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Lombardo-Veneto Lire vicende valutarie


Risposte migliori

Avrei bisogno che qualcuno mi indicasse dove posso trovare un resoconto delle vicende valutarie del lombardo-veneto tra il 1800 e il 1859 e in particolare se esistono delle tabelle indicanti la purchasing power parity con il presente. Grazie

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Cosa è la purchasing power parity? Forse il potere d'acquisto?

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Si, grazie per la richiesta di chiarimento: il poter d'acquisto odierno

Nei casi specifici vorrei sapere se nel Lombardo-Veneto corresse solo la lira austriaca tra il 1815 e 1859:

una dote di 27,000 lire austriache (?) nel 1818 quanto varrebbe oggi?

Uno stipendio di 3000 lire austirache (?) nel 1857 a quanto equivarrebbe oggi?

Dopo l'unita' un asse eriditario di 377,000 lire italiane nel 1886 e' pari a cosa?

Sarei grata di sapere dove posso trovare queste informazioni.

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Gentile Signora, purtroppo questa non è numismatica ma finanza e/o economia. Esistono delle tebelle di raffronto valutario coevo ma non equiparate al valore odierno del potere d'acquisto.

Sul lombardo-veneto esiste un testo molto valido in special modo per Milano, comunemente chiamato Crippa, posso dare un'occhiata se vi sono dei riferimenti al potere d'acquisto odierno.

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Dopo l'unita' un asse eriditario di 377,000 lire italiane nel 1886 e' pari a cosa?

Sarei grata di sapere dove posso trovare queste informazioni.

166651[/snapback]

Salve Giulia,

la risposta a questa parte della sua domanda la trova sul sito dell'ISTAT (www.itsta.it), come tabelle del valore della lira dal 1860 ad oggi.

Su questo forum c'è stata anche una discussione ed un confronto tra inflazione rilevata ed inflazione percepita, ma sempre dal 1860 e solo all'interno della lira (o euro applicando al 2001 il fattore 1936.27).

Saluti,

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Si, grazie per la richiesta di chiarimento: il poter d'acquisto odierno

Nei casi specifici vorrei sapere se nel Lombardo-Veneto corresse solo la lira austriaca tra il 1815 e 1859:

una dote di 27,000 lire austriache (?) nel 1818 quanto varrebbe oggi?

Uno stipendio di 3000 lire austirache (?) nel 1857 a quanto equivarrebbe oggi?

Dopo l'unita' un asse eriditario di 377,000 lire italiane nel 1886 e' pari a cosa?

Sarei grata di sapere dove posso trovare queste informazioni.

166651[/snapback]

Siamo partiti con una domandona, la cui risposta direi che non c'è bella e pronta e potrebbe al più essere elaborata in termini problematici, poi con la replica la faccenda emerge ancora più impegnativa.

Secondo me il periodo 1815-1859 potrebbe forse essere considerato abbastanza unitariamente (esclusa naturalmente la parentesi rivoluzionaria del 1848), credo cioè che si potrebbe considerarlo un periodo relativamente uniforme. Questo però lo sto suggerendo io a "lume di naso" e prima di darlo per certo andrebbe verificato con dei riferimenti documentali (i quali volendo si potrebbero trovare).

Così puramente "a sentimento" sarei propenso a credere che in tale periodo una somma di 6 o 7 Lire Austriache potesse essere una buona ma non eccezionale paga giornaliera per un dipendente di discreto livello o per un artigiano (ma anche qui, prima di darlo per certo andrebbe verificato con dei riscontri precisi).

La mia impressione è che 3000 Lire Austriache all'anno potessero essere uno stipendio assolutamente più che dignitoso.

Di conseguenza la mia impressione è che una dote di 27.000 Lire Austriache nel 1818 fosse una somma decisamente importante per una famiglia borghese, tale forse da giustificare una rateizzazione.

