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Leggendo , si impara . L'Apoteosi di Settimio Severo


Legio II Italica

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Il titolo del Post non ha allusioni verso altri , ma riguarda principalmente me stesso ; genericamente parlando , rimane comunque un valido invito a chi volesse approfondire determinati fatti su cui si nutrono motivi di incertezza . Finalmente dopo anni di perplessita’ ho risolto un mio dubbio che riguardava l’ iconografia di una particolare moneta di Consacrazione che al rovescio presenta una Pira , dubbio finalmente risolto a favore di questa , contrariamente a quanto sospettavo che rappresentasse invece il Mausoleo di Adriano ; in teoria potrei anche forse salvarmi , per dirla in un termine calcistico , “in calcio d’ angolo” , pensando che la ormai accertata Pira , fosse stata realizzata nella moneta come una ridotta imitazione di quel famoso monumento , il che spiegherebbe anche perche’ la Pira compare nelle monete di Consacrazione solo e non prima , a partire da Antonino Pio ; inoltre la presenza della Pira e’ attestata da Erodiano essere costruita in Campo Marzio , forse in prossimita’ del Tevere vicino al Mausoleo di Adriano , essendo questa una zona del Campo Marzio abbastanza libera da grandi costruzioni e dove gia’ esistevano diverse importanti sepolture , vedi quelle di Aulo Irzio , di Vibio Pansa , di Vipsanio Agrippa , di Silla , ecc. , tanto per citare le piu’ conosciute .

Il testo che recentemente ho letto , anzi riletto dopo tantissimi anni e del quale avevo dimenticato un passaggio come di tanti altri , ora lo trascrivo ad uso di chi non ha il libro , come determinante testimonianza storica ; il passo piuttosto lungo e’ tratto dall’ opera di Erodiano : Storia dell’ Impero Romano dopo Marco Aurelio , libro IV , tomo II , riguarda i funerali di Stato di Settimio Severo a Roma con la sua Apoteosi ; del testo di Erodiano , che fu testimone dei fatti narrati , ho inserito anche il lungo preambolo alla descrizione della Pira , che e’ indispensabile per capire bene tutta la scenografia della cerimonia dell’ Apoteosi , eccolo :

 

“ E’ infatti costume dei Romani celebrare l’ avvento tra gli dei di quegli imperatori che muoiono lasciando i propri figli sul trono ; questo rito si chiama Apoteosi e nel corso di esso puo’ notarsi in tutta la citta’ un miscuglio di lutto e di cerimonie festive . Infatti si seppelliscono con un solenne funerale i resti del defunto seguendo il rito usato per gli uomini comuni ; inoltre si prepara una figura di cera identica al personaggio onorato e la si espone elevata in alto sopra un grandissimo letto di avorio nel vestibolo del palazzo imperiale , avvolgendola in abiti trapunti d’ oro . La figura ha un colorito pallido e sta distesa come quella di un malato ; intorno al letto siedono per gran parte del giorno , a sinistra tutti i Senatori avvolti in veste nere , a destra tutte le donne cui le magistrature del marito o del padre conferiscono particolare prestigio .

