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Buona Domenica,

Nella passata asta elettronica 378 di Classical Numismatic Group avevo notato un esemplare di bronzo di Cartagine ribattuto su una moneta al momento non identificata, lotto 56.

Apro quindi questa discussione nella speranza che tra tanti possa trovarsi l'intuizione o la giusta lettura per dirimere la questione, e naturalmente per soddisfare la curiosità umana..

 

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=315297

 

Al rovescio mi pare che si sovrappongano due cavalli (di maggiori dimensioni quello del sottotipo, parrebbe), le zampe posteriori e il margine della sagoma delle cosce e della coda appena dietro al cavallo ,più piccolo, della seconda coniazione.

Al dritto si sovrappongono invece due volti, il più piccolo ruotato di circa 90 gradi verso il basso rispetto al più grande.

 

Grazie a chi esprimerà un'opinione, nel tentativo di capire qualcosa di più sulla storia di questo esemplare e sulle origini dei 4 conii utilizzati.

 

PS:vista l'ora.. Buon Appetito!

 

 

 

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Modificato da Archestrato

Inviato

@Archestrato vedo che purtroppo non sono ancora arrivate risposte...provo ad alimentare la discussione con qualche domanda in Attesa di pareri autorevoli.

È comune trovare monete cartaginesi coniate su altre monete?

La moneta post-ribattitura É Riconducibile ad un tipo di area africana, sarda o sicula? É possibile vedere un'immagine di una moneta dello stesso tipo ottenuta su un tondello vergine?

 

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2 ore fa, Matteo91 dice:

@Archestrato vedo che purtroppo non sono ancora arrivate risposte...provo ad alimentare la discussione con qualche domanda in Attesa di pareri autorevoli.

È comune trovare monete cartaginesi coniate su altre monete?

La moneta post-ribattitura É Riconducibile ad un tipo di area africana, sarda o sicula? É possibile vedere un'immagine di una moneta dello stesso tipo ottenuta su un tondello vergine?

 

La risposta alla prima domanda ce la offre la stessa asta dell'esemplare postato, al lotto 80 un interessante ribattitura cartaginese su un bronzo di Ierone II.

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=315321

 

Ma a quanto pare era uso comune presso i Cartaginesi ribattere moneta su bronzi riutilizzati, al lotto 61 un altro esemplare di zecca sarda ribattuto.

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=315310

 

 

Vorrei inoltre aggiungere un esemplare (asta Münzen & Medaillen GmbH 17, lotto 1117)  molto simile a quello in discussione, e che potrebbe aiutare la lettura, visto che il sottotipo in questo caso parrebbe identificato con un'altra moneta cartaginese (testa di Tanit/cavallo e palma): si potrebbe ipotizzare una ribattitura su altro bronzo cartaginese "riciclato" anche nel nostro caso?

 


d=17 mm
Kleinbronze, geprägt in Karthago, um 350. Jugendlicher Kopf zwischen zwei ähren n. l. Rv. Pferd n. r. springend. 2,96 g. SNG Cop. 121. Alexandropoulos 367, 19. SNG München 1662. Selten. überprägt auf eine Bronze (Tanitkopf / Pferd vor Palme).

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Modificato da Archestrato
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Inviato (modificato)

Le monete puniche riconiate, in un verso o nell'altro, rappresentano un fenomeno piuttosto importante, soprattutto in area sarda e sicula, legato tipicamente ad eventi bellici o postbellici.

Esiste un'ampia letteratura in proposito.

Un "corpus" che reputo importante, per quanto non recente, é il lavoro di Lorenza Ilia Manfredi Riconiazione ed errori di conio nel mondo punico uscito nel 1991 come supplemento monografico della Rivista di studi fenici.

Possiedo il volume, ma a Parigi. Appena rientro ci do un occhiata per vedere se trovo qualche riscontro preciso.

Nell'attesa, limitatamente alle riconiazioni su monete romane, "risuscito" questa discussione: 

 

Modificato da g.aulisio
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Sono rientrato ieri sera ed ho dato un'occhiata al testo della Manfredi (e non solo, per la verità).

