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ADRIANO - I SESTERZI DEGLI ESERCITI


PLOTINA

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Un saluto a tutti gli amici Lamonetiani. Ho visto che nella prossima asta CNG del 18/05/16 c'e' un rarissimo sesterzio(lot 956) inerente ai famosi  eserciti di Adriano. Nella fattispecie EXERC BRITANNICUS; leggendo la descrizione si parla,probabilmente, di meno di 10 esemplari conosciuti. Secondo voi e' veritiera? Cosi' pochi? E per quanto riguarda gli altri eserciti MOESICUS,RAETICUS,SYRIACUS,MAURETANICUS etc etc , che quantitativi vi risultano?

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In teoria il numero di 10 esemplari conosciuti del Sesterzio di Adriano e riferito ad una rarita' R4  , sembrerebbe esatta , in quanto una rarita'  R5 si riferirebbe a soli 5 esemplari conosciuti . Naturalmente sempre parlando di teoria .

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In teoria il numero di 10 esemplari conosciuti del Sesterzio di Adriano e riferito ad una rarita' R4  , sembrerebbe esatta , in quanto una rarita'  R5 si riferirebbe a soli 5 esemplari conosciuti . Naturalmente sempre parlando di teoria .

Su quali tabelle o estrapolazioni si basa questa proporzione?
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Su quali tabelle o estrapolazioni si basa questa proporzione?

 

Non esiste una tabella ufficiale che rapporti espressamente la relazione tra gradi di rarita' e numero di esemplari conosciuti , per questo parlavo di TEORIA ; esiste pero' una relazione certa , che parla ad esempio della rarita' R5 come di "alcuni esemplari conosciuti" , intendendo per "alcuni esemplari" un numero molto limitato , come probabilmente le dita di una mano . Da qui a scendere da R4 fino a C .

Se fosse accettato R5 = 5 esemplari o giu' per li' , si potrebbe al cambio della rarita' moltiplicare 5 per un fattore variabile tra 2 o 3 e cosi' via , ne uscirebbe la seguente teorica tabella :

R5 = 5 esemplari

R4 = 10/15

R3 = 20/45

R2 = 40/135

R = 80/405

N.C. = 160/1215

C = 320/3645

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la mia tabella personale per le medioevali e moderne:

R5 = 5

 

R4 = 20

 

R3 = 40

 

R2 = 80

 

R  = 150

 

N.C. = 200

Modificato da dux-sab
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la mia tabella personale per le medioevali e moderne:

R5 = 5

 

R4 = 20

 

R3 = 40

 

R2 = 80

 

R  = 150

 

N.C. = 200

 

Molto simile alla mia precedente tabella , pero' piu' variabile nei numeri min/max per la diversa e piu' complessa tipologia .

 

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se la classificazione è quella del RIC allora il parametro è misurato prevalentemente sulla collezione del British Museum. Comunque in linea di massima un R4 di Adriano ha buone possibilità di essere realmente di scarsa reperibilità, a differenza di periodi successivi (vedasi R5 di Costantino e figlio che spuntano come funghi).

Anche per questo motivo fare range di rarità che abbracciano periodi dal medioevo ell'età moderna mi sembra un pò una forzatura...

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Bah....tutti questi numeri non vogliono dire molto secondo me per le antiche.

 

Infatti e' solo un teorico tentativo di dare un senso , una visione , piu' reale agli aridi e inconcludenti R5-R4 ......e cosi' via fino al Comune , che da soli non rendono l' idea concreta della rarita' di una moneta . Logicamente essendo un campo di ricerca immenso non si puo' restringere molto il campo numerico di una sezione della rarita' , va quindi lasciato un logico spazio numerico per singola rarita' .

Inviterei gli esperti della sezione nel tentativo di trovare una alternativa numerica possibile , da affiancare a queste sigle . 

 

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Non esiste una tabella ufficiale che rapporti espressamente la relazione tra gradi di rarita' e numero di esemplari conosciuti , per questo parlavo di TEORIA ; esiste pero' una relazione certa , che parla ad esempio della rarita' R5 come di "alcuni esemplari conosciuti" , intendendo per "alcuni esemplari" un numero molto limitato , come probabilmente le dita di una mano . Da qui a scendere da R4 fino a C .