Nessuna si adorna d’oro o porta collane , indossano invece semplici veste bianche e stanno in atteggiamento di cordoglio . Questa parte del rito dura sette giorni , nel frattempo i medici avvicinandosi frequentemente al letto esaminano il malato e annunciano ogni volta che le condizioni sono peggiori . Quando si ritiene che sia giunto il momento della morte , i piu’ nobili dell’ ordine equestre e alcuni giovani scelti tra i Senatori , sollevano il letto sulle spalle e lo portano lungo la Via Sacra fino al Foro Antico che e’ il luogo dove i magistrati romani depongono la carica . Il letto viene quindi collocato fra le due tribune a forma di gratinate . Sopra una di queste prende posto un coro di fanciulli scelti fra le piu’ nobili famiglie senatorie ; sull’ altra un coro di donne anch’ esse nobili ; ambedue i cori intonano in onore del defunto inni e peani , composti secondo un ritmo solenne e triste . Quindi il letto viene di nuovo sollevato e portato fuori dalla Citta’ fino al cosi’ detto Campo Marzio . Ivi nel punto in cui piu’ larga si estende la pianura , sorge una costruzione a base quadrata , in forma di tenda militare , fatta soltanto di grandi travi lignee , a esclusione di qualsiasi altro materiale . Questa e’ riempita internamente di legna da ardere e all’ estrerno e’ adorna di drappi intessuti a fili d’ oro , sculture in avorio , quadri variamente colorati . Su questo edificio ne sorge un altro , simile nella forma e negli ornamenti , ma piu’ piccolo , con varie aperture a guisa di porta ; quindi un terzo e un quarto , ciascuno piu’ piccolo del precedente , fino all’ ultimo che e’ piccolissimo . La forma di tutto l’ edificio potrebbe paragonarsi a quelle torri che sorgono presso i porti e di notte mediante un fuoco acceso , indicano alle navi la rotta piu’ sicura ; generalmente sono chiamate fari . Il letto viene posto nel secondo ripiano insieme con tutti gli aromi e gli incensi che produce la Terra , inoltre vi si aggiunge ogni sorta di altre sostanze profumate : frutti , erbe , succhi , tutto gettato alla rinfusa . Non vi e’ infatti ne’ provincia , ne’ citta’ , ne’ alto magistrato che non faccia a gara nel mandare queste funebri offerte per onorare l’ imperatore . Quando si e’ raccolto un ingente cumulo di aromi e tutto l’ edificio ne e’ pieno si svolge intorno a esso un corteo a cavallo e tutto l’ ordine equestre sfila in giro secondo una norma prestabilita cavalcando al ritmo di una marcia guerriera . Sfilano poi sempre attenendosi ad un ordine determinato , dei cocchi su cui stanno cittadini in toga pretesta , con maschere che rappresentano le fattezze dei piu’ gloriosi generali e imperatori romani . Compiuta questa cerimonia il successore al trono prende una fiaccola e l’ accosta all’ edificio ; quindi anche gli altri presenti , da ogni parte avvicinano le fiaccole e tutta la costruzione con grande facilita’ si infiamma per la moltitudine di sostanze aromatiche e la legna che contiene . Dalla piu’ alta e piu’ piccola sezione che fa da culmine all’ edificio , viene lasciata libera un’ aquila che sale nell’ etere insieme con le fiamme ; i Romani credono che essa porti dalla Terra al cielo l’ anima dell’ imperatore , il quale da quel giorno in poi riceve culto come gli altri dei”

 

Da questo lungo passo di Erodiano che descrive tutta la scenografia della cerimonia dell’ Apoteosi degli imperatori e della Pira come edificio ligneo , risulta come la struttura  presente nel rovescio della moneta di Consacrazione corrisponda in “quasi” tutto al passo citato , “quasi” , perche’ Erodiano stranamente , nella descrizione della Pira non cita la quadriga in cima alla struttura , posta sopra l’ ultimo gradino della Pira , come invece risulta essere presente nelle tipologie di questa moneta ; eppure Erodiano avrebbe dovuto citarla , come ha citato altri particolari meno vistosi della Pira , questa “dimenticanza” risulta alquanto strana per essere un particolare piuttosto importante e ben visibile ; una spiegazione potrebbe essere che la quadriga sia una aggiunta inventata dagli incisori , oppure che quando Erodiano vide dal vivo la Pira , la quadriga gia’ non veniva piu’ montata in cima all’ ultimo piano della Pira .  

In foto un Sesterzio di Giulia Mesa con al rovescio la Pira ; presente in cima la quadriga , tipica di queste emissioni di Consacrazione , che stranamente non viene menzionata da Erodiano .

