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Mostra Genova, con monete, dal 18 marzo 2016


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Supporter

Carissimi,

visto che ancora mi pare non lo abbia fatto nessuno volevo segnalarvi che il prossimo 18 marzo alle ore 17,00 verrà inaugurata la mostra: Genova nel Medioevo, una capitale del Mediterraneo al tempo degli Embriaci.

 

La mostra si terrà nel complesso museale di S. Agostino e rimarrà visibile fino al 26 giugno 2016. Ovviamente l'ingresso in occasione dell'inaugurazione sarà gratuito.

 

Nella mostra saranno esposti i materiali artistici, archivistici e archeologici tra i più belli e di più recente ritrovamento rispetto al tema prescelto.

 

Quanto alle monete insieme con Daniele Ricci (@@fra crasellame) abbiamo scelto di esporre tra le monete più belle e interessanti di Genova databili tra il 1139 e il 1313, insieme ad una selezione di coevi pezzi di area mediterranea, che dai documenti e dai ritrovamenti sappiamo usati dai genovesi nei loro traffici internazionali.

 

Si potranno ammirare per ciò le monete della collezione di Banca Carige e delle collezioni dei Musei Civici di Strada Nuova, oltre a pezzi scelti dei ripostigli di Via Venezia e Corso Sardegna di Genova, attualmente in corso di studio per la pubblicazione.

Infine saranno esposte anche monete ed uno splendido sigillo del Comune di Genova prestati da privati, alcuni dei quali attivi in questo forum (grazie ancora!).

 

La mostra è arricchita da un catalogo che dal punto di vista numismatico presenta in sintesi le ultime proposte di classificazione e di datazione delle monete genovesi di XII e XIII secolo per come elaborate da parte della sottoscritta e di Ricci.

 

Spero di vedervi in quest'occasione o che comunque riusciate a visitare la mostra nel periodo della sua durata :).

Un saluto cordiale

MB

 

 

 

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Complimenti ad entrambi veramente, tutto estremamente interessante e stimolante, non riuscirò ad esserci per l'inaugurazione ma sicuramente da qui a giugno una visita e' d'obbligo ...?

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Supporter
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Caro @@dabbene,

spero davvero che tu riesca a farci un salto, perché penso che nell'insieme meriti davvero.

 

Quanto alle monete abbiamo cercato di fare del nostro meglio perché il nostro patrimonio numismatico venga conosciuto e apprezzato (anche se non è facile esporre e riuscire bene a far apprezzare le monete in mostre "trasversali" quanto a materiali esposti e temi affrontati, come questa).

 

Questo è il link anche al sito dei Musei di Genova con qualche altra informazione: http://www.museidigenova.it/it/content/genova-nel-medioevo-una-capitale-del-mediterraneo-al-tempo-degli-embriaci

 

Di nuovo un saluto e buona domenica

MB

Modificato da monbalda
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Complimenti per l'iniziativa; non parteciperò all'inaugurazione ma visiterò la mostra quanto prima. Ottima l'idea di affiancare alle monete genovesi anche quelle estere utilizzate dai mercanti di Geniva: non vedo l'ora di vedere l'esposizione :)

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Ho ricevuto oggi la mail, peccato non averlo saputo prima: il giorno dopo c'è l'assemblea della SNI ed avrei volentieri fatto tappa a Genova partendo con un giorno di anticipo... in questi mesi ci sarà comunque occasione di fare un salto...

Ciao,

Magdi

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Supporter

Caro @@magdi, purtroppo l'invito da diffondere è arrivato un poco...in ritardo.

E io ho diffuso appena ho potuto.

 

Spero che qualcuno che abita in zona possa venire venerdì, ma altrimenti la mostra rimarrà aperta qualche mese e ci sarà occasione di vederla, magari anche organizzando qualche evento specifico con il Circolo Astengo e il forum.

 

un caro saluto e a presto

MB

 

P.S. Io anche quest'anno devo saltare l'assemblea SNI perchè sabato ho un altro impegno di lavoro, sempre in Liguria (di tipo archeologico, però).

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Che bella notizia!! Non vedo l'ora di gustarmi questa mostra!! Venerdì non posso esserci all'inaugurazione ma andrò non appena possibile spero già nel weekend. Complimenti davvero ai realizzatori, vi farò sapere non appena vado

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Sono riuscito ad andare all'inaugurazione.

 

La "location" dove è allestita la mostra è da restare senza fiato: la (ex) chiesa di Sant'Agostino costruita nel 1260, dove furono eletti i "due Oberti" (la diarchia Doria-Spinola) e poi il doge Boccanegra ...ma poi la depressione derivata dal fatto che quella chiesa, sconsacrata all'epoca della Rivoluzione Francese, fu utilizzata per metterci di tutto, officina di fabbri e falegnami. magazzino, deposito materiali e chissà quant'altro fino al restauro di 30 anni fa.

