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La Salute di Aureolo


Illyricum65

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@grigioviola prima di tutto grazie e poi volevo chiederti ancora una cosa che mi lascia perplesso, come mai per la stessa tipologia di moneta e di retro sono stati usati due metalli così diversi. Posso capire lo stile del ritratto ma un cambio così repentino di materiale mi fa pensare.

Silvio

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Generalmente le emissioni di Postumo sebbene abolite sì presentano cmq con un contenuto di fino superiore alle coeve emissioni dell'impero centrale. Tuttavia anch'esse subiscono un progressivo svilimento con il proseguire delle varie serie. In più anche all'interno Delle stesse tipologie di assiste alla presenza di tondello approntati con leghe migliori o peggiori.

Il tuo secondo esemplare evidentemente ha un contenuto di argento inferiore (non è detto nemmeno di molto) e soprattutto ha perso l'argentatura superficiale che invece il primo ha conservato. 

È comunque una casistica normale per queste emissioni.

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Il pezzo VIRTVS EQVITVM è ancora in viaggio, quindi devo fare i conti con le uniche foto che ho... tuttavia mi pare di aver identificato i conii... mi sembra di aver trovato identità di conio con il pezzo numero 524/3 del catalogo di J. Mairat:

524-3--aureolo.jpg.fc1bd5dcc8769516e2193d141ab9b288.jpg 1076a-17.jpg.2e3077ae11daa84101539ff01123d5f2.jpg

confronto.jpg.4cb00d5e36a8258b4f9d0e18af6654cf.jpg

524-3--aureolo0.jpg.fc867d41d742796fbdb4fbd6739ae73b.jpg
doyen.jpg.2ef87586623d9d5ae4e11f84e76ea08e.jpg

Il pezzo di confronto proviene dal ripostiglio di Cunetio (n. 2497/1) che Doyen classifica al numero 1076A delle emissioni milanesi di Postumo individuandone due esemplari di medesimo conio di dritto e rovescio identificati con i codici D11-R14. I due esemplari individuati da Doyen sono per l'appunto quello proveniente dal ripostiglio di Cunetio e un pezzo proveniente dal "Musèe d'Histoire et d'Art - Cabinet des Mèdailles" di Lussemburgo di cui riporto l'immagine tratta dallo studio di Doyen (L'atelier de Milan).

Nel mio pezzo non si vede bene dalla foto la S all'esergo, ma il resto è compatibile e quindi per deduzione dovrebbe esserci il segno di officina.

Si tratta quindi dell'ultima emissione (la quinta seguendo l'impostazione di Doyen, la quarta seguendo Mairat che però omette di indicare l'unica moneta che Doyen individua come prima emissione) di Milano di Aureolo, prodotta nella seconda officina e censita in 11 conii di dritto e 14 conii di rovescio.

Capire complessivamente quanti esemplari siano noti per questa tipologia è difficile in quanto Doyen li inserisce nell'ambito di una variante, mentre Mairat la riconduce in un altro gruppo di variante (vedere le immagini tratte dai cataloghi e riportate precedentemente): la differenza sta nei segni di interpunzione presenti nella legenda al dritto. Segni che in tutti e tre i pezzi repertoriati non sono apprezzabili dalle immagini (quindi ci si deve fidare... o dell'uno o dell'altro! :)), in sintesi:

Doyen 1076/a (17 esemplari):
IMP C POSTVMVS.P.F.AVG
VIRTVS EQVITVM

Mairat 524 (24 esemplari):
IMP C POSTVMVS P F AVG
VIRTVS EQVITVM

I due gruppi di esemplari comprendono ovviamente dei pezzi in comune (come ad es. l'esemplare del Cunetio hoard) quindi non è corretto fare 17+20 :D

Di sicuro alcuni esemplari inseriti da Mairat al n. 524 vanno riferiti ad altri gruppi (ad esempio è presente un pezzo senza marca di officina) di contro altri pezzi inseriti da Mairat non erano noti a Doyen nel 1988... un confronto incrociato delle immagini risulta difficoltoso e laborioso per la scarsa qualità delle illustrazioni del testo di Doyen (disponibile come scansione di una tesi stampata con le tecnologie - e la qualità - a disposizione nel 1988). Mairat non riporta tutte le illustrazioni (mancano i 5 pezzi del ripostiglio di Normanby indicati al numero 524/20), Doyen ne inserisce 4 nella sua variante provenienti dal Normanby.

Infine il confronto per individuare il numero esatto riferibile a questa tipologia, va fatto confrontando tutte le varianti che i due autori individuano per il rovescio VIRTVS EQVITVM ovvero: 38 esemplari per Mairat (suddivisi in 3 varianti) e 40 per Doyen (suddivisi in 4 varianti)... insomma, capite bene come sia difficile individuarne il numero esatto! Dovremmo essere su di un valore pari a 18 < x < 25.

Quanto a datazione, Mairat individua un "metà 268" mentre Doyen un "fine 267 - gennaio 268".

...ora, che me ne viene da tutto ciò? Nulla :D ma è interessante e divertente avere gli strumenti per fare un'analisi il più dettagliata possibile di una moneta!

Modificato da grigioviola
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  • 1 anno dopo...

Altra "milanese" messa in vassoio grazie alla segnalazione di un amico molto attento...

s-l1600.jpgs-l1600.jpg

Sembra una FIDES EQVIT come le altre già presentate, invece è una FIDES AEQVIT senza sigla in essergo, il che la rende varietà rara rispetto alla precedente.

Postumus Antoninianus, struck under Aureolus 267 AD at Milan mint.
Obv: [IMP POST]VMVS AVG, radiate, draped and cuirassed bust right.
Rev: FIDES AE[QVI]T, Fides seated left, holding patera and standard.
RIC 376; Elmer 603; AGK 15; Cunetio 2471

Ciao

Illyricum

;)

 

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È la n. 487 del catalogo di Mairat (2 esemplari). 1a emissione. Inizio/metà del 268.

Mentre Doyen la numera al 1032B  (12 esemplari). Serie II, Fase A, gruppo B. Inizio (primavera) del 267.

Mairat deve aver invertito i numeri noti tra la 487(2es) e la 488(11es)... Non mi torna la sua catalogazione.

Non ho avuto il tempo di incrociare i 2 esemplari di Mairat con i 12 di Doyen per vedere quanti sono effettivamente. C'è da dire che, sorprendentemente, Mairat sembra non aver considerato il lavoro di Doyen per lo studio delle emissioni di Aureolo... Lavoro per me imprescindibile!

PS sono contento che sia finite in buone mani! ;)

 

 

 

Modificato da grigioviola
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Il 13/2/2020 alle 20:46, Illyricum65 dice:

Rev: FIDES . AE[QVI]T

Questa è la legenda corretta al dritto.

Con il punto a separare le due parole.

Ed è il quid (punto o niente punto) che le differenzia da 487/488 (Mairat) e da 1032A/1032/B (Doyen).

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