Monteleone si trova una copia della Biga certamente lontanissima parente dell’ originale , ma che rende con grande somiglianza l’ eccezionalità di questo prodotto della tecnologia metallica artigianale antica e in generale dell' arte etrusca .
Il territorio di Monteleone di Spoleto è stato abitato sin dalla piu’ remota antichità , infatti nelle vicinanze della cittadina sono state scoperte necropoli protovillanoviane ed etrusche . La biga in questione è attualmente custodita presso il Metropolitan Museum di New York che la acquistò da un trafficante di antichità , riuscito a trafugarla dall’ Italia e a portarla indisturbato oltre il confine italiano . La Biga è al centro di aspre battaglie fra il Museo e il Comune di Monteleone che ne chiede da tempo la restituzione , il fatto strano e’ l’ imbarazzante silenzio ufficiale dello Stato italiano .

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Modificato da Legio II Italica
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grazie della cortesia del museo per la foto !

dobbiamo anche ringraziarlo!!!

ricordiamoci sempre la classifica riportata ieri dai telegiornali sul grado di corruzione dei vari paesi. ci batte solo la Bulgaria.

questo potrebbe spiegare  molti silenzi Italiani ?

 

meno male che rientra almeno la testa in terracotta di Morgantina, certo che questo carro è una cosa eccezionale!

Modificato da dux-sab
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In questo disegno si vedono bene le meravigliose raffigurazioni a sbalzo che ornano le tre fiancate della biga che proteggevano l' auriga , a dimostrazione dell' altissima arte raggiunta gia' circa 25 secoli fa dagli Etruschi .

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col cavolo che ci restituiscono un capolavoro cosi'.

consoliamoci, un pezzo in meno da coprire quando vengono gli ospiti  :crazy:

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Questa è la pagina del Metropolitan con il carro

 

http://www.metmuseum.org/collection/the-collection-online/search/247020?rpp=30&pg=1&ft=etruscan+chariot&pos=1

 

Il carro sarebbe stato acquistato nel 1903 da Luigi Palma di Cesnola, archelogo italiano naturalizzato americano, nonché primo direttore del MET, che dedica questa pagina alla sua collezione

 

http://www.metmuseum.org/toah/hd/cesn/hd_cesn.htm

 

Questa invece è una sua biografia in italiano, non si può negare che sia stato un personaggio di grande intraprendenza, la cui importanza è, da noi, sicuramente misconosciuta

 

http://themeatballjournal.com/2015/12/16/dal-piemonte-a-new-york-le-avventure-di-luigi-palma-di-cesnola-il-primo-direttore-del-metropolitan-museum/

 

petronius :)

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Ottimo argomento! La biga di Monteleone è stata rinvenuta nel 1902,sembra,quando non c'era ancora una legge del nuovo stato italiano sulla tutela dei beni artistici e archeologici. Anzi, la legge del 1909, fu realizzata proprio sulla spinta dello sdegno suscitato dalla vendita della biga. In realtà la vendita fu comunque clandestina, in quanto valevano ancora in loco le vecche norme dello stato pontificio. Premetto che il luogo di ritrovamento si trova a pochi km da casa mia e lo conosco pertanto bene. È l'aia di un antico casale agricolo, ora sede di un agriturismo. La versione che circola da sempre è quella del ritrovamento fortuito, ma circola anche una versione "informale" che afferma invece che il rinvenimento fu effettuato dietro ricerca voluta di reperti antichi. La zona aveva infatti fornito già in precedenza reperti di pregio, sia pure meno importanti. Dove sia il vero non so, ma non mi stupirei se fosse la seconda ipotesi. Ad ogni modo, sembra che l'importanza non venne immediatamente riconosciuta, se è vero che almeno per mesi venne collocata nella legnaia, a disposizione dei bambini per i loro giochi. Poi venne ceduta a un robivecchi di Norcia in cambio delle tegole occorrenti per ricoprire un fienile. A sua volta il robivecchi la cedette, per il tramite, sembra, di parenti romani, ad un antiquariato fiorentino per una somma che avrebbe permesso l'acquisto di una coppia di buoi.