 

Numerose le persone intervenute con relativo caos e confusione con poche possibilità di ascoltare quanto gli addetti spiegavano circa i preziosi e affascinanti oggetti esposti ma molto ben fatto il catalogo della mostra che mi leggerò in questo week-end.

 

Peccato ci fosse il divieto di fotografare, forse Genova non ha recepito il "decreto cultura" detto Artsblog, probabilmente solo per cercare di vendere il catalogo o forse perchè era solo l'inaugurazione ...perchè al museo adiacente, facendo richiesta scritta, lasciano fotografare senza problemi.

 

Circa le monete esposte, pochine ma significative e con un eccezionale sigillo di piombo con la "porta urbica" e con i "capitelli", potrei consigliarvi di portarvi dietro una bella lente per poterle visionare in tutti i dettagli.

 

Ultima considerazione sulle fasce bicrome della facciata della chiesa: perchè la fascia nera è leggermente più alta di quella bianca?

Io credo che una ragione ci sia, ma non so quale, forse per le diverse sfumature, soprattutto della "Pietra di Promontorio" grigio-nera, al mattino o al tramonto, da asciutta o bagnata, soprattutto vista da lontano ...cosa non più apprezzabile oggi che la chiesa è soffocata dalle costruzioni che la circondano.

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Ah ... volevo aggiungere una "ipotesi azzardata":

 

fra le monete è esposto un genovino con il simbolo P a inizio legenda, http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEIAN/7 , visto che sono secoli che i numismatici genovesi si interrogano su quel simbolo ed è l'unico caso con il simbolo prima di IANVA e non alla fine, a me è venuto in mente che possa essere non il simbolo dello zecchiere bensì della zecca. 

 

Nel senso che potrebbe essersi verificato in quell'epoca lo spostamento della zecca dalla prima sede, adiacenze della cattedrale San Lorenzo, alla sede vicina a Palazzo San Giorgio, infatti la lettera P era nello stemma della "Compagna della Porta": http://www.francobampi.it/genova/territorio/compagne.htm

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Sono riuscito ad andare all'inaugurazione.

 

La "location" dove è allestita la mostra è da restare senza fiato: la (ex) chiesa di Sant'Agostino costruita nel 1260, dove furono eletti i "due Oberti" (la diarchia Doria-Spinola) e poi il doge Boccanegra ...ma poi la depressione derivata dal fatto che quella chiesa, sconsacrata all'epoca della Rivoluzione Francese, fu utilizzata per metterci di tutto, officina di fabbri e falegnami. magazzino, deposito materiali e chissà quant'altro fino al restauro di 30 anni fa.

 

Numerose le persone intervenute con relativo caos e confusione con poche possibilità di ascoltare quanto gli addetti spiegavano circa i preziosi e affascinanti oggetti esposti ma molto ben fatto il catalogo della mostra che mi leggerò in questo week-end.

 

Peccato ci fosse il divieto di fotografare, forse Genova non ha recepito il "decreto cultura" detto Artsblog, probabilmente solo per cercare di vendere il catalogo o forse perchè era solo l'inaugurazione ...perchè al museo adiacente, facendo richiesta scritta, lasciano fotografare senza problemi.

 

Circa le monete esposte, pochine ma significative e con un eccezionale sigillo di piombo con la "porta urbica" e con i "capitelli", potrei consigliarvi di portarvi dietro una bella lente per poterle visionare in tutti i dettagli.

 

Ultima considerazione sulle fasce bicrome della facciata della chiesa: perchè la fascia nera è leggermente più alta di quella bianca?

Io credo che una ragione ci sia, ma non so quale, forse per le diverse sfumature, soprattutto della "Pietra di Promontorio" grigio-nera, al mattino o al tramonto, da asciutta o bagnata, soprattutto vista da lontano ...cosa non più apprezzabile oggi che la chiesa è soffocata dalle costruzioni che la circondano.

 

Caro @@dizzeta,

anzitutto grazie per essere venuto all'inaugurazione: mi ha fatto veramente piacere rivederti in quest'occasione :)!

 

Per quanto riguarda la lente per le monete non era pronta per quel giorno ma gli allestitori stavano provvedendo per i giorni a venire (ne stavano cercando un tipo che senza rinforzi metallici che possano rigare subito il vetro).

Invece per il sigillo non è prevista, ma l'originale secondo me consente una buona visione; inoltre come hai visto è stato stampato anche il suo ingrandimento.

