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Brexit


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"La pandemia potrebbe rimescolare le carte anche alla Brexit?

mercoledì 15 aprile, i primi colloqui in via telematica tra i negoziatori britannici e dell’Unione europea dopo l’interruzione dovuta alla crisi del coronavirus. L’interrogativo che sorge spontaneo è – la pandemia costringerà il processo di uscita a nuovi rinvii? Cambierà la carte in tavola della negoziazione?

Eravamo rimasti a quando, era febbraio, il commissario europeo per il commercio, Phil Hogan, aveva previsto che il Regno Unito sarebbe finito per passare alle regole canoniche del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commecio. Il Premier britannico Boris Johnson aveva insistito invece che fosse in grado di negoziare un accordo di libero scambio in stile canadese (cioè senza tariffe di importazione) con Bruxelles.

Un incontro faccia a faccia tra il principale negoziatore dell'UE Michel Barnier e David Frost, in rappresentanza della Gran Bretagna, si sarebbe dovuto tenere lo scorso 18 marzo ma, per i motivi ben noti, è stato rinviato.

Eccoci quindi alla data odierna, mercoledì 15 aprile, in cui Barnier e Frost hanno programmato una riunione virtuale, che dovrebbe svolgersi utilizzando Zoom, Skype o una tecnologia simile. Gli analisti suggeriscono che non starebbero pianificando di discutere l’estensione del periodo di transizione oltre la fine di dicembre, tuttavia il sospetto che la pandemia possa anch’essa sedere al tavolo come terzo incomodo esiste.

In effetti molto è cambiato nell’ultimo mese

Il 19 marzo il sig. Barnier ha confermato di essere risultato positivo al COVID-19 e il sig. Frost si è auto-isolato dopo aver mostrato i sintomi. Peggio ancora è andata al Primo Ministro britannico Boris Johnson che ha trascorso diverse notti in un'unità di terapia intensiva dopo che i suoi sintomi di coronavirus erano peggiorati. Ora sta decisamente meglio, ma il segretario agli affari esteri Dominic Raab continua a gestire le operazioni quotidiane del Governo britannico mentre è in convalescenza.

La Gran Bretagna ha avuto 12.107 decessi per coronavirus e diversi Paesi dell'UE hanno subito un numero ancora peggiore di vittime - in particolare l’Italia, come purtroppo sappiamo bene, ma anche Spagna e Francia. Solo queste tre grandi nazioni europee hanno perso insieme oltre 50.000 persone.

Resta quindi da capire se il duro shock della devastazione del virus avrà un impatto sui colloqui commerciali post Brexit.

A febbraio Johnson stava prendendo una linea molto dura e insistendo sul fatto che il Regno Unito non avrebbe accettato alcuna norma UE come parte di un accordo commerciale. Johnson aveva affermato di volere lo stesso accordo che ha il Canada con l'UE: senza tariffe di importazione per la maggior parte delle merci, pur rimanendo ancora controlli doganali e IVA.

In un discorso del 3 febbraio, Johnson aveva affermato che il Regno Unito sarebbe potuto tornare semplicemente ai termini dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC, o WTO secondo l’acronimo inglese) se Barnier si fosse rifiutato di accettare l’accordo di libero scambio alla canadese.

L'ufficio per la responsabilità di bilancio ha dichiarato martedì 14 aprile che l'economia britannica potrebbe ridursi del 35% entro giugno. La maggior parte delle attività economiche e di costruzione è ferma nel Regno Unito, con un gran numero di imprese chiuse, che lavorano da casa o affidano il personale alle sovvenzioni governative.

Il cancelliere Rishi Sunak - che è subentrato a febbraio solo quando il suo predecessore Sajid Javid si è dimesso dopo una lite con Johnson e il suo stratega politico, Dominic Cummings - è convinto che l'economia si riprenderà dopo la crisi del coronavirus alla fine di quest'anno ma un fallimento nelle negoziazioni commerciale con l'UE potrebbe influire su tale processo.

Il trattato sulla Brexit, che è stato concordato dal Johnson e dall'UE nell'ottobre dello scorso anno, prevede tuttavia la possibilità di prorogare il periodo di transizione fino ad altri due anni. Il che manterrebbe il Regno Unito nel mercato unico dell'UE e nell'unione doganale fino alla fine del 2022. Ma Johnson e Cummings sono desiderosi di "liberare il potenziale della Gran Bretagna" e ritengono che essere limitati in tali manette politiche ed economiche sarebbe un grave ostacolo alle possibilità del Regno Unito di andare avanti autonomamente.

