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5 ore fa, nikita_ dice:

 

Veramente avevo pensato a qualcosa di simile...________  deposito.jpg

banda bassotti permettendo! :D

Ok, inserisco allora la mia seconda "monetina" straniera, sempre in rame naturalmente.

Nel 1769 Caterina IIa di Russia per finanziare varie operazioni militari autorizzò l'emissione di assegnati per 10 milioni di Rubli.
Assegnati che nel 1771/72, stando a quanto previsto, potevano essere riscattati solo con monete di rame.

1768russia.jpg

Anche se pagati con le enormi monete da 5 Kopechi da ben 51 grammi di rame e 41 mm di diametro in circolazione in quegli anni.......

5rubli.jpg 20 pezzi = 1 Rublo

........servivano 200 milioni di pezzi solo per onorare gli assegnati.

Fu così che a Sestroretsk, in una fabbrica di armi e munizioni, si pensò di coniare un Rublo in rame.

(in quegli anni il Rublo era una moneta da 24 grammi d'argento .750).

24gr.jpg

 

Ne risultò una moneta da più di un chilo, circa 1.020 grammi, 78 mm. di diametro e 25 mm di spessore.

Russia_177).jpg

 

Ma i problemi tecnici e di manodopera furono insormontabili, fu impossibile coniare 10 milioni di pezzi.
Così l'idea del Rublo in rame fu abbandonata in breve tempo, oggi esistono solo tre Rubli originali Sestroretsk 1771, due nel Museo dell'Ermitage ed uno al Smithsonian. ______ed uno lo vorrei a casa mia!
:P

 

Non so a voi, ma a me questo fermacarte, pardon!!  volevo dire "monetone" :lol:

mi piace un sacco!

monett.jpg

 

 

 

 

 

 

Molto interessante

grazie per avercelo fatto scoprire..

esistono riproduzioni? 

 

 

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11 ore fa, anto R dice:

Visto che stiamo sognando....io sogno di vedere, non dico possedere (sarebbe troppo anche per un sogno), il "mitico" romanino d'oro di cui abbiamo notizie, un bel disegno del Muratori....ma nessun esemplare giunto fino a noi!!!

Se lo trovate, fate un fischio eheh

Antonio

Ma, Anto, sei convinto esista veramente? 

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11 ore fa, numa numa dice:

Molto interessante

esistono riproduzioni? 

Dal 1836 al 1850 ne sono stati prodotti 50 esemplari con i coni ufficiali ma con il bordo rielaborato  (pesi da 930 grammi a 1070 grammi c.a.), furono richiesti dal ministro delle finanze russo di allora appositamente per i collezionisti, alcuni sono andati a finire in qualche museo (valore medio 40/60 mila euro).

Copie/riproduzioni moderne (anche invecchiate) sono proposte da 80 a 2.000 euro

Modificato da nikita_
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7 ore fa, numa numa dice:

Ma, Anto, sei convinto esista veramente? 

@numa numa caro Fabrizio, secondo me anche se ad oggi "non esiste" (o, almeno, la sua conoscenza non è di pubblico dominio) un tempo a Roma prima dalla produzione di ducati circolava qualcosa d'oro coniato nell'Urbe. Non dico questo senza basi, nel mio contributo/atto della conferenza che ho tenuto il 17 settembre scorso nell'ambito del convegno NIP (lo puoi trovare sia sul GdN che sul mio account di academia.edu) sostengo come l'inizio la coniazione del ducato senatoriale di tipo veneziano sia da collocarsi proprio in occasione del Giubileo del 1350. Posso dirti che non sono il solo a sostenere tale datazione...

