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IGNORED

A occhi aperti


petronius arbiter

Risposte migliori

Da Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano:

Il piccolo gruppo degl'intimi si stringe al mio capezzale. Cabria mi fa pena. Le lacrime mal si addicono alle rughe dei vecchi. Il bel volto di Celere è, come sempre, singolarmente calmo; è intento a curarmi senza lasciare trapelar nulla che potrebbe contribuire all'ansia o alla stanchezza d'un malato. Ma Diotimo singhiozza, la testa affondata nei guanciali...l'esile spalla si agita convulsamente sotto le pieghe della tunica; sento sotto le dita queste lacrime deliziose. Fino all'ultimo istante, Adriano sarà stato amato d'amore umano.

Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...

Dal blog di Piergiorgio Welby:

Morire dev’essere come addormentarsi dopo l’amore, stanchi,

tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa...

Vorrei provare a parlarne, sperando che la discussione non prenda una strada sbagliata.

Stasera ho sentito al TG2 una esponente del movimento Scienza e vita paragonare la morte di Welby alle selezioni della razza naziste; ho provato orrore, e pena per lei.

Credo che Piergiorgio abbia fatto una scelta consapevole, la decisione di abbandonare una vita che non poteva più, da anni, definirsi tale; massimo rispetto per il coraggio di un Uomo.

Ma non per i giudici che, alla pietà di Cristo, di cui in questi giorni si ricorda la nascita, hanno preferito l'ipocrisia di Ponzio Pilato; non per una classe politica che, a destra come a sinistra, continua a non volersi occupare, se non in maniera propagandistica, di un problema che tocca le coscienze di ognuno.

petronius.

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E massimo rispetto anche per il Presidente Giorgio Napolitano:

Messaggio del Presidente Napolitano a Mina Welby

Roma, 21 dicembre 2006

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla signora Mina Welby il seguente messaggio: "Le sono vicino nel momento doloroso della perdita di Piergiorgio Welby. Ascoltai con grande attenzione ed emozione il messaggio che egli volle rivolgermi e gli risposi come era giusto e come potevo. La sua odissea è purtroppo continuata nella difficoltà di soluzioni appropriate e tempestive non solo per il suo durissimo caso personale ma per il problema generale che ha sollevato. Il problema - così io l'ho inteso - della sofferenza estrema in casi di ricorso a terapie che non possono garantire una ragionevole speranza di esito positivo. Ho tratto da quell'appello di Piergiorgio Welby l'esigenza di una riflessione approfondita su questioni eticamente sensibili che interrogano la coscienza e la responsabilità collettiva e individuale. Il dibattito è in effetti ormai aperto e mi auguro che possa presto approdare in Parlamento a conclusioni ponderate e condivise".

petronius.

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non ho seguito se non di sfuggita la triste vicenda ........

accanimento mediatico a parte , penso che ognuno possa decidere dalla propia vita , e' il libero arbitrio ........l'accanimento terapeutico puo essere solo se il paziente lo invoca , sull'eutanasia ...be ...a mio parere e ancora il malato che lo deve stabilire , di parere contrario se il malato e' incosciente , visto che non si puo fare la sua volonta' , a meno che abbia lascito scritto l'iter nel caso di morte celebrale o stato vegetativo .... insomma la penso cosi' .....

quando si trata di vita o morte credo che solo l'interessato possa decidere , ma comprendo anche chi sta dall'altra parte , i giudici sono chiamati a prendere una decisione molto delicata ed e' molto difficile stabilire il confine di una linea cosi sottile , dove in caso per caso troviamo varianti diverse .....come si fa a dire giusto o sbagliato quando non e' ne giusto e ne sbagliato ?

soprattutto poi se a decidere sono persone che non hanno toccato con mano e corpo il problema .....nessuno puo decidere della vita degli altri ....giusto o sbagliato che sia

Domenico

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Staff

Credo che Piergiorgio abbia fatto una scelta consapevole, la decisione di abbandonare una vita che non poteva più, da anni, definirsi tale; massimo rispetto per il coraggio di un Uomo.

