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Habemus sestertios


apollonia

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Salve

E’ in arrivo il mio secondo sesterzio

 

Sesterzio Antonino Pio  Pietas 2532555l.jpg

Antoninus Pius (138-161). Æ Sestertius (31mm, 22.82g, 6h). Rome. Bare head r. R/ Pietas standing r., holding perfume box before altar. Cf. RIC III 1082. Green patina, near VF.

 

Sono curioso di vederlo dal vivo.

 

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Ciao Emilio

In effetti quella patina è stata uno dei motivi per cui ho puntato su questo sesterzio nella LAC 56, naturalmente oltre al fatto che la moneta non mi sembrava male: niente di eccezionale, ma un degno rappresentante della tipologia. Un altro motivo è che, se non erro, tra i sesterzi coniati nel 138 d. C. da Antonino Pio come Cesare, il  RIC 1082 con la Pietas rivolta a destra di chi guarda è più raro del RIC 1083 con la Pietas rivolta a sinistra.

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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@vickydog

La discussione sul mio primo sesterzio l’ho intitolata Habemus sestertium, con il nome latino della moneta all’accusativo singolare.

Questa del secondo sesterzio l’ho intitolata per analogia con il nome della moneta all’accusativo plurale.

Guarda che sestertius è maschile della 2° declinazione, e al plurale è sestertii, sestertiorum, sestertiis, sestertios, sestertii, sestertiis.

Credo proprio che Antoninus Pius sia d’accordo!

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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Ok, non capivo perché usassi l'accusativo plurale postando un solo sesterzio; ora ho capito, grazie Apollonia della spiegazione e complimenti per usare il Latino!

Della moneta per 50 £ ti puoi ritenere soddisfatto...specie se quella è azzurrite (anche se la descrizione recita "green patina"??)

Modificato da vickydog
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3 ore fa, vickydog dice:

Ok, non capivo perché usassi l'accusativo plurale postando un solo sesterzio; ora ho capito, grazie Apollonia della spiegazione e complimenti per usare il Latino!

Della moneta per 50 £ ti puoi ritenere soddisfatto...specie se quella è azzurrite (anche se la descrizione recita "green patina"??)

In effetti il titolo si prestava alla tua osservazione: avrei dovuto richiamare la precedente discussione.

Avevo notato anch'io quel 'green' nella descrizione. Vedremo com'è la moneta alla luce del sole.

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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Il mio sesterzio # 2 è arrivato.

289D Sestezio Antonino Pio LAC Pietà RIC 1082.jpg

Antoninus Caesar, RIC (Hadrian) 1082, Sestertius of AD 138 (Pietas). Æ Sestertius (30 mm, 22.75 g, 6 h). Rome, AD 138. Obv.: IMP T AELIVS CAESAR ANTONINVS, bare head right. Rev.: TRIB POT COS around, PIETAS in ex., S | C, Pietas standing right before adorned lighted altar, raising right hand and holding incense box. RIC (Hadrian) 1082 (scarce); BMC 1942; Cohen 602; Strack 901 (Hadr); Banti 268 (2 spec.).

La patina non è verde ma azzurrina, come il colore della zona di questo minerale composto di azzurrite e malachite contornata in rosso. La conservazione è quella dichiarata (il nostro quasi BB). Il RIC 1082 (Hadrian = Sesterzio coniato come Cesare sotto Adriano) è effettivamente più raro del RIC 1083, dove la Pietas è rivolta a sinistra.

azzurrite-malachite zona evidenziata.jpg

 

Giovenale firma con inglese ok.jpg

 

 

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Ciao la moneta e' bella e di sicuro effetto cromatico , pero' la patina essendo in parte composta da Azzurrite , un Carbonato di Rame , ti consiglierei di proteggere la moneta dall' aria , altrimenti l' Azzurrite si trasformerebbe in una masserella terrosa e friabile , come sembrerebbe stia gia' avvenendo . 

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18 ore fa, Legio II Italica dice:

Ciao la moneta e' bella e di sicuro effetto cromatico , pero' la patina essendo in parte composta da Azzurrite , un Carbonato di Rame , ti consiglierei di proteggere la moneta dall' aria , altrimenti l' Azzurrite si trasformerebbe in una masserella terrosa e friabile , come sembrerebbe stia gia' avvenendo . 