Governo britannico e UE si stanno entrambi concentrando sulla crisi del coronavirus ma resta dubbio che alcuna delle parti possa aver ammorbidito le proprie posizioni negoziali sullo sfondo della pandemia."

https://it.sputniknews.com/amp/economia/202004158975210-la-pandemia-potrebbe-rimescolare-le-carte-anche-alla-brexit/

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E' tutto da vedere se le cose rimarranno come prima, però francamente mi chiedo se "bojo" e i suoi amiconi ci sono o ci fanno. "Liberare il potenziale della Gran Bretagna" sconnettendola dal sistema in cui era integrata da decenni e sperare di compensare tutto con accordi sparsi a livello mondiale, dove la Gran Bretgana da sola conta ben poco. Un bella lista dei sogni che si scontra con la realtà, una realtà che forse bojo e i suoi fingono apposta di non vedere.

Modificato da ART
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  • 2 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...

Questa è bella: 

Brexit, Fiandre pronte a rivendicare i diritti sulla pesca con un “Privilegio” del 1666

Il diritto di pesca concesso dal re Carlo II d’Inghilterra garantisce “accesso eterno” alle acque britanniche per 50 pescatori di Bruges. Dopo 354 anni, il rappresentante del Belgio presso l’UE minaccia di impugnarlo in caso di no deal con il Regno Unito

Un salto indietro nel tempo di 354 anni. Nella guerra (diplomatica) per il pesce netta trattativa tra Unione e Regno unito potrebbe fare ora la sua entrata in scena anche il Privilegio di Pesca, una carta del 1666 emessa da re Carlo II d’Inghilterra, che a quasi quattro secoli di distanza renderebbe ancora più intricato il groviglio del post-Brexit. Se non sarà trovato un accordo sulla pesca tra Unione Europea e Regno Unito prima della fine del periodo di transizione post-Brexit (31 dicembre 2020), il governo delle Fiandre potrebbe invocare questo documento a garanzia del proprio diritto di pescare nelle acque del Regno Unito. Il documento sancisce “l’accesso eterno” alla costa britannica a 50 pescatori della città fiamminga di Bruges.

Non è una voce di corridoio, né tantomeno una supposizione ardita. Arriva proprio dall’intervento del rappresentante del governo del Belgio presso l’UE, Willem van de Voorde, durante la riunione degli ambasciatori dell’UE a Bruxelles sulla questione del futuro accesso delle flotte pescherecce europee alle acque britanniche (mercoledì 7 ottobre). Quello che tre secoli fa fu una dimostrazione di gratitudine del sovrano inglese per essere stato accolto in esilio dal 1656 al 1659 a Bruges, è ancora oggi un accordo il cui status giuridico rimane aperto. E le Fiandre sembrano non aver paura a rivendicarlo nel caso più estremo: dopo aver cercato assistenza legale, il governo ha inviato una copia della Carta al capo negoziatore per la Brexit, Michel Barnier. Ancora nessuna posizione ufficiale dalla Commissione.

Il documento del 1666 si inserisce d’improvviso in uno dei punti più critici dei negoziati tra l’Unione Europea e il Regno Unito, ovvero gli accordi internazionali di pesca nella fase post-Brexit. “Senza una soluzione a lungo termine, equa e sostenibile sulla pesca, semplicemente non ci sarà una nuova partnership economica con il Regno Unito”, è la posizione di Barnier. Diktat che si scontra con la linea del governo britannico di voler escludere i pescatori irlandesi e degli altri Stati membri UE (tra cui i fiamminghi, dunque) dalle acque in cui pescavano anche prima che Irlanda o Regno Unito aderissero alla Comunità economica europea nel 1973.

Nel prossimo Consiglio Europeo (15-16 ottobre), i leader dell’UE si riuniranno per discutere delle relazioni con la controparte britannica, con le trattative che dovrebbero concludersi entro la fine del mese. Una delle missioni è trovare una linea comune per evitare che il Regno Unito interrompa l’accesso alle acque per tutte le navi dell’UE. Intanto ieri (8 ottobre), il ministro francese degli Affari europei, Clément Beaune, ha sostenuto che Parigi “non svenderà le sue comunità di pescatori per ottenere un accordo”, mentre il suo omologo olandese, Stef Blok, è stato ancora più minaccioso: “I nostri pescatori non dovranno pagare il prezzo per le scelte della Gran Bretagna. Un cattivo accordo sarebbe il peggior risultato, siamo pronti anche a uno scenario di no deal“. Le Fiandre hanno trovato una risposta più originale. Con buona pace di chi è convinto che la storia non abbia alcuna utilità pratica.

https://www.eunews.it/2020/10/09/brexit-fiandre-pronte-rivendicare-diritti-sulla-pesca-carta-del-1666/135867

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  • 2 mesi dopo...