Invece dopo l'Unità credo sia al limite del'impossibile una ricostruzione del potere d'acquisto (che varia continuamente e che si associa ad una impennata impressionante dei generi alimentari e ad una diminuzione delle retribuzioni per il lavoro salariato), mentre secondo me l'unico termine di riferimento sensato e sbrigativo (in attesa che qualche studioso tenti delle analisi dettagliate sulla base di rilevazioni su un "paniere") sarebbe quello di riportare il valore del denaro in termini di grammi di argento e poi farsi una idea almeno a grandi lnee della differenza fra il valore dell'argento allora ed oggi, usando come correttivo il confronto con il costo in vendita di un libro, di un chilo di pane e di una determinata superficie di terreno agricolo.

E' poco, ma è qualcosa.

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Su questo forum c'è stata anche una discussione ed un confronto tra inflazione rilevata ed inflazione percepita, ma sempre dal 1860 e solo all'interno della lira (o euro applicando al 2001 il fattore 1936.27).

Saluti,

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La discussione è stata questa e quella ad assa collegata (nata da quella su alcuni falsi d'epoca).

Saluti ancora,

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Su questo forum c'è stata anche una discussione ed un confronto tra inflazione rilevata ed inflazione percepita, ma sempre dal 1860 e solo all'interno della lira (o euro applicando al 2001 il fattore 1936.27).

166711[/snapback]

Sì, ci eravamo già inzuccati su questa problematica.

E' dura.

Comunque dal punto di vista strettamente giuridico i dati ISTAT potrebbero essere agganciati alle tabelle di conversione emanate legislativamente dal neonato Stato italiano, all'indomani dell'Unità (mi pare avessimo parlato anche di questo qualche volta).

In ogni caso l'idea che mi sono fatto personalmente è che qualsiasi confronto relativamente al periodo 1860-1890 sia puramente aleatorio per via di oscillazioni molto forti di particolari beni e per via della trasformazione del lavoro artigianale-manifatturiero in lavoro salariato in condizioni economiche particolarmente drammatiche. Contemporaneamente i sobbalzi dei prezzi di alcuni generi risentono anche di eventi militari in Europa (p.e.la guerra franco tedesca del 1870 ritengo abbia inciso sui prezzi di acciaio e carbone) e persino nel Nuovo Mondo (la guerra di Secessione Americana mi risulta abbia causato a sua volta gravi incrementi dei generi alimentari).

In alcune zone d'Italia si stanno verificando intanto significative tensioni demografiche. Mentre per esempio a Roma il trasferimento della capitale causò una impressionante impennata dei prezzi delle abitazioni, per nulla contenuta dalla creazione di nuovi enormi quartieri urbani (come quell'dell'Esquilino).

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Cari Incuso, Lucio, Picchio e Toto,

grazie infinitamente per i suggerimenti in particolare perche' ai margini del vostro interesse principale, la numismatica appunto. Mi ero gia' rivolta al OECD per le tavole della PPP ma non avevo ricevuto alcuna risposta, per cui mi sono rivolta ad un consesso di tipo differente.

1. Non sono riuscita a trovare le tabelle storiche su sito dell' ISTAT - sapreste darmi dei ragguagli di navigazione per favore?

2. Ho controllato sui siti bibliotecari, ma il Carlo Crippa si riferisce ad un periodo precedente a quello che mi interessa. Ho pero' trovato questo:

Pogliaghi, A. S., Nuove tavole di ragguaglio tra la lira austriaca, italiana e milanese col nuovo fiorino (valuta austriaca) : da attivarsi col 1. novembre 1858, in relazione al Trattato monetario cogli Stati della Lega doganale germanica, coll'aggiunta delle tavole di ragguaglio fra la lira milanese a corso abusivo col nuovo fiorino, 1858

3. Le risposte ragionate mi sono molto utili,in particolare il raffronto tra una paga giornaliera di un artigiano o un impiegato. Ho trovato su Wikipedia un articolo su Cristina Trivulzio Belgiosos in cui si diceva che nel 1824 si portava una dote di 400.000 lire austriache (più di 4.000.000 di € odierni). A vostro giudizio e' un calcolo alla bella marinaro o serio?

