Popular Post Cinna74 Posted June 10, 2016 Popular Post Share #1 Posted June 10, 2016 Apro questa discussione al fine di raccogliere le immagini di monete, medaglie, banconote e manufatti d'arte che rappresentano il mito di "San Giorgio e l'uccisione del Drago" di ogni epoca e luogo di provenienza presenti nelle nostre collezioni. Invito gli utenti di tutte le sezioni del forum a condividere le foto di quanto hanno a disposizione nelle loro raccolte accompagnate da una breve presentazione dell'oggetto o anche dell'artista, in modo da poter creare una bella miscellanea tematica. Spero che l'idea piaccia e la partecipazione sia nutrita e trasversale agli interessi dei partecipanti al forum. Credo sia innanzitutto opportuna una breve introduzione circa la vita del Santo e la leggenda che l'accompagna: San Giorgio di Carlo Crivelli (1472) L’esistenza di Giorgio, santo vissuto nel II secolo, è ancora avvolta dal mistero, tanto che i papi cattolici Giovanni XXIII e Paolo VI hanno ridimensionato la sua importanza e il culto. San Giorgio, però, è ancora tra i santi più amati in Oriente e in Occidente; la Chiesa russa lo considera ieromartire (o megalomartire), molte nazioni (come Inghilterra, Lituania, Georgia, che ne porta il nome, e Portogallo) lo hanno elevato a patrono, così come le città di Barcellona, Genova, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Gli è stato persino dedicato un cratere sulla Luna. San Giorgio in lotta contro il drago e dodici scene della vita, Bulgaria (Pietro Minjov di Triavna), 1840, tempera su legno, cm 134x86,5 cm (Museo di Storia nazionale di Sofia) Pochi sono i documenti veramente attendibili, moltissimi quelli più o meno encomiastici. La verità storica si basa su pochi passi degli scrittori latini Teodosio Perigeta, Antonino da Piacenza e Adamnano, che testimoniarono l’esistenza a Lydda (Diospoli), in Palestina, del sepolcro di San Giorgio martire e la intensa venerazione del popolo, su un’epigrafe greca del 368 rinvenuta in Eaccaea di Batanea, che parla di una casa del santo, e sui resti archeologici della basilica cimiteriale, il cui primo nucleo può essere datato ad anni vicini alla vita di Giorgio. Tutto qui, il resto – ciò che noi crediamo di conoscere – deriva dalla Passio Georgii, biografia scritta agli inizi del V secolo e già classificata apocrifa dal Decretum gelasianum del 496, e dalle successive rielaborazioni e integrazioni leggendarie, codificate nel XIII secolo nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o da Varagine, morto nel 1298) e ampliate in codici manoscritti successivi. San Giorgio in lotta contro il drago, Georgia (Samegrelo), 1849, argento dorato, legno, cm 25x20 (Museo d’Arte statale di Tbilisi) Giorgio nacque intorno al 280 in Palestina (ma altre fonti dicono presso la foce del Danubio, vicino al Mar Nero), da Geronzio, persiano, e Policronia, cappadoce, che lo educarono cristianamente fino alla sua partenza per il servizio militare, dove divenne ufficiale delle milizie romane e poi cristiano. Quando l’imperatore Diocleziano ordinò la persecuzione contro i cristiani, non esitò a consegnare Giorgio, pur apprezzandone il valore, in mano all’imperatore persiano Daciano che lo fece incarcerare e torturare. Secondo il racconto di Jacopo da Varazze, Daciano convocò settantadue re per decidere le misure da prendere contro i cristiani. Davanti alla corte, Giorgio distribuì i beni ai poveri e, confessandosi cristiano, si rifiutò di sacrificare agli dei. Giorgio fu spogliato delle vesti, flagellato con nervi di bue, costretto a mettere calzari infuocati guarniti di chiodi, colpito da martellate tanto violente da fracassargli il cranio, legato e sbattuto in prigione, dove ebbe la visione del Signore che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la risurrezione. Visto che Giorgio era irremovibile nella sua fede, Daciano convocò il mago Atanasio, chiedendogli di vincerlo con un incantesimo: Atanasio divise in due un toro con una formula magica e offrì a Giorgio una bevanda avvelenata, ma il santo, prima di morire, convertì Atanasio che fu subito messo su una ruota armata da ogni lato di punte e lame, tagliato