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Emissioni puniche in Sicilia durante la Seconda Guerra Punica (213 – 210 a.C.)


Risposte migliori

Inviato

Grazie Alberto, scarico subito in cartella questo tuo ennesimo lavoro.
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Inviato (modificato)

Buonasera Alberto,

Grazie per aver condiviso questo interessantissimo studio, provo a postare un esemplare che ricorda molto il 1/2 shekel della terza seria, ma non sono sicuro si tratti di una moneta utile al tuo corpus, non conoscendo molto le emissioni cartaginesi successive alla prima guerra punica, inoltre il carattere sottostante il cavallo al rovescio mi pare differente.

Nella speranza di poter collaborare per quanto posso e augurandomi che l'esemplare non lo avessi già catalogato (nel caso appartenga effettivamente alle serie in questione), l'asta era la Glendining tenutasi a Londra lunedì 9 marzo 1931(e giorni seguenti), allego anche foto della relativa descrizione. La moneta (meglio, il calco, se non erro (?)) è raffigurata alla tavola XXX.

Un saluto

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Modificato da Archestrato
Rimozione citazione per migliore leggibilità della discussione.
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Inviato (modificato)

Ringrazio Archestrato. Si tratta del mezzo shekel della serie Trittolemo/Cavallo, che non era ancora presente nel mio database (il solito problema dei vecchi cataloghi, spesso ricchi di materiale ma non sempre reperibili). Si tratta della famosa collezione Nordheim, dispersa da Glendining nel 9-13 marzo 1931. Controllerò poi l'identificazione dei conii.

Questa serie era stata in passato, fino agli anni '70-80 del XX secolo, attribuita al re numida Hiempsal II, e tale attribuzione è ora riconosciuta essere errata.

Un consiglio. Nel rispondere evitare di citare tutto il mio messaggio,  che è molto lungo.... Al limite solo definite porzioni.

Modificato da acraf
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Inviato

Identificati i conii. Corrispondono ai miei provvisori O1/R2, una delle combinazioni più comuni e nota in una decina di esemplari, come in questo esemplare (Gorny & Mosch, 224, 13.x.2014, 343 = Lanz, 24, 25.iv.1983, 424)

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Supporter
Inviato

La serie Melqart/Elefante mi ricorda per il rovescio il tetra di 2 Shekels di Alessandro Magno, di cui presento l’esemplare della NY27 Prospero.

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Supporter
Inviato

Nell’asta di cui sopra è stato battuto anche questo esemplare da 1 Shekel di Cartagine, che molto probabilmente acraf conosce.

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Inviato

Sì. è della combinazione conii O6/R4 (nota in 10 esemplari) ed è uno dei più belli.

Colgo l'occasione per sollevare un particolare dettaglio che ho trovato solo in questa serie. Ci sono esemplari, per la verità pochissimi, che mostrano una strana superficie:

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Shekel (BM 1987.0649.342) g. 6,23

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Shekel - coll. Villaronga, Tangeri hoard 94,  g. 6,90  (foto gentilmente fornitami dal figlio del famoso collezionista spagnolo, che ha conservato la collezione paterna e ha confermato la provenienza invece da un ritrovamento in Spagna, in Andalusia).

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Mezzo shekel - Stacks, 10-i-2011, 114 = CNG, 54/2000, 425  g. 2,85

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Mezzo shekel - Tangeri hoard 97  g. 3,53  (altro esemplare dal ripostiglio, andato tuttavia disperso ed è rimasta solo una vecchia e modesta foto)

Mi piacerebbe capire l'origine di questi particolari difetti, che sembrano essere causati forse da tondelli di argento con metallo non bene amalgamato prima di essere coniati...

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Inviato

@acraf una curiosità: dato che il carattere sottostante il cavallo (lettera "het") negli altri esemplari  del gruppo III presenta la barretta laterale più lunga sul lato destro mentre nel rovescio R2 avviene il contrario, si può parlare di una incisione retrograda di tale lettera?