Scusate le domandone - gli sotrici dilettanti sono chiaccheroni!

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Ho pero' trovato questo:

Pogliaghi, A. S., Nuove tavole di ragguaglio tra la lira austriaca, italiana e milanese col nuovo fiorino (valuta austriaca) : da attivarsi col 1. novembre 1858, in relazione al Trattato monetario cogli Stati della Lega doganale germanica, coll'aggiunta delle tavole di ragguaglio fra la lira milanese a corso abusivo col nuovo fiorino, 1858

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Ne conoscevo l'esistenza, ma non lo ho avuto mai fra le mani.

Approfitto per fare anche io una domanda un po' offtopic: nel Pogliaghi si dice qualcosa sulla messa fuori corso della "lira milanese abusiva"?

Si dice qualcosa sulla decretazione di fuoricorso, su eventuali sanzioni, su eventuali pezzi ritirati, sulle modalità in cui veniva ancora "abusivamente" utilizzata ?

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Lucio,

controlloero' e ti sapro' dire. Abito a Londra e il Poliaghi e' alla Sormani di Milano dove mi rechero' ai primi di dicembre; nel frattempo controllero' anche la British e mi rifaro' viva.

Abbi pazienza.

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Una chicca.

Nella narrazione dei fatti del 2 agosto 1848 (siamo all'epilogo dell'esperienza rivoluzionaria milanese) Carlo Cattaneo riferisce che:

Richiamarono dunque dell'Adda a Milano la leva in massa e li ingegneri, per restringere a tutti li sforzi alla difesa delle mura. Avevano ripartito la città in

quartieri; ad ogni quartiere era fatto assegno di munizioni, d'ingegneri, di pompieri, di chirurgi, di sovrintendenti. E parecchie migliaia di braccianti, collo stipendio di tre lire al giorno, furono posti amunire di terrapieni le parti men difese.DELL'INSURREZIONE DI MILANO NEL 1848 E DELLA SUCCESSIVA GUERRA MEMORIE DI CARLO CATTANEO , LUGANO , TIPOGRAFIA DELLA SVIZZERA ITALIANA , 1849 pag. 265-266

In altre parti del medesimo scritto sono riportate numerosi ed importanti notazioni sulla finanza pubblica di Milano fra 1847 e 1848.

Da qualche parte incidentalmente si riferisce anche il costo di una divisa completa da militare di fanteria (armi escluse) indicandolo entro un massimo di 35 Lire (Italiane, direi).

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Ecco Giulia,

questo è l'indirizzo per scaricare il file PDF della pubblicazione ISTAT con il valore della lira dal 1861 al 2005 (inflazione rilevata). L'inflazione è però rilevata definendo un "paniere" di prodotti, il cui numero non aumenta nel tempo e la cui composizione influisce molto sulla rilevazione. A mio avviso, la curva dei fattori ISTAT segue maggiormente l'inflazione percepita se elevata ad una potenza di 1,2 circa (1,18 nella discussione cui ho fatto riferimento nella precedente risposta).

Salutoni,

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Ecco Giulia,

questo è l'indirizzo per scaricare il file PDF della pubblicazione ISTAT con il valore della lira dal 1861 al 2005 (inflazione rilevata). L'inflazione è però rilevata definendo un "paniere" di prodotti, il cui numero non aumenta nel tempo e la cui composizione influisce molto sulla rilevazione. A mio avviso, la curva dei fattori ISTAT segue maggiormente l'inflazione percepita se elevata ad una potenza di 1,2 circa (1,18 nella discussione cui ho fatto riferimento nella precedente risposta).

166790[/snapback]

Beh, ottimo. Così avremo anche un parere non da numismatico :) .

Non nascondo che io sono decisamente scettico sulla applicabilità di quella tabella al periodo pre-crispino.