Premetto (se ve ne fosse bisogno) che in monetazione punica sono un perfetto somaro: il mio interesse é molto marginale, legato essenzialmente a due fenomeni che fanno sì che le emissioni cartaginesi incrocino la strada con monetazioni che al contrario sono al centro della mia attenzione: le riconiazioni reciproche tra bronzo repubblicano e cartaginese del periodo della II guerra punica e la stupefacente diffusione di bronzo punico in area celtica (dalla Gallia, all'Europa Centrale, ai Balcani). 

Mi auguro che qualche esperto di questa monetazione possa intervenire per correggere le inevitabili fregnacce.

Il tipo della moneta di CNG postata da @Archestrato non sembra avere una localizzazione di emissione certa, ed anche la datazione é ancora piuttosto discussa.

Mostra al dritto quella che viene descritta come una testa maschile a s. tra due spighe di grano, ed un cavallo al galoppo a d. al rovescio. il modulo dovrebbe essere compreso tra i 15 ed i 18 mm, con un peso attorno ai 2,75 g.

Alexandropoulos (Alexandropoulos J. Les monnaies de l'Afrique antique. 400 av. J.-C. - 40 ap. J.-C. Seconda edizione, Toulouse 2007. p.367, n.19) considera questa emissione "secondaria" rispetto alle serie principali puniche, attribuendola dubitativamente a Cartagine, e datandola, sempre dubitativamente, verso il 350 a.C. 

Quindi tra le primissime emissioni della monetazione punica.

Un'altra opera di sintesi (il cui valore scientifico é tutto da verificare...) il "manuale" di cui CNG ha recentemente iniziato l'edizione (Hoover O.D. Handbook of coins of Sicily. Lancaster-London 2012) riporta questa moneta al n.1676, inserendola tra le emissioni delle "Uncertain Siculo-Punic Mints", ma attribuendola successivamente in modo dubitativo a Cartagine, e datandola al primo quarto del III sec. a.C.

Nel Calciati questa moneta é repertoriata a pag.399 del III volume, al numero 22.

Ma veniamo alla Manfredi.

L'autrice, che data la riconiazione alla prima metà del IV sec. a.C., attribuendola "tradizionalmente" ad area siciliana, si concentra solo sulle riconiazioni certe, e recensisce 28 esemplari riconiati di questo tipo, tra il Museo Nazionale di Cagliari, Copenhagen, Parma, la collezione Cammarata a Enna, il Museo del Bardo di Tunisi, il British Museum, Monaco, il Museo Nazionale di Siracusa, il Cabinet des Medailles di Parigi, la coll. Viola di Roma, Atene, il Museo Nazionale Romano, la coll. Weber, i musei civici di Bologna, ed un paio di collezioni private.

I pesi degli esemplari recensiti variano tra i 3,50 g (un esemplare da Perdasdefogu a Cagliari) ed i 2,12 g (un esemplare della Coll. Palagi, a Bologna).

Quanto ai sottotipi riconosciuti, sono due:

1. testa di Core a d. o s./cavallo stante a d., dietro palma

2. testa di Core a s./cavallo al galoppo 

Gli esemplari riconiati su sottotipo testa di Core a s./cavallo stante a d., dietro palma sono di gran lunga i più rappresentati.

Alcuni esemplari sono illustrati, li riporto:

Enna, g.2.90 su cavallo al galoppo

manfredi riconiazioni 17e.png 

Enna, g.2.80 su cavallo al galoppo

manfredi riconiazioni 17h.png 

Londra BM, g.2.58 su cavallo stante/palma

manfredi riconiazioni 17k.png

Parigi, g.2,49 su cavallo stante/palma

 manfredi riconiazioni 17n.png 

Roma, Coll. Viola, g.2,46, su cavallo stante/palma

manfredi riconiazioni 17r.png 

 

Trovo le pagine della Manfredi piuttosto dense ed interessanti, credo valga la pena di leggerle direttamente.

Per questo motivo, considerando anche il fatto che non credo che il lavoro sia reperibilissimo, le allego tel quel... buona lettura.

manfredi riconiazioni p93.png

manfredi riconiazioni p94.png

manfredi riconiazioni p95.png

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Inviato

a mio parere e' ribattuta su Tritolemo (senza spighe al bordi del viso) /cavallino al galoppo

 


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