Chiedo scusa se la domanda può sembrare banale, ma l'alfabeto punico/fenicio è ben lungi dalle mie conoscenze..


Supporter
Inviato
25 minuti fa, acraf dice:

Sì. è della combinazione conii O6/R4 (nota in 10 esemplari) ed è uno dei più belli.

Colgo l'occasione per sollevare un particolare dettaglio che ho trovato solo in questa serie. Ci sono esemplari, per la verità pochissimi, che mostrano una strana superficie:

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Shekel (BM 1987.0649.342) g. 6,23

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Shekel - coll. Villaronga, Tangeri hoard 94,  g. 6,90  (foto gentilmente fornitami dal figlio del famoso collezionista spagnolo, che ha conservato la collezione paterna e ha confermato la provenienza invece da un ritrovamento in Spagna, in Andalusia).

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Mezzo shekel - Stacks, 10-i-2011, 114 = CNG, 54/2000, 425  g. 2,85

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Mezzo shekel - Tangeri hoard 97  g. 3,53  (altro esemplare dal ripostiglio, andato tuttavia disperso ed è rimasta solo una vecchia e modesta foto)

Mi piacerebbe capire l'origine di questi particolari difetti, che sembrano essere causati forse da tondelli di argento con metallo non bene amalgamato prima di essere coniati...

Secondo me dipende dal conio ed eventualmente anche da chi lo usava.

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Inviato (modificato)
18 ore fa, acraf dice:

 

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Mi piacerebbe capire l'origine di questi particolari difetti, che sembrano essere causati forse da tondelli di argento con metallo non bene amalgamato prima di essere coniati...

Sembrebbe un problema nella preparazione del tondello, personalmente non saprei se nell'amalgama del metallo o altro, ma la cosa curiosa è che l'anomalia sembrebbe interessare l'intero spessore delle monete e che i difetti presenti nella parte centrale di esse siano più ampi su una faccia e più stretti sull'altra se non vedo male.

A giudicare dalla perdita di metallo (?), quasi una scaglia saltata via, nel centro dell'ultimo esemplare mi verrebbe quasi da pensare che il tondello fosse stato prodotto tramite un assemblaggio di parti riscaldate frettolosamente insieme ma non a temperatura di fusione, o a quella temperatura per un tempo troppo breve.

Si vedono fessure piuttosto ampie tra le ipotetiche parti assemblate, come se il tondello fosse composto da una parte esterna ed una interna non del tutto fuse/unite, infatti nell'ultimo esemplare, al rovescio, manca anche altro materiale intorno al foro, come se la scaglia saltata non fosse appunto ben adesa al resto del materiale circostante e più larga su un lato rispetto all'altro ..

Una caratteristica che non ricordo di avere mai osservato in effetti,sarebbe davvero interessante capire il perché (se non mi sono allontanato troppo dalla realtà) .. fretta nelle operazioni di battitura, regolazione del peso con aggiunta di materiale (con 2 o 3 parti indipendenti di argento riscaldato posizionate sui conii), scarsa cura nella produzione dei tondelli, o niente di tutto questo è la ragione magari ..

Un bel mistero affascinante, non c'è che dire, e spero di non aver sognato troppo!

Modificato da Archestrato
Correzioni ortografiche

Inviato

Caro Archestrato, grosso modo anche a mio giudizio parrebbe più un problema di difettosa preparazione dei tondelli da coniare, con parti del metallo raffreddati diversamente. Sembra quasi che la barra di argento usata poi per essere "affettata" al fine di ricavare tondelli sia stata preparata a guisa di "rollé", cioè con metallo arrotolato su sè stesso e raffreddandosi diversamente tra lo strato interno e quello esterno. Molto probabilmente tale problema si sarebbe risolto se il tondello fosse stato adeguatamente riscaldato, favorendo l'amalgama tra le due parti, prima di essere battuto.

