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IGNORED

5 Lire 1836 T


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Cari Lamonetiani, questo Scudo è da qualche tempo nella mia collezione a differenza di quello della stessa zecca (ma con millesimo 1847) postato qualche giorno fa. Ha subito molti sfregi, principalmente al D/ (che il faro dello stativo impietosamente sottolinea), tuttavia in mano è moneta ancora gradevole. La pubblico perché da poco (colpa della mia disattenzione, ma anche di quella del venditore...) mi sono accorto che sul contorno presenta la sovrapposizione di una rosetta (o quello che ne rimane) sulla "T" di FERT. E' il classico errore di conio che, però, l'Attardi non riporta e quindi non m'è d'aiuto; ho notato che questo catalogo (più dettagliato per gli Scudi di V.E.II) tende a classificare questa caratteristica con uno o due gradi in più di rarità rispetto all'esemplare con C/ corretto.

Ecco, quindi, che necessito del Vostro aiuto: Voi come considerereste, da un punto di vista della rarità, tale errore? Qualcuno di Voi possiede un catalogo che cita questa particolarità?

Vi ringrazio anticipatamente per quanto vorrete segnalarmi e ogni giudizio sulla conservazione sarà ben accetto.

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Ø 37,2mm., 24,99 g.

Modificato da El Chupacabra
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Ciao anche per me è una mancanza di metallo, anche se però la posizione sarebbe quella della rosetta. Detto questo, anche questa, come quella del 1847, è una SIGNORA moneta e Rara! Mi fai venire voglia di spendere...:blink:

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Anche questa è una moneta molto bella @El Chupacabra, ha qualche riga, ma in mano, come dici, deve essere senz'altro piacevolissima, quanto alla rarità da te menzionata, sui cataloghi in mio possesso non ho trovato nulla, però se l'Attardi la considera caratteristica rara per gli scudi di V.E II, sarà senz'altro così anche per quelli di Carlo Alberto.

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13 ore fa, Giov60 dice:

A guardarla così sembrerebbe solo una carenza di tondello

11 ore fa, Sim 75 dice:

anche per me è una mancanza di metallo

Non sono d'accordo: vedo di spiegarmi con altre foto. Qui sotto Vi allego l'intera circonferenza della moneta e, come si evince dalla prima immagine (ed anche dalla quinta, dove per entrambe ho forzato il contrasto) la rosetta, seppure a metà, è ben definita. Da notare che la "T" di FERT è, invece, evanescente. Il problema è - a mio avviso - da ricondursi alla virola che si stava rompendo. Nella terza immagine è possibile notare lo slittamento del FERT rispetto alla rosetta che lo precede (alla sua sinistra) ed al lieve sbandamento (0,2 mm.) rispetto alla rosetta che lo segue. La distanza corretta tra rosette, FERT e nodi Savoia e di circa 5,0 mm (vedi immagine 4). Altro sintomo di una virola in via di sfaldamento sono le rosette che sono incomplete come si vede bene nella seconda immagine e un po' in tutte le altre.

Per quanto riguarda la rarità, mi è sufficiente l'R2 dei cataloghi quali il Gigante ed il Montenegro ed è solo per curiosità che chiedo se qualche altro catalogo non in mio possesso faccia dei distinguo. Come ripeto, l'Attardi è piuttosto scarno per gli Scudi di Carlo Alberto, mentre lo è molto meno per quelli di V.E.II. Un esempio valga per tutti, 5 Lire 1874 M: se "standard" è moneta C (comune), se uno dei 3 FERT non ha la "T" finale diviene NC (Non Comune) ed infine, se una rosetta è sopra la "F" di un FERT, la rarità sale a R2. Il valore, perciò, a seconda della conservazione va dal doppio (per il FDC) al sestuplo (per il MB) nel confronto tra moneta C e R2 per il difetto di conio.

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Non attribuisco alcun plus valore  a questi errori  considerandoli semplici curiosita' per i collezionisti . Purtroppo i cataloghi citati , secondo me, hanno dato troppo importanza  a questi errori assegnando rarita' e prezzi discutibili tentando cosi' di creare una nuova speculazione.