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Nella narrazione dei fatti del 2 agosto 1848 (siamo all'epilogo dell'esperienza rivoluzionaria milanese) Carlo Cattaneo riferisce che:

Richiamarono dunque dell'Adda a Milano la leva in massa e li ingegneri, per restringere a tutti li sforzi alla difesa delle mura. Avevano ripartito la città in 

quartieri; ad ogni quartiere era fatto assegno di munizioni, d'ingegneri, di pompieri, di chirurgi, di sovrintendenti. E parecchie migliaia di braccianti, collo stipendio di tre lire al giorno, furono posti amunire di terrapieni le parti men difese.

166782[/snapback]

Questa invece è una domanda proprio per numismatici:

secondo voi il Governo Provvisorio che aveva frettolosamente arruolato "migliaia di braccianti" alla paga di tre lire al giorno, con che monete li avrà pagati (o almeno con quali pensava di pagarli), visto che la moneta di taglio più piccolo a disposizione era da 5 Lire e che il nemico era alle porte (per cui sarà stato difficile proporre dei biglietti cartacei, dei quali comunque non c'è nessuna notizia e assolutamente nessun esemplare noto) e persino la monetazione piemontese non disponeva in quel periodo se non a livello numericamente simbolico di pezzi da 2 e da 1 Lira ?

Intendo dire, materialmente che monete potevano dare in mano a questa gente a fine giornata? Non credo proprio vecchia valuta austriaca, sia perché psicologicamente sarebbe stato un autentico autogol, sia perché 3 Lire Italiane in valuta austriaca sarebbero state un bel macello da cambiare :o .

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E' plausibile che una Belgioioso portasse in dote per lo meno 4 milioni di Euro, considerato che erano tra le famiglie più facoltose di Lomabrdia. Enormi proprietà nella bassa Milanese e terra tanta terra da sempre sinonimo di ricchezza.

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Sono d'accordo.

Dire che 400.000 Lire Austriache di dote di una Belgiosioso possano equivalere a più di 4.000.000 € di oggi, mi sembra un ordine di grandezza credibile, ma puramente un ordine di grandezza.

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. . . tra l'altro credo che in quei contesti socio-culturali la dote fosse solo uno degli aspetti economici legati alle questioni matrimoniali, perché a quei livelli credo che la sposa avesse anche un patrimonio (o una rendita) personale distinto sia dalla dote che dalle proprietà del marito.

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Toto grazie mille - terro' presente i tuoi commenti - il cui succo mi sembra essere che l'inflazione e' maggiore di quella indicata dalle tavole dell'istat - anche lo scetticismo di Lucio

Lucio quanto hai trovato del Cattaneo e' molto interessante, perche' mette lo stipendio dell'uno in proporzione al salario dei manovali, pur tenendo conto che parliamo di anni diversi il 1857 e il 1848. Per quello che riguarda la divisa corrisponde con quanto leggevo degli ufficiali piemontesi e dei costi che loro incorrevano. Grazie

und domanda da ignorante non so certo rispondere alla domando con quali monete intendeva il Cattaneo pagare i suoi manovali, ma mi chiedo a quei tempi correvano piu' di una moneta allo stesso tempo: ai tempi napoleonici circolavano sia lire milanesi sia lire italiane e poi dopo il ritorno dell'austri circolavano lire italiane e austriache in Lombardia, visto che esistevano ancora pezzi d'oro e d'argento?

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Aggiunta - Lucio grazie anche per i commenti sulla Belgioiso e la sua dote.

Quanto dici e' probabilmente vero ma sta da intendersi cosa si intende per dote: ho notato che per dote nell'800 intendevano un valore in cui era inclusa la 'scherpa' cioe' il corredo. Se poi il resto fossero contanti o altro tipo di beni non lo so. I personaggi di cui mi occupo non sono certo della stazza della Belgioioso!

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und domanda da ignorante non so certo rispondere alla domando con quali monete intendeva il Cattaneo pagare i suoi manovali, ma mi chiedo a quei tempi correvano piu' di una moneta allo stesso tempo: ai tempi napoleonici circolavano sia lire milanesi sia lire italiane e poi dopo il ritorno dell'austri circolavano lire italiane e austriache in Lombardia, visto che esistevano ancora pezzi d'oro e d'argento?