Se è così, abbiamo di fronte comunque ad alcune barre di metallo preparate forse frettolosamente e senza vera perizia metallurgica. Un indizio a favore dell'ipotesi di una zecca frettolosamente approntata ad Agrigento dopo la sua riconquista.

Sarebbe bello poter fare accurate analisi del metallo nei vari punti del tondello...

Un esempio di Shekel coniato con tondello normale, ma non adeguatamente riscaldato:

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Shekel - Ceresio, 3/1992, 81 = MuM, 72/1987, 716 = Hess & Leu, 31/1966, 185  g. 7,06

 

Invece un altro esempio di "rollé" (non troppo pronunciato al diritto...):

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Shekel - Heritage, 3037/2015, 29934 = Heritage, 3019/2012, 23058 = Heritage, 3020/2012, 24874 = Superior Stamp, 10-11.xii.1993, 1647  g. 6,64

In ogni caso quest'ultimo aspetto si riscontra soprattutto nei Shekels, che sono monete più grosse dei mezzi shekels (a parte il caso limite dell'esemplare ex Tangeri hoard, con la parte centrale addirittura staccata e perduta.

Non ho mai visto un fenomeno simile nelle altre emissioni antiche, almeno in Italia e Sicilia...

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Inviato

All'inizio avevo accennato che si conoscono alcuni ripostigli contenenti monete puniche in esame. Provo ad allegare tutti gli studi che le hanno prese in considerazione.

Inizio con l'importante studio del compianto Manganaro:

Manganaro 1981-1982 Ripostiglio siciliano e data denario.pdf

seguito col famoso ripostiglio di Enna pubblicato da Burnett:

Burnett 1983 The Enna hoard red.pdf

 


Inviato

Concludo con la breve pubblicazione di Hersh, che pure aveva visto tutto il materiale trovato nei pressi di Morganatica, con l'intenzione di fare uno studio più esaustivo, che poi non ebbe luogo (forse per ragioni di tempo, essendo poi deceduto dieci anni dopo):

Hersh_1992_At_last_Morgantina_AJN.pdf

Dalla lettura d'insieme del materiale pubblicato si comprende che vicino Morgantina furono rinvenuti ad opera di tombaroli importantissimi ripostigli (complessivamente dell'ordine di alcune migliaia di pezzi, soprattutto denari e quinari romani). Purtroppo mancano dati di contesto archeologico, che sarebbero stati utilissimi, anche per dirimere definitivamente la complessa questione della datazione del primo denario romano.

Le numerose campagne di scavo condotte dagli archeologi americani sulla rocca di Aidone, dove sorgeva l'antica Morganatica, non hanno permesso di trovare NESSUN esemplare della serie con Melqart/Elefante e della serie agragantina con Zeus/Aquila, ma solo pochi esemplari in argento e alcuni bronzi della serie con Trittolemo/Cavallo. Apparentemente gli scopritori clandestini che avevano trovato questi grandi ripostigli li avevano scoperto non sulla rocca di Aidone, ma su una o alcune colline del circondario. Non sono mai riuscito a scoprire i siti più precisi del loro rinvenimento, che comprendeva anche la quasi totalità degli esemplari noti dei Sikeliotan, gli alleati sicelioti delle truppe cartaginesi.

Le fonti storiche narrano che le truppe di Ippocrate svernarono proprio a Morgantina nell'inverno del 213/212 a.C., mentre Imilcone si era ritirato ad Agrigento. Erano migliaia di uomini ed era logico che non potevano svernare tutti quanti sulla rocca di Aidone, senza considerare che era fresco il massacro della guarnigione romana, con distruzioni delle sue infrastrutture (e si spiega il famoso ritrovamento della brocca con l'aureo di 20 assi con spiga e alcuni denari e quinari della prima fase, in un pozzo poi sigillato dalle rovine). Mi sembra logico che si fossero acquartierati su colline vicine, con buona posizione strategica e di controllo sull'importante città di Morgantina. Di più non sono riuscito a scoprire....