Notizia di oggi sul Corriere: l'Inghilterra schiera le sue navi a difesa delle acque territoriali.

Continuo a pensare che, se salta l'Unione, fra 10 anni ci facciamo la guerra... :nea:

Arka

Diligite iustitiam

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8 ore fa, Arka dice:

Continuo a pensare che, se salta l'Unione, fra 10 anni ci facciamo la guerra...

La previsione è condivisibile, ma direi che non ci vorranno 10 anni, sono più che sufficienti 12 mesi.

Se salta l'Unione, o qualsiasi altra organizzazione paneuropea, ecco che ritorneranno le rivendicazioni territoriali, le ingiuste separazioni forzose, il ricordo della superbia dei vincitori, la voglia di rivincita....per non parlare delle fissazioni e delle paure che già oggi sono riemerse:

L'Ucraina usa metodi intimidatori che ricordano il periodo sovietico contro i suoi cittadini. Lo ha scritto in un messaggio su Facebook il ministro degli Esteri dell'Ungheria, Peter Szijjarto. Il capo della diplomazia di Budapest ha così reagito alle notizie recenti per le quali i servizi segreti ucraini hanno avviato procedure di indagine penale contro i consiglieri comunali del villaggio di Siurte, in Transcarpazia. Essi sono sospettati di tradimento per aver cantato l'inno nazionale ungherese dopo una riunione consiliare. Kiev è "impegnata nella sua integrazione europea solo a parole", ha polemizzato Szijjarto. "Al contrario di queste pratiche adottate dall'Ucraina", le leggi internazionali ed europee garantiscono alle minoranze linguistiche il diritto a salvaguardare la loro identità. L'essenza della politica di Budapest nei confronti dei magiari all'estero, sostiene il ministro, è che tutti gli ungheresi sono responsabili gli uni per gli altri. La comunità magiara in Transcarpazia può continuare quindi a fare affidamento sull'Ungheria. 

https://www.agenzianova.com/a/5fd73152f077b6.12926749/3232433/2020-12-14/ungheria-ministro-szijjarto-ucraina-usa-metodi-intimidatori-contro-i-suoi-cittadini

Se non fosse per la particolare situazione storica in cui viviamo, ci sarebbe da ridere. Vorrei sottolineare che il fatto citato è stato talmente preso sul serio dalle autorità del servizio segreto ucraino, che già  parlano di pene detentive fino a 15 anni........

Non oso pensare se questi signori volessero chiedere non un referendum per separarsi, ma solo una sorta di autonomia........

Quindi se cade l'UE, si apriranno scenari apocalittici.

 

 
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Supporter

Buonasera,

ho notato la discussione Brexit, vorrei chiedervi sempre che qualcuno del forum abbia il mio stesso dubbio e conosca una qualche risposta : per quelli che hanno lavorato in passato in Inghilterra ( come nel mio caso ) per 10 anni, non dovrebbero esserci problemi vero con i contributi versati lassù ? E per quelli che avevano scelto forme di pensione privata ( loro ci erano arrivati prima di noi ), non è che avranno problemi a riscattare quelle somme ? Io direi che dovrebbero valere i diritti acquisiti , o sbaglio ?   

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Non penso che gli Inglesi si spingano fino a mettere in discussione i contributi previdenziali versati. Sarebbe come rubare i soldi e non solo agli europei.

Per quanto rigurada l'Ungheria mi spaventa molto piu' dell'Ucraina. Hanno tirato fuori dal dimenticatoio della storia rivendicazioni territoriali su mezza Europa: Austria, Romania, Rep Ceca, Slovacchia. Stanno sbroccando brutto e ce li abbiamo a mano noi.......

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Supporter

Grazie Giulira, mi auguro che sarà così per quegli aspetti collegati alla Brexit. Invece sula vicenda ungherese non mi stupisco più di tanto ( pur essendo consapevole del pericolo ), già in passato e passati, queste rivendicazioni accadevano. Non si sono certamente dimenticati gli ungheresi di com'erano e vivevano integrati nell'Impero Austro-ungarico, perché i Paesi che hai citato erano proprio quelli che formavano o in parte il vecchio l'Impero.  

