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Niente romano-campane?


gpittini

Risposte migliori

DE GREGE EPICURI

Trovo che si parla pochissimo (anzi, quasi niente) della monetazione romano-campana. E' vero che i pezzi di Ag sono molto rari e costosi, ma i bronzetti sono relativamente accessibili; eppure pochissimi li collezionano. Azzardo un'ipotesi: chi colleziona le repubblicane non le considera "veramente repubblicane", e chi si interessa alla monetazione greca non le considera greche. Insomma, sono figlie di nessuno. Ma questo secondo me riflette la loro difficile collocazione storica; non sono aggiornatissimo in proposito, ma finora non ho capito fino in fondo chi abbia coniato queste monete, per conto di chi e a quale scopo. I campani per conto di Roma? Ma su mandato ufficiale di Roma (e a sue spese), o di loro iniziativa, per i commerci con Roma? 

E da usare dove? In territorio magno-greco ancora semi-indipendente, o in area francamente romana?  Tanto più che il 3° secolo a.C. è quello in cui cambia tutto. @acraf, non è che ci diresti in sunto qualcosa?

Per non essere troppo teorico posto questo bronzetto di 2,0 g. e 15,5 mm. Mi pare sia la Sear 73, Sydenham 29, Belloni 57, RRC 26/3.  Al D la testa di Marte a dx (scusate, è sfocata!). Al R un cavallo impennato verso sinistra, sora una linea di esergo; in mezzo, ROMA.

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Modificato da gpittini
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Sto cercando di capirne di più proprio in questi giorni: la trattazione delle romano-campane è parte integrante della mia ricerca di dottorato.

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Ciao @gpittini,

interessante discussione e bella moneta. Aspettando l' intervento di acraf sulla monetazione in sé (io non mi metto a dire quel poco che so per non sfigurare), do una mia personale risposta alla tua domanda: oltre al discorso prettamente economico, penso che si tratti di emissioni poco collezionate perché non particolarmente semplici, e questo magari scoraggia il collezionista del periodo repubblicano, e assai poco conosciute al "grande pubblico", e questo le pone fuori dai radar dei collezionisti di altri periodi. Tra l' altro, non sono pezzi che si vedono spessissimo in asta rispetto, ad esempio, alle emissioni famigliari. Onestamente, non penso vengano percepite come né romane né greche.

Modificato da Afranio_Burro
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Bronzo ancora più problematico.
Non credo sia un'emissione celebrativa del trattato tra romani e neapolitani, come pure è stato sostenuto, quanto una produzione destinata ai coloni dell'Ager Campanus.

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Hai toccato un altro punto dolente: bisognerebbe aggiornare il censimento dei ritrovamenti, che è fermo a quaranta anni fa (salvo qualche contributo più recente di Rosa Vitale). Solo così si può comprendere meglio la distribuzione della tipologia.

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DE GREGE EPICURI

Effettivamente, senza un censimento completo dei ritrovamenti, non si va molto lontano. Non ho nessuna notizia su eventuali studi dei conii, evidentemente indispensabili per azzardare delle ipotesi sul volume di queste emissioni. Quanto all'aspetto collezionistico, credo proprio che scontino la loro caratteristica di essere delle "monete di transizione", e quindi, a voler essere grossolani, nè carne nè pesce. Che invece è anche il loro grande motivo di interesse.

Aspettando Acraf, vi mostro un altro bronzetto (litra): 2,9 g. e 15 mm. Al D: Marte imberbe ed elmato a destra. Al rovescio, cavallino al galoppo a dx, una clava sopra, ROMA sotto. E' la Sear 77, S.23 a, RRC 27/2.

 

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  • 3 settimane dopo...

DE GREGE EPICURI

Ora invierò ad Acraf una...supplica. Nel frattempo, ve ne mostro una terza; questa è piuttosto malconcia, anche perchè (a mio avviso) è stata grattata-scavata per togliere delle concrezioni. E' la Sear 65 e Crawford 17/1a,con la scritta ROMANO. Pesa 2,3 g. e misura 15 mm.