Probabilmente, passando ancora in altre mani, venne alfine smontata e inviata in America all'interno di sacchi di grano. In seguito venne acquisita dal Metropolitan, dove tuttora è ospitata. Il Comune di Monteleone, per il tramite del suo primo cittadino, mia ottima amica, sta ancora combattendo una battaglia legale, temo infruttuosa, visto il mancato aiuto delle istituzioni, per ottenere indietro il prezioso reperto. Sulla biga è stato recentemente prodotto uno studio esaustivo, che ricostruisce la vicenda, con la pubblicazione di documenti inediti a cura dell'Arch. Luigi Carbonetti. In rete esistono sintesi del suddetto lavoro. Allego una foto della copertina.

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Ciao @@aemilianus253 , grazie della tua importante testimonianza . E' noto comunque che pur non esistendo all' epoca della scoperta una legge specifica nazionale sulla tutela del patrimonio archeologico , rimaneva pero' in vigore quella papale sulla conservazione , tutela e concessioni di scavo , risalente non ricordo inizialmente a quale Papa , ma comunque a tempi intorno al Rinascimento .

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Ad ogni modo, sembra che l'importanza non venne immediatamente riconosciuta, se è vero che almeno per mesi venne collocata nella legnaia, a disposizione dei bambini per i loro giochi. Poi venne ceduta a un robivecchi di Norcia in cambio delle tegole occorrenti per ricoprire un fienile. A sua volta il robivecchi la cedette, per il tramite, sembra, di parenti romani, ad un antiquariato fiorentino per una somma che avrebbe permesso l'acquisto di una coppia di buoi.

Probabilmente, passando ancora in altre mani, venne alfine smontata e inviata in America all'interno di sacchi di grano. In seguito venne acquisita dal Metropolitan, dove tuttora è ospitata.

 

Certo che ne ha fatta di strada, in poco tempo. Se è vero che è stata trovata nel 1902, ed è rimasta per mesi in una legnaia, se nel 1903 era già in America (e non c'è motivo di dubitarne, anche perché il Cesnola nel 1904 è morto, quindi deve averla per forza portata prima), in poco tempo, forse poche settimane, sarebbe passata da Norcia a Firenze, da Firenze a Parigi (dove Cesnola l'ha acquistata) e da Parigi all'America.

 

petronius

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Qualcuno direbbe "sta bene dove sta......almeno la viene valorizzata"........

 

Ma se noi portiamo in Italia una monetina dal valore di 10 € dall'estero interviene l'Interpol, perché quando lo fanno gli altri non succede mai nulla?

(non mi riferisco al caso in discussione, ma la mia è una riflessione più generale)

 

Forse siamo considerati più stupidi?

 

Riprendiamoci quello che appartiene al nostro patrimonio culturale.

Forse marcirà in qualche scantinato è vero, ma è comunque nostro.

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La biga di Monteleone è stata rinvenuta nel 1902,sembra,quando non c'era ancora una legge del nuovo stato italiano sulla tutela dei beni artistici e archeologici. Anzi, la legge del 1909, fu realizzata proprio sulla spinta dello sdegno suscitato dalla vendita della biga.

In realtà la vendita fu comunque clandestina, in quanto valevano ancora in loco le vecche norme dello stato pontificio.

 

E' noto comunque che pur non esistendo all' epoca della scoperta una legge specifica nazionale sulla tutela del patrimonio archeologico , rimaneva pero' in vigore quella papale sulla conservazione , tutela e concessioni di scavo , risalente non ricordo inizialmente a quale Papa , ma comunque a tempi intorno al Rinascimento .

 

Siete sicuri di questa cosa? A me sembra strano che il Regno d'Italia abbia automaticamente recepito una legge dello Stato Pontificio, in mancanza di una legislazione propria in materia. Altrimenti, avrebbe dovuto farlo anche con le leggi degli altri Stati pre-unitari, che su alcune cose avrebbero anche potuto essere in contrasto tra loro.