Esempio ne è la tragedia di 25 anni fa nella vecchia Jugoslavia ( amalgama di varie culture, storie e religioni ), dove anche lì sappiamo cosa accadde. 

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38 minuti fa, giulira dice:

Per quanto rigurada l'Ungheria mi spaventa molto piu' dell'Ucraina. Hanno tirato fuori dal dimenticatoio della storia rivendicazioni territoriali su mezza Europa: Austria, Romania, Rep Ceca, Slovacchia. Stanno sbroccando brutto e ce li abbiamo a mano noi......

Intervengo per spiegare, perché c'è un po' di confusione ( oltre la Cechia che non fece parte del Regno d'Ungheria, a parte un brevissimo lasso di tempo trascurabile e priva di ungheresi autoctoni).

C'è una mia discussione in tema, forse utile a fare comprendere

Sbroccando non credo: a meno che non si voglia parlare di un legittimo diritto previsto nei Trattati Ue.

Nessuno considera pericolosi i serbi che per davvero negli ultimi decenni hanno operato in modo assai sbrigativo con le varie etnie.

Nessuno dice niente ai rumeni che ogni giorno aggrediscono e minacciano  moralmente, fisicamente, e giuridicamente gli  ungheresi presenti in Romania.

Nessuno ha detto niente alla Slovacchia quando per legge ha tolto la cittadinanza agli slovacchi di etnia ungherese quando hanno ricevuto la cittadinanza ungherese.

O se vogliamo parlare di Europa Occidentale partiamo dalla Francia.

Una prova è ad esempio la legione d'onore offerta dalla civilissima Francia al presidente egiziano ( il tutto fatto di nascosto dall'opinione pubblica europea): questo non è un atto molto stravagante quando poi invece si dice peste e corna sull'Ungheria o sulla Polonia, dove però nessun oppositore politico viene arrestato o torturato?
O il caso di un cittadino slovacco morto in circostanze molto misteriose in Belgio, quando la polizia locale lo ha fermato ed immobilizzato usando una forza sproporzionata, senza che questo signore avesse commesso alcun reato? 
A proposito in un filmato si vede uno di quegli agenti che ride e scherza facendo pure il saluto nazista mentre quel poveretto si stava contorcendo dagli spasmi.
Vorrei proprio sapere se questo fosse accaduto in un Paese di Visegrád che putiferio mediatico si sarebbe abbattuto.
pensare che le autorità belghe non hanno neppure sospeso in modo precauzionale quegli agenti.
O anche gli espropri forzosi operati delle autorità danesi nei confronti dei pochi beni ( quali smartphone, tablet, ma anche gioielli e soldi) dei immigrati clandestini  che nel 2015 hanno attraversato il confine danese, facendoli diventare ancor più poveri e disperati rispetto a quello che erano prima.
Oppure delle brutalità condotte dalle forze di polizia spagnole nell'enclavi di Ceuta e Melilla per respingere i migranti.
Tra l'altro qui esistono delle barriere di filo spinato alte parecchi metri erette ben prima del muro ungherese di orbaniana fama. Ma allora perché nessuno ha mai attaccato la Spagna per questo?
Ma l'elenco è molto lungo....
 
Certo un paese come l'Ungheria che bene o male ( secondo le opinioni certamente) riesce a farsi valere in modo civile usando i mezzi contrattuali in suo possesso è pericoloso ......  è un po' strano per me.
Poi tutti alla fine hanno il diritto di pensarla come vogliono.
 
Modificato da ARES III
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4 minuti fa, ARES III dice:

Nessuno considera pericolosi i serbi

Chiederei lumi ai kosovari, ai bosniaci, ai montenegrini e ai croati in merito......

Modificato da giulira
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Supporter

Io direi, che forse non è più come in quegli anni, ma è mio pensiero che tutte quelle etnie sono come i vulcani attivi pronti ad esplodere, d'altronde la Prima Guerra Mondiale ebbe inizio proprio da una scintilla scoccata in quei luoghi.

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21 minuti fa, giulira dice:

Chiederei lumi ai kosovari, ai bosniaci, ai montenegrini e ai croati in merito......

 

Ero ironico! Se no perché li avrei messi all'inizio dell'elenco ?

PS: gli Ungheresi sono stati gli unici che nell'Ottocento non hanno forzosamente modificato la componente etnica, permettendo alle varie etnie fino al 1920 di poter utilizzare ognuno la propria lingua o come lingua franca il latino (e non l'ungherese), differenziandosi dai cugini austriaci dove la lingua franca era il tedesco.