in dieci pezzi e gettato in un pozzo. Allo scoppio di un tuono, Giorgio risorse la prima volta. Ciò provocò la conversione del capo delle milizie Anatolio e di tutti i soldati che furono immediatamente passati a fil di spada. Giorgio fu ricondotto in tribunale, gli versarono in bocca del piombo fuso e gli piantarono in testa sessanta chiodi roventi, poi lo appesero a testa in giù su un braciere; infine, lo ricondussero in prigione. All’indomani, il re Magnenzio giurò che si sarebbe fatto cristiano se Giorgio fosse riuscito a far fiorire e fruttificare ventidue sedie di legno. Il miracolo avvenne, ma il re lo attribuì al dio Apollo e Giorgio ne distrusse subito il tempio. Il santo fu allora squartato e gettato in una caldaia con piombo e pece, ma nel mezzo di un gran frastuono discese il Signore, accompagnato da Michele e i suoi angeli, che risuscitò Giorgio per la seconda volta. Alla vista di tanti tormenti, la moglie di Daciano, l’imperatrice Alessandra, si convertì al cristianesimo e, per questo, condannata al martirio. Già sul patibolo, Alessandra chiese a Giorgio cosa ne sarebbe stato di lei dato che non aveva ancora ricevuto il battesimo, ma il santo la tranquillizzò: “Il tuo sangue versato ti sarà battesimo e corona”. Giorgio fu quindi esposto agli uccelli che lo smembrarono, ma anche questa volta risorse. Il giorno appresso, Giorgio fu condannato alla decapitazione. Condotto alla porta di ferro il martire chiese a Dio il fuoco del cielo per incenerire Daciano, i settantadue re e tutti i pagani presenti e, esaudito, lo implorò di concedere protezione a coloro che invocavano il suo nome. Il Signore rispose che coloro che avrebbero venerato le sue reliquie, sarebbero stati esauditi. Solo allora, Giorgio si lasciò decapitare. Era l’anno 303, Giorgio aveva circa ventitré anni. Nelle diverse versioni della vita del santo si possono leggere altri particolari dei supplizi subiti da Giorgio (costretto ad entrare in una fossa piena di calce viva, frustato con cinghie di cuoio e percosso con martelli da fabbro, gettato da un precipizio e dato alle fiamme, immerso in una caldaia di olio bollente...) e versioni alternative alle pene citate (come le ventidue sedie sostituite da diciassette persone morte da quattrocentosessant’anni, che furono risuscitate, battezzate e fatte sparire); anche i nomi dei personaggi non sempre coincidono. Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, riedificata e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno. La tomba di san Giorgio presso Lod (Israele) Già all’epoca delle crociate, in tutta l’area del Mediterraneo, si era diffusa l’immagine del santo in lotta contro il drago, narrata nelle passiones di san Giorgio dal IX secolo, racconti che facilmente traevano spunti dai racconti mitologici e folcloristici per esaltare le prodezze dei santi. Fu forse una falsa interpretazione di un’immagine dell’imperatore Costantino a Costantinopoli, descritto da Eusebio come vincitore di un drago (cioè il nemico del genere umano), oppure la suggestione provocata da una raffigurazione del dio egizio Horus, il purificatore del Nilo raffigurato come cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo (simbolo delle energie distruttrici del cosmo) tra le zampe del cavallo, che suggerirono storia e iconografia del “Il miracolo sul drago”, detto anche “San Giorgio in lotta contro il drago”, raccontata anch’essa nella Legenda aurea di Jacopo da Varazze. LA LEGGENDA AUREA San Giorgio in lotta contro il drago, Russia (Mosca), XIX secolo, lega di rame, smalti di cinque colori, h 9 x 7,6 cm (Museo Rublëv, Mosca) In quest’episodio – che per taluni evoca il mito di Perseo e Andromeda, mentre per altri simboleggia l’eterna lotta fra il bene e il male – si narra che a Silene, città della Libia, viveva in un lago un drago mostruoso che a volte giungeva fino in città dove con il suo fiato avvelenava chiunque gli capitasse a tiro. Gli abitanti, impauriti, placavano la sua fame dandogli ogni giorno due pecore, ma presto il numero delle pecore diminuì. Interpellato, l’oracolo disse di offrire al drago una pecora e un essere umano, scelto con un sorteggio. Quando