Ma non per i giudici che, alla pietà di Cristo, di cui in questi giorni si ricorda la nascita, hanno preferito l'ipocrisia di Ponzio Pilato; non per una classe politica che, a destra come a sinistra, continua a non volersi occupare, se non in maniera propagandistica, di un problema che tocca le coscienze di ognuno.   

petronius.

181821[/snapback]

Ho poco da aggiungere a ciò che ha detto petronius, personalmente condivido totalmente il suo pensiero.

Questa vicenda ha suscitato in me profonda tristezza ed altrettanta ammirazione per quell'uomo così straordinario.

Spero con tutto il cuore che un simile esempio di coraggio e dignità lasci un segno indelebile dentro ognuno di noi.

Modificato da Rapax
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Awards

E' difficile riuscire a dare un giudizio sereno su una vicenda che smuove sensazioni e coscienze. Sono concorde con petronius nel rivendicare il coraggio di una scelta difficile come quella di Piergiorgio. Un uomo che per anni ha solo potuto convivere con il dolore e con uno stato che difficilmente si può paragonare ad una vita. Capisco il desiderio di farla finita in una simile circostanza e che in una simile condizione al malato è negato il potere di scegliere il suicidio, cosa che invece ai "sani" è riservato.

Mi auguro altresì che questa triste vicenda riesca a creare un vero dibattito sull'argomento, che sia lontano da interessi partitici e politici, ma che sia vicino alla comprensione delle esigenze di chi soffre e non ce la fa più.

Proprio per questo motivo indico un'urgenza in questa richiesta, perchè d'altra parte capisco il dilemma di un giudice che si trova a dover decidere in un caso così delicato, soprattutto trovandosi in un Paese come il nostro, in cui la "laicità dello Stato" rimane (purtroppo) solo sulla carta.

Insomma, credo che ognuno, se in grado, debba essere nella possibilità di decidere della propria vita...

Comunque sia, spero che oggi Piergiorgio si trovi in un posto migliore...

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...di parere contrario se il malato e' incosciente, visto che non si puo fare la sua volonta' , a meno che abbia lascito scritto l'iter nel caso di morte celebrale o stato vegetativo

181877[/snapback]

Ritengo che una legge in materia debba fissare dei paletti molto rigidi nei casi di malati non in grado di intendere e volere, per evitare e prevenire abusi, purtroppo sempre possibili.

petronius.

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capisco il dilemma di un giudice che si trova a dover decidere in un caso così delicato, soprattutto trovandosi in un Paese come il nostro, in cui la "laicità dello Stato" rimane (purtroppo) solo sulla carta.

181974[/snapback]

Pur riconoscendo le difficoltà dei giudici, costretti ad operare nell'assoluto vuoto legislativo, ritengo che rifacendosi al principio, laico, che ognuno è libero di disporre di sé stesso e del proprio corpo, purché le sue scelte non danneggino altri, avrebbero potuto trovare una giusta soluzione.

Questo principio è però in contrasto con la dottrina della Chiesa, dove si afferma che la vita cì è stata data da Dio e che solo Lui ha il potere di toglierla.

In uno Stato laico il contrasto non dovrebbe nemmeno porsi ma, come anche tu riconosci, la laicità dello Stato italiano è troppo spesso una parola sulla carta; è per questo che ho parlato, e lo ribadisco, di atteggiamento pilatesco da parte dei giudici.

Pilato si comportò nel modo che sappiamo non tanto per paura di infrangere la legge (peraltro, in quel caso, chiarissima, gli ebrei il "problema Gesù" avrebbero dovuto risolverselo da soli) quanto per il timore di urtare la suscettibilità dell'imperatore, Tiberio, uno che non sapevi mai come prenderlo.