 

 

Giulia Mesa , RIC712.jpg

Modificato da Legio II Italica
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L' aspetto della Pira nella prima versione , che e' quella relativa a Faustina moglie di Antonino Pio , e' diversa dalle successive coniazioni come si puo' ben notare in questo Sesterzio di Consacrazione di Faustina ; anche nel Sesterzio di Antonino Pio con la Pira , si puo' notare che al posto del letto funebre , come compare nel Sesterzio di Giulia Mesa e descritto da Erodiano , qui invece si nota un portone .

Faustina I , Consecratio , RIC1135.jpg

Antonino Pio Consecratio , RIC1266.jpg

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Salve @Legio II Italica e grazie per questo approfondimento! E' inoltre molto interessante notare le diverse rappresentazioni della Pira nelle varie coniazioni: questa differenza è dovuta effettivamente ad una diversa costruzione della Pira oppure all' "interpretazione" degli incisori?

Un saluto e buona giornata :)

Modificato da clairdelune
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20 ore fa, clairdelune dice:

Salve @Legio II Italica e grazie per questo approfondimento! E' inoltre molto interessante notare le diverse rappresentazioni della Pira nelle varie coniazioni: questa differenza è dovuta effettivamente ad una diversa costruzione della Pira oppure all' "interpretazione" degli incisori?

Un saluto e buona giornata :)

Ciao @clairdelunee grazie del tuo unico intervento al post .

Alla giusta domanda che poni posso solo esprimere un parere personale in quanto certezza non c'e' , comunque le ipotesi penso che possano essere soltanto tre :

1 Erodiano sembra che abbia assistito personalmente all' Apoteosi di Settimio Severo , per cui dobbiamo fare affidamento a quanto ha scritto e che in effetti corrisponde perfettamente alla iconografia della Pira della moneta postata di Giulia Mesa , tranne che per la quadriga che Erodiano non cita . 

2 E' anche possibile che la Pira abbia subito trasformazioni di struttura nel corso del tempo , come risulterebbe dal rarissimo sesterzio postato di Faustina moglie di Antonino Pio e del particolare della porta presente sul sesterzio del marito

3 Potrebbe essere anche una interpretazione "a distanza" degli incisori , come giustamente proponi tu

Ciao

Modificato da Legio II Italica
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Ciao @Garbo92, mi fa piacere del tuo gradimento al post , ma la causa dei diversi particolari della Pira nelle monete non puo' essere addebitata a terremoti o incendi accidentali , perché la struttura veniva distrutta dall' incendio per ogni cerimonia di Apoteosi degli Imperatori , per essere poi rifatta completamente all' occorrenza di una nuova cerimonia .

La diversita' dei particolari che a volte compaiono nelle iconografie delle monete potrebbe forse dipendere da uno dei tre punti elencati nella risposta numero 4 

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del passo di Erodiano mi ha colpito anche il fatto che a venire bruciata sulla pira fosse una statua di cera e non il vero corpo del defunto il quale veniva invece cremato precedentemente e sepolto nel mausoleo di Adriano con tutti gli onori. Tra l'altro nel CIL VI sono riportate varie iscrizioni funerarie di alcuni personaggi della famiglia imperiale sepolti nel mausoleo.

@Legio II Italica grazie come sempre per i tuoi bellissimi post.

Modificato da Ross14
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Il 1/5/2017 at 15:12, Legio II Italica dice:

Ciao @Garbo92, mi fa piacere del tuo gradimento al post , ma la causa dei diversi particolari della Pira nelle monete non puo' essere addebitata a terremoti o incendi accidentali , perché la struttura veniva distrutta dall' incendio per ogni cerimonia di Apoteosi degli Imperatori , per essere poi rifatta completamente all' occorrenza di una nuova cerimonia .

La diversita' dei particolari che a volte compaiono nelle iconografie delle monete potrebbe forse dipendere da uno dei tre punti elencati nella risposta numero 4 

Secondo me, banalmente, le pire erano più o meno "personalizzate", e le decorazioni che avevano probabilmente alludevano ad eventi della vita del defunto in questione, o a cariche ricoperte o nel caso di imperatrici, magari raffigurazioni di tipiche virtù femminili o cose del genere. Non penso che esistesse un canone rigido da rispettare, e le decorazioni della pira seguivano in stile e iconografia le mode del tempo in cui venivano costruite.