Adesso, venendo al vero nocciolo dell'interessante questione, capiamo "perchè" secondo me vi fu una coniazione aurea senatoriale prima di quella di ducati. Leggendo lo studio monografico di Herbert H. Ives sui ducati imitativi del modello veneziano (The venetian gold ducat and its imitation, edited and annotated by Philip Grierson, ANS 1954) troviamo a pagina 10, in riferimento ai ducati romani, come "the Florentine merchant Pegolotti, writing c. 1340, includes romanini d'oro a carati 23 e 3/4" e poi ancora "the chapters relating to coinage in the Statuti dei Mercanti di Roma of this year [1317] refer only to money of silver and billion".

Ives ritiene quindi che nell'arco cronologico 1317 - 1340 sia iniziata la produzione del ducato senatoriale d'imitazione del tipo veneziano, a mio parere però (oltre al fatto che la datazione accettata del ducato senatoriale ormai è un'altra) quel romanini d'oro è troppo eloquente. Non dimentichiamo che nelle tariffe il romaninus è sempre una moneta di tipo senatoriale con iconografia leone/Roma in trono, tutte le altre monete hanno denominazioni differenti (ad esempio il samperino: grossi con Santo Pietro de Roma).

Poi si potrebbero fare anche ragionamenti stilistici osservando il disegno del Muratori, che va a dimostrare - se osservato attentamente -  che non si tratta di un semplice mezzo grosso dorato. Però i disegni in quanto prodotti umani non sono immuni dall'errore; preferisco quindi evitare discorsi futili e basarmi su altro tipo di evidenze. ;) 

Un caro saluto,

Antonio

 

(PS non credo che riuscirò ad esserci il 4 febbraio a Finale, mi capita proprio in mezzo all'ultima sessione di esami del semestre... la prossima volta che ci vediamo magari approfondiamo l'argomento!)

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12 ore fa, Gallienus dice:

Nessun multiplo - neanche i semplici binioni - era coniato appositamente per la circolazione, ma mantengono in ogni caso lo status di moneta in quanto avrebbero potuto circolare ed erano coniati sullo stesso standard ponderale della monetazione canonica.

Da questo articolo risulta che i multipli del Solido non avevano corso legale.

http://www.fmboschetto.it/monete/Impero.html

Multipli del solido 1.JPG

Multipli del solido 2.JPG

 

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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1 ora fa, anto R dice:

sostengo

 

2 ore fa, anto R dice:

@numa numa caro Fabrizio, secondo me anche se ad oggi "non esiste" (o, almeno, la sua conoscenza non è di pubblico dominio) un tempo a Roma prima dalla produzione di ducati circolava qualcosa d'oro coniato nell'Urbe. Non dico questo senza basi, nel mio contributo/atto della conferenza che ho tenuto il 17 settembre scorso nell'ambito del convegno NIP (lo puoi trovare sia sul GdN che sul mio account di academia.edu) sostengo come l'inizio la coniazione del ducato senatoriale di tipo veneziano sia da collocarsi proprio in occasione del Giubileo del 1350. Posso dirti che non sono il solo a sostenere tale datazione...

Adesso, venendo al vero nocciolo dell'interessante questione, capiamo "perchè" secondo me vi fu una coniazione aurea senatoriale prima di quella di ducati. Leggendo lo studio monografico di Herbert H. Ives sui ducati imitativi del modello veneziano (The venetian gold ducat and its imitation, edited and annotated by Philip Grierson, ANS 1954) troviamo a pagina 10, in riferimento ai ducati romani, come "the Florentine merchant Pegolotti, writing c. 1340, includes romanini d'oro a carati 23 e 3/4" e poi ancora "the chapters relating to coinage in the Statuti dei Mercanti di Roma of this year [1317] refer only to money of silver and billion".

Ives ritiene quindi che nell'arco cronologico 1317 - 1340 sia iniziata la produzione del ducato senatoriale d'imitazione del tipo veneziano, a mio parere però (oltre al fatto che la datazione accettata del ducato senatoriale ormai è un'altra) quel romanini d'oro è troppo eloquente. Non dimentichiamo che nelle tariffe il romaninus è sempre una moneta di tipo senatoriale con iconografia leone/Roma in trono, tutte le altre monete hanno denominazioni differenti (ad esempio il samperino: grossi con Santo Pietro de Roma).