Se fosse accettato R5 = 5 esemplari o giu' per li' , si potrebbe al cambio della rarita' moltiplicare 5 per un fattore variabile tra 2 o 3 e cosi' via , ne uscirebbe la seguente teorica tabella :

R5 = 5 esemplari

R4 = 10/15

R3 = 20/45

R2 = 40/135

R = 80/405

N.C. = 160/1215

C = 320/3645

grazie
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grazie

 

Di nulla @@Tinia Numismatica , e' solo un modesto e dilettantistico tentativo di rendere piu' realistiche e immediate le aride sigle R che alla fin fine non dicono nulla o quasi . Speriamo che prima o poi qualche professionista numismatico di monete antiche si cimenti seriamente in questo difficile campo delle rarita' numeriche anche alla luce dei nuovi ritrovamenti .

 

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Concordo con chi mi ha preceduto riguardo allo scarso valore dei numeri per le antiche. Per quanto mi riguarda, ho sempre considerato la rarità più uno strumento di marketing che altro.... in ogni modo, assodato che si parlava di "teoria" e passando alla moneta in discussione, qualcuno saprebbe spiegarmi come mai quella insolita usura, molto marcata ai bordi e sulle legende e più leggera sulle figure, specie al rovescio?

 

Grazie

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Concordo con chi mi ha preceduto riguardo allo scarso valore dei numeri per le antiche. Per quanto mi riguarda, ho sempre considerato la rarità più uno strumento di marketing che altro.... in ogni modo, assodato che si parlava di "teoria" e passando alla moneta in discussione, qualcuno saprebbe spiegarmi come mai quella insolita usura, molto marcata ai bordi e sulle legende e più leggera sulle figure, specie al rovescio?

 

Grazie

 

Salve , non sono d' accordo , lo strumento di marketing non riguarda tanto i gradi di rarita' , che alla fine lasciando da parte i numeri sono oggettivamente reali non inventati o truccati , quanto piuttosto i gradi di conservazione che il mercato sfrutta a proprio piacimento e che alimenta il mercato dei restauratori o quello dei falsari piu' o meno abili .

 

Modificato da Legio II Italica
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Mah, sicuramente l'altro aspetto di cui parli è ben più "pericoloso" nel concreto ed è un dato di fatto sempre più riscontrabile nelle aste. Il fatto che io non ami molto i gradi di rarità è dovuto al fatto che tali numeri sono oggettivi fino ad un certo punto, chi può sapere con esattezza quante monete sono presenti per quella quella tipologia, tenendo conto di tutti quei mercati non censiti quali mercatini, venditori e mercato nero, per non considerare le numerose collezioni private chiuse a chiave, e forse anche gli scantinati dei musei (e i tesori ancora da scoprire... ?). Insomma, è una mia convinzione forse errata, ma se un dato all'apparenza oggettivo non può essere valutato e confermato univocamente, che senso ha indicarlo se non per attrarre l'attenzione del potenziale cliente? O per cercare uno schema in cui ordinare le monete, seppur sempre in modo a mio avviso superficiale. In ogni modo sarebbe un interessante capitolo a parte e non vorrei inquinare la discussione, scommetto se ne sarà già parlato da qualche parte....

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@@Sator, la rarità la valuti tu con l'esperienza. quante ne hai viste negli ultimi 5, 10, 20, 30 anni ? ogni quanto tempo ne rivedi una ? ad ogni asta o una volta l'anno o più.

Modificato da dux-sab
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@@Sator, la rarità la valuti tu con l'esperienza. quante ne hai viste negli ultimi 5, 10, 20, 30 anni ? ogni quanto tempo ne rivedi una ? ad ogni asta o una volta l'anno o più.

Esatto, hai colto nel segno! Cosa serve dunque in grassetto RRRRR se non per attrarre di più l'attenzione del collezionista ingordo, considerando che non fornisce che una stima basata sui soli esemplari passati da aste o venditori noti.... preferisco i pochi che scrivono "di rara apparizione" piuttosto che puntare su dei numeri a mio avviso di scarso significato.... almeno parlando di antiche, sia chiaro....

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Esatto, hai colto nel segno! Cosa serve dunque in grassetto RRRRR se non per attrarre di più l'attenzione del collezionista ingordo, considerando che non fornisce che una stima basata sui soli esemplari passati da aste o venditori noti.... preferisco i pochi che scrivono "di rara apparizione" piuttosto che puntare su dei numeri a mio avviso di scarso significato.... almeno parlando di antiche, sia chiaro....

Completamente d'accordo. R2, R3 e via dicendo per le antiche non sono altro che strumento di marketing per catturare l'occhio del collezionista nei cataloghi d'asta per conto mio.

Al pari dei vari SPL+ o qFdC....

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