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Anna Perenna


Legio II Italica

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Anche se il 15 Marzo e’ passato da qualche giorno mi affascina parlare in questo post della misteriosa Anna Perenna ; era questa un' antichissima divinita’ romana che presiedeva al corso dell' anno che in epoca romana iniziava appunto nel mese di Marzo , in pratica rappresentava il perpetuo rinnovarsi degli anni .
Era uso nell’ antica Roma , come anche ai nostri giorni , scambiarsi gli auguri di buon anno , ma la frase in uso duemila anni fa era un po’ diversa dalla sintetica formula espressa ai giorni nostri : Buon Anno oppure Felice Anno ; i Romani antichi dicevano invece : “annare perannareque commode” , cioe’ : “passare un buon anno dall' inizio alla fine”
Prima di essere la divinita’ del ripetersi degli anni , rappresentava anche la divinità dell' abbondanza e del nutrimento tanto che da Anna derivo’ poi il corrispettivo romano di "annona" , cioe’ l’ approvvigionamento degli alimenti per il popolo . Un’ altra ipotesi che si basa sulla etimologia del nome la fa coincidere con “amnis perennis” cioe’ la divinità delle acque , altri vedono in Anna Perenne una dea della terra dal nome etrusco ; infine un' ultima spiegazione fa risalire le sue origini nel sistema contadino e identifica la dea con un simbolo della natura e infatti la sua festa coincideva con l' inizio della primavera . Secondo un' altra versione Anna Perenna era una vecchina di animo buono che aiutò i plebei romani durante i tumulti del 494 a.C. , rifocillandoli con focaccine preparate con la massima cura da lei ; i Romani per riconoscenza la omaggiarono edificandole una statua .
La tradizione mitologica più comune di Anna Perenne risiede specialmente nei Fasti di Ovidio che la identifica con Anna , la sorella della cartaginese Didone che dopo la tragica morte suicida di questa per amore non corrisposto di Enea e a causa della partenza di Enea verso i lidi del Lazio , si rifugiò a Malta presso il re Batto per sfuggire al fratello Pigmalione . Nuovamente costretta a prendere il mare , naufragò sulle coste del Lazio dove fu amorevolmente ospitata da Enea che suscitò pero’ la gelosia della moglie Lavinia . La sorella Didone , apparsale una notte in sogno , la esortò ad abbandonare la casa ospitale di Enea e da allora si crede che il dio che viveva nel fiume Numicio , il quale scendendo dal Monte Albano scorreva presso Lavinio nel Lazio per sfociare infine nel Mare Tirreno , l' abbia rapita con le sue onde impetuose e l' abbia nascosta nei suoi antri .
La sua festa cadeva il 15 marzo e la sua celebrazione prevedeva lunghi banchetti all' interno di un bosco sacro dedicato alla dea . Queste feste erano un' occasione per dare sfogo a grandi manifestazioni di allegria e di intrattenimento come balli , canti e soprattutto pare solenni ubriacature .
Il bosco sacro è stato identificato nell' attuale quartiere di Roma dei Parioli , dove sono stati rinvenuti una fonte votiva dedicata alla Dea e numerosi oggetti attestanti offerte alla dea e pratiche magiche svolte presso il sito risalente al IV / V secolo a.C. .
Al culto di Anna Perenna è legata anche la fonte ritrovata recentemente a Roma nel 1999 ai Parioli quando si decise di costruire un parcheggio per auto sotterraneo all' angolo tra la Chiesa di Piazza Euclide e Via Guidobaldo del Monte in una zona inaspettata che non era particolarmente segnalata come testimonianze archeologiche .
La fonte scaturisce ancora da una falda acquifera che fin dai tempi almeno tra la fine regia e l’ inizio della Repubblica era stata utilizzata per una fontana .
La vasca si presenta di forma rettangolare racchiusa da bassi muretti e all' interno di quello frontale furono incastrate delle piccole are con epigrafi rimaste intatte con dedica incisa “Nimphys Sacratis Annae Perennae” e alle Ninfe consacrate ad Anna Perenna .
All’ interno della cisterna che alimenta la fonte furono trovati moltissimi oggetti risalenti ad epoche storiche molto distanti tra loro a testimonianza della frequentazione del luogo , furono trovate oltre cinquecento monete , poche in effetti ma probabilmente i furti di monete dovevano essere frequenti come oggi anche nell’ antichita’ , decine di lucerne ad uso rituale e dieci rarissimi contenitori al cui interno furono trovate statuette antropomorfe plasmate in argilla cruda o cera con iscrizioni sul petto e sulle spalle , insieme a pigne , gusci d’uova , rametti e tavolette di legni diversi . Tuttavia l’oggetto più importante ritrovato è un grande paiolo di rame , un vero e proprio calderone antico, con segni di bruciato per le offerte .

Sotto un Denario repubblicano dell' antica Gens Fabia con al rovescio Anna Perenna , Lapidi votive trovate presso la fonte di Anna Perenna , Monete ed oggetti vari trovati nello stesso luogo .

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