 

A proposito del numero delle monete esposte capisco che forse per gli appassionati della materia 50 pezzi possano forse non sembrare molti, ma ti assicuro che in una mostra a tema ampio e trasversale come quella attuale genovese, il settore numismatico è uno dei meglio rappresentati sia a livello quantitativo che qualitativo (visto che hai il catalogo, puoi verificare ;)).

Inoltre la cronologia della mostra, essendo legata al momento di massima fortuna degli Embriaci è limitata al XII e XIII secolo (noi con qualche pezzo siamo arrivati agli inizi del Trecento), cosa che ovviamente va tenuta in considerazione.

Infine: da punto di vista museologico e museografico bisogna sempre pensare al modo più efficace di esporre e comunicare gli oggetti ad un pubblico più ampio e variegato possibile quando si organizzano esposizioni permanenti e non, come questa.

Per quanto riguarda la mia esperienza, tra le cose alle quali fare attenzione soprattutto con le monete è il sapere scegliere il numero giusto di pezzi, che devono essere né troppo pochi, nè troppi, perché altrimenti si ottiene lo stesso risultato: a parte pochi che sono già interessati, la maggior parte delle persone darà solo un'occhiata veloce alle monete per spostarsi in altre sezioni della mostra.

 

Certo questo non vuol dire che non si poteva fare di meglio, come del resto accade sempre.

Ad esempio, per quanto mi riguarda la luce fuori vetrina, con il rischio di farsi ombra mentre si guardano le monete da vicino o alcuni riflessi sul vetro, è una cosa non ottimale; d'altro canto trattandosi di una mostra che dura tre mesi con un budget devo dire non molto grande non si poteva chiedere di più: (anzi, vi posso dire che gli allestitori hanno fatto miracoli...).

Però dal punto di vista della comprensione dei contenuti e della generale godibilità del sigillo e delle monete, sia per quanto riguarda l'esposizione in vetrina che l'apparato iconografico e di commento, vi volevo rassicurare che abbiamo fatto tutti del nostro meglio, ponderando bene le scelte fatte.

Speriamo di esserci riusciti, non solo per accontentare i cultori di numismatica come voi, ma per far conoscere e apprezzare un poco questo intero "mondo" ai più, che in genere, almeno in Italia, sembrano ignorarne la rilevanza.

 

Per questo con Ricci vorrei ringraziare ancora Banca Carige e i suoi funzionari, il Comune di Genova e i dirigenti dei Musei Civici di Strada Nuova, e i privati che ci hanno concesso di esporre il sigillo e le monete che altrimenti sarebbe stato molto più complesso chiedere ad altre istituzioni museali o archivistiche.

Oltre a dizzeta ringrazio anche gli altri appassionati, collezionisti e cultori della materia che sono riusciti ad arrivare al Sant'Agostino venerdì scorso con un mezzo sciopero dei trasporti pubblici in atto e tanti altri eventi nel week-end che sicuramente hanno impedito la partecipazione degli altri.

 

Per questo motivo penso che sarebbe ottimo se il Circolo Astengo magari in collaborazione con LaMoneta volesse/potesse organizzare una visita guidata (magari con sconto sul biglietto di ingresso ;)) prima della fine della mostra.

Da parte mia e di Ricci avete la generale disponibilità a partecipare, se volete.

 

Un caro saluto e buona domenica MB

Modificato da monbalda
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Sono riuscito ad andare a vedere la mostra questa mattina !

La mostra mi sembra ben organizzata , bella la location , le spiegazioni sono brevi ma, forniscono le informazioni necessarie per poter contestualizzare i pezzi esposti anche a chi non non è del settore. Le monete esposte tutte molto belle , in alta conservazione .

Unica pecca il poter vedere le monete esposte solo da un lato ; qualche anno fa avevo visto una bella mostra a palazzo san Giorgio dove c'erano anche delle monete e si potevano vedere entrambe le facce dei tondelli .

P.s @@monbalda sul penny di Edward I al posto del generico " dopo il 1279 " si poteva inserire una datazione molto più precisa.

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Sono riuscito ad andare a vedere la mostra questa mattina !

La mostra mi sembra ben organizzata , bella la location , le spiegazioni sono brevi ma, forniscono le informazioni necessarie per poter contestualizzare i pezzi esposti anche a chi non non è del settore. Le monete esposte tutte molto belle , in alta conservazione .

Unica pecca il poter vedere le monete esposte solo da un lato ; qualche anno fa avevo visto una bella mostra a palazzo san Giorgio dove c'erano anche delle monete e si potevano vedere entrambe le facce dei tondelli .

P.s @@monbalda sul penny di Edward I al posto del generico " dopo il 1279 " si poteva inserire una datazione molto più precisa.