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Inviato (modificato)
19 ore fa, acraf dice:

Concludo con la breve pubblicazione di Hersh, che pure aveva visto tutto il materiale trovato nei pressi di Morganatica, con l'intenzione di fare uno studio più esaustivo, che poi non ebbe luogo (forse per ragioni di tempo, essendo poi deceduto dieci anni dopo):

Hersh_1992_At_last_Morgantina_AJN.pdf

Dalla lettura d'insieme del materiale pubblicato si comprende che vicino Morgantina furono rinvenuti ad opera di tombaroli importantissimi ripostigli (complessivamente dell'ordine di alcune migliaia di pezzi, soprattutto denari e quinari romani). Purtroppo mancano dati di contesto archeologico, che sarebbero stati utilissimi, anche per dirimere definitivamente la complessa questione della datazione del primo denario romano.

Le numerose campagne di scavo condotte dagli archeologi americani sulla rocca di Aidone, dove sorgeva l'antica Morganatica, non hanno permesso di trovare NESSUN esemplare della serie con Melqart/Elefante e della serie agragantina con Zeus/Aquila, ma solo pochi esemplari in argento e alcuni bronzi della serie con Trittolemo/Cavallo. Apparentemente gli scopritori clandestini che avevano trovato questi grandi ripostigli li avevano scoperto non sulla rocca di Aidone, ma su una o alcune colline del circondario. Non sono mai riuscito a scoprire i siti più precisi del loro rinvenimento, che comprendeva anche la quasi totalità degli esemplari noti dei Sikeliotan, gli alleati sicelioti delle truppe cartaginesi.

Le fonti storiche narrano che le truppe di Ippocrate svernarono proprio a Morgantina nell'inverno del 213/212 a.C., mentre Imilcone si era ritirato ad Agrigento. Erano migliaia di uomini ed era logico che non potevano svernare tutti quanti sulla rocca di Aidone, senza considerare che era fresco il massacro della guarnigione romana, con distruzioni delle sue infrastrutture (e si spiega il famoso ritrovamento della brocca con l'aureo di 20 assi con spiga e alcuni denari e quinari della prima fase, in un pozzo poi sigillato dalle rovine). Mi sembra logico che si fossero acquartierati su colline vicine, con buona posizione strategica e di controllo sull'importante città di Morgantina. Di più non sono riuscito a scoprire....

 

Argomento assai interessante, quello trattato dal dott. Campana, il quale sa benissimo che non solo a Morgantina ma anche in altri siti dell'isola sono stati rinvenuti dai clandestini, e subito dopo dispersi moltissimi tesoretti romani, che testimoniano l'introduzione del denario romano in Sicilia.

Purtroppo le zone centrali della Sicilia, ed in maniera particolare quelle dell'ennese, sono state da sempre per la loro posizione isolata le mete ambite dei tombaroli. Nello specifico, la zona compresa tra Enna, Piazza Armerina e Morgantina è disseminata da tantissimi siti archeologici che vanno perlopiù dall'età arcaica al periodo tardo-antico e bizantino, che sono sconosciuti anche alla stessa Sovrintendenza o dove non sono stati mai effettuati degli scavi regolari. Tanto per fare un esempio, basti ricordare il caso della costruzione della diga di Pietrarossa, un invaso artificiale ricadente in parte nel territorio di Aidone, comune dove si trova appunto Morgantina. In questa località alla fine degli anni '80 durante i lavori di sbancamento venne  alla luce una statio romana del periodo imperiale, nella quale i tombaroli di Aidone si andavano sempre a rifornire di monete romane. Detto ciò credo che rimarrà un mistero il luogo di rinvenimento di questi ripostigli.

