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Riproduzione in oro del denario di Antonio e Cleopatra Editalia


cliff

Risposte migliori

Così viene annunciata questa nuova produzione:

"Per la prima volta Editalia e la Zecca dello Stato hanno riconiato una moneta romana antica, selezionata per la sua importanza e rarità, a partire da calchi diretti eseguiti sull’originale, grazie alla collaborazione con il Medagliere del Museo Nazionale Romano che la custodisce."

 

Antonio_Cleopatra_Editalia.jpg.1a11a62292f1d5246a8ee6c66431fa9f.jpg

 

Nuovi guai in arrivo nei prossimi anni temo....Ma una bella R di riproduzione no eh ???

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53 minuti fa, cliff dice:

Così viene annunciata questa nuova produzione:

"