Il fatto poi che "in loco" valessero ancora le vecchie norme, come scrive aemilianus, mi sembra ancora più strano, se per "loco", si intendono i territori dell'ex-Stato Pontificio...vuol dire che se la biga fosse stata ritrovata in Toscana, sempre nel 1902 ovviamente, avrebbe potuto essere venduta liberamente, se le leggi del Granducato lo permettevano?

 

Io  penso che il Regno d'Italia, nel 1861, abbia automaticamente recepito la legislazione del Regno di Sardegna, ma per quanto riguarda quella degli altri Stati pre-unitari, potrà anche aver varato norme, inesistenti nella legislazione di Sardegna, ispirate a quelle di qualche altro Stato, ma in mancaza di queste non credo che rimanessero automaticamente valide quelle preesistenti di tutti gli Stati che, ripeto, potevano anche essere in contrasto tra loro (magari non nel caso specifico, ma in chissà quanti altri sì).

 

Tutto quanto sopra in via ipotetica, perché in realtà non so nemmeno io come siano andate davvero le cose, quindi se qualcuno ha elementi che possano invece dimostrare il contrario di quanto ho scritto, ben venga :D

 

petronius :)

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Siete sicuri di questa cosa? A me sembra strano che il Regno d'Italia abbia automaticamente recepito una legge dello Stato Pontificio, in mancanza di una legislazione propria in materia. Altrimenti, avrebbe dovuto farlo anche con le leggi degli altri Stati pre-unitari, che su alcune cose avrebbero anche potuto essere in contrasto tra loro.

Il fatto poi che "in loco" valessero ancora le vecchie norme, come scrive aemilianus, mi sembra ancora più strano, se per "loco", si intendono i territori dell'ex-Stato Pontificio...vuol dire che se la biga fosse stata ritrovata in Toscana, sempre nel 1902 ovviamente, avrebbe potuto essere venduta liberamente, se le leggi del Granducato lo permettevano?

 

Io  penso che il Regno d'Italia, nel 1861, abbia automaticamente recepito la legislazione del Regno di Sardegna, ma per quanto riguarda quella degli altri Stati pre-unitari, potrà anche aver varato norme, inesistenti nella legislazione di Sardegna, ispirate a quelle di qualche altro Stato, ma in mancaza di queste non credo che rimanessero automaticamente valide quelle preesistenti di tutti gli Stati che, ripeto, potevano anche essere in contrasto tra loro (magari non nel caso specifico, ma in chissà quanti altri sì).

 

Tutto quanto sopra in via ipotetica, perché in realtà non so nemmeno io come siano andate davvero le cose, quindi se qualcuno ha elementi che possano invece dimostrare il contrario di quanto ho scritto, ben venga :D

 

petronius :)

 

Ciao @@petronius arbiter , la tua giusta osservazione trova ampia risposta in questo articolo sulla Storia della legislazione dei Beni Culturali in Italia , nella quale e' confermato quello che sospettavo , lo Stato della Chiesa e' stato il primo ad emanare leggi precise in proposito :

http://www.francescomorante.it/catalogazione/storia_legislazione.pdf

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Complimenti @@aemilianus253 , ma sinceri senza malizia , per il tuo commento numero 6 , hai ricevuto piu’ consensi tu di me che ho ideato e scritto l’ articolo :crazy: :D :D

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Certo che ne ha fatta di strada, in poco tempo. Se è vero che è stata trovata nel 1902, ed è rimasta per mesi in una legnaia, se nel 1903 era già in America (e non c'è motivo di dubitarne, anche perché il Cesnola nel 1904 è morto, quindi deve averla per forza portata prima), in poco tempo, forse poche settimane, sarebbe passata da Norcia a Firenze, da Firenze a Parigi (dove Cesnola l'ha acquistata) e da Parigi all'America.

petronius

Questo è quantomeno quello che ho sempre sentito. Il ritrovamento potrebbe essere avvenuto all'inizio dell'inverno, quando i contadini avevano più tempo per manutenzioni o altri lavori in casa o nelle vicinanze. La vendita la successiva primavera, quando si rimettevano i coppi sopra i fenili (sono mie deduzioni, badate). Il passaggio da Norcia a Roma e Firenze in un mese al massimo in quanto già si erano diffuse voci circa il ritrovamento e le autorita' avevano cominciato ad indagare.