Ciao. A mia conoscenza l’azzurrite è una di quelle patine stabili dette nobili che, in condizioni di giacenza particolarmente favorevoli, si formano naturalmente sui bronzi di scavo e li preservano da forme di corrosione attiva. Si associa spesso alla malachite, che la può sostituire per processi di pseudomorfosi.

Mi chiedo se tu hai notato sui sesterzi romani o sui bronzi in genere delle formazioni di azzurrite sfaldabili nelle condizioni atmosferiche.

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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1 ora fa, apollonia dice:

Ciao. A mia conoscenza l’azzurrite è una di quelle patine stabili dette nobili che, in condizioni di giacenza particolarmente favorevoli, si formano naturalmente sui bronzi di scavo e li preservano da forme di corrosione attiva. Si associa spesso alla malachite, che la può sostituire per processi di pseudomorfosi.

 

Mi chiedo se tu hai notato sui sesterzi romani o sui bronzi in genere delle formazioni di azzurrite sfaldabili nelle condizioni atmosferiche.

 

 

Giovenale firma con inglese ok.jpg

Ciao , essendo l' azzurrite un carbonato , questo , in determinati ambienti puo' sviluppare : sale , acqua e anidride carbonica , sfaldandosi .

La forma cristallina e' piu' stabile di quella terrosa da cui deriva per alterazione della cristallina a causa di quanto scritto sopra ; se hai una buona lente o meglio un microscopio , puoi verificare lo stato della patina del Sesterzio se presenta piccoli cristalli o una massa terrosa .

Personalmente non ho mai notato Azzurrite su Sesterzi o altri bronzi , ma solo Malachite .

Un saluto

Claudio

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complimenti,finalmente una patina di azzurrite interessante,soprattutto al dritto con delle placche dure sul volto di antonino,diversamente altre zone dove risulta meno compatta,chissa' puo' avere sibito una pulizia non troppo forzata?vi posto un altra  bella patina di azzurrite su malachite che mi e' saltata all'occhio recentemente in asta CNG.

3830441.jpg

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1 ora fa, massi75rn dice:

complimenti,finalmente una patina di azzurrite interessante,soprattutto al dritto con delle placche dure sul volto di antonino,diversamente altre zone dove risulta meno compatta,chissa' puo' avere sibito una pulizia non troppo forzata?vi posto un altra  bella patina di azzurrite su malachite che mi e' saltata all'occhio recentemente in asta CNG.

3830441.jpg

Interessante. E' un incuso? Dal copricapo mi ricorda Efesto.

 

 

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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4 ore fa, Legio II Italica dice:

Ciao , essendo l' azzurrite un carbonato , questo , in determinati ambienti puo' sviluppare : sale , acqua e anidride carbonica , sfaldandosi .

La forma cristallina e' piu' stabile di quella terrosa da cui deriva per alterazione della cristallina a causa di quanto scritto sopra ; se hai una buona lente o meglio un microscopio , puoi verificare lo stato della patina del Sesterzio se presenta piccoli cristalli o una massa terrosa .

Personalmente non ho mai notato Azzurrite su Sesterzi o altri bronzi , ma solo Malachite .

Un saluto

Claudio

E’ il destino di tutti i carbonati subire decomposizione per riscaldamento o per contatto con sostanze acide, come nella reazione dell’azzurrite:

2CuCO3 .Cu(OH)2+ 6 HCl -> 3 CuCl2 + 2[H2CO3] + 2 H2O

L’acido carbonico è instabile e si decompone in 2 CO2 + 2 H2O

Per verificare le dimensioni dei grani delle zone azzurre più o meno compatte sul sesterzio e la loro composizione, lo farò analizzare ai raggi X con la SEM.EDS alla prima occasione.

Quanto alla patina di azzurrite sui sesterzi, puoi trovare due esempi su monete di Traiano e di Vespasiano al sito http://www.sesterzio.eu/patine/galleria.htm

Saluti

Giovenale firma con inglese ok.jpg

 

 

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45 minuti fa, massi75rn dice:

e' un sestante con dioscuri,serie fusa http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=320846

Pensa che ho appena postato un mio denario repubblicano della Memmia con i Dioscuri sul rovescio, rappresentati in nudità eroica con il pileo, un copricapo a forma di guscio che ricorda il mito secondo cui sarebbero nati da un uovo insieme alla sorella Elena. Il pilos è anche il copricapo caratteristico di Efesto, fin dal V sec. a. C.  E il copricapo di Efesto dei Romani, cioè Vulcano, è stato oggetto di recentissime discussioni a proposito del denario di Tito Carisio con gli attrezzi per la coniazione. Com'è piccolo il mondo... numismatico!