venne la volta della principessa Elissava (in italiano, Margherita o Cleodolinda), il re tentò di riscattarla offrendo tutto il proprio patrimonio e metà del regno, ma il popolo rispose: “I nostri figli sono morti e tu vorresti salvare tua figlia? Se non lo permetterai bruceremo te e la tua casa”. Elissava, in lacrime, fu portata sulla sponda del lago in attesa del proprio destino. Proprio in quel momento sopraggiunse Giorgio che consolò la ragazza e le promise aiuto. Di lì a poco, il drago emerse tra fuoco e vapori pestiferi, ma Giorgio si affidò a Dio e si avventò sul drago ferendolo profondamente con la lancia. Il drago cadde a terra e Giorgio disse a Elissava: “Avvolgi la tua cintura al collo del drago”, lei obbedì e il drago cominciò a seguirla mansueto come un cagnolino. Vedendoli arrivare, il popolo si atterrì ma Giorgio li rincuorò: “Non temete, il Signore mi ha permesso di liberarvi da questo mostro. Credete in Cristo ed io ucciderò il vostro persecutore”. Felice, il re donò al salvatore immensi tesori, ma Giorgio li distribuì ai poveri e, dopo aver battezzato tutti gli abitanti della città, riprese il cammino. Icona custodita nella chiesa di San Giorgio Extra, che raffigura San Giorgio mentre uccide il drago; sullo sfondo il Duomo e la città di Reggio Calabria. Sembra sia di origine copta l’iconografia del santo ritto su un cavallo bianco, avvolto in un mantello sollevato dal vento che lascia vedere la corazza sottostante e nell’atto di infilzare la lancia nella gola del drago, mentre la mano di Cristo lo benedice. Fu comunque molto frequente in Oriente fin dal X secolo e, successivamente, in Europa. Esiste anche una variante “corta” dell’iconografia, dove Giorgio è rappresentato mentre atterra il drago agguantandolo per il collo. Molto diffusa, più in tempi antichi che in quelli recenti, fu anche la rappresentazione isolata di San Giorgio, col capo scoperto e i lunghi ricciuti capelli, armato di corazza e clamide, scudo e lancia. L’immagine del cavaliere vincitore è tipica del Medioevo; tuttavia, Giorgio non restò solamente il santo dell’aristocrazia e della cavalleria (di cui divenne patrono), ma entrò a far parte della cultura popolare, che nelle rappresentazioni religiose teatrali rappresentava spesso l’uccisione del drago. Inoltre, Giorgio era ed è considerato il protettore dei lavori dei campi, dei cavalli, dei pastori e dei contadini (il nome Giorgio deriva dal greco georgos che significa agricoltore). Non è quindi un caso che la sua festa principale sia stata fissata il 23 aprile, in un periodo in cui si celebravano le feste primaverili pagane. Nel giorno della sua festa, per esempio, sulle Alpi si conduceva per la prima volta il bestiame al pascolo. In questo giorno, inoltre, san Giorgio faceva sì che il terreno si spaccasse in modo che i serpenti, rimasti nascosti durante l’inverno, potessero tornare in superficie: una tradizione che, unita al leggendario combattimento contro il drago, determinò il fatto che il santo fosse invocato in caso di morsicature di serpente. Tuttavia, i modi del suo martirio lo rese, agli occhi del popolo, il santo "esperto" di quasi tutte le sofferenze, i dolori e i disturbi, invocato contro le infiammazioni febbrili, l’epilessia, la peste e la lebbra. Nei paesi slavi era chiamato anche contro le streghe. Fonti: Larici.it e wikipedia Una buona serata e buon divertimento a tutti, aspetto i vostri tesori. E. 19 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikita_ Posted June 10, 2016 Supporter Share #2 Posted June 10, 2016 (edited) Partecipo volentieri a questa interessante raccolta.Da piccolo consideravo *magici* i draghi volanti e gli eroi in armatura che li combattevano, ogni volta che vedevo l'immagine di San Giorgio a cavallo ed il drago sconfitto ai suoi piedi.... speravo che si animassero.Poi da grande si apprende che questa magnifica figura è la rappresentazione del bene contro il male e che i draghi sono solo una fantasia.Che dire, cerco sempre di vederli con gli occhi di un bambino. Le mie monete sono circolate, le colleziono appositamente così.Impero russo - Caterina IIa - 2 Kopeki 1763 curiosità:Nella seconda metà del XVIII sec. Caterina IIa di Russia fondò l'Ordine Imperiale di San Giorgio, veniva insignito di tale onorificenza chi dimostrava un eccezionale coraggio nei campi di battaglia.Le decorazioni riportavano l'immagine di San Giorgio a cavallo nell'atto di uccidere il drago, poiché era un santo della tradizione cristiana, a metà dell'800 la Zar Nicola II°, per non andare incontro a malcontenti tra gli insigniti non di fede ortodossa, lo sostituì con l'aquila bicipite. Edited June 11, 2016 by nikita_ 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
