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Lo Stemma dei Conti Lana della Franciacorta


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Inviato

Nella Franciacorta, territorio bresciano noto per lo spumante, vi sono parecchie ville o palazzi nobiliari di Famiglie bresciane che già dal '500 si occupavano di vino, olio; tra queste si trova il Palazzo Lana-Berlucchi, a Borgonato, dove si trova dipinto con altri di famiglie alleato imparentate , nell'ingresso principale, lo Stemma dei Conti Lana. La guida che ce lo ha illustrato ci ha detto che nella parte sottostante dello stemma si trovava una patina di argento che faceva parte dei colori della Famiglia. L'ultimo conte Lana, nell'800, rimasto senza eredi diretti lasciò, pare, in eredità Palazzo e terreni ad una famiglia locale di Fattori molto intraprendenti e capaci. La famiglia i questione che occupa tuttora il palazzo è la famiglia Berlucchi.

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Inviato

quando lo incontro glielo dico :D. Se invece vi accontentate di uno che ha sviluppato una dipendenza da araldica, appena ho un secondo ripasso con calma. E' sempre un piacere e un onore. 


Inviato (modificato)

Carissimi, prima un po' di genealogia, poi la parte araldica. 

Nel secolo scorso la famiglia Lana de' Terzi era divisa in due rami: Borgonato e Colombaro. Oggi l'ultima discendente a mantenere il cognome è la contessa Alessandra Lana de' Terzi Venturini del ramo di Colombaro. Il racconto leggendario vuole che Langofredo, nobile del re d'Ungheria Rolumfardo che scese in Lombardia mentre si era nell'anno 1007, si stabilisse in Val Cavallina nel Bergamasco. Il terzogenito di nome...Terzo (la fantasia era evidentemente il forte di Langofredo) iniziò la stirpe dei signori di Terzo (come si nota la fantasia è tratto ereditario), luogo che ancora oggi si vuole identificare con Borgo Terzo. Si aggiunga che la leggenda (se non erro settecentesca) precisi come il mestiere più diffuso in questo Terzo fosse la lavorazione della lana, ed ecco che l'origine del cognome (e della famiglia) Lana de' Terzi ha la sua piena legittimazione altomedievale. 
L'araldica, dicevo.  Innanzitutto è assolutamente errata l'affermazione della guida: l'argento dello stemma in questione lo si vede tuttora ed è il bianco della prima sezione che affianca il rosso. Nella parte sottostante all'argento-rosso il colore che è andato perduto per sempre non è una patina d'argento bensì un più semplice nero. Pertanto lo stemma corretto è da blasonarsi come semipartito-troncato, d'argento di rosso e di (nero).  Vi è poi altra versione dell'arma che preveda l'inserimento di un "capo" (cioè la pezza che occupa la terza parte superiore dello scudo) d'oro all'aquila di nero (bicipite alle volte, alle volte no). Interessantissimo notare due cose: 1)in certi stemmari gli stemmi "Lana" e "Terzi" vengono rappresentati separati, ma del tutto identici (solo il Della Corte inverte in un caso la successione argento-rosso in rosso-argento ma è cosa di poco conto e non è  confermato da nessun altro testo a mia disposizione a parte quanto dirò qua sotto come nota*). Talvolta sotto la lettera L invece di Lana si trova lo stemma (come detto identico) Terzi, tanto per dire come le due armi e le due famiglie siano percepite come una sola. C'è  però chi noti come spesso si sia creata confusione di parentela tra Lana de' Terzi, Lana, Terzi, e perfino Terzi Lana...  2) più araldicamente parlando è interessante notare che secondo un testo da cui ho tratto qualche notizia genealogica (LA FAMIGLIA LANA DE' TERZI di Miriam Trevilli, in Famiglie di Franciacorta nel Medioevo, AA VV a cura di G. Archetti), il cimiero, che attualmente reca un'aquila incatenata ("in vinculis liber" è il motto di casa), un tempo fpsse costituito da un pennuto doppiamente "parlante": il Lanio o Terzòlo. 

Gli esempi che spero riuscirò ad allegare provengono da tre manoscritti ottocenteschi da me fotografati nella Civica Biblioteca Queriniana di Brescia nel 2012 (autori Gelmini e da Ponte).
* in tutti questi testi è riscontrabile uno stemma quasi identico a quello dei Lana/Terzi, con la sola inversione dei primi due smalti (rosso-argento anziché argento-rosso), costantemente ttribuito alla famiglia Scanzi. 

 

 

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Modificato da Sorante
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Inviato

grazie per la precisa ed esauriente risposta che denota la tua grande competenza in materia

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Inviato

A corollario dell'eccellente sunto del bravo @Sorante, mi permetto soltanto di "raddrizzare" lo scudo, in modo da meglio apprezzarne la forma a testa di cavallo con un timido ricciolo accartocciato al centro della linea del capo (probabile indizio di una datazione a cavallo fra XV-XVI secolo) e il gradevole dettaglio dell'anello a cui è appeso attraverso un sottile nastro rossiccio:

BSBorgonato,palazzo Lana-Bellucchi.jpg

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  • 3 settimane dopo...
Inviato
Il 24/11/2016 at 17:16, conrad59 dice:

grazie per la precisa ed esauriente risposta che denota la tua grande competenza in materia

Sono io che ti ringrazio. Nessuna grande competenza comunque  (soprattutto per la parte non araldica):  solo riferimenti a ottimi libri e sapere un po' dove metterci le mani, tutto qui ;) 


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