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IGNORED

Sistema monetario romano


Alexxx

Risposte migliori

Ciao Alexxx, la tua è una domanda la cui risposta è molto articolata; ti interessa un periodo preciso dell'antica Roma?
ti faccio questa domanda perchè dagli esordi della monetazione romana con il famoso Aes Rude, ovvero pezzi informi di rame (qualche volta anche in ferro) senza alcun simbolo o marchio il cui valore era stabilito di volta in volta in base al peso, si è passati all' Aes Signatum (tavolette in rame con impresso un simbolo sulle due facce), poi all'Aes Grave (la prima moneta vera e propria) sempre in rame, poi al denario in argento ecc..
Da Augusto in poi, in seguito alla sua riforma, nascono altre monete che verranno così suddivise:
Aureo (oro)
Quinario aureo (oro)
Denario (argento)
Quinario d'argento
Asse (rame)
Dupondio (oricalco) = 2 assi
Sesterzio (oricalco = 4 assi
Semisse (rame) = 1/2 asse (coniato sporadicamente)
Quadrante (rame) = 1/4 asse

Per avere altri cambiamenti sostanziali dovremo arrivare alla riforma di Caracalla con cui arriverà anche l'antoniniano in argento = 2 denari, mentre sono già spariti quadrante e semisse.
Intanto il progressivo calo di fino nelle monete d'argento porta ad un peggioramento di queste monete fino ad arrivare ad Aureliano che con la sua riforma tenta la restaurazione della ormai decadente economia.
Nasce un nuovo nominale convenzionalmente chiamato Aureliano (ma che noi continuiamo a chiamare erroneamente Antoniniano) sempre con il volto radiato dell'imperatore, ma coniato in rame rivestito da una sottile pellicola di argento. Al rovescio il segno del valore XXI e, cosa molto importante da questo momento in poi, la sigla di zecca e spesso di officina in cui la moneta viene coniata. Aureliano riattiva molte zecche sparse per l'impero allegerendo il lavoro della zecca di Roma e togliendole quindi potere con la conseguenza di un notevole miglioramento dello stile.
Ricompare anche il denario (precedentemente ad Aureliano era sparito a causa della inarrestabile inflazione) sebbene per brevissimo tempo.

La restaurazione in realtà non riuscì perfettamente ad Aureliano che non riuscì a porre un freno alla continua svalutazione del denario che, scomparso come moneta, continuò ad essere mantenuto come unità di conteggio.

Con Diocleziano si arriva ad un'altra riforma che porta un nuovo nominale in bronzo Il follis che sostituisce gli ormai scomparsi nominali enei ed un nominale nuovamente di argento "buono" detto argenteus.
Con i costantiniani nuova riforma con nuovi piccoli nominali in bronzo (AE1-AE2-AE3-AE4) uno nuovo in oro (solido) molto simile all'aureo di Diocleziano, per arrivare al termine dell'impero con il nummo, piccolissima monetina di rame sulla quale si era persa qualsiasi forma d'arte e che doveva ricordare il lontanissimo denario romano.
L'unico nominale che si mantenne molto stabile (come quantità di fino ma non come peso) durante tutto l'impero fu l'aureo mentre il denario, unità su cui l'impero aveva fondato la sua economia, aveva subito una discesa tremenda favorita dal progressivo esaurimento delle miniere d'argento e la continua richiesta per la coniazione di nuove monete in questo metallo (la moneta in argento e mistura era quella impiegata per pagare l'esercito).
Dunque come vedi il panorama è molto ampio ed è impossibile fornirti qui tutti i diametri e pesi delle monete romane che ovviamente cambiavano con i tempi.
La storia di queste monete è però affascinante proprio per la varietà degli eventi che le ha caratterizzate. :)
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Grazie cent! Cmq a scuola abbiamo iniziato un corso di numismatica e la professoressa ci hadato un fascicoletto di 53 pagine scritto da lei nel 1990-91 che tratta soprattutto delle monete greche, come nasce la moneta, come si chiamano le varie parti e poi un capitoletto tratta le monete romane. Naturalmente l'ho letto quasi tutto :P
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Beato te Alexx, quando andavo io a scuola, di monete neanche l'ombra.
Ti consiglio di tarpinare il più possibile la tua prof. di domande; non capita tutti i giorni di imbattersi in una esperta numismatica quale credo che sia. ;)
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