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IGNORED

fino a quando?


eg1979

Risposte migliori

Fino a quando sono state coniate monete privinciali? Io ho notizie di provinciali sotto Diocleziano, ma non oltre...

181462[/snapback]

Sì, credo che con la riforma monetaria del 294, Diocleziano e Massimiano siano gli ultimi ad emettere monete provinciali: in particolare mi pare si trattasse di tetradrammi di Alessandria (quest'ultima fu l'ultima zecca a battere, appunto, monete provinciali).

Modificato da chersoblepte
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Domizio Domiziano era un usurpatore; non lo considererei rappresentante dell'ultima autorità imperiale che permise la coniazione di monete provinciali.

La cronologia delle sue emissioni è inoltre ancora incerta.

Condivido invece quanto detto da chersoblepte; in particolare ritengo che si debba considerare Diocleziano l'imperatore che stabilì l'interruzione delle emissioni provinciali, perchè la cessazione della produzione di tetradrammi ad Alessandria d'Egitto (come ricordato da chersoblepte), fu la conseguenza diretta della riforma da lui ideata ed attuata attorno al 294 d.C.

La zecca di Alessandria, pur rimanendo attiva, gradualmente sospendette la produzione di monete con legenda in greco e ritratti imperiali ed iniziò la coniazione del follis.

Luigi

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Fanno eccezione perchè, sai meglio di me, generalmente non vengono considerate emissioni provinciali romane, ma quasi autonome.

I regni del Ponto e Bosforo hanno sempre goduto di una discreta autonomia amministrativa e politica; tale indipendenza è riscontrabile anche nell'iconografia delle emissioni sulle quali venne permesso di raffigurare l'autorità regale locale e, molto spesso, con una importanza maggiore che quella imperiale romana.

Luigi

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Considerando le ultime due risposte, mi scuserete se entro un po' più nello specifico e vi chiedo: quando il nipote di Costantino, Annibaliano, ottenne l'inusuale titolo di rex regum et Ponticarum gentium, dignità che, se non sbaglio, ricoprì per circa due anni (dal 335 fino al suo assassinio nell'estate del 337), le emissioni di quelle regioni, che, com'è stato detto, godevano in diversi ambiti di una certa autonomia, subirono cambiamenti per il fatto che l'autorità imperiale vi aveva inviato un suo diretto rappresentante?

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Fanno eccezione perchè, sai meglio di me, generalmente non vengono considerate emissioni provinciali romane, ma quasi autonome.

I regni del Ponto e Bosforo hanno sempre goduto di una discreta autonomia amministrativa e politica; tale indipendenza è riscontrabile anche nell'iconografia delle emissioni sulle quali venne permesso di raffigurare l'autorità regale locale e, molto spesso, con una importanza maggiore che quella imperiale romana.

Luigi

181726[/snapback]

Credo che in effetti sia stato piu' che altro un alleanza commerciale, soprattutto nel periodo tardo. I romani fornivano truppe, soprattutto navali in difesa e in quel modo si assicuravano la possibilita' di commerciare con tutta la zona russa. Tuttavia nel primo periodo credo che l'amministrazione sia stata fatta in maniera normale...c'erano governatori e sulle monete compare solo l'imperatore e non il re. Ed evidentemente il potere di Roma si faceva sentire come prestigio se Sauromates I si faceva chiamare

Tiberius Iulius Sauromates.

Luigi hai idea del significato della parola TEIMAI? Rivedendo il catalogo ho notato che lo stesso Sauromate ad un certo punto passa dal definirsi Tiberios Ioulios a Teimai

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Luigi hai idea del significato della parola TEIMAI? Rivedendo il catalogo ho notato che lo stesso Sauromate ad un certo punto passa dal definirsi Tiberios Ioulios a Teimai

181861[/snapback]

Letteralmente "onori"; Head riporta "marks of honour sent to the king by the Roman Emperor and Senate".(Anche per Kotys I).

"Le prospere città mercantili che in mezzo ad un barbaro turbinio di popoli aveva bisogno continuo di una difesa militare, erano fedeli a Roma come le avanguardie all'esercito principale. La guarnigione probabilmente era stata per la maggior parte posta nel paese e senza dubbio il formarla ed il reggerla era il compito principale del re del Bosforo. Le monete coniate a cagione della investitura di un tale re mostrano (...) la sedia curule e gli altri doni onorifici usati in siffatta occasione (....) (Mommsen).

Luigi

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