Poi si potrebbero fare anche ragionamenti stilistici osservando il disegno del Muratori, che va a dimostrare - se osservato attentamente -  che non si tratta di un semplice mezzo grosso dorato. Però i disegni in quanto prodotti umani non sono immuni dall'errore; preferisco quindi evitare discorsi futili e basarmi su altro tipo di evidenze. ;) 

Un caro saluto,

Antonio

 

(PS non credo che riuscirò ad esserci il 4 febbraio a Finale, mi capita proprio in mezzo all'ultima sessione di esami del semestre... la prossima volta che ci vediamo magari approfondiamo l'argomento!)

Grazie Antonio per le tue interessanti considerazioni. 

Quello che non mi convince del romanino ( sul modello del grosso senatoriale) e' l'assenza di menzione da parte di altri autori se non del Muratori. Strano che nessuna traccia ne sia rimasta ..

tu hai fatto una ricognizione sulle altre fonti: Argelati, Bellini, Zanetti ? Lo Scilla o il Fioravanti lo menzionano ? Cosa dicd il Capobianchi ? Anche la posizione di  Grierson mi pareva fosse scettica al riguardo...

Roma si dota di una coniazione aurea tardissimo rispetto agli altri grandi centri. Perche adottare un tipo autonomo per poi sostituirlo quasi immediatamente con l'imitativa del ducato veneziano ( che tra l'altro ebbe un discreto successo)?  L'evidenza e' comunque un po' magra,  i romanini a 23 e 3/4 del Pegolotti potrebbero essere i ducati 

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Se l'argomento desta tanto interesse si potrebbe aprire una discussione dedicata in Medievali di zecche italiane...

Adesso per impegni di studio non ho troppo tempo da dedicare a letture "leggere" e quindi per quel poco che posso vado a memoria. Il contributo del Capobianchi non ce l'ho e quindi mi tocca consultarlo in biblioteca (SNI), non ricordo di preciso se la moneta fosse menzionata. Lo Scilla non parla di monete senatoriali ma solo dellle papali nel senso più puro del termine. Il Muratori comunque è successivo (1739) e quindi Scilla non poteva, anche vlendo, rifarsi a quell'opera. Ad ogni modo il ducato "veneto" inizia ad essere emesso nel 1350, quindi dobbiamo spiegarci quali monete d'oro circolassero a Roma precedentemente dato che abbiamo tracce documentali, seppur sporadiche; leggo ad esempio sulla scheda del nostro catalogo che nè è documentata l'esistenza in un documento di compravendita di un immobile a Roma nel 1273.

Proprio per tutte queste "prove" che vogliono dire tutto e nulla mi piacerebbe vedere la moneta (che poi magari il Muratori vide un falso e la ricerca quindi dovrebbe ripartire da zero :P )...

Se vogliamo continuare però aprirei un'altra discussione dedicata all'argomento, per non inquinare questa.

Buona giornata (e perdonateci per gli off-topic),

Antonio

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Supporter

Devo aggiungere a onor del vero che nel testo consultabile al sito

https://books.google.it/books?id=MjaVAwAAQBAJ&pg=PA67&lpg=PA67&dq=multiplo+di+72+solidi&source=bl&ots=oJ6iKHaEy8&sig=8J-OffxJUVrtPWvyJUSpKWeB0TM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwinv9Th17fRAhXIOxQKHdDKBt0Q6AEIHTAB#v=onepage&q=multiplo%20di%2072%20solidi&f=false

viene riconosciuta la capacità di circolare con funzione monetale ai multipli eccezionali da 30, 48 e 72 solidi coniati dopo la riforma di Costantino del 310 d. C.

Devo però precisare che con il multiplo da 20 stateri di Eucratide che ha regnato dal 171 al 145 a. C. siamo nel periodo ellenistico, quindi quasi cinque secoli prima.