sandokan Posted June 10, 2016 Supporter Share #3 Posted June 10, 2016 Un Ordine Equestre importante è dedicato a san Giorgio, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, che ebbe Casa in Spagna e nel Ducato di Parma e di cui mostro alcune insegne. 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dabbene Posted June 10, 2016 Share #4 Posted June 10, 2016 Ma San Giorgio è anche nelle monete italiane, lo troviamo a Ferrara con Alfonso II d'Este, siamo nel 1597, la moneta è un giorgino . Al diritto il ritratto estremamente realistico di Alfonso II, un ritratto in età adulta, corazzato, con folta e mossa capigliatura, una barba lunga e un po' incolta, quel naso schiacciato, un ritratto insomma che attira e sorprende. Ma al rovescio rivediamo la scena di Ercole I, vediamo San Giorgio a cavallo che trafigge il drago ; è una scena che ebbe grande successo nell'arte, anche nel tempo, ovviamente fu raffigurata in modi differenti. Ma questo compare anche nella monetazione e che rappresenta una leggenda che racconta di un drago che tormentava una città e che gli abitanti dovevano consegnarli ogni giorno un fanciullo da divorare. E andarono avanti così per un po' così....fino a che un giorno fu designata la figlia del Re per la terribile sorte, per fortuna arrivò il tribuno Giorgio a Cavallo che uccise però il drago. Quindi un tribuno Santo che fa giustizia, una scena allegorica, simbolica.... 6 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikita_ Posted June 10, 2016 Supporter Share #5 Posted June 10, 2016 (edited) Una meravigliosa rappresentazione del San Giorgio con il drago è sicuramente l'opera dell'italiano Benedetto Pistrucci (1784-1855). Su questa banconota da un Pound modello 1940/48 l'immagine di San Giorgio ed il drago, seppur ripresa dalla stessa opera, non è proprio il massimo, del resto è solo una stampa, lo vedremo in tutto il suo splendore quando sarà raffigurato sulle monete. La banconota proviene dal mio sito personale:http://nikita58it.altervista.org/banconoteI/nikita58it_inghilterra.html Edited June 11, 2016 by nikita_ 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
nikita_ Posted June 11, 2016 Supporter Share #6 Posted June 11, 2016 (edited) Nel 1935 George V° festeggia il suo giubileo, per commemorare l'evento fu emessa una speciale corona d'argento (un quarto di sterlina).Il San Giorgio fu plasmato dallo scultore modernista Percy Metcalfe’s (1895-1970).Il design di art deco fu ferocemente criticato, la figura fu accolta negativamente anche dal Re in persona che definì il rigido portamento del cavaliere raffigurato sulla moneta "a damned bad rider" .Rimase un caso isolato, fortunatamente il San Giorgio con il drago non fu realizzato per sostituire l'opera del Pistrucci.Personalmente la reputo una delle più brutte rappresentazioni del San Giorgio, cosa ne pensate? (dalla mia collezione) Edited June 11, 2016 by nikita_ 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
miza Posted June 11, 2016 Share #7 Posted June 11, 2016 Come descritto ampiamente nel primo post, anche la Russia ha una serie di monete con S. Giorgio che uccide il drago Russia 10 kopecks 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
miza Posted June 11, 2016 Share #8 Posted June 11, 2016 @@Cinna74 Ciao Aggiungo il 50 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