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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  • 3 anni dopo...
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Non ricordo in quale discussione sulla patina dell’argento mi è stato chiesto se potevo dire qualcosa di “chimico” anche sulla patina del rame. Ho pensato di riprendere questa discussione sul mio secondo sesterzio per farlo.

Il rame è l’elemento chimico di numero atomico 29 e la configurazione elettronica dell’atomo di rame con la distribuzione dei 29 elettroni attorno al nucleo centrale (sede di 29 protoni in modo che l’atomo risulta elettricamente neutro) è illustrata in figura.

1936093123_rameconfigurazioneelettronica.PNG.461b3f43b9329af6fb58f4e5d8363d13.PNG

Gli atomi del metallo sono disposti in maniera ordinata nello spazio tridimensionale a formare una struttura cristallina che nel caso del rame è cubica con facce centrate. Il legame che unisce gli atomi viene chiamato legame metallico, che si può definire come un legame delocalizzato di natura elettrostatica che si instaura tra gli elettroni di valenza e gli ioni positivi metallici, con gli elettroni delocalizzati su un orbitale esteso a tutto il metallo e liberi di muoversi.

415397568_modellolegamemetallico.PNG.1c6cf765f5d36a069f7930b98e44a6c7.PNG

Questo modello porta a raffigurare il cristallo metallico come formato da ioni positivi fissati nelle posizioni reticolari e tenuti insieme da un “mare” di elettroni fluttuanti, la cui libertà di movimento conferisce al metallo le caratteristiche di conducibilità elettrica e termica. Nel caso del rame entrambe le proprietà sono elevatissime, superate solo da quelle dell’argento. Anche la duttilità e la malleabilità del rame e dei metalli in genere sono associate a questo tipo di legame.

Il rame è un metallo di un tipico colore rosato o rossastro caratteristico, detto appunto “rosso rame”, perché, grazie alla sua struttura elettronica a bande, quando è illuminato dalla luce bianca è in grado di assorbire una parte dello spettro della luce visibile e di riflettere la parte rimanente che, componendosi del rosso e dell’arancione, appare appunto di questo colore.

Per quanto concerne gli stati o numeri di ossidazione del rame, i due più comuni del rame sono +1 (ione rameoso Cu+) e +2 (ione rameico Cu2+). Il primo passo nello sviluppo di una patina per reazione del rame con l’ambiente circostante è la combinazione del metallo con l’ossigeno atmosferico all’aria umida (all’aria secca il metallo è stabile), con formazione di ossido rameoso Cu2O (cuprite) di colore rosso bruno (Equazione 1).

Equazione 1                       4 Cu + O2→ 2 Cu2O

Si noti che la possibilità di ossidazione del rame da parte dell’ossigeno atmosferico è dovuta al potenziale standard della coppia elettrochimica Cu2++ 2 e → Cu che a 25 °C vale 0,337 V, inferiore a quello della semireazione di riduzione dell’ossigeno O2 (g) + 2 H2O + 4 e- → 4 OH che vale 0,40 V. Per questo gli elettroni alla superficie di rame vengono catturati dall'ossigeno atmosferico disciolto nel velo di umidità condensata secondo l’ultima reazione. Solo i metalli che hanno potenziale di riduzione > 0,40 V resistono alla ossidazione da parte dell’ossigeno dell’aria in condizioni standard e quindi, mentre il rame (0,34 V) si ossida, nelle stesse condizioni l’argento (0,80 V) resiste e l’oro (1,5 V) è il metallo più difficile da ossidare e si trova in natura solo allo stato metallico.

L’ossido rameoso che si forma nell’Equazione 1 si presenta fisicamente come uno strato superficiale molto resistente, ben ancorato al metallo sottostante che viene così protetto dall’ossidazione (passivazione). Ciò non toglie tuttavia che l’ossido rameoso possa subire trasformazioni chimiche come l’ulteriore ossidazione ad ossido rameico CuO, di colore grigio nero, costituente il minerale tenorite, secondo l’Equazione 2.

Equazione 2                       2 Cu2O + O2→ 4 CuO

Notare che se l’aria contiene tracce di zolfo, dovuto ad esempio dalla combustione di combustibili fossili, si forma anche il solfuro di rame nero (CuS) secondo l’Equazione 3.

