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La tomba di Enea e le XIII Are , a Lavinio


Legio II Italica

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Lavinio , l’ antica Lavinium , fu una antica città del "Latium Vetus" , situata a circa 28 chilometri a sud di Roma , che oggi corrisponde al sito dell’ attuale Pratica di Mare ; secondo la mitologia arcaica romana , Lavinio fu la città fondata dagli esuli Troiani con a capo Enea , poco dopo il loro sbarco nel Lazio .

La prima localizzazione storica e archeologica del sito dell' antica Lavinio si deve a Pirro Ligorio , famoso studioso e antiquario italiano , scoperta poi confermata quattro secoli dopo , dagli scavi archeologici eseguiti a partire dal 1957 dall’ Università di Roma .

Gli scavi condotti dall’ Universita’ di Roma dal lontano 1957 nella zona di Pratica di Mare hanno permesso di identificare tutta una serie di strutture dell' antica Lavinio. Tra queste la piu’ emblematica , il Santuario delle XIII Are , dove venivano eseguiti riti sacrificali , poi il cosi’ detto Heroon di Enea , cioe’ un tumulo sepolcrale datato al VII secolo a.C. che si vorrebbe identificare come la tomba di Enea , le mura della Citta’ , una porta della Città , le Terme , ed un deposito votivo dedicato a Minerva . In tempi piu’ recenti è stata ritrovata una XIV Ara , poco distante dal sito dove si trovano allineate le prime XIII Are . Ma la scoperta forse piu’ importante e storica potrebbe essere l' Heroon di Enea , un tumulo sepolcrale datato al VII secolo a.C. che si trova a Lavinio e che si vorrebbe identificare come la tomba di Enea , ipotesi avallata da Dionigi di Alicarnasso nella sua opera “Antichita’ romane” , Dionigi era uno storico greco vissuto nell’ epoca di Augusto , che cosi’ scrive , purtroppo molto brevemente , a proposito della tomba di Enea esistente ancora ai suoi tempi a Lavinio : «Si tratta di un piccolo tumulo , intorno al quale sono stati posti file regolari di alberi , che vale la pena di vedere» . Si tratta evidentemente di un monumento non comune che da un punto di vista strettamente archeologico può essere classificato tra le finte tombe , o cenotafio , erette in onore di un eroe che spesso poteva essere anche un "fondatore" o ecista di una Citta’.

Sempre Dionigi di Alicarnasso in Antichita’ romane , Libro I , Tomo 64 , 4-5 ,scrive che dopo la battaglia tra Latini e Rutuli presso il fiume Numico che scorreva a fianco di Lavinio , non essendo visibile in alcun luogo il corpo di Enea , alcuni ne dedussero che fosse stato trasportato tra gli dei , altri che fosse perito nel fiume , presso il quale avvenne la battaglia e i Latini gli costruiscono un Heroon fregiato di questa iscrizione :del dio padre Indigete (era il nome del dio tutelare del fiume Numico) che guida la corrente del fiume Numico”. Sempre Dionigi : “C'è però chi afferma che fu costruito da Enea in onore del padre Anchise , deceduto l' anno prima di questa guerra . Consiste in un tumulo non grande ed intorno ad esso alberi allineati degni di essere visti” .

La concordanza di questi dati con quanto e’ visibile oggi , è impressionante . L' ipotesi che il tumulo sia il monumento descritto da Dionigi , che anche la critica moderna ammette possibile , il quale Dionigi ebbe conoscenza diretta del territorio di Lavinio , appare molto probabile .

Sotto il territorio di Lavinio , un Medaglione di Antonino Pio con al dritto Enea che sbarca sulla costa laziale con sulla destra una nave offrendo un sacrificio , al rovescio qualche immagine di Lavinio , una scrofa e forse Enea con il padre Anchise , cartina della zona di Lavinio , seguono le tredici Are oggi e l' Heroon di Enea con probabile ricostruzione .

 

 

Il sito Archeologico dove sorgeva l' antica Lavinium , oggi Pratica di Mare.jpg

Le 13 Are.jpg

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Salve Legio II Italica, grazie per l'interessante post! Non conoscevo l'Heroon di Enea, e fa davvero impressione pensare che possa essere lo stesso di cui parlava Dionigi di Alicarnasso così tanto tempo fa! :) Spesso penso a chissà quante altre scoperte ci riserva il nostro territorio!...

Buona giornata!

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14 minuti fa, clairdelune dice:

Salve Legio II Italica, grazie per l'interessante post! Non conoscevo l'Heroon di Enea, e fa davvero impressione pensare che possa essere lo stesso di cui parlava Dionigi di Alicarnasso così tanto tempo fa! :) Spesso penso a chissà quante altre scoperte ci riserva il nostro territorio!...

Buona giornata!

Ciao e grazie @clairdelune ,  e' vero , il territorio nazionale , dove piu' dove meno , nasconde ancora chissa' quanti tesori archeologici , basta pensare che quando si costruisce qualsiasi cosa , spesse volte dai cantieri escono reperti inaspettati . Per quanto riguarda l' Heroon di Enea , non c'e' certezza che questo corrisponda a quanto narrato da Dionigi di Alicarnasso , pero' oltre al testo , molti indizi lo fanno supporre a partire dalla datazione e dall' importanza della costruzione relativa a quella antica eta' ; poi , anche se non e' scientifico , e' bello pensare che lo sia .