Questa generosità poi verrà mal ricompensata......

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@ARES IIIGuarda che non ho nessun preconcetto verso gli ungheresi. Pero' decenni di dittatura brutale hanno lasciato il segno su tutti i paesi ex-comunisti. Capisco di piu' gli ucraini per la difficilissima situazione in cui si trovano che gli ungheresi che al momento dovrebbero pensare piu' a godersi i generosi aiuti e la grande protezione di cui godono, invece di tirar fuori rogne risalenti alla caduta dell'impero austo-ungarico. E conta che molti di questi miei pensieri derivano proprio dalla tua bellissima discussione in merito.

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@giulira non voglio fare il cavilloso però bisogna essere onesti:

1- gli Ungheresi furono i primi a riconoscere proprio l'indipendenza dell'Ucraina senza sottoporre la cosa ad alcuna condizione di revisione dei confini, come poteva essere fatto all'epoca.

2- ma può mai essere condannato qualcuno fino a 15 anni di reclusione se si mette a cantare un inno nazionale diverso rispetto a quello della sua patria? Ricordiamoci che quelle persone non è che siano giovani provocatori, ma persone di mezza età, in un comune di qualche centinaio di abitanti. Scomodare i servizi segreti per questo mi sembra da paranoici, soprattutto quando sono stati proprio gli Ungheresi ad aiutare l'Ucraina quando la Russia aveva chiuso i rubinetti del gas perché non pagavano! Bella gratitudine.

3- sulla storiella dei contributi generosi si devono fare precisazioni. L'Italia a causa del Mezzogiorno quanti fiumi di denaro ha intascato? O la Spagna? O la Grecia? Il problema è che in questi casi il denaro non è stato speso bene , come tutti ben sappiamo.

Inoltre c'è da aggiungere una cosa che molti non sanno e che quei pochi  che ne sono a conoscenza, fanno finta di non sapere: quando i Paesi del blocco si sono aperti all'economia di mercato i grandi speculatori tedeschi, italiani, francesi.....la prima cosa che hanno fatto è comprare ad un tozzo di pane tutte le industrie produttive e poi ne hanno moltissime chiuse solo  per eliminare la concorrenza. Va da sé che questo ha prodotto una macelleria economico-sociale con disoccupazione e recessione economica. Poi certamente gli industriali hanno ripensato alla loro strategia e hanno invertito questo processo riaprendo o aprendo delle attività economiche.

Infine si deve precisare che gli aiuti economici europei non sono dati per spirito caritatevole, ma sono elargiti per migliorare le  varie infrastrutture al fine utilitaristico di ottimizzare il mercato. E quindi quei soldi saranno utili alla fine a tutti i cittadini europei e non solo o soltanto agli ungheresi.

Modificato da ARES III
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1 ora fa, ARES III dice:

Infine si deve precisare che gli aiuti economici europei non sono dati per spirito caritatevole, ma sono elargiti per migliorare le  varie infrastrutture al fine utilitaristico di ottimizzare il mercato. E quindi quei soldi saranno utili alla fine a tutti i cittadini europei e non solo o soltanto agli ungheresi.

I fondi europei sono elargiti in vari campi per vari motivi, non solo per le infrastrutture... te lo dice uno che all'Europa nostra deve parecchio anche perchè è riuscito a trovare lavoro stabile facendo un corso del FSE. Comunque, ARES III, apprezzo molto le tue analisi, solo che quando parli di Ungheria secondo me tendi ad essere un po' troppo di parte.

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6 ore fa, ART dice:

quando parli di Ungheria secondo me tendi ad essere un po' troppo di parte.

È vero e ci mancherebbe che lo neghi.

Ma questo lo faccio anche con l'Austria o con l'Italia quando penso che vengano in qualche modo giudicate in modo non corretto.

Vorrei precisare che ciò non dipende da questo o quel governo in carica.