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1 ora fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Ora invierò ad Acraf una...supplica. Nel frattempo, ve ne mostro una terza; questa è piuttosto malconcia, anche perchè (a mio avviso) è stata grattata-scavata per togliere delle concrezioni. E' la Sear 65 e Crawford 17/1a,con la scritta ROMANO. Pesa 2,3 g. e misura 15 mm.

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No, è una Crawford 25/3 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/13

Dietro la protome equina c'è il falcetto; in basso ROMA

 

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Per la verità non mi sono mai occupato a fondo delle cosiddette emissioni romano-campane, che sicuramente meritano di essere studiate a fondo. Dopo il Crawford, di significativo ci sono gli Atti del X Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici (Napoli, 18-19 giugno 1993), pubblicati nel 1998 in due volumetti, intitolati "La monetazione romano-campana", che credo siano ancora reperibili presso la sede dell'Istituto Italiano di Numismatica (per 50 euro).

Raccomando a chi è interessato ad acquistarli, anche per studiare a fondo e non  accontentarsi di semplici sunti, che nemmeno farò per la complessità della materia (e purtroppo non ho molto tempo a disposizione). Forse più di me è indicato Theodore Mommsen a intervenire.

Nel primo volume c'è ad esempio un vasto articolo di Marina Taliercio Mensitieri, "Le emissioni romano-campane di bronzo", p. 49-140. Sono quasi 100 pagine e debbo ancora leggerle per un commento.

Il secondo volume è quello di Rosa Vitale, con il catalogo dei ripostigli noti, molto importante.

Circa la scarsa fortuna di queste serie romano-campane, una causa risiede anche nella forte discordanza sulle ipotesi sia sul piano cronologico sia su quello tipologico. C'è anche la tendenza a separare l'interpretazione delle emissioni in argento da quelle in bronzo, accrescendo la complessità dell'argomento. 

Un segnale è offerto dall'interessante osservazione di Mommsen (post #6) sulla rara emissione con Romaion in greco, da lui attribuita ai coloni dell'Ager Campanus, contro la vecchia teoria del foedus tra Roma e Neapolis.

E' una materia affascinante e spero che altri possano alimentare questa discussione, dando validi contributi (io potrei intervenire più a fondo solo fra un pò di tempo).

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Ringrazio @acraf per avermi chiamato in causa. Ho studiato e sto studiando la questione e non se ne viene a capo così facilmente: si tratta di emissioni transitorie, di breve durata, che vanno a "relazionarsi" cronologicamente e geograficamente con altre due seriazioni problematiche, quella del toro e quella del gallo. Come giustamente faceva notare @acraf c'è poi la tendenza - forse non del tutto ingiustificata - a distinguere le emissioni in argento da quelle in bronzo e questo complica ulteriormente le cose. 
Perché godono di così poco successo collezionistico e scientifico, rispetto ad altre emissioni ugualmente circoscritte? Credo perché si tratta di una tipologia impegnativa da studiare.

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19 ore fa, Theodor Mommsen dice:

Ringrazio @acraf per avermi chiamato in causa. Ho studiato e sto studiando la questione e non se ne viene a capo così facilmente: si tratta di emissioni transitorie, di breve durata, che vanno a "relazionarsi" cronologicamente e geograficamente con altre due seriazioni problematiche, quella del toro e quella del gallo. Come giustamente faceva notare @acraf c'è poi la tendenza - forse non del tutto ingiustificata - a distinguere le emissioni in argento da quelle in bronzo e questo complica ulteriormente le cose. 
Perché godono di così poco successo collezionistico e scientifico, rispetto ad altre emissioni ugualmente circoscritte? Credo perché si tratta di una tipologia impegnativa da studiare.

