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Leo I solido


volituripsetibiphoebus

Risposte migliori

Salve a tutti!

Posto questa discussione per chiedervi pareri su questo solido, in asta presso Ira& Larry Goldberg: trovo interessante il Dritto perchè diverso come stile del ritratto dell'elmo e del volto rispetto alle forme più comuni per questo imperatore (conoscete esempi simili?) ed interessante il segno di officina sul Rovescio, dove dopo AUGGG sembra leggersi una S latina (mentre nel testo a mia disposizione - D.R. Sears- sono riportati segni da A a I - iota, in greco?)...avete altri testi in cui è descritto un segno simile?

I riferimenti dati dalla casa d'aste (RIC 605 e Depeyrot 93/1) sono associati a stili "tradizionali" del Dritto, per quanto io possa trovare su internet (non avendo i testi a disposizione)

Posto in questa sezione, poichè non vorrei sollevare discussioni sull'asta e le sue procedure/valutazioni quanto piuttosto vorrei qualche parere stilistico o storico sulla moneta.

Grazie a tutti per il vostro tempo

IMG_1825.JPG

Modificato da volituripsetibiphoebus
riferimenti RIC e Depeyrot
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caro @volituripsetibiphoebus

la moneta è interessante ma abbastanza comune.... ti giro le pagine del RIC per vedere le officine note e un link dove ne troverai parecchie simili

saluti

Alain

https://www.acsearch.info/search.html?term=leo+605+solid&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company

 

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Il ‎21‎/‎08‎/‎2017 at 23:42, volituripsetibiphoebus dice:

mentre nel testo a mia disposizione - D.R. Sears- sono riportati segni da A a I - iota, in greco?

significa che il Sear ti indica tutte le officine da A =1 a I = 10 (numeri in greco che ti ho riportato sopra) - quella postata è sesta

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8 ore fa, Poemenius dice:

caro @volituripsetibiphoebus

la moneta è interessante ma abbastanza comune.... ti giro le pagine del RIC per vedere le officine note e un link dove ne troverai parecchie simili

saluti

Alain

https://www.acsearch.info/search.html?term=leo+605+solid&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company

 

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Grazie!!

Salvo anche lo schema con le 10 officine di Costantinopoli

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Buondì@Poemenius e @volituripsetibiphoebus!

Considerate che se la S della sesta officina (o della seconda in alcuni casi) non è abbastanza "avvincente" come spiegazione, uno può sempre attribuirle alla zecca di Sardegna... Mi taccio...

Modificato da Theodor Mommsen
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Ciao.

Approfitto della discussione per chiedere conferma della classificazione dell'unico solido di Leone I in mio possesso, recante come simbolo di zecca quella che a me sembrerebbe una "phi" maiuscola e che, sulla base della pagina del R.I.C. postata da volituripsetibiphoebus, ricondurrei al n. 605.

Quindi ho attribuito la moneta alla zecca di Costantinopoli.

Ecco le scansioni:

XFUvupn.jpg

tRWUOdK.jpg

E' corretto?

Grazie e saluti.

M.

Modificato da bizerba62
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2 minuti fa, Theodor Mommsen dice:

Θ (theta), nona officina.

Grazie.

Avevo preso quel simbolo non per una theta ma per una phi......:)

Saluti.

M..

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42 minuti fa, Poemenius dice:

confermo

nota quanto assomiglia nei particolari agli altri prodotti della medesima officina ....

2337361.m[1].jpg

Si, è vero.

La pluralità di Officine monetarie a Costantinopoli (mi pare di capire, in quel momento storico, fino a 10?) significa che vi erano più zecche nella città o che in un'unica zecca operavano contemporaneamente più "Officine" (o forse sarebbe meglio dire più zecchieri) che utilizzavano un proprio contrassegno per distinguere le rispettive produzioni?

M.

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si parla normalmente di Officine, ognuna delle quali aveva uno "staff" addetto.... 10 e in alcuni casi anche di più, ma solo per la produzione in oro.

per il bronzo le officine , tra V e VI secolo, sono "di norma" massimo 5

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Grazie.

Questo gran numero di "Officine"addette alla sola coniazione aurea, rispetto alle molto meno numerose Officine dedite a battere il bronzo, mi fa pensare che le coniazioni in oro dovessero essere in quel periodo davvero imponenti.

A questo punto, approfitterei ancora della Vostra gentilezza per formulare un'altra domanda di tipo storico-numismatico, scusandomi in anticipo laddove fosse banale, ma questa monetazione mi è pressochè ignota; il solido di Leone mi è finito in collezione quasi per caso::)

mi chiedevo se questa moneta, emessa a quanto leggo sulla pagina postata del R.I.C,. tra il 462 ed il 466 d.C.,  possa essere considerata ancora un'emissione romana ovvero vada ritenuta (ed io l'avrei catalogata così) fra l'emissioni bizantine.

A partire da quale anno la letteratura numismatica parla di emissioni bizantine?

Grazie e saluti.

M.

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Il confine storico temporale della caduta dell'impero Romano di Occidente è molto rarefatto, anche se a scuola insegnano la data del 476,  così come chiamare l'impero romano d'oriente bizantino è una definizione di storici moderni (gli imperatori bizantini si sentivano e si definivano Romani -Romaioi- ed avevano forte il legame con la storia e la tradizione di Roma, anche se decaduta come centro politico)...comunque il mio testo (Sear) inizia il volume sulla monetazione bizantina da Anastasio ed include Leone nel volume sulla monetazione imperiale romana del V secolo, essendo collega degli Augusti di Occidente.