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Siete sicuri di questa cosa? A me sembra strano che il Regno d'Italia abbia automaticamente recepito una legge dello Stato Pontificio, in mancanza di una legislazione propria in materia. Altrimenti, avrebbe dovuto farlo anche con le leggi degli altri Stati pre-unitari, che su alcune cose avrebbero anche potuto essere in contrasto tra loro.

Il fatto poi che "in loco" valessero ancora le vecchie norme, come scrive aemilianus, mi sembra ancora più strano, se per "loco", si intendono i territori dell'ex-Stato Pontificio...vuol dire che se la biga fosse stata ritrovata in Toscana, sempre nel 1902 ovviamente, avrebbe potuto essere venduta liberamente, se le leggi del Granducato lo permettevano?

Io penso che il Regno d'Italia, nel 1861, abbia automaticamente recepito la legislazione del Regno di Sardegna, ma per quanto riguarda quella degli altri Stati pre-unitari, potrà anche aver varato norme, inesistenti nella legislazione di Sardegna, ispirate a quelle di qualche altro Stato, ma in mancaza di queste non credo che rimanessero automaticamente valide quelle preesistenti di tutti gli Stati che, ripeto, potevano anche essere in contrasto tra loro (magari non nel caso specifico, ma in chissà quanti altri sì).

Tutto quanto sopra in via ipotetica, perché in realtà non so nemmeno io come siano andate davvero le cose, quindi se qualcuno ha elementi che possano invece dimostrare il contrario di quanto ho scritto, ben venga :D

petronius :)

Non sono assolutamente ferrato su questo, ma nelle ricostruzioni su quanto avvenuto per la biga è riportato chiaramente che le leggi dello Stato Pontificio sulla salvaguardia dei beni culturali e archeologici erano ancora in vigore.
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Non sono assolutamente ferrato su questo, ma nelle ricostruzioni su quanto avvenuto per la biga è riportato chiaramente che le leggi dello Stato Pontificio sulla salvaguardia dei beni culturali e archeologici erano ancora in vigore.

 

Ciao @@aemilianus253 , non so se hai letto la mia risposta a Petronius arbiter la numero 12 , in questo saggio si dovrebbero trovare le risposte alle leggi vigenti all' epoca del ritrovamento della Biga : http://www.francescomorante.it/catalogazione/storia_legislazione.pdf

Modificato da Legio II Italica
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Ciao @@aemilianus253 , non so se hai letto la mia risposta a Petronius arbiter la numero 12 , in questo saggio si dovrebbero trovare le risposte alle leggi vigenti all' epoca del ritrovamento della Biga : http://www.francescomorante.it/catalogazione/storia_legislazione.pdf

Grazie, dopo lo guardo. In rete è possibile trovare comunque una ricostruzione sui fatti inerenti la biga, ivi comprese indicazioni sulla legislazione vigente
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Grazie Legio per il link, sicuramente interessante ma che, devo confessartelo, non cancella i miei dubbi.

 

A pag. 11 del pdf, viene spiegato che l'Editto Pacca, in vigore già dal 1820, affrontava questi punti:

 

- La tutela era estesa a molte categorie di beni

- Regolamentava gli scavi archeologici

- Regolamentava le esportazioni

- Si stabiliva il principio delle catagolazioni

- Si prevedevano vincoli anche sui beni privati

- Si istituirono precisi organi di controllo

 

Tutto questo, però, conferma soltanto che lo Stato Pontificio aveva una legislazione sicuramente avanzata, per l'epoca, per quanto riguarda la tutela del patrimonio culturale, ma che fosse così non avevo dubbi...bastava la tua parola ;)

 

Quando si passa però dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia, le cose non sono più così chiare.