Buona domenica

Claudio

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Ciao Legio II Italica,sempre post interessanti che creano curiosita,leggevo su Wikipedia che nel 2005 è nato un museo civico archeologico che espone i reperti archeologici trovati.Una curiosita dalle foto il sito mi sembra che sia in aperta campagna e accessibile a tutti,ma gli scavi continuano o come al solito è tutto in abbandono?.

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@Legio II Italica, sempre post coinvolgenti ! fai venire voglia di scavare quella collinetta che si vede dietro sulla sinistra, non mi stupirei se coprisse ancora qualcosa.

queste are come funzionavano, venivano usate contemporaneamente oppure ognuna aveva una divinita di riferimento ? scusa se scrivo cavolate .

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12 ore fa, Liamred00 dice:

Ciao Legio II Italica,sempre post interessanti che creano curiosita,leggevo su Wikipedia che nel 2005 è nato un museo civico archeologico che espone i reperti archeologici trovati.Una curiosita dalle foto il sito mi sembra che sia in aperta campagna e accessibile a tutti,ma gli scavi continuano o come al solito è tutto in abbandono?.

Ciao @Liamred00 e grazie ; nel Museo di Pomezia , l' antica Suessa Pometia di origine Latina o forse Volsca , prossima a Lavinio , sono conservati reperti archeologici di grande antichita' rinvenuti nel territorio , tra i quali reperti provenienti dall' area di Lavinio ( Santuario , Are ed Heroon )

Per quanto riguarda l' area archeologica di Lavinio (Pratica di Mare) anni fa sono stato a visitare questo antico e famoso luogo di culto regionale ma la zona di accesso interna , dalla parte verso Pratica di Mare , era solo recintata (per modo di dire) , invece dalla parte del mare dal quale dista poche centinaia di metri non saprei dirti , ma probabilmente la situazione sara' la stessa o quasi ; spero che oggi la situazione sia migliorata anche nel senso di valorizzarla al pubblico , perché pochi sanno che qui esista una zona archeologica unica nel genere , tranne i locali , che ci riporta alle origini leggendarie di Roma  

Due note del Museo di Pomezia relative all' Heroon di Enea :

"L'ultima sala dell'esposizione è dedicata al monumento funebre identificato dagli scopritori alla fine degli anni Sessanta con la tomba nella quale i Latini riconoscevano il sepolcro di Enea. Il sepolcro datato al secondo quarto del VII secolo a.C. era ricoperto da un tumulo e, all'interno, oltre a un cassone che conteneva l'illustre defunto con gli oggetti personali, vi era un ricco corredo costituito da vasi e oggetti metallici, che richiamano il costume del banchetto rituale e un currus. Nel VI secolo a.C. la tomba è riconsacrata con la deposizione di un'anfora vinaria etrusca e un'oinochoe di bucchero pesante. Proprio in questo momento la tomba è identificata con quella del mitico progenitore Indiges Numicus e subito dopo con quella dell'eroe Enea. Nel IV secolo a.C. il tumulo è monumentalizzato con la costruzione di una cella inaccessibile, chiusa da una porta di tufo, davanti alla quale si apriva uno spazio scoperto destinato alle offerte. Questo assetto, riproposto attraverso un video in 3D, fu probabilmente quello osservato da Dionigi di Alicaransso, uno storico greco che sul finire del I secolo a.C. descrisse i luoghi"

Heroon di Enea a Lavinio jpg.jpg

Heroon di Enea nel Museo di Pomezia.jpg

Modificato da Legio II Italica
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7 ore fa, dux-sab dice:

@Legio II Italica, sempre post coinvolgenti ! fai venire voglia di scavare quella collinetta che si vede dietro sulla sinistra, non mi stupirei se coprisse ancora qualcosa.

queste are come funzionavano, venivano usate contemporaneamente oppure ognuna aveva una divinita di riferimento ? scusa se scrivo cavolate .

Ciao @dux-sab e grazie , la questione credo non sia chiarita , probabilmente queste XIII Are erano collegate al culto del vicino Santuario dedicato a Minerva o forse a quello di Afrodite di cui parla Strabone , oppure ognuna dedicata agli antichi dei arcaici , mentre alcuni le ritengono come ognuna di queste dedicate , come culto , alle citta' Latine confederate , ma sempre in riferimento al Santuario .

 

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Lavinio nell' antichita' era rinomata soprattutto come Citta' religiosa , infatti il pagano Quinto Aurelio Simmaco , alla fine del IV secolo d.C. la definiva ancora "Civitas religiosa" al fine di chiarire il carattere quasi soprannaturale di Lavinio in quanto legata allo sbarco di Enea sul litorale laziale e quindi alle origini piu' antiche di Roma .