Equazione 3                       Cu + S → CuS

Nel corso degli anni, CuO e CuS reagiscono lentamente con l’anidride carbonica (CO2) dell’atmosfera e gli ioni idrossido (OH) dell’acqua formando vari sali come Cu2CO3(OH)2 (Equazione 4), Cu3(CO3)2(OH)2 (equazione 5) e Cu4SO4(OH)6 (Equazione 6), i costituenti della patina di colore verde e verde azzurro.

Equazione 4       2 CuO + CO2+ H2O → Cu2CO3(OH)2 carbonato basico di colore verde (malachite)

Equazione 5       3 CuO + 2 CO2 + H2O → Cu3(CO3)2(OH)2 carbonato basico di colore azzurro (azzurrite)

Equazione 6       4 CuO + SO3 + 3 H2O → Cu4SO4(OH)6 solfato basico di colore verde azzurrino (brochantite)

L’umidità e la concentrazione degli elementi nell’aria (composti dello zolfo, cloruri, ecc.) hanno un impatto significativo sulla velocità di sviluppo della patina, nonché sul rapporto relativo dei tre componenti.

 

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@apollonia

Molto interessante. E' un argomento su cui so veramente poco. Ho trovato molto utile la spiegazione tecnica sulla formazione  delle patine, anche mastico poco di chimica. Per mia utilità, provo a semplificare. Se ho ben capito, per le monete di rame,  il primo passaggio è la formazione di ossido rameoso da cui, per ulteriore ossidazione si arriva a ossido rameico (tenorite), responsabile, insieme a residui di vario tipo, a quelle che vengono definite "patine deserto". Poi, a seconda di varie interazioni con CO2 dell'aria e umidità (aria/acqua) e con altri composti (tipo zolfo) si possono avere tutte le altre patine che hai descritto. E' corretto? 

Questo tuo post potrebbe essere un utile commento a questa discussione:

 

Dove @domenico.mura chiede delucidazioni su una moneta e su un tipo particolare di patina e dove @Xenon97 chiede informazioni sulle patine sulle monete d'argento. Magari sarebbe utile se potessi aggiungere qualcosa anche  tu.

Ti ringrazio per il contributo, davvero curato.

Buona serata da Stilicho

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Il 11/11/2016 alle 19:24, apollonia dice:

Il mio sesterzio # 2 è arrivato.

 

289D Sestezio Antonino Pio LAC Pietà RIC 1082.jpg

Antoninus Caesar, RIC (Hadrian) 1082, Sestertius of AD 138 (Pietas). Æ Sestertius (30 mm, 22.75 g, 6 h). Rome, AD 138. Obv.: IMP T AELIVS CAESAR ANTONINVS, bare head right. Rev.: TRIB POT COS around, PIETAS in ex., S | C, Pietas standing right before adorned lighted altar, raising right hand and holding incense box. RIC (Hadrian) 1082 (scarce); BMC 1942; Cohen 602; Strack 901 (Hadr); Banti 268 (2 spec.).

 

La patina non è verde ma azzurrina, come il colore della zona di questo minerale composto di azzurrite e malachite contornata in rosso. La conservazione è quella dichiarata (il nostro quasi BB). Il RIC 1082 (Hadrian = Sesterzio coniato come Cesare sotto Adriano) è effettivamente più raro del RIC 1083, dove la Pietas è rivolta a sinistra.

 

 

azzurrite-malachite zona evidenziata.jpg

 

Giovenale firma con inglese ok.jpg

 

 

@apollonia e complimenti anche per lo splendido sesterzio! 

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Questo bronzo provinciale di Gallieno è un esempio di coesistenza di quattro patine caratteristiche del rame sulla stessa moneta.

Sebastopolis-Heracleopolis, Pontus, Gallienus
Σεβαστόπολις-Ηρακλεόπολις   Πόντος   Γαλλιηνός

1847_Sebastopolis-Heracleopolis_AE_Gallienus.thumb.jpg.5b3840aa3966e764b0b7d3d3bd81a2b4.jpg

1757732027_didascaliaaeGallieno.PNG.abe06307074188c9403cd45af6cb92d9.PNG

Lungo l’asse verticale del diritto si notano dall’alto in basso i colori della malachite, della tenorite, della cuprite e dell’azzurrite.

Anche sul mitologico rovescio che raffigura la terza fatica di Eracle si notano qua e là zone di questi colori.

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