A pag. 14 del pdf si legge:

 

- Dopo il 1860 lo Stato italiano continua a far riferimento all'Editto Pacca, ma soprattutto per regolamentare il mercato dell'arte

- Tuttavia, la nascita del nuovo stato avviene in un regime liberale, che poca attenzione pone al problema della tutela del patrimonio artistico.

 

Bisognerebbe capire cosa si intenda esattamente per "mercato dell'arte": vi rientrava anche il commercio di beni archeologici rinvenuti fortuitamente? a leggere il secondo punto, forse no, visto che si sottolinea la "poca attenzione" per il patrimonio artistico.

 

E da nessuna parte è scritto che l'editto fu formalmente inglobato nella legislazione italiana, ma soltanto

che si "continua a far riferimento" a esso. Cosa che, secondo me, avrebbe potuto dare, e forse ha dato, origine a non pochi contenziosi.

 

Mettiamo il caso che la biga in questione fosse stata sequestrata prima dell'esportazione in Francia. Coloro che ritenevano di esserne i legittimi proprietari, perché l'avevano comprata dal contadino, avrebbero potuto opporre al sequestro la mancanza di una legge da parte dello Stato italiano, sostenendo che non ci si poteva appellare a un editto di 80 prima, emesso da uno Stato che da 30 anni non esisteva più.

Per non dire che, il fatto che l'editto non fosse stato formalmente recepito nella legislazione italiana, può aver dato luogo a chissà quante applicazioni "a discrezione" :rolleyes:

 

Scrivo tutto questo, non certo per giustificare quanto accaduto più di un secolo fa (anche se credo debba essere valutato secondo la mentalità dell'epoca, che nei confronti di certi temi aveva una sensibilità ben diversa da quella odierna) ma solo per cercare di capire cosa possa essere effettivamente successo.

Cosa questa, che dovrebbe interessare anche chi, come ci informa @@aemilianus253, ha avviato una battaglia legale per ottenere la restituzione della biga dagli americani.

Perché un conto è se si riesce a dimostrare che esistevano precise disposizioni dello Stato italiano che proibivano, senza se e senza ma, l'esportazione di un bene archeologico come la biga, ben altra cosa se rimane il dubbio, che è anche il mio, che queste disposizioni non esistevano, e che l'esportazione di tali beni poteva essere "a discrezione",  non apertamente permessa, ma nemmeno espressamente vietata.

 

Proverò anch'io a cercare in rete se trovo qualcosa che permetta di chiarire meglio la questione.

 

petronius :)

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Ciao @@petronius arbiter , giuste e ponderate le tue osservazioni sulla legge Pacca ; evidentemente il novello Stato italiano per quanto liberale , aveva gia' in se i germi del linguaggio orale e scritto "politichese" che lasciava ampio spazio alle interpretazioni .

La prova lampante ne e' la conseguenza che lo scandalo scoppiato in Italia poco tempo dopo la comparsa della Biga al Museo Metropolitan , non ha consentito con le leggi in vigore all' epoca di pretenderne la restituzione , anche lo scandaloso silenzio attuale delle alte istituzioni nazionali pare confermare la difficolta' al rientro della Biga .

Personalmente , nonostante tutto , credo che il Comune di Monteleone faccia benissimo ad insistere nel chiedere il ritorno in Italia della Biga , chissa' se un giorno questo unico reperto di un mondo scomparso possa riprendere la strada di casa .

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Ciao @@petronius arbiter , giuste e ponderate le tue osservazioni sulla legge Pacca ; evidentemente il novello Stato italiano per quanto liberale , aveva gia' in se i germi del linguaggio orale e scritto "politichese" che lasciava ampio spazio alle interpretazioni .

La prova lampante ne e' la conseguenza che lo scandalo scoppiato in Italia poco tempo dopo la comparsa della Biga al Museo Metropolitan , non ha consentito con le leggi in vigore all' epoca di pretenderne la restituzione , anche lo scandaloso silenzio attuale delle alte istituzioni nazionali pare confermare la difficolta' al rientro della Biga .

