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IGNORED

Denari degli Ottoni


Risposte migliori

Ciao amici

c'è qualche pubblicazione specifica sui denari degli Ottoni?

Ma come mai se ne vedono battuti sempre e solo a Pavia, immagino che ci fossero altre zecche, come mai non se ne vedono in giro?

Grazie come sempre

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Ciao Giuseppe :)

si ne esistono anche di Milano per esempio, ma quello che mi sembra strano è il fatto che se ne vedano sempre cos' tante di Pavia e rarissimamente di altre zecche.

E anche i ritrovamenti casuali e i depositi sparsi per l'Italia contengono quasi sempre denari della zecca di Pavia

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  • 2 settimane dopo...

Non sono molto dentro alla materia, che esula un po' dal mio periodo di studio e tocca solo marginalmente l'area ligure. Gli Ottoni non coniarono che a Pavia, Lucca e Milano (Roma a parte, beninteso) perché non vi erano altre zecche autorizzate; non so se vi siano lavori atti a spiegare l'assenza degli Ottoni dall'officina di Venezia. Il fatto che siano sovrabbondanti le monete per due sole zecche ha con ogni probabilità una spiegazione economica che posso soltanto ipotizzare (maggiore vivacità commerciale o demografica dell'area Tirrenica in rapporto al circolante in quel momento specifico, rispetto alle altre officine, che forse non avevano deficit di moneta)

DF

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  • 3 settimane dopo...
Non sono molto dentro alla materia, che esula un po' dal mio periodo di studio e tocca solo marginalmente l'area ligure. Gli Ottoni non coniarono che a Pavia, Lucca e Milano (Roma a parte, beninteso) perché non vi erano altre zecche autorizzate; non so se vi siano lavori atti a spiegare l'assenza degli Ottoni dall'officina di Venezia. Il fatto che siano sovrabbondanti le monete per due sole zecche ha con ogni probabilità una spiegazione economica che posso soltanto ipotizzare (maggiore vivacità commerciale o demografica dell'area Tirrenica in rapporto al circolante in quel momento specifico, rispetto alle altre officine, che forse non avevano deficit di moneta)

DF

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Bisogna tenere conto della posizione ambigua di Venezia, che stava con un piede a Costantinopoli ed uno nell'Impero: giocava a rimpiattino con entrambi per infine fare i comodi suoi. La cosa comunque mi stuzzica, farò qualche ricerca in materia. Grazie per l'ispirazione! :D

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  • 7 mesi dopo...

Caro Claudius,

il top sull'argomento l'ha scritto Michael Matzke, insigne studioso tedesco, nel suo articolo che inizia, se non mi sbaglio, con "Vum ottolinus zum grossus...". In esso cataloga in modo più preciso tutti i denarini lucchesi alla luce dei ritrovamenti archeologici. Un'altra studiosa che si sta occupando dell'argomento, la cui tesi di laurea è stata recentemente pubblicata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, è Cristina Cicali, ricercatrice dell'Università di Siena. Il suo lavoro è sui ritrovamenti monetali del castello minerario di Rocca S.Silvestro.

Spero di essere stato esaustivo.

ciao!

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