All'atto pratico le monete valevano per il contenuto d'argento o oro. Dalle tabelle di conversione che ho visto si deduce che molte monete del 1700 erano ancora in circolazione attorno al 1830:

il 27 dicembre 1829 fu emanato un Decreto Sovrano cui venne unita una Tariffa delle monete d'oro e d'argento e delle antiche eroso-miste dei Ducati, le quali si dovevano ricevere e spendere dalle casse pubbliche ai prezzi indicati. Data l'importanza, ed il valore riassuntivo di questa Tariffa, riteniamo opportuno trascriverla per esteso.

Denominazioni delle monete Peso Titolo Valore

g. mill. L. nuove cent.

Monete d'oro

PARMA

Doppia 7,141 891 21 92

I suoi molteplici e spezzati in proporzione

Pezzo da 20 lire nuove 6,452 900 20 00

Pezzo da 40 lire nuove 12,903 900 40 00

MONARCHIA AUSTRIACA

Doppio sovrano vecchio 11,112 918 35 13

Doppio sovrano nuovo del Regno Lombardo-Veneto 11,332 900 35 13

Le rispettive metà in proporzione

Zecchino imperiale 3,491 986 11 86

Zecchino d'Austria 3,468 986 11 78

Zecchino d'Ungheria 3,468 990 11 82

Zecchino di Venezia 3,491 998 12 00

FRANCIA

Luigi 7,650 899 23 69

Il doppio in proporzione

OLANDA

Zecchino 3,468 984 11 75

PIEMONTE

Doppia di Savoia 9,134 906 28 50

I suoi molteplici e spezzati in proporzione

Quadrupla di Genova 25,193 910 78 96

I suoi spezzati in proporzione

PORTOGALLO

Doppia 28,680 916 90 48

Lisbonina 10,569 916 33 34

Le rispettive metà in proprozione

ROMA

Doppia

5,469 910 17 14

I suoi molteplici e spezzati in proporzione

Zecchino 3,417 996 11 72

REGNO DELLE DUE SICILIE

Napoli - Oncia di tre ducati dopo il 1818

3,786 996 12 99

I suoi molteplici in proporzione

Sicilia - Oncia dopo il 1748 4,381 875 13 20

SPAGNA

Quadrupla dal 1772 al 1785 26,895 895 82 91

Quadrupla dopo il 1785 27,045 866 80 67

I rispettivi spezzati in proporzione

Pezzetta dal 1785 in avanti 1,734 854 5 10

TOSCANA

Ruspone

10,473 998 36 0

Zecchino 3,491 998 12 0

Monete d'Argento

PARMA

Ducato

25,704 902 5 15

La sua metà in proporzione

Pezzo da lire 6 7,344 883 1 36

La metà e quarti in proporzione

Scudo da lire 5 nuove 25,000 900 5 00

Pezzo da 2 lire nuove 10,000 900 2 00

Pezzo da 1 lira nuova 5,000 900 1 00

Pezzo da 50 centesimi 2,500 900 0 50

Pezzo da 25 centesimi 1,250 900 0 25

MONARCHIA AUSTRIACA

Tallero d'Austria ed altri di convenzione 28,044 833 5 19

Scudo vecchio di Milano 23,102 896 4 60

Crocione detto delle tre corone 29,530 872 5 72

Scudo nuovo del Regno Lombardo Veneto 25,986 900 5 19

Le rispettive metà in proporzione

Pezzi da 20 Carantani, battuti secondo il sistema di Convenzione, esclusi quelli contemplati dal Decreto del ottobre 1817 6,691 583 - 86½