Modificato da Cromio di Aitna

Inviato (modificato)
Il 20/8/2017 at 19:47, acraf dice:

 Le numerose campagne di scavo condotte dagli archeologi americani sulla rocca di Aidone, dove sorgeva l'antica Morganatica, non hanno permesso di trovare NESSUN esemplare della serie con Melqart/Elefante e della serie agragantina con Zeus/Aquila, ma solo pochi esemplari in argento e alcuni bronzi della serie con Trittolemo/Cavallo. Apparentemente gli scopritori clandestini che avevano trovato questi grandi ripostigli li avevano scoperto non sulla rocca di Aidone, ma su una o alcune colline del circondario. Non sono mai riuscito a scoprire i siti più precisi del loro rinvenimento, che comprendeva anche la quasi totalità degli esemplari noti dei Sikeliotan, gli alleati sicelioti delle truppe cartaginesi.

 

 

Dimenticavo, una piccola precisazione giusto per non cadere in equivoci...

 La "rocca di Aidone" a cui si fa riferimento non corrisponde al sito di Morgantina. Aidone è infatti un centro di fondazione medievale che sorge a qualche chilometro di distanza dal sito di Morgantina. Si tratta sicuramente di una svista, ma per "rocca" credo si volesse intendere il sito della cosiddetta Cittadella, cioè quella collina dove in origine si trovava il primo stanziamento di Morgantina, prima che venisse abbandonata in seguito alla presa della città da parte del condottiero siculo Ducezio, per poi trasferirsi nel sito di contrada Serra Orlando, che corrisponde alla pianura sottostante la collina della Cittadella.

Per focalizzare meglio la situazione topografica del sito di Morgantina, allego la seguente cartina: 

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(Mi scuso per la qualità dell'immagine, ma è l'unica che sono riuscito a reperire su internet)

Come si evince dalla cartina, la collina della Cittadella al n. 2 è l'unico rilievo significativo che appare prossimo alla zona di Morgantina. Come hanno appurato gli scavi delle missioni archeologiche americane, il sito della collina della Cittadella dopo il passaggio di Ducezio rimarrà inabitato fino ai nostri giorni. Partendo quindi dal presupposto che gran parte della collina è ancora inesplorata, è logico pensare che le truppe si fossero accampate in questo sito, visto che è l'unico che gode di una visione diretta della zona sottostante.

1 Santuario di S. Francesco Bisconti  (è il luogo di rinvenimento della famosa statua restituita dal Getty Museum)  

3 Agorà ellenistica                                                                                                                          

4  Santuario nord                                                                                                                          

5  Santuario contrada Drago                                                                                                      

6  Santuario di Afrodite

 

Modificato da Cromio di Aitna

Inviato

Ringrazio di cuore Cromio per le precisazioni. In effetti ero stato molto impreciso: in realtà non esiste il toponimo "Rocca di Aidone" (forse un mio lapsus per Rocca di Entella, che è tutt'altra cosa).

Sopra Aidone infatti non si erge una vera e propria rocca, ma un pianoro ondulato e che termina a est, dopo S. Francesco Bisconti, con un colle più alto, la Cittadella, che infatti ospitava la prima Morgantina, che fu abbandonata dopo il passaggio di Ducezio.

E' possibile che abbia ospitato almeno una buona parte delle truppe filocartaginesi che hanno svernato nel 213/212 a.C., ma sorprende che gli archeologi americani non abbiano trovato proprio niente dopo la metà del V secolo a.C. e non so quanto la collina sia stata setacciata ed esplorata nella sua interezza (forse non usavano i metaldetector a differenza dei tombaroli).

In ogni caso, come giustamente evidenziato nel post precedente, all'interno della Sicilia non c'era soltanto Morgantina, ma anche altri centri, non sempre più piccoli, come Enna (che conobbe nell'anno successivo una violenta repressione da parte dei soldati romani guidati da uno dei generali di Claudio Marcello, Pinario, con massacro dei tutti i notabili della città), ma con buona posizione strategica per il controllo del territorio a nord e a est di Agrigento e sulla direttrice interna verso l'importante piana di Catania, anche al fine di assicurare i necessari collegamenti tra Agrigento occupata dai Cartaginesi e Siracusa ancora in mano alla fazione filopunica, ma ormai stretta dai Romani (anche se tali collegamenti avvenivano soprattutto via mare, nonostante la superiorità delle forze navali romane).