Personalmente , nonostante tutto , credo che il Comune di Monteleone faccia benissimo ad insistere nel chiedere il ritorno in Italia della Biga , chissa' se un giorno questo unico reperto di un mondo scomparso possa riprendere la strada di casa .

Magari la biga tornasse da noi! Però, a sentire la situazione per bocca dello stesso sindaco, so che le speranze sono quasi nulle. E' un peccato, ma anche il rumoroso silenzio dello stato italiano è un indizio non da poco.
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Magari la biga tornasse da noi! Però, a sentire la situazione per bocca dello stesso sindaco, so che le speranze sono quasi nulle. E' un peccato, ma anche il rumoroso silenzio dello stato italiano è un indizio non da poco.

 

Ciao @@aemilianus253 , mi dispiace enormemente di questa notizia del Sindaco che lascia poche speranze ; nessuna se invece dipendesse dal governo .

Sono dispiaciuto anche per un altro motivo , piu' sentimentale , mia nonna paterna era proprio nativa di Monteleone .

 

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Un sito Internet dove si illustra come raggiungere a piedi da Monteleone il luogo del ritrovamento della famosa Biga , emozionante , ma anche avvilente vederla esposta , anche se magnificamente , cosi lontana dall' Umbria e dall' Italia , per consolarci vediamola come una rappresentanza all' estero della magnificenza italica : http://lavalnerina.it/dett_itinerari.php?id_itinerario=28

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Ciao @@aemilianus253 , mi dispiace enormemente di questa notizia del Sindaco che lascia poche speranze ; nessuna se invece dipendesse dal governo .

Sono dispiaciuto anche per un altro motivo , piu' sentimentale , mia nonna paterna era proprio nativa di Monteleone .

Allora sei moralmente cointeressato. Tua nonna avrà conosciuto senza dubbio gli eredi del rinvenitore, che del resto sono i proprietari dell'agriturismo che è nel luogo di ritrovamento. Questo non è il solo rinvenimento importante della nostra zona del resto. A fine settecento o primi dell'ottocento (non ricordo ora la data) nei pressi di Cascia, in località Valle Fuino, in seguito ad una frana, venne fuori un ripostiglio di idoli in bronzo e monete in quantità. Una parte, per fortuna, sono ai Musei Vaticani. Questo, vista la tua "vicinanza ideale" con la zona, può magari essere lo spunto per una nuova tua ricerca. ;) Modificato da aemilianus253
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Un sito Internet dove si illustra come raggiungere a piedi da Monteleone il luogo del ritrovamento della famosa Biga , emozionante , ma anche avvilente vederla esposta , anche se magnificamente , cosi lontana dall' Umbria e dall' Italia , per consolarci vediamola come una rappresentanza all' estero della magnificenza italica : http://lavalnerina.it/dett_itinerari.php?id_itinerario=28

Curioso... Non volendo, hai pubblicato la descrizione di uno dei sentieri storici e naturalistici facenti parte di un progetto di valorizzazione attivato dallo Iat della Valnerina e che mi ha visto direttamente coinvolto fra i progettisti. :D

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Allora sei moralmente cointeressato. Tua nonna avrà conosciuto senza dubbio gli eredi del rinvenitore, che del resto sono i proprietari dell'agriturismo che è nel luogo di ritrovamento. Questo non è il solo rinvenimento importante della nostra zona del resto. A fine settecento o primi dell'ottocento (non ricordo ora la data) nei pressi di Cascia, in località Valle Fuino, in seguito ad una frana, venne fuori un ripostiglio di idoli in bronzo e monete in quantità. Una parte, per fortuna, sono ai Musei Vaticani. Questo, vista la tua "vicinanza ideale" con la zona, può magari essere lo spunto per una nuova tua ricerca. ;)

 

Ciao , non sapevo assolutamente nulla di questo ritrovamento vicino Cascia , ho fatto qualche ricerca ma non c'e' molto in rete , comunque sufficiente a conoscere almeno il fatto : http://www.lavalnerina.it/dett_evento.php?id_item=846

Anche un libro specifico su questo ritrovamento

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