Lira nuova austriaca 4,331 900 - 86½

Metà e quarti in proporzione

FRANCIA

Scudo vecchio 29,477 903 5 92

PIEMONTE

Scudo di Savoia 35,164 904 7 06

Scudo di Genova 33,280 886 6 55

I rispettivi spezzati in proporzione

ROMA

Scudo della Madonna col motto Libertas-Libertas 29,000 847 5 46

Scudo col motto Auxilium de sancto del 1780 26,238 875 5 10

Le rispettive metà in proporzione

NAPOLI

Scudo da 120 grani 27,566 833 5 10

La sua metà in proporzione

SPAGNA

Pezza ossia colonnato vecchio e nuovo 26,928 896 5 36

La sua metà e quarti in proporzione

TOSCANA

Francescone o Pisis 27,230 913 5 52

MODENA

Scudo di Francesco III 27,693 861 5 30

Scudo di Ercole III 27,693 910 5 60

I suoi spezzati in proporzione

Antica moneta eroso-mista de' Ducati

Pezzo da 20 soldi

- 20

Pezzo da 10 soldi - 10

Pezzo da 5 soldi - 05

- 12

Pezzo da 6 soldi - 06

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. . .  non so certo rispondere alla domando con quali monete intendeva il Cattaneo pagare i suoi manovali, ma mi chiedo a quei tempi correvano piu' di una moneta allo stesso tempo: ai tempi napoleonici circolavano sia lire milanesi sia lire italiane e poi dopo il ritorno dell'austri circolavano lire italiane e austriache in Lombardia, visto che esistevano ancora pezzi d'oro e d'argento?

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Ma infatti è un po' questo il senso della mia domanda, con una complicazione però: se hai arruolato "migliaia di braccianti" in maniera assolutamente occasionale (cioè non hai registrato i nomi dei lavoratori, ma secondo la prassi di quell'epoca per i lavori avventizi ti sei limitato a contare "le teste" alla mattina, con promessa di paga al tramonto) come pensavi di pagarli a sera non disponendo di moneta di pezzatura adeguata? Utilizzando divise disuniformi fare notte sarebbe stato il minimo, mentre usare esclusivamente valuta austriaca (a parte la noia del cambio dispari) avrebbe dato un segnale nefasto.

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Sempre prendendo lo spunto dalla figura di Carlo Cattaneo, segnalo qualche altro termine di confronto:

http://www.storiadimilano.it/repertori/cro...ia_cattaneo.htm

Se ne ricava che Carlo Cattaneo (nato nel 1801, figlio di un orefice milanese e giovane laureato in girisprudenza) prestò servizio come insegnante in un Ginnasio milanese in maniera non del tutto continuativa fra il 1820 ed il 1835, senza essere formalmente "professore". Per tale attività, durante la quale contrasse reumatismi parzialmente invalidanti, gli venne riconosciuto nel 1837 un sussidio vitalizio annuo di Lire 993 e 33 cent.

Nel 1835, in occasione del proprio matrimonio, redasse un testamento per beni stimati Lire Austriache 60.000 circa.

La moglie disponeva di una dote di Lire Milanesi 45.000 (con una controdote di 15.000) e con il matrimonio affidò alla amministrazione del marito un patrimonio personale di lei pari a L. 30.000 .

Oltre a varie collaborazioni scientifiche e letterarie, nel 1845 percepisce in qualità di Relatore della “Società di incoraggiamento per le arti e i mestieri” un "gettone" di 1200 lire annue.

Con il suo esilio in Svizzera nel 1852 ottiene la cattedra di filosofia al Liceo Cantonale di Lugano con uno stipendio di 2000 franchi all’anno.

Leggendo bene la pagina linkata, forse si trova ancora qualcos'altro. ;)

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Nella narrazione dei fatti del 2 agosto 1848 (siamo all'epilogo dell'esperienza rivoluzionaria milanese) Carlo Cattaneo riferisce che:

Richiamarono dunque dell'Adda a Milano la leva in massa e li ingegneri, per restringere a tutti li sforzi alla difesa delle mura. Avevano ripartito la città in 

quartieri; ad ogni quartiere era fatto assegno di munizioni, d'ingegneri, di pompieri, di chirurgi, di sovrintendenti. E parecchie migliaia di braccianti, collo stipendio di tre lire al giorno, furono posti amunire di terrapieni le parti men difese.