Nel caso specifico della quadriga, credo che Erodiano non gli abbia dato troppa importanza forse perchè era, da secoli, un "classico" ricorrente, e quindi non particolarmente degno di menzione rispetto magari ad altre decorazioni più originali.

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Probabilmente le pire erette per l'Apoteosi avevano una struttura tradizionale, richiamandosi nella forma ad un mausoleo (ricordiamo che lo stesso Mausoleo d'Alicarnasso aveva alla sommità una quadriga).

Tradizione, quella del funus imaginarium rimasta a lungo, visto che è della fine del IV sec. il Dittico dei Simmaci, che raffigura una pira con una quadriga alla sommità, due aquile che spiccano il volo e il defunto sorretto da due geni alati personificazione dei venti aerei.

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Inviato (modificato)

Ciao @chievolan, probabilmente per il dittico che nomini ti riferisci alla seconda foto sotto rappresentata .

Per quanto riguarda le sculture in avorio avranno forse rappresentato allegorie pertinenti alla vita vissuta dal personaggio ; dobbiamo comunque essere grati ad Erodiano che ci tramandato tutta la scenografia della cerimonia e della Pira , altrimenti ignote .

Due antichi pannelli con immagini di Apoteosi , il primo di Sabina , moglie di Adriano , proveniente dall' Arco di Portogallo che sorgeva in Via Lata ( Flaminia-Corso ) ; il secondo e' un dittico che rappresenta una delle ultime scene pagane di Apoteosi , nell' Impero ormai cristianizzato , il pannello risale infatti tra la fine del IV secolo e primi anni del V ed e' probabilmete riconducibile ad un componente della potente famiglia senatoria dei Simmachi (dittico forse riferito a Quinto Aurelio Simmaco 340 / 402--3 , figlio di Lucio Aviano Aurelio Simmaco , Senatore e Prefetto di Roma , dell' epoca di Costantino) , famiglia discendente o imparentata con l' antichissima Gens Aurelia .

Teodosio fu l' ultimo Imperatore romano a ricevere questa cerimonia pagana : https://research.unipg.it/handle/11391/1208880

Nel primo pannello non compare la Pira ma soltanto l' Ustrino , il Mausoleo di Adriano non era ancora ultimato e al quale le Pire forse si ispiravano , l' ustrino si vede in basso a sinistra del pannello dove venivano cremati i corpi prima della deposizione ; nel secondo pannello si nota in basso sopra gli elefanti la Pira con la quadriga in alto , in una forma molto sintetizzata .

Apoteosi di Sabina.jpg

Apoteosi di Imeratore della fine del IV secolo.jpg

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Un Sesterzio di Consacrazione di Marco Aurelio ed uno di sua moglie Faustina II , che potrebbero definirsi anche di Apoteosi , in quanto simili come iconografia al Pannello di Sabina illustrato nella precedente risposta .

Apoteosi di Marco Aurelio , RIC660.jpg

Apoteosi di Faustina II , RIC1702.jpg

Modificato da Legio II Italica
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Allego quest'immagine di un antoniniano di Valeriano II, anch'egli divinizzato dopo la morte nonostante fosse solo un ragazzo, a dimostrazione di come - a più di 80 anni dalle monete postate da @Legio II Italica - l'iconografia della consecratio fosse assolutamente identica.

 

index.jpg

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  • 1 mese dopo...

Salve , una rappresentazione della Pira di Giacomo Lauro , un incisore italiano vissuto a cavallo tra il XVI e XVII secolo , la cui opera Antiquae Urbis Splendor  venne pubblicata a pezzi dal 1612 , dove vengono rappresentate tutte le più grandi imprese ai tempi dell'antica Roma e i più importanti monumenti di Roma .

 

DSCN1754.JPG

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