Questa legenda di Enea nel Lazio , o fatto reale , risaliva in origine alla narrazione di Timeo (storico greco siciliano del 356 a. C. , 260 a. C. circa) , autore di un'opera storiografica sui Siciliani e gli Italioti nel 300 a.C. , opera ripresa poi da Licofrone (poeta greco contemporaneo di Timeo) e ufficializzata infine da Virgilio nel suo Poema , l' Eneide .

A Lavinio erano venerati i culti piu' antichi di Roma : Penati (portati da Enea da Troia) , Vesta , Indiges , Minerva , Venere , Giuturna , Anna Perenna , Liber , Giunone , Giano , Pilumnus , Dioscuri , Fides , Fortuna , Iside , Magna Mater ; in teoria le tutt' ora XIII Are , piu' una , trovate a Lavinio , potrebbero essere state dedicate ognuna ad ogni singola divinita' ; mentre i famosi Santuari arcaici di Sol Indiges e di Minerva risalivano alla fine del VII secolo a.C. , dove dei grandi scarichi hanno restituito enormi quantita' di terrecotte votive ; concludendo , Lavinio in epoca romana era considerata come una Citta' di pellegrinaggio .

In foto residui delle antiche mura di Lavinio

DSCN1470.JPG

DSCN1471.JPG

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Salve Legio II Italica, vorrei chiedere un chiarimento... Se ho ben capito Lavinio era considerata in epoca romana città di pellegrinaggio e definita "civitas religiosa" perché secondo la legenda sarebbe stata fondata da Enea... Era quindi considerata come una sorta di "prima città romana", od era rinomata esclusivamente per lo sbarco di Enea?

Chiedo scusa per la domanda stupida :(

Grazie e buona serata!

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18 ore fa, clairdelune dice:

Salve Legio II Italica, vorrei chiedere un chiarimento... Se ho ben capito Lavinio era considerata in epoca romana città di pellegrinaggio e definita "civitas religiosa" perché secondo la legenda sarebbe stata fondata da Enea... Era quindi considerata come una sorta di "prima città romana", od era rinomata esclusivamente per lo sbarco di Enea?

Chiedo scusa per la domanda stupida :(

Grazie e buona serata!

Ciao , nessuna domanda e' stupida , puo' essere invece facile o difficile a rispondere secondo le proprie conoscenze .

La tua domanda , almeno per me , risulta tra quelle difficili , quindi posso solo risponderti secondo un mio personale parere : credo che Lavinio fondata da Enea e cosi' chiamata in onore alla moglie Lavinia figlia del Re Latino , in relazione alla tradizione greca e latina , fosse rinomata nell' antichita' a causa dello sbarco di Enea nel Lazio , tanto e' che ancora oggi la spiaggia di Lavinio (Pratica di Mare) e' chiamata Lido di Enea . A seguito del fatto leggendario di Enea , sorsero poi a Lavinio una serie di culti religiosi i cui reperti archeologici furono poi scoperti solo nel XVI secolo .

Questo e' il mio pensiero , ma prendilo come ipotesi , ciao .     

Enea con il padre Anchise con i Penati , il figlio Ascanio , chiamato Julo ? dai Latini , da lui derivo' la Gens Julia , portati via da Troia , in una scultura del Bernini .

Enea con il padre Anchise e i Penati portati da Troia.jpg

Modificato da Legio II Italica
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11 ore fa, fofo dice:

Complimenti x la storia e per la descrizione.

 

Che bellezza la nostra Italia.

Grazie , ma e' anche merito di voi che partecipate alla discussione .

Si , bella e unica la nostra Italia .

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  • 1 mese dopo...
18 minuti fa, dux-sab dice:

leggo fra le notizie Ansa di oggi che dal 7-1 aprono al pubblico le XIII Are. 

Grazie della notizia , non ne ero al corrente ; speriamo che il luogo di eta' tanto antica e significativa per la storia locale e di Roma arcaica sia sufficientemente reclamizzato e visitato , trovandosi in localita' piuttosto appartata e poco trafficata . 

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ROMA - Erano gli anni '50 quando nei pressi del Borgo di Pratica di mare, alle porte di Roma, uno scavo rivelò una sorpresa principesca: un tumulo di 18 metri di diametro, con oltre 60 preziosi vasi, armi, oggetti in argento, databili VII a.C. E' da qui che riparte la leggenda di Enea, l'eroe cantato da Virgilio, e del suo mitico Heroon (la monumentale sepoltura che gli antichi dedicavano solo ai grandi), che per la prima volta dal 7/1 si mostra al pubblico con l'apertura dell'Area archeologica dell'antica Lavinium.
    Oggi all'interno della tenuta dei Principi Borghese, il sacro Heroon di Enea con le sue Tredici Are e i tratti vagamente orientalizzanti è visitabile grazie a un accordo tra il Comune di Pomezia e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'area metropolitana di Roma, provincia di Viterbo ed Etruria Meridionale. Un unico percorso riunirà la visita al Museo Lavinium, dove sono conservati i reperti votivi, e al sito con i monumentali altari di tufo, l'edificio delle cerimonie e due fornaci

 

questo è l'articolo dell'Ansa sull'apertura.

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