Giovenale firma con inglese ok.jpg

 

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1 ora fa, anto R dice:

Se l'argomento desta tanto interesse si potrebbe aprire una discussione dedicata in Medievali di zecche italiane...

Adesso per impegni di studio non ho troppo tempo da dedicare a letture "leggere" e quindi per quel poco che posso vado a memoria. Il contributo del Capobianchi non ce l'ho e quindi mi tocca consultarlo in biblioteca (SNI), non ricordo di preciso se la moneta fosse menzionata. Lo Scilla non parla di monete senatoriali ma solo dellle papali nel senso più puro del termine. Il Muratori comunque è successivo (1739) e quindi Scilla non poteva, anche vlendo, rifarsi a quell'opera. Ad ogni modo il ducato "veneto" inizia ad essere emesso nel 1350, quindi dobbiamo spiegarci quali monete d'oro circolassero a Roma precedentemente dato che abbiamo tracce documentali, seppur sporadiche; leggo ad esempio sulla scheda del nostro catalogo che nè è documentata l'esistenza in un documento di compravendita di un immobile a Roma nel 1273.

Proprio per tutte queste "prove" che vogliono dire tutto e nulla mi piacerebbe vedere la moneta (che poi magari il Muratori vide un falso e la ricerca quindi dovrebbe ripartire da zero :P )...

Se vogliamo continuare però aprirei un'altra discussione dedicata all'argomento, per non inquinare questa.

Buona giornata (e perdonateci per gli off-topic),

Antonio

Buona idea Anto :)

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6 ore fa, apollonia dice:

Da questo articolo risulta che i multipli del Solido non avevano corso legale.

http://www.fmboschetto.it/monete/Impero.html

Multipli del solido 1.JPG

Multipli del solido 2.JPG

 

Giovenale firma con inglese ok.jpg

L'autore di questa pagina non mi sembra un grande esperto di numismatica antica francamente. Basta vedere che la pagina è zeppa di errori.

Il concetto di "corso legale" è moderno e difficilmente applicabile al mondo antico. Mi limiterei a questa constatazione: avrei potuto utilizzare un multiplo da X solidi per pagare un prezzo di X solidi, in qualunque contesto? La risposta è inequivocabilmente sì.

 

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3 ore fa, apollonia dice:

Devo aggiungere a onor del vero che nel testo consultabile al sito

https://books.google.it/books?id=MjaVAwAAQBAJ&pg=PA67&lpg=PA67&dq=multiplo+di+72+solidi&source=bl&ots=oJ6iKHaEy8&sig=8J-OffxJUVrtPWvyJUSpKWeB0TM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwinv9Th17fRAhXIOxQKHdDKBt0Q6AEIHTAB#v=onepage&q=multiplo%20di%2072%20solidi&f=false

 

viene riconosciuta la capacità di circolare con funzione monetale ai multipli eccezionali da 30, 48 e 72 solidi coniati dopo la riforma di Costantino del 310 d. C.

 

Devo però precisare che con il multiplo da 20 stateri di Eucratide che ha regnato dal 171 al 145 a. C. siamo nel periodo ellenistico, quindi quasi cinque secoli prima.

 

 

 

A mia volta per onestà intellettuale devo riconoscere che ho ricontrollato i pesi e il multiplo da 36 solidi risulterebbe essere in realtà di qualche grammo più leggero dell'Ikosistater (si dice così?) di Eucratide, quindi solo il multiplo da 72 gli sarebbe maggiore.

Per certo comunque il pezzo di Eucratide è la moneta coniata di maggior peso che sia sopravvissuta fino a noi dal mondo antico...

 

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16 ore fa, numa numa dice:

Molto interessante

grazie per avercelo fatto scoprire..

esistono riproduzioni? 