Certamente quello attuale non è proprio quello dei miei sogni, tuttavia c'è di peggio in giro sia in Ungheria che in altri Paesi UE. Mi domando come si potrebbe mai votare in Ungheria un'opposizione formata dalla coalizione di tutti i restanti partiti comprendenti tra l'altro uno antisemita che ancora oggi chiama la capitale Judapest per la presenza di una comunità ebraica, e che tra i suoi eletti ha personaggi che volevano schedare tutti i cittadini ungheresi di religione ebraica perché sospettati di spionaggio (?? Ma siamo normali ?? E le hanno detto pure in Parlamento di fronte ai loro attuali alleati);  oppure il capo di un partito di sinistra che era stato anche a capo del governo ungherese con i socialisti che in un discorso privato ha detto chiaramente di avere ingannato volutamente e spudoratamente i cittadini ungheresi in merito alla reale situazione economica; oppure un partito di sinistra che ha tra i suoi iscritti gente che afferma di essere tollerante quando poi vuole vendere dei terreni ad un prezzo gonfiato ad un imprenditore e lui si rifiuta lo apostrofa come " ebreo marcio"( fatti di questi giorni), o ancora altri episodi del genere come la storia di un deputato di sinistra che faceva campagne mediatiche per appoggiare i coltivatori di tabacco ungherese (cosa non proprio edificante) che poi è stato fermato due giorni fa dai doganieri tra Ungheria e Ucraina con la macchina stracarica di stecche di sigarette di contrabbando dirette proprio in Ungheria, a danno oltre che delle finanze dello stato ma anche e soprattutto dei coltivatori di tabacco locale che aveva detto di sostenere.

E potrei continuare......

Va bene anche in Italia, ma credo dovunque, possano esserci persone scorrette, non lo nego ma mi verrebbe strano vedere in una coalizione Casaxxxxxx con il PX e altri partiti.

E non credo ci sia posto per persone che tuttora inneggiano alla disparità razziale o religiosa. Poi possiamo essere d'accordo o meno su tutto ma su questo principio io al meno non transigo e per vincere non venderei l'anima.

PS: chiedo scusa se sono uscito dal tema e ho parlato a latere di politica, ma era solo per difendere dei valori costituzionalmente garantiti come la libertà di religione.

 

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Scusami , poi non intervengo piu' perche' mi trovo impreparato sull'argomento. Ma tu veramente sostieni che Orban va bene perche' gli altri sono peggio ? Non e' un granche come prospettiva, soprattutto per l'Ungheria. L'Europa ha problemi piu' grandi e la nazione che ti e' tanto cara rischia semplicemente di essere messa da parte e ignorata ben piu' di quanto avvenga ora.

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Il gruppo Visegard è composto da democrazie giovani che stanno ancora cercando una loro stabilità. Il populismo fa presa sugli elettori, perchè ancora oggi le popolazioni pagano i quarantacinque anni di totalitarismo. E l'astensione è tuttora un grosso problema. Ma in Polonia la gente sta reagendo e per esempio ha bocciato subito certe velleità di Polexit circolate nelle settimane scorse (e il ritiro del veto è più conseguenza di questo che di manovre tedesche).

Arka

Diligite iustitiam

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1 ora fa, Arka dice:

velleità di Polexit

Possono sempre allearsi con gli amici russi, altre possibilita' non le vedo......

per il resto concordo in toto. Aggiungo che purtroppo il populismo non fa presa solo sui paesi ex-comunisti.

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3 ore fa, giulira dice:

Non e' un granche come prospettiva, soprattutto per l'Ungheria.

Non ti ricordi che pure in Italia c'era un detto "voto DC tappandomi il naso ?"

Tutto il mondo è paese!

Comunque un alleanza con i nazisti no, mai. Non si può e non si deve fare. Per me. Poi ognuno è a posto con la propria coscienza.

3 ore fa, giulira dice:

nazione che ti e' tanto cara 

Bé sono per metà austro-ungarico, quindi credo proprio di sì.

3 ore fa, giulira dice:

rischia semplicemente di essere messa da parte e ignorata ben piu' di quanto avvenga ora.

Non lo direi questo , sulla base dei dati finora emersi. 

Vorrei solo sottolineare che i veri cattivoni con l'Italia si vedranno ad Aprire / Maggio dopo le elezioni olandesi..... Vediamo poi se quelli tanto bravi e liberali poi approveranno in Parlamento il piano europeo di aiuti ?

1 ora fa, Arka dice:

Il gruppo Visegard è composto da democrazie giovani che stanno ancora cercando una loro stabilità

Concordo pienamente. E poi non dimentichiamo che l'Europa è stata salvata dall'invasione turca prima da ungheresi poi dai polacchi!

E per ringraziamento questi sono stati suddivisi in tre paesi sia gli ungheresi e poi i polacchi.

Quindi una certa diffidenza è rimasta.

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7 minuti fa, ARES III dice:

l'Europa è stata salvata dall'invasione turca prima da ungheresi poi dai polacchi

Ci metterei anche i veneziani, che dici ?

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