villa66 Posted June 11, 2016 Share #9 Posted June 11, 2016 Bella, bella, Cinna74, e tutti.... :D v. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dizzeta Posted June 11, 2016 Share #10 Posted June 11, 2016 (edited) Contribuisco anch'io a questa bella discussione con una medaglia. Da anni che mi riprometto di investigare sul suo autore ma non l'ho ancora fatto, la mia ipotesi è che sia stata coniata negli anni '60 con il conio della ditta Pietro Ferrea e figli, noto incisore genovese che operò tra il 1870 e il 1938, poi l'attività passò ad altri che continuano tutt'oggi. La curiosità mi è venuta perché ho visto una medaglia che mi sembra apparentata ma con il santo con postura diversa, ve le posto entrambe, direi che sono dello stesso autore ....oppure padre e figlio? O, ancora, dei successori? Edited June 11, 2016 by dizzeta 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
Cinna74 Posted June 11, 2016 Author Share #11 Posted June 11, 2016 (edited) Nel 1816, poco dopo la caduta di Napoleone, la zecca britannica decise di abbandonare la coniazione della moneta d’oro in uso. La “Guinea” o “Ghinea” fu indubbiamente la moneta più importante del diciottesimo secolo. La maggior parte degli esemplari circolava però da troppo tempo ed era evidentemente sotto peso. Inoltre la lunga guerra contro la Francia rivoluzionaria aveva inevitabilmente indotto a tesaurizzare le monete in oro ed il loro posto venne preso dalle banconote da uno e due Pounds un esempio di Guinea,fifth head, "spade type" (collezione personale) Il “Royal Proclamation” del 1 Luglio 1817 diede corso alla nuova sovrana da 20 scellini ed ai suoi multipli, soppiantando definitivamente le ormai scomode guinee da 21 scellini. Questa scossa portò a grandi cambiamenti anche all’interno della zecca reale: a Thomas Wyon fu dato il posto di incisore capo mentre William Wyon divenne secondo incisore. BENEDETTO PISTRUCCI Questo era il quadro in cui Benedetto Pistrucci seppe ritagliarsi il suo ruolo prima e conquistare poi l’immortalità attraverso il proprio lavoro. Nacque a Roma nel 1784. Considerato valentissimo cammeista e incisore, si trasferì nel 1814 a Parigi per passare, dopo la caduta di Napoleone, a Londra e rimanere in Inghilterra fino alla morte, avvenuta a Windsor nel 1855. Una lettera datata 19 giugno 1816 fu indirizzata , al Tesoro da W.W.Pole , nominato maestro di zecca già nel 1812. In essa si manifestava il desiderio di impiegare l’italiano, definito artista di grandissima celebrità: “whose work places him above all competion as a gem engraver, to make the models for the dies of the new coinage” e ancora “It is my intention that the models of Mr. Pistrucci should be engraved in Jasper from which our engraver will work in steel and the models will be deposited in the Royal Mint and remain with the Dies and Proof Impression of the several coins” Pole avrebbe voluto nominare Pistrucci incisore capo immediatamente ma nei fatti egli era uno straniero e non poteva occupare una posizione di vertice. Venne aggirato il problema facendolo figurare ufficialmente come consulente esterno di Thomas Wyon, che continuò ad essere l’incisore capo. Quando, dopo poco più di un anno, Wyon morì la posizione di incisore capo restò ufficialmente vuota, anche se la totalità dei compiti veniva svolta da Pistrucci. Già prima della morte di Thomas Wyon egli venne coinvolto, come abbiamo visto, nella preparazione della nuova monetazione. Incise un cammeo della testa del re che doveva servire da modello per sovrana, scellino e sei pence. Incise un secondo cammeo come modello per la mezza corona. Infine produsse il modello in cera del “San Giorgio che uccide il Drago” che servì come modello per il verso della corona. Questi tre lavori gli furono pagati 312 pounds e 8 scellini. Lo stesso Pistrucci suggerì che lo stesso modello potesse essere utilizzato nella monetazione aurea ed il risultato fu che gli venne chiesto di approntarne i modelli. Per questo ulteriore lavoro ricevette 100 guinee. Alla fine gli venne chiesto di incidere entrambi i conii, dritto e rovescio in quanto gli incisori fallirono nel copiare i suoi modelli. Fu così che la prima sovrana moderna debba essere interamente accreditata al lavoro ed all’ingegno di Benedetto Pistrucci. L’effige reale sulle sterline evidentemente cambiò col succedersi dei sovrani inglesi, incisa in seguito da altri celebri specialisti, ma