 

Caro @@matteo95,

il problema di far realizzare bene un certo tipo di vetrine è sempre economico. E d'altronde con le monete medievali che hanno l'asse dei conii sempre poco regolari o comunque non a 360° se non per certi tipi e a partire dal tardo Duecento, francamente a me il sistema dello specchio o anche del plexiglass forato non entusiasma.

Ci sarebbe voluto un dispositivo touchscreen o un sistema scaricabile su dispositivi mobili personali dove poter visualizzare entrambe le facce delle monete, ma anche questi, su nostra esplicita richiesta, ci hanno detto che erano assolutamente fuori budget (non c'è neppure un sito o pagina fb specifica della mostra...).

Abbiamo cercato di ovviare mettendo quando possibile (ovvero per Genova soprattutto fino a metà Duecento) due monete per lo stesso tipo, una al dritto e una al rovescio.

 

Per quanto riguarda la datazione del penny senti pure le considerazioni di @@fra crasellame, visto che si tratta di una parte che ha curato lui sia per la mostra che per il catalogo.

 

Un caro saluto

MB

Modificato da monbalda
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@@matteo95, la moneta esposta dovrebbe essere una classe 4a. Di solito il gruppo 4 è datato tra il 1282 ed il 1289.

Il post 1279 vuole evidenziare la riforma che attua Edoardo con la coniazione dei nuovi pennies, che durano fino ad Edoardo III (quindi al 1335, correggimi se sbaglio).

 

Poi siamo tutti d'accordo che è tutto perfettibile e si poteva fare meglio. Si può sempre fare meglio.

Intanto però io sono molto contento solo al vedere insieme le monete di Carige e quelle delle civiche raccolte a rappresentare la nostra città :)

Modificato da fra crasellame
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Per quanto riguarda la mia esperienza, tra le cose alle quali fare attenzione soprattutto con le monete è il sapere scegliere il numero giusto di pezzi, che devono essere né troppo pochi, nè troppi, perché altrimenti si ottiene lo stesso risultato: a parte pochi che sono già interessati, la maggior parte delle persone darà solo un'occhiata veloce alle monete per spostarsi in altre sezioni della mostra.

 

 

 

Spero di poter andare già venerdì prossimo. Concordo pienamente con quanto dici. Il problema di esposizioni troppo ampie è quello che, dopo un certo numero di pezzi, si finisce per "volare" oltre. Tanto per capirci, al museo di Tursi ci sono stato tre volte apposta; alla collezione numismatica di Berlino altrettante (e l'ultima volta ci ho dedicato parecchie ore, ma dopo un po' l'attenzione cala anche fra gli appassionati, figuriamoci fra gli altri. Una cinquantina credo conceda il tempo di ammirarle con attenzione

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@@monbalda certo capisco , immaginavo che fosse per motivi di budget ... personalmente mi riferivo proprio alle teche in plexiglas ....@@fra crasellame verissimo molto belle vederle riunite tutte vicine , una serie di esemplari stupendi , così come quelli delle altre zecche .. mi piacevano molto i due grossi di pisa in particolare. 

 

p.s hai ricevuto l'e-mail che ti ho mandato qualche giorno fa ?

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Ah ... volevo aggiungere una "ipotesi azzardata":

 

fra le monete è esposto un genovino con il simbolo P a inizio legenda, http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEIAN/7 , visto che sono secoli che i numismatici genovesi si interrogano su quel simbolo ed è l'unico caso con il simbolo prima di IANVA e non alla fine, a me è venuto in mente che possa essere non il simbolo dello zecchiere bensì della zecca. 

 

Nel senso che potrebbe essersi verificato in quell'epoca lo spostamento della zecca dalla prima sede, adiacenze della cattedrale San Lorenzo, alla sede vicina a Palazzo San Giorgio, infatti la lettera P era nello stemma della "Compagna della Porta": http://www.francobampi.it/genova/territorio/compagne.htm

 

Anche quello della collezione di V.E. III ha la P a inizio leggenda, l'ho appena visto essendo di ritorno da Roma :)

 

Eccolo in allegato

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@@matteo95, no non ho ricevuto email, ora cerco meglio magari è finita per errore in spam. Se non la trovo ti scrivo.

 

 

@@dizzeta, mi odierai ma la compagna di Porta è quella che comprende la zona di Sant'Andrea, Piccapietra fino a Santo Stefano.

La zecca se ricordo bene "cade" nella zona di Piazzalunga. Colgo l'occasione per condividere una cosa che non sapevo e cioé che nel cortile di Palazzo San Giorgio, lato piazza Caricamento, è presente sotto teca il resto di una fornace della Zecca. Accanto c'è un bel pannello esplicativo degli scavi fatti in zona.

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