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417sonia

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Supporter

Buona serata

Il 1° febbraio 1499 Venezia visse l'inaugurazione della torre dell'orologio che, ancora oggi, fa da "controcanto" al campanile di San Marco (chiamato dai veneziani: el paron de casa - il padrone di casa).

Progettato dall'architetto Mauro Codussi e costruito tra il 1496 ed il 1499, fu inaugurato in gran pompa dal doge Agostino Barbarigo; l'orologio ha due caratteristiche peculiari, la presenza in sommità di due statue di bronzo che per il loro colore brunito sono soprannominati dai veneziani i Mori di Venezia e rappresentano due pastori, uno più giovane e l'altro più vecchio, che con una mazza tenuta tra le mani picchiano la campana, anch'essa di bronzo, situata tra i due; tanti rintocchi quante sono le ore da scandire. Il più vecchio batte le ore 2 minuti prima dell'ora esatta, così da segnalare il tempo passato, il più giovane batte le ore 2 minuti dopo l'ora esatta, così da segnalare il tempo nuovo.

La seconda caratteristica è visibile solo all'Epifania e all'Ascensione; allo scoccare di ogni ora, dalla loggia posta sopra il quadrante, si aprono i due pannelli laterali dove sono rappresentate rispettivamente le ore ed i minuti e tra l'uno e l'altro transita un carosello di statue lignee che rappresenta la Natività ed i Re Magi.

Allora c'era anche un'altra caratteristica. Come si può vedere ancora oggi, il leone stante sulla facciata non è posto nella mezzeria della stessa, ma leggermente spostato sulla sinistra di chi guarda; alla destra c'era la statua del doge Barbarigo, una delle sole tre statue esistenti a Venezia che rappresentavano le esatte sembianze di un doge.

Quella statua venne distrutta, scalpellinata dai municipalisti giacobini alla caduta della Serenissima, insieme a tante altre statue che potessero rappresentare la Serenissima.

L'unica sopravvissuta è l'immagine del doge Francesco Foscari, posta alla sommità della "Porta della Carta", che da accesso al Palazzo Ducale. (il viso è una copia perché l'originale è custodito nel Museo Correr)

Dalla Torre dell'orologio e dall'arco posto alla sua base, si accede alle Mercerie, la strada che allora ed anche oggi è tra i luoghi più "commerciali" della città, con tutte le botteghe che si alternano ai suoi lati.

Altra particolarità che lo riguarda è che i condannati alle sentenze capitali, che venivano effettuate su un palco costruito tra le due colonne poste in prossimità del molo, venivano rivolti verso l'orologio, così che l'ultima cosa che potessero vedere era l'ora dell'esecuzione.

saluti

luciano

 

torre-dellorologio-venezia.jpg

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grande Luciano, grazie della bellissima testimonianza come sempre.

aggiungo sommessamente che ancora oggi a Venezia c'è il popolare modo di dire "te fasso veder le ore", ossia ti faccio vedere l'orologio, così come i condannati a morte tra le colonne di San Marco e di San Todaro vedevano come ultima immagine in vita proprio l'orologio, con le spalle al mare.

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  • 1 anno dopo...
Supporter

Buona giornata

Riprendo, a distanza di un anno, questa discussione per postare l'immagine della torre dell'orologio effigiata sull'osella emessa nel IX anno di dogato di Francesco Loredan.

E' l'unico conio che vede l'orologio protagonista, in poche altre emissioni lo si può infatti scorgere, ma solo come elemento di contorno, in quelle emissioni che riprendono piazza San Marco.

Inoltre, sebbene in misura microscopica, si può vedere l'immagine del doge Barbarigo, stante davanti al Leone, che impugna lo stendardo marchesco.

D/ ARTIVM STVDIORUMQ: MATER. ET. ALTRIX. (Madre e nutrice delle arti e delle scienze) Venezia, con corno ducale in capo, è seduta su un trono ed a lato, ai suoi piedi è accovacciato il leone; nello sfondo una struttura architettonica mentre tutto intorno ci sono alcuni strumenti artistici e scientifici e la figura di quello che potrebbe essere un artista o un tecnico; nell'esergo  le sigle del massaro Girolamo Ant. Soranzo. G ° A ° S °

R/ FRANC: LAVREDANI. PRINC: MVNS .A. IX * 1760 *

saluti

luciano

 

Dritto.jpg

Rovescio.jpg

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