Resta il fatto che l'esercito siceliota di Ipocrate, partito da Siracusa, era riuscito a congiungersi nel 213 a.C. via terra, nei pressi di Morgantina, con l'esercito cartaginese di Imilcone proveniente da Agrigento. Probabilmente ha seguito un itinerario un poco più a sud e più riparato delle già note trazzere usualmente battute vicino ai fiumi Dittaino (antico Chrysas, affluente del Simeto) e Gornalunga (antico Albos), presumibilmente più controllate dalle forze romane.

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Inviato

Gradisco un prezioso aiuto, ad avere le scansioni di immagini, sopratutto della serie con Trittolemo/Cavallo, dai seguenti cataloghi che ancora non sono riuscito a consultare:

- Peus Busso n. 280, del 30.x.1972, da 64 a 69

- Kricheldorf 22, del 11.ii.1971, 166 

- Kricheldorf 33, del 12.x.1978, 172-173

- Numismatic Circular, del november 1968, 7813

Se ci sono esemplari anche delle altre due serie in questi cataloghi, sono benvenute le scansioni (preferibilmente a 600 dpi).

Non poco materiale oggetto del mio studio era pervenuto in aste tedesche negli anni '70, e si sa che i primi grandi ritrovamenti sono avvenuti a fine anni '60....


Inviato

Buongiorno, 

Ieri si è aperta l'asta elettronica 405 di Classical Numismatic Group, al lotto 20 è presente un bronzo (shekel) catalogato come risalente al periodo 215-201 a.C. e dubitativamente attribuito ad una zecca siciliana, potrebbe quindi appartenere agli esemplari di interesse per questo nuovo lavoro @acraf, nonostante le differenze con gli altri esemplari ? 

Da notare che il catalogatore segnala la presenza di una lettera in apparenza non identificabile sotto il cavallo al rovescio.

 

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=343620


Inviato

Riporto la foto: 4050020.jpg.ef742eae71489f0b57238220aef2fa62.jpg

Non dovrebbe essere una moneta cartaginese coniata in Sicilia durante la seconda guerra punica, ma a Cartagine, più o meno nello stesso periodo (i SNG Copenhagen 302-331 sono tutti coniati a Cartagine e non in Sicilia).

Per una rapida panoramica delle emissioni puniche in bronzo coniati in Sicilia e Italia meridionale e collegate a quella guerra, allego due lavori di Visonà, non reperibili su internet e che avevo scansionato in una biblioteca:

Visona_1986_Carthaginian_bronze_coinage_in_Southern_Italy_and_Sicily.pdf

Visona_1991-1992_Monetazione_annibalica_bronzo_Bruttium.pdf

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Inviato

Nella prossima asta di Baldwin's, 10 del 22 settembre 2017, compare un esemplare di Shekel della serie Melqart/Elefante non censito in precedenza (quindi privo di pedigree), di alta conservazione e con stima a 2500 sterline:

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2143&lot=3002

599ecb2c09cf6_42A-Shekel_Baldwins_10_22_ix.2017_3002_668.thumb.jpg.d3d7a5149e6f1fdf9ff9fd9c16f083e4.jpg

Si tratterebbe della mia combinazione di conii O6/R5, per la quale conoscevo già 7 esemplari:

1)

 599ecb770c6e7_40-01-Shekel-Leu_83_6.v.2002_132NAC_7_1-iii-1994_216_698_12h.jpg.f464b7f73ae0497302a4c7bddad7005a.jpg

Leu 83/2002, 132 = NAC 7/1994, 216  g. 6,98

2)