il San Giorgio sul rovescio è sempre quello dell’artista romano (sebbene la sua rappresentazione abbia subito nel tempo qualche modifica). In realtà nel 2005 e nel 2012 si è tentato di introdurre delle novità al verso delle sterline d’oro ma con scarsissimo successo Sovereign 1820, la prima tipologia di sovrana (collezione personale) Vediamo chi vorrà postare la versione definitiva del rovescio classico delle sovrane e magari riusciremo a vederne qualcuna anche in versione proof Buona serata a tutti e buon week end Fonti : Marsh "The Gold Sovereign" "A Compagna" anno XXV n.2 1993 art. n.1 Un ringraziamento @@matteo95 per il reperimento delle fonti Edited June 11, 2016 by Cinna74 5 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikita_ Posted June 11, 2016 Supporter Share #12 Posted June 11, 2016 Una corona del 1895 con la Regina Vittoria (busto velato) con la rappresentazione del San Giorgio ed il drago del Pistrucci.Immagine quest'ultima utilizzata ancora oggi a distanza di due secoli sulle sovrane inglesi.(dalla mia collezione) 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
Brios Posted June 11, 2016 Share #13 Posted June 11, 2016 (edited) La moneta più importante. Si mostra che un drago una femmina. I petti - Esso fornisce il "latte" per i peccati umani . Edited June 11, 2016 by Brios 7 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Brios Posted June 11, 2016 Share #14 Posted June 11, 2016 Interessanti fasi della battaglia. Il primo attacco con una lancia . La lancia è rotta. Il secondo colpo è colpito con la spada . 6 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikita_ Posted June 12, 2016 Supporter Share #15 Posted June 12, 2016 (edited) San Giorgio con il drago è ricorrente in Russia, non per nulla è il patrono di Mosca.Lo stemma raffigura un cavaliere con una lancia in mano mentre uccide un basilisco, viene identificato come San Giorgio e il drago. (Particolare ingrandito della moneta che inserisco di seguito)L'emblema araldico di Mosca è stato parte integrante dello stemma della Russia sin dal XVI secolo.Entrambi i simboli (San Giorgio e l'aquila bicipite) sono stati usati in modo alterno fino al 1562, il primo Zar della Russia, Ivan il Terribile, li ha uniti accollando lo scudo araldico con il cavaliere trionfante al petto dell'aquila. (dalla mia collezione - 20 Kopeks 1913) All'indomani della rivoluzione del 1917 questo simbolo fu bandito, i soviet di Mosca adottarono un nuovo simbolo costituito da una stella rossa, la falce e martello.Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la rappresentazione araldica di Mosca ritornò alla versione originale.La chiesa ortodossa russa non ammette sculture di santi, quindi nessuna statua di San Giorgio e il drago venne eretta a Mosca prima della rivoluzione.Nel 1993, dopo che l'emblema di stato fu ripristinato, furono inaugurate numerose statue con San Giorgio.Una delle più suggestive è posta in cima ad una fontana a cupola nella Piazza del Maneggio a Mosca. Edited June 12, 2016 by nikita_ 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
1000Coins Posted June 12, 2016 Share #16 Posted June 12, 2016 Medaglia 2° Adunata Cavalieri d'Italia - I centenario scuola di cavalleria - 1924 - Autore M. Pozzi Ciao MP 6 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
1000Coins Posted June 12, 2016 Share #17 Posted June 12, 2016 Sterline Regina Vittoria Ciao MP 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Brios Posted June 12, 2016 Share #18 Posted June 12, 2016 :hi: 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
matteo95 Posted June 12, 2016 Share #19 Posted June 12, 2016 un esempio di sovrana proof . Elisabetta II , 1995 . 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
nikita_ Posted June 12, 2016 Supporter Share #20 Posted June 12, 2016 (edited) Serbia - Croazia e Slovenia 1920 Falso d'epoca (purtroppo.. :mega_shok:) Edited June 12, 2016 by nikita_ 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