 

 

piu' che una moneta sembra una forma di .... formaggio!  ... stagionato.  :D

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1 ora fa, Gallienus dice:

 

A mia volta per onestà intellettuale devo riconoscere che ho ricontrollato i pesi e il multiplo da 36 solidi risulterebbe essere in realtà di qualche grammo più leggero dell'Ikosistater (si dice così?) di Eucratide, quindi solo il multiplo da 72 gli sarebbe maggiore.

Per certo comunque il pezzo di Eucratide è la moneta coniata di maggior peso che sia sopravvissuta fino a noi dal mondo antico...

 

In chimica organica l’idrocarburo lineare saturo a 20 atomi di carbonio si chiama eicosano o icosano e quindi il multiplo di 20 stateri sarà l’eicostatere o icostatere.

Analogamente, il multiplo da 30 solidi sarà il triacontasolido o tricontasolido.

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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Per la monetazione e la storia di Eucratide I di Battria segnalo il sito

http://coinindia.com/galleries-eucratides1.html

Tra le monete del sovrano compare uno statere d’oro con gli stessi tipi e scritte del multiplo da 20

Statere MIG176v-77.1.jpg

Bactria: Eucratides I, Gold stater, c. 171-145 BCE. Weight: 8.47 gm., Diam: 20 mm., Die axis: 12 h
Helmeted and diademed bust of king facing right, dotted border around, the helmet plumed and decorated with the ear and horn of a bull / Dioscuri riding horses prancing right, carrying spears and palms. Greek legend: BA
ΣIΛEΩΣ MEΓAΛOY EYKPATIΔOY (of Great King Eucratides)

Naturalmente c’è anche il Gold 20-stater (Weight: 169.2 gm., Diam: 58 mm., Die axis: 12 h) descritto come segue:

One of the most famous ancient coins, the massive gold 20-stater of Eucratides, now in the collection of the National Library in Paris, was surely also the largest gold coin minted in antiquity. It may well have been a victory medal to celebrate Eucratides's conquest of "India," presumably some land south of the Hindu Kush, perhaps Gandhara.

 

Notare che nella galleria vi sono anche monete d’argento (dramme, tetradrammi) e di bronzo (unità singola, doppio, quadruplo, ottuplo) con gli stessi tipi di diritto e rovescio degli stateri d’oro.

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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Già che siamo da queste parti, si può prendere visione di quella che è considerata – fino a prova contraria – la più grande moneta d’argento dell’antichità coniata in nome di Aminta Nicatore I, sovrano indo-greco del 95-90 a. C., precisamente un doppio decadramma di c. 85 g e c. 65 mm di diametro.

Doppio decadramma MIG0385a-OB.jpg

http://coinindia.com/galleries-amyntas.html

Giovenale firma con inglese ok.jpg

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Il 8/1/2017 at 23:00, r-29 dice:

252f3e7001f4b6d71566557b31cc7c1b.jpg
Lei!!!
La copertina del forum, colei che ogni giorno osserviamo, anche per forza di cose :-)
 Silver stater circa 369-358 BCE of Alexander of Pherai, Thessaly.  Head of Ennodia, an ancient Greek associated with Artemis, Hecate, or Persephone on obverse.
Reverse shows Alexander of Pherai riding.  A very rare coin!!!

Questa certamente non poteva mancare?. 

Il 4/1/2017 at 16:47, Afranio_Burro dice:

Io ne ho un' infinità di sogni irrealizzabili... Prima di pubblicare qualcosa dovrò pensarci bene! :D

Ancora indeciso? Aspettiamo la tua scelta. Ciao

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Beh visto che si puó inserire anche una seconda moneta .... Probabilmente opterei per il gold penny di Enrico III la prima vera moneta d'oro inglese .. Ma non vi dico altro perche parlero proprio di questa moneta al prossimo convegno di Parma ;)
5875fa94b6dd0_ImageUploadedByLamoneta.it

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Per me è questa la moneta dei sogni : 

Scudo d'oro assedio di Firenze I semestre 1530

 

scudo assedio oro D.jpg

scudo assedio oro R.jpg

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Buongiorno a tutti!