 599ecbc19b3a3_41-05-Shekel-GornyMosch_146_6-iii-2006_302_696.jpg.22ec05f05da1835111d1d11730f8aaba.jpg

Gorny & Mosch, 146/2006, 302  g. 6,96

3) 599ecc6692c80_42-41-Shekel-Kricheldorf_49_187.thumb.jpg.45c4a0ad94bfc483ae8d83a82a960e7b.jpg

Kricheldorf 49/2017, 187  g. 6,71

4) 599eccd1e28dc_43-47-Shekel-CNG_38_6-7-vi-1996_172_654.thumb.jpg.48a22d78fe4dc90dc9e5452c79eef141.jpg

CNG 38/1996, 172  g. 6,54

5) 599ecd20e433f_44-42-Shekel-NAC_9_16-iv-1996_294MuM_61_1982_233_649.thumb.jpg.40fab5aecf455c770955d80d1660fc14.jpg

NAC 9/1996, 294 = MuM 61/1982, 233  g. 6,49

6)

 599ecd6c1f5ae_45-14-Shekel-G_Hirsch_284_26-ix-2012_2207_647.jpg.b949363ed7c0d20ec0745ba518feea16.jpg

G. Hirsch 284/2012, 2207  g. 6,47

7) 

599ece01576e7_46-22-Shekel-GornyMosch_236_7-iii-2016_322_641.thumb.jpg.447e035e3ceb4281cb06b514be647186.jpg

Gorny & Mosch 236/2016, 322  g. 6,41

L'esemplare di Baldwin's presenta forti sfregature sul metallo, indicando forse una rimozione meccanica (non molto esperta) di sttati di ossidazione. Non posso però fare a meno di notare come la lettera punica all'esergo del rovescio, "aleph", mostri una forma un poco incerta, con linee poco nette. Poi colpisce un pò l'alluce della zampa anteriore destra, che appare abnorme.

Solo il pezzo 6 di Hirsch 2012 presenta simili caratteristiche e con esso c'è in comune un bordo perlinato al diritto molto approssimativo.

Questi due pezzi mi lasciano un poco dubbioso e gradirei avere vostri pareri e se questi dettagli discordi possono essere compresi nella variabilità della originale coniazione manuale, tenendo anche presente le modalità della pulizia e restauro della moneta.


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Al fine di fornire un corretto quadro generale, i conii del diritto sono molto distinti fra loro e quindi facilmente riconoscibili. Anche i conii del rovescio sono nettamente distinti e riconoscibili. Di conseguenza desta sospetto un conio molto simile e le piccolissime differenze devono essere prima valutate se possibilmente frutto di ritocchi da parte dell'incisore greco.

Il conio O6 risulta abbinato con 3 conii rovescio, che ho provvisoriamente denominato R5 - R6 - R7 (anche se il conio R5 dovrebbe essere ultimo in quanto generalmente abbinato a O6 più usurato e con piccole fratture di conio). Mostro qui sotto esempi delle tre combinazioni di conio:

O6/R5   599f017cdab44_32-38-Shekel-London_BM_1840_1226_54_697.jpg.23d6f35083b9c1970d60359a51aa29fc.jpg  BM

O6/R6   599f01b41afe0_42-41-Shekel-Kricheldorf_49_187.thumb.jpg.4177e823b8fc2a8ae80ff9d94aba68a6.jpg Kricheldorf

O6/R6  599f01f83d617_48-35-Shekel-Paris_FG663_669.thumb.jpg.d6fe633f4997a77f6ec015d893172cca.jpgParis

Vorrei cercare di spiegare perché a mio giudizio l'esemplare Baldwins (che diventa il n. 8 dell'elenco nel post precedente) desta forti sospetti e stasera scriverò a Baldwin per esprimere i miei sospetti che sia un recente falso da pressofusione su argento moderno....