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Caro @bizerba62,

quando si parla di circolazione dell'oro, mi torna sempre in mente il passo dell'anonimo autore del de Rebus Bellicis, spesso citato dal prof. Elio Lo Cascio durante le sue lezioni:

Constantini temporibus profusa largitio aurum pro aere, quod antea magni pretii habebatur, vilibus commerciis assignavit; sed huius avaritiae origo hinc creditur emanasse.

(Reb. Bell. II 1)

 

Di fatto la definizione "Impero Bizantino" è moderna e loro stessi - i Bizantini - si definivano Romani d'Oriente. Per comodità, dovendo mettere il cartellino alle monete, preferisco iniziare a parlare di emissioni bizantine a partire dalla riforma di Anastasio I, quando il sistema tardo-imperiale venne rimodulato sulla base del solidus e del nummus.

 

Modificato da Theodor Mommsen
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14 minuti fa, Theodor Mommsen dice:


Constantini temporibus profusa largitio aurum pro aere, quod antea magni pretii habebatur, vilibus commerciis assignavit; sed huius avaritiae origo hinc creditur emanasse.

(Reb. Bell. II 1)


 

Bella ed efficacissima citazione, mi sembrava di averla incontrata in un testo molto interessante di Filippo Carlà "Loro nella tarda antichità": aspetti economici e sociali

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1 minuto fa, volituripsetibiphoebus dice:

Bella ed efficacissima citazione, mi sembrava di averla incontrata in un testo molto interessante di Filippo Carlà "Loro nella tarda antichità": aspetti economici e sociali

Esattamente, menziona il passo a pag. 124. Carlà è un bravo ragazzo e sta studiando bene.
Sulla circolazione dell'oro rimando anche a E. Lo Cascio, Prezzo dell'oro e prezzo delle merci, in S. Sorda (a cura di), L'inflazione del V secolo, Atti del Convegno (Roma 25-28 giugno 1988), Roma 1993, pp. 155-188.

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l'evoluzione tra la monetazione cosiddetta "romana" e quella "bizantina" è un "fiume continuo".... Anastasio inizia le proprie coniazioni in totale continuità con la tradizione espressa fino a quel momento...

https://www.academia.edu/29090622/A._Gennari_A._Ortu_A._Trivero_Rivera_e_M._Cecchinato_La_monetazione_romana_dell_imperatore_Anastasio_in_Monete_Antiche_anno_XV_n._89_settembre_ottobre_2016_pp._27-34_Libreria_Classica_Editrice_Diana_Cassino_2016

tuttavia molti si sono espressi su quale fosse il momento migliore per "separare" le cose e non trovarsi ad avere volumi troppo ampi ;)

scherzi a parte...Grierson nel DOC ne dà una buona spiegazione e Kent ugualmente nel RIC X

la sintesi è questa.... la storia della numismatica ci porta a dividere romani da bizantini con l'arrivo di Anastasio.... questo principalmente e semplicisticamente perché con la sua riforma del 498 egli riporta il valore delle monete enee in nummi direttamente sul retro della moneta, MA lo fa utilizzando numeri in greco!

volendo cercare una "rottura" questa certamente è apparsa significativa..... detto questo......

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c'è chi separa a partire da Onorio e Arcadio .... dando avvio con Arcadio alla monetazione "bizantina"

c'è chi separa a partire da Zenone, con la fine della parte occidentale (da Zeno II regno circa)

c'è chi parte da Costantino I

c'è chi addirittura parte dalla riforma di Diocleziano ... la qual cosa ha i suoi fondameni, volendo... (vedi Hendy giusto per comprenderne la posizione)

....

se magari sono stato "fumoso" e posso spiegarmi meglio, non hai che da chiedere :)

1 ora fa, bizerba62 dice:

il solido di Leone mi è finito in collezione quasi per caso::)

a me queste "sfortune" non capitano mai :D

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Grazie a tutti per le interessantissime informazioni storiche.

Mi incuriosiscono le legende in latino della moneta ma i simboli delle Officine monetarie indicati con lettere dell'alfabeto greco.

Per i Lettori più pigri, riporto la traduzione in italiano del passo citato da Theodor Mommsen al post 16:

 "Ai tempi di Costantino la smodata elargizione di denaro assegnò ai piccoli commerci l’oro al posto del rame, che prima era considerato di grande valore. È probabile che l’avidità abbia avuto origine da questo momento."

1 ora fa, Poemenius dice:

a me queste "sfortune" non capitano mai :D

Come detto si è trattato di un ingresso assolutamente imprevisto...:) E ritengo che quel solido rimarrà l'unica testimonianza della monetazione romano-bizantina della mia piccola raccolta.

A questo punto anche per evitare le conseguenze negative ipotizzate dalla citazione latina.....:) 

M.

 

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Mi incuriosiscono le legende in latino della moneta ma i simboli delle Officine monetarie indicati con lettere dell'alfabeto greco.
 


Dovrebbero uscire (prima o poi... Forse) gli Atti del Convegno "Il latino a Bisanzio" tenutosi alla Sapienza - Università di Roma, nel maggio del 2015.
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