Fortunatamente Il catalogo Mir Savoia attuale e la sua futura edizione , per volonta' dell'autore , non prende in considerazione questa forma di collezionismo

Modificato da piergi00
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53 minuti fa, piergi00 dice:

Non attribuisco alcun plus valore  a questi errori  considerandoli semplici curiosita' per i collezionisti . Purtroppo i cataloghi citati , secondo me, hanno dato troppo importanza  a questi errori assegnando rarita' e prezzi discutibili tentando cosi' di creare una nuova speculazione.

Fortunatamente Il catalogo Mir Savoia attuale e la sua futura edizione , per volonta' dell'autore , non prende in considerazione questa forma di collezionismo

MI permetto di non essere d'accordo, del resto se l'Attardi fa menzione per gli scudi di V.E.II di queste particolarità, considerarle "semplici curiosità" mi sembra alquanto riduttivo.

Anche perchè, se non sbaglio, la monetazione napoletana di Ferdinando di Borbone (ma si potrebbero anche fare degli altri esempi), è piena di questo tipo di varianti e non mi risulta vengano propriamente considerate delle "semplici curiosità", anzi...

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Grazie, ma questo lo so anch'io...

Il punto è che il "FERT" senza "T" o se una rosetta è sopra la "F" di un "FERT", io la considero a tutti gli effetti una variante e non un errore, esattamente come la scritta "SICILIAR" o "SICILIA" mancante della lettera "R", nei 10 tornesi di Ferdinando IV di Borbone e  ci sono tanti altri esempi che si potrebbero fare.

21 minuti fa, piergi00 dice:

@Siriad

Errore e Variante non sono sinonimi  ! 

 

 

 

 

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Non vorrei che si scatenasse una discussione su un punto che coinvolge l'interesse prettamente soggettivo del collezionista. Come detto all'inizio, considero quest'errore di conio una mera curiosità. Prova ne è che ho notato in un secondo tempo lo slittamento della virola. Naturalmente ognuno colleziona ciò che più lo aggrada e se, a parità di conservazione e prezzo, capita la moneta con un particolare diverso, trovo che possa essere motivo di legittima soddisfazione mettere in collezione un tondello che ha avuto una "piccola storia" a sè stante. Detto questo, ringrazio chi ha espresso un parere personale sul valore intrinseco da dare all'errore, ma ponevo altre due domande che ritengo più importanti:

- esiste un catalogo che prenda in questione questo errore per questo millesimo?

- qual è il Vostro parere di conservazione?

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Sei l' unico , nella letteratura numismatica in questi casi si parla di errore

31 minuti fa, Sirlad dice:

Il punto è che il "FERT" senza "T" o se una rosetta è sopra la "F" di un "FERT", io la considero a tutti gli effetti una variante e non un errore,

 

 

Scan-180219-0001.jpg

Scan-180219-0002.jpg

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1) Non mi risulta . Anche perche' tra zecche e millesimi questi errori sono innumerevoli  In collezione ho  35 scudi , considerando i doppioni, di Carlo Alberto, ebbene un terzo presenta errori nelle legende sul T/

2) Vicino al BB

11 minuti fa, El Chupacabra dice:

 

- esiste un catalogo che prenda in questione questo errore per questo millesimo?

- qual è il Vostro parere di conservazione?

 

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Supporter

Non sono molto interessato alle decimali, la mia attenzione è maggiormente mirata alle monete sino al 1800, ma a differenza delle monete più "vecchie" non coniate "in serie" questi sono errori dovuti a problemi in fase di coniazione.. ovviamente sono minori le monete con questi problemi, visto che si "aggiustavano" appena il problema veniva rilevato, e sono diversi.

L'interesse per questi difetti di conio può essere più o meno di interesse, lo comprendo specialmente su questa monetazione decimale che tendeva ad essere "uguale" ed ad uniformare le monete, ogni diversità che porta al differenziarsi di una moneta dalle altre può risultare interessante.

Il plusvalore è dato come sempre da quanto un collezionista valuta o apprezza queste differenze, o cerca la particolarità.

Non mi risulta che esista una schedatura dei vari difetti del contorno, anche se andrebbe magari fatta proprio da chi ricerca o apprezza queste particolarità.

Per la conservazione direi che la moneta si presenta ancora molto bella.. I rilievi alti e con poca consunzione, ma i segni nei campi sono molti e diffusi, non so se è la foto che li esalta o sono proprio così evidenti.. sembra che qualcuno abbia fatto saltellare un'altra moneta di continuo sul diritto di questa.. più qualche segno evidente sul rovescio..

Non voglio sbilanciarmi.. un BB+ ..

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