E' mia opinione (e come tale può naturalmente non essere condivisibile) che sia stato questo timore, più che il vuoto legislativo, a guidare le decisioni, o meglio le NON decisioni dei giudici.

petronius.

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E' difficile riuscire a dare un giudizio sereno su una vicenda che smuove sensazioni e coscienze. Sono concorde con petronius nel rivendicare il coraggio di una scelta difficile come quella di Piergiorgio. Un uomo che per anni ha solo potuto convivere con il dolore e con uno stato che difficilmente si può paragonare ad una vita. Capisco il desiderio di farla finita in una simile circostanza e che in una simile condizione al malato è negato il potere di scegliere il suicidio, cosa che invece ai "sani" è riservato.

Mi auguro altresì che questa triste vicenda riesca a creare un vero dibattito sull'argomento, che sia lontano da interessi partitici e politici, ma che sia vicino alla comprensione delle esigenze di chi soffre e non ce la fa più.

Proprio per questo motivo indico un'urgenza in questa richiesta, perchè d'altra parte capisco il dilemma di un giudice che si trova a dover decidere in un caso così delicato, soprattutto trovandosi in un Paese come il nostro, in cui la "laicità dello Stato" rimane (purtroppo) solo sulla carta.

Insomma, credo che ognuno, se in grado, debba essere nella possibilità di decidere della propria vita...

Comunque sia, spero che oggi Piergiorgio si trovi in un posto migliore...

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mi sembra che alteras abbia detto tutto!!!!

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Quello che a me ha dato maggiormente fastidio (oltre alla cultura della religione dominante fondata sulla sofferenza) è stata la strumentalizzazione politica dell'intera vicenda. e parlo di quella classe politica, servile alla chiesa e trasversale agli schieramenti, che ha sfruttato l'occasione per dimostrare ancora una volta di essere asserviti al clero (in cambio di naturalmente tante cose...), fregandosene delle persone che soffrono, fregandosene delle minoranze più deboli, ma fecendo discorsi generici sulla sacralità dei doni di un Dio che è certamente migliore di come loro lo vorrebbero dipingere.

Quello che mi rattrista è che ci sono nostri concittadini disposti ad ascoltare queste parole terrificanti (altrimenti i politici non le direbbero), senza immedesimarsi nella vicenda del singolo - ho visto tanti cattolici fondamentalisti gettare tutte le loro credenze nel gabinetto non appena si sono scontrati con l'infertilità del partner o della propria, con la sofferenza imposta alle persone negandogli la morte naturale (come in questo caso), o anche semplicemente persone che hanno subito un "torto" che Dio non doveva a loro parere dargli.

Ultimo colpo di coda di una chiesa politicizzata e una politica cattolicista, il rifiuto (prevedibile) della chiesa a concedere i funerali religiosi. E'un ultimo, estremo atto di violenza.

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Ultimo colpo di coda....il rifiuto (prevedibile) della chiesa a concedere i funerali religiosi.

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Il comunicato ufficiale del Vicariato di Roma:

In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti.

petronius.

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La misericordia rimane ad oggi solo una frase senza applicazione... tutto molto triste...

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Ho appena visto in vari TG la cronaca dei funerali di Welby; tutte le persone intervistate, anche alcune suore, erano schifate da questo divieto.

Mi sa che in questo caso don Camillo ha preso una grossa cantonata, che gli si sta ritorcendo contro.

petronius.

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[...]

Mi sa che in questo caso don Camillo ha preso una grossa cantonata, che gli si sta ritorcendo contro.

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Speriamo che tutta questa triste storia serva almeno a risvegliare qualche coscienza dal torpore mediatico.

Certo, è sicuramente un caso - e non voglio insinuare nulla - però è quantomeno emblematico che tutta la vicenda si sia conclusa a ridosso del Natale, "costringendo" il pastore tedesco a dire qualche altra sciocchezza nell'angelus, per spargere giusto un altro pò di benzina sul fuoco.