Ho preso in considerazione tre settori della moneta da esaminare più attentamente:

599f0424849b3_42A-Shekel_Baldwins_10_22_ix.2017_3002_668tracce.thumb.jpg.6ea9a47e3d5a69a78019248bf5eca549.jpg

Inizio dal rovescio, settore 1:

1) 599f047d073ae_40-01-Shekel-Leu_83_6.v.2002_132NAC_7_1-iii-1994_216_698_12hdettagliozampa.jpg.00cc64b860f9efd20846af30cc46572c.jpg  2)599f049f27479_41-05-Shekel-GornyMosch_146_6-iii-2006_302_696dettagliozampa.jpg.4e708a55b959040b5c9feb3c0065a235.jpg  3)599f04c05d508_42-41-Shekel-Kricheldorf_49_187particolarezampa.jpg.9af38123525b2033f68fd6946fbf1b4e.jpg  4)599f04e44fbfd_43-47-Shekel-CNG_38_6-7-vi-1996_172_654dettagliozampa.jpg.4affd7284c5e396a7305fc8e9b479489.jpg

5) 599f0505398ce_44-42-Shekel-NAC_9_16-iv-1996_294MuM_61_1982_233_649dettagliozampa.jpg.e9b1b67a75c11436cb09ff7a78b9c964.jpg

6)599f0559aca9b_45-14-Shekel-G_Hirsch_284_26-ix-2012_2207_647dettagliozampa.jpg.fa8f19a0aa1f005b9e8f614a4579e4d3.jpg  7)599f0582ad3b2_46-22-Shekel-GornyMosch_236_7-iii-2016_322_641dettagliozampa.jpg.f52c946f66ce9bcb9e44bfcd703425e7.jpg  8)Baldwins599f05b7381a5_42A-Shekel_Baldwins_10_22_ix.2017_3002_668dettagliozampa.jpg.ae7b9183a36457da60a3cd0a9ddf7375.jpg

Gli ultimi tre esemplari non hanno il trattino che unische la sommità della proboscide alla zampa, poi hanno l'alluce abnorme e stilisticamente "strano". Infine la linea di esergo si è prolungata, con linea più sottile e leggermente curva.

 

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Passo al settore 2.

1)599f068305aa0_40-01-Shekel-NAC_7_1-2-iii-1994_216_696dettaglioAleph.jpg.598b1766185076fad97a2cc4f2535820.jpg 2)599f069e35fd6_41-05-Shekel-GornyMosch_146_6-iii-2006_302_696dettaglioAleph.jpg.d0066f44c2abf7213e9f43a9a50877ce.jpg 3)599f074334bca_42-41-Shekel-Kricheldorf_49_187dettaglioAleph.jpg.941ba93ce9fb95d3898690214220dc69.jpg 4)599f07690c249_43-47-Shekel-CNG_38_6-7-vi-1996_172_654dettaglioAleph.jpg.2aa5c4e64e4309460dab2822adfd24a2.jpg 5)599f0780b8a7a_44-42-Shekel-NAC_9_16-iv-1996_294MuM_61_1982_233_649dettaglioAleph.jpg.7310a8f1ae704cbadc0875c7f126414e.jpg

 

6)599f079ed4941_45-14-Shekel-G_Hirsch_284_26-ix-2012_2207_647dettaglioAleph.jpg.1ed8ca209a9d7b25835c508e45e605a6.jpg 7)599f07c59070e_46-22-Shekel-GornyMosch_236_7-iii-2016_322_641dettaglioAleph.jpg.8a1badde0364561cf141e74f8e850866.jpg 8)Baldwins599f07f0bef37_42A-Shekel_Baldwins_10_22_ix.2017_3002_668dettaglioAleph.jpg.aa8b03de0cbd3d76a8baf0e679a29c83.jpg

Anche in questo caso gli ultimi tre esemplari hanno una minima discordanza, con la lettera pèunica "aleph" tracciata in maniera più incerta, come capita quando si falsifica una firma....

Modificato da acraf

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