Ciao @Theodor Mommsen, studio certamente molto interessante nonché difficile ; vediamo se la storia puo' venirci in aiuto . Sappiamo che nel corso della seconda guerra sannitica , svoltasi dal 326 al 304 a.C. circa , i Campani di Neapolis si alleano con i Sanniti contro Roma fornendo ai Sanniti la loro famosa cavalleria campana , forse la migliore cavalleria dell' epoca , intanto i Romani avevano da poco conquistato Capua stabilendo un trattato equo ; alla fine della seconda guerra sannitica Roma chiese certamente a Neapolis un indennizzo di guerra per essersi alleata con i Sanniti , indennizzo che potrebbe essersi tradotto nella fornitura della cavalleria napoletana campana nei ranghi di quella romana , con la conseguente (possibile) emissione di monete in argento e bronzo da fornire all' erario di Roma , indennizzo in monete coniate anziché in metallo grezzo , con la legenda ROMA o ROMANO , posta sotto il cavallo intero o sotto la protome di cavallo , quasi a voler mettere in risalto la sottomissione a Roma di Neapolis e di conseguenza della migliore arma di Neapolis , cioe' la cavalleria . E' solo una ipotesi per quanto riguarda l' iconografia del cavallo , per quella del toro e del gallo non saprei dire , forse legate a temi religiosi agricoli .

 

 

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  • 4 settimane dopo...
18 minuti fa, Fidelio dice:

Mi piace molto la discussione che riguarda questo periodo storico e l'ipotesi di @Legio II Italica che deduce una visione basata sull'iconografia. Posto una Crawford 26/3 Apollo/cavallo.

litra.jpg

Ciao @Fidelio, grazie per l' apprezzamento , siamo comunque nel campo delle ipotesi ma che potrebbe avere una valenza al pari di altre teorie circa queste particolari coniazioni .

Un saluto

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  • 2 settimane dopo...

ottima discussione, una doppia litra apparsa in asta italiana del Febbraio 2015.... buon anno a tutti gli amici del forum

Repubblica Romana. Neapolis. 275-270 a.C. Doppia litra. AE. D/ Testa muliebre a destra. R/ Leone che cammina a destra. In esergo: [ROMANO]. Cr. 16/1a. Peso 9,20 gr. Diametro 19.60 mm. BB. R. m.o

1001D.jpg1001R.jpg

Modificato da joannes carolus
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Ciao [mention=37105]Theodor Mommsen[/mention], studio certamente molto interessante nonché difficile ; vediamo se la storia puo' venirci in aiuto . Sappiamo che nel corso della seconda guerra sannitica , svoltasi dal 326 al 304 a.C. circa , i Campani di Neapolis si alleano con i Sanniti contro Roma fornendo ai Sanniti la loro famosa cavalleria campana , forse la migliore cavalleria dell' epoca , intanto i Romani avevano da poco conquistato Capua stabilendo un trattato equo ; alla fine della seconda guerra sannitica Roma chiese certamente a Neapolis un indennizzo di guerra per essersi alleata con i Sanniti , indennizzo che potrebbe essersi tradotto nella fornitura della cavalleria napoletana campana nei ranghi di quella romana , con la conseguente (possibile) emissione di monete in argento e bronzo da fornire all' erario di Roma , indennizzo in monete coniate anziché in metallo grezzo , con la legenda ROMA o ROMANO , posta sotto il cavallo intero o sotto la protome di cavallo , quasi a voler mettere in risalto la sottomissione a Roma di Neapolis e di conseguenza della migliore arma di Neapolis , cioe' la cavalleria . E' solo una ipotesi per quanto riguarda l' iconografia del cavallo , per quella del toro e del gallo non saprei dire , forse legate a temi religiosi agricoli .
 
 

Ciao Legio, il gallo è interpretato come simbolo della Campania interna e del Sannio. Saluti Eliodoro
  • Grazie 1
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