Mah! :(

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[...]

Mi sa che in questo caso don Camillo ha preso una grossa cantonata, che gli si sta ritorcendo contro.

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Speriamo che tutta questa triste storia serva almeno a risvegliare qualche coscienza dal torpore mediatico.

Certo, è sicuramente un caso - e non voglio insinuare nulla - però è quantomeno emblematico che tutta la vicenda si sia conclusa a ridosso del Natale, "costringendo" il pastore tedesco a dire qualche altra sciocchezza nell'angelus, per spargere giusto un altro pò di benzina sul fuoco.

Mah! :(

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Credo che un po' di rispetto verso il Santo Padre non guasterebbe...

In questo Stato ancora (e spero per sempre) l'eutanasia è vietata dalla Legge e tutti dovrebbero attenersi a ciò. In primis un Ministro della Repubblica Italiana di un partito che, non è la prima volta, cavalca e strumentalizza questi tristissimi casi umani.

Detto questo, a mio modo di vedere, i funerali in Chiesa erano senza ombra di dubbio da concedere.

Buon Natale a tutti.

Valerio

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Certo, è sicuramente un caso - e non voglio insinuare nulla - però è quantomeno emblematico che tutta la vicenda si sia conclusa a ridosso del Natale, "costringendo" il pastore tedesco a dire qualche altra sciocchezza nell'angelus, per spargere giusto un altro pò di benzina sul fuoco.

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Credo che un po' di rispetto verso il Santo Padre non guasterebbe...

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Finora questa discussione, che io per primo consideravo "a rischio", pur nella giusta indignazione per certi atteggiamenti, si è svolta sui binari della correttezza; vorrei invitare tutti a proseguire su questa strada.

petronius.

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Finora questa discussione, che io per primo consideravo "a rischio", pur nella giusta indignazione per certi atteggiamenti, si è svolta sui binari della correttezza; vorrei invitare tutti a proseguire su questa strada.

petronius.

182713[/snapback]

:blink: :blink: :blink:

Chi ha chiamato il Santo Padre in modo sprezzante "Don Camillo" o "Pastore Tedesco"??? Io???

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:blink:  :blink:  :blink:

Chi ha chiamato il Santo Padre in modo sprezzante "Don Camillo" o "Pastore Tedesco"??? Io???

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Don Camillo non è riferito al Papa, non da lui, almeno ufficialmente, è venuto il divieto ai funerali religiosi.

petronius.

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[...]

Finora questa discussione, che io per primo consideravo "a rischio", pur nella giusta indignazione per certi atteggiamenti, si è svolta sui binari della correttezza; vorrei invitare tutti a proseguire su questa strada.

petronius.

182713[/snapback]

Sacrosanto. Ritiro il mio appellativo sprezzante al Santo Padre. :)

Scusa lo scivolone... :( !

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:blink:  :blink:  :blink:

Chi ha chiamato il Santo Padre in modo sprezzante "Don Camillo" o "Pastore Tedesco"??? Io???

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Don Camillo non è riferito al Papa, non da lui, almeno ufficilamente, è venuto il divieto ai funerali religiosi.

petronius.

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Chiedo venia, in questo modo non è offensivo, è il suo nome!

E "Don" ricorda i buoni parroci degli oratori della nostra infanzia!

Ribadisco che secondo me i funerali religiosi erano da concedere e non farlo è stato uno scivolone abbastanza evidente.

Buon Natale a tutti

Valerio

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Sacrosanto. Ritiro il mio appellativo sprezzante al Santo Padre.  :)

Scusa lo scivolone... :( !

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Chiedo venia, in questo modo non è offensivo, è il suo nome!

E "Don" ricorda i buoni parroci degli oratori della nostra infanzia!

Buon Natale a tutti

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E buon Natale anche a voi :)

petronius.

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