Brios Posted June 12, 2016 Share #21 Posted June 12, 2016 (edited) Non capisco. Tutti scrivono - è il Santo Giorgio. Cito. Numismatica Ars Classica NAC AG Filippo Spinola, 1616-1688. Scudo PHILIPPVS SPIN COMES TASS Busto corazzato a d. Rv. SPES NON – CONFVNDIT S. Giorgio a cavallo che trafigge un nemico; Perché? Perché? Perché? Vedo un San Demetrio. http://www.lamoneta.it/topic/150281-non-capisco-filippo-spinola-scudo/ Edited June 12, 2016 by Brios 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikita_ Posted June 12, 2016 Supporter Share #22 Posted June 12, 2016 (edited) Sarà un errore, solitamente è San Demetrio ad essere raffigurato solo a cavallo o mentre sconfigge un nemico (uomo armato a terra).Anche San Giorgio sconfigge un "nemico" (rappresentato dal drago).San Giorgio è protettore e patrono della Georgia, lo si raffigura anche senza drago.curiosità:*Georgia* non deriva da *Giorgio*, erroneamente viene ricondotto al nome di San Giorgio perché ne è il Santo patrono, le origini sono arabe. Una mia banconota georgiana da 500 Rubli del 1919: http://nikita58it.altervista.org/banconoteG/nikita58it_georgia.html Edited June 12, 2016 by nikita_ 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
nikita_ Posted June 12, 2016 Supporter Share #23 Posted June 12, 2016 (edited) @@Cinna74 ciao, ma qualche altra tua San Giorgio? :D Questa è presa da internet, la propongo giusto perché è una cosa inusuale.La pala del San Giorgio di Carlo Crivelli (1472), riportata nel post iniziale di questa discussione, è stata immortalata nel 2014 su di una "moneta" di Niue (valore simbolico da 2 Dollari - 2 once d'argento placcato d'oro e numerate 001 - 999).E' stata scolpita al laser, la forma è leggermente curva e ricalca le fattezze dell'opera originale che fu realizzata nel XV° sec. a tempera e oro su tavola lignea.______________ Edited June 12, 2016 by nikita_ 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
Cinna74 Posted June 13, 2016 Author Share #24 Posted June 13, 2016 (edited) Eccomi @@nikita_ . Buon inizio della settimana a tutti. Giorgio Augusto Federico di Hannover figlio di Giorgio III, già principe reggente negli ultimi anni del regno del padre dato che questi aveva mostrato segni di squilibrio mentale, ascese al trono del Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover il 29 Gennaio del 1820. Anche in questo caso Pistrucci pone la firma su entrambe le facce della moneta. Disegnò il ritratto del sovrano di modo che somigliasse a Nerone e modificò il conio del suo primo San Giorgio al verso togliendo le scritte presenti all'interno della zigrinatura. Lo stesso soggetto risulta nel complesso molto diverso al confronto di quello apparso sulla prima sovrana. L'arma di San Giorgio non è più una lancia ma un gladio e scompare la bandierina sventolante dietro l'elmo. Come vediamo nel post precedente di @@1000Coins lo stesso rovescio venne ripreso integralmente solo nel 1871 nel terzo tipo delle sovrane della regina Vittoria (testa giovane e San Giorgio). Dal 1887 nel quarto tipo della stessa sovrana (giubileo) il San Giorgio ritrova nuovamente la bandierina sull'elmo e dal 1891 il cavallo ha una coda più lunga. Il rovescio resterà tale anche nel quinto e ultimo tipo "testa velata" (possiamo vederlo nello stesso post ma anche sulla corona del 1895 postata in precedenza da Nikita). Successive modifiche più o meno significative si vedranno successivamente solo dopo l'incoronazione di Elisabetta II e riguardano l'inspessimento della stessa coda e della zolla su cui poggia il cavallo (possiamo apprezzarlo nella "corona gotica" postata da @@matteo95) Buona continuazione E. Edited June 13, 2016 by Cinna74 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
fabry61 Posted June 13, 2016 Share #25 Posted June 13, 2016 (edited) Venezia, per quanto strano si possa dire, non ha un occhio di riguardo per San Giorgio a livello di monete. Abbiamo la bellissima Basilica costruita sull'omonima isola ma per quanto riguarda le monete il povero San Giorgio è decisamente latitante. Latitante sì, ma non assente. Bisogna però attraversare l'adriatico ad andare ad Antivari. Ed ecco il bagattino per Antivari P.s. monete non mie Edited June 13, 2016 by fabry61 3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
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