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Questa invece è una domanda proprio per numismatici:

secondo voi il Governo Provvisorio che aveva frettolosamente arruolato "migliaia di braccianti" alla paga di tre lire al giorno, con che monete li avrà pagati (o almeno con quali pensava di pagarli), visto che la moneta di taglio più piccolo a disposizione era da 5 Lire e che il nemico era alle porte (per cui sarà stato difficile proporre dei biglietti cartacei, dei quali comunque non c'è nessuna notizia e assolutamente nessun esemplare noto) e persino la monetazione piemontese non disponeva in quel periodo se non a livello numericamente simbolico di pezzi da 2 e da 1 Lira ?

Intendo dire, materialmente che monete potevano dare in mano a questa gente a fine giornata? Non credo proprio vecchia valuta austriaca, sia perché psicologicamente sarebbe stato un autentico autogol, sia perché 3 Lire Italiane in valuta austriaca sarebbero state un bel macello da cambiare :o .

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Aggiungo una ulteriore informazione, che in qualche maniera se non fornisce una risposta diretta delinea meglio il quadro di una situazione che doveva essere in quei giorni veramente molto confusa anche sotto il profilo monetale: un autentico Quarantotto :rolleyes: :

La medesima notizia data dal Cattaneo è riportata anche dal Gori (Agostino GORI, "Milano fra il cadere del luglio e l'entare dell'agosto 1848", Roma, 1901) a pag.99 dove però indica il compenso per tali lavoratori in 30 soldi .

Quindi il Gori (che attinge direttamente alla raccolta dei Decreti del Governo Centrale Provvisorio) non solo indica una retribuzione decisamente più bassa, ma la esprime in valuta austriaca, dal momento che "30 soldi" presumo che non possano essere altro che 30 soldi austriaci e cioè 1 Lira e mezza austriache, praticamente meno della metà dell'importo indicato dal Cattaneo.

Leggendo il Gori sembrerebbe che tale somma fosse quella che il Governo Provvisorio (o più esattamente il Comitato che nelle ultime ore lo aveva sostituito) disponeva che le Comunità Locali anticipassero ai lavoratori in previsione di un successivo (quando mai) rimborso dal Governo Centrale alle Amministrazioni periferiche. Quindi sembrerenbbe che in una situazione di totale caos ognuno si arrangiasse per conto proprio, azzarderei fino al punto da equivocare fra una valuta e l'altra.

L'incongruenza secondo me è spiegabile pensando che alcuni lavoratori siano stati assoldati direttamente dalla città di Milano, altri potevano esserlo da parte delle comunità locali del circondario, le quali operavano dietro promessa di recuperare successivamente dal Governo Centrale la somma massima di 30 soldi per lavoratore.

Modificato da LUCIO
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Cari Lamonetiani, Caro Lucio,

vi ho trascurato nel senso che non ho risposto prontmanent ma ho continuato a leggere e cercare e ho localizzato un Pagliaghi sul mercato di seconda mano e un Ugo Tucci "Le monete del Lombardo-Veneto alla British Library. Vedro' li' anchese trovo informazioni sul livello di retribuzione per differenti categorie.

Apprezzo sia i vari caveat sui dati dell'ISTAT che le considerazioni che si trattava di un'economia di cui una larga parte era economia di sussistenza, visto che alrgamente contadina o con radici contadine.

In quanto l'incongruenza di pagare dei manovali che lavorano per la difesa di un'Italia da farsi in monete austriache, sono d'accordo sul principio, ma non mi stupirebbe che nella pratica queste cose succedessoro. Per esempio il Direttore di Polizia che nel dicembre del 1858 fece rapporto al Principe Massimiliano denunciando una serie di italiani operanti nelle ferrovie come rivoluzionari e il loro direttori come sospetti perche' francesi si chiamava Franceschinis, scarsamente un nome tedesco!

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