Ringrazio all'amico @Cinna74 che mi ha suggerito questa interessantissima  discussione! Sto vedendo monete bellissime, alcune mai viste prima.....

Per me, le monete dei sogni sono: Corona vittoriana fine ottocento in conservazione FDC e un 5 Lire 1861 Firenze, conservazione BB+ oppure SPL. Sogni realizzabili...☺️ spero.....

 

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24 minuti fa, miza dice:

Buongiorno a tutti!

Ringrazio all'amico @Cinna74 che mi ha suggerito questa interessantissima  discussione! Sto vedendo monete bellissime, alcune mai viste prima.....

Per me, le monete dei sogni sono: Corona vittoriana fine ottocento in conservazione FDC e un 5 Lire 1861 Firenze, conservazione BB+ oppure SPL. Sogni realizzabili...263a.png spero.....

 

Ciao Miza. Guarda un po' se queste van bene per i tuoi gusti.....

2585 dollari.jpg

1806397.jpg

Gran belle monete. Ti auguro di poter realizzare entrambi i tuoi sogni.... sono tutto sommato realizzabili col tempo e qualche sacrificio.

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Uno dei miei sogni numismatici.

Non tra le più antiche in assoluto, ma sicuramente una delle più affascinanti monete degli inizi delle coniazioni nel mondo occidentale: Ex NAC 59, lotto 629.

NAC 59, lotto 629.jpg

Greek Coins 
Kings of Lydia
Alyattes. Trite, Sardes circa 625-561, EL 4.76 g. Two lion’s heads in between which FALFEL in archaic characters. Rev. Bipartite rectangular incuse punch. Dewing 2420. SNG von Aulock 8204. Weidauer 94 (this obverse die) and 93 (this reverse die).
Extremely rare and among the finest specimens known. Struck on an exceptionally large
flan with both lions’ heads visible (unlike most other known specimens).
The obverse from a slightly rusty die, otherwise good very fine
Much about the Kingdom of Lydia is shrouded in mystery, and no consistent narrative of its history has met with broad agreement. A better understanding would help clarify so many related aspects of Persian and Greek history, and no doubt would shed light on the earliest phase of coinage.
The period of Lydian coinage likely can be capped at about 645 B.C., when it seems that Cimmerian invaders killed the Lydian King Gyges and burned the capital Sardes. Afterward we learn of subsequent kings: Ardys, Sadyattes and Alyattes, to whom the earliest coinage of Lydia is attributed. He was followed by the region’s best-known king, Croesus, who introduced the world's first bimetallic coinage system.
The inscribed trites of the type offered here are usually attributed to Alyattes. J.P. Six, in an important article in the 1890 Numismatic Chronicle, suggested the inscription between the confronted lion heads was meant to represent the king’s name, Alyattes. Other theories have been put forth for its meaning, including the river Ales, the name of a deity, the name of a mint magistrate or the Hitite word for “minting”. Even the conversion of this Lydian inscription into modern language has taken a myriad of forms, including Walwet, Walwel, Welwet, Valvel, Valvet, Welwes, Falfet and Falfel.

Modificato da Matteo91
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A pensarci bene, mi accontenterei di questa:

Ex Triton XVIII, lotto 630.

Triton XVIII, lotto 630.jpg

The Beginings of Coinage in the West

Triton XVIII, Lot: 630. Estimate $1000.
Sold for $4000. This amount does not include the buyer’s fee.    

IONIA, Uncertain. Circa 650-600 BC. EL Trite – Third Stater (12.5mm, 4.75 g). Lydo-Milesian standard. Plain globular surface / Two incuse squares. Cf. Weidauer Group II (unlisted denomination); Karwiese, Artemision, Type I.1; Elektron I 3; Rosen –; Traité I 11; SNG Kayhan 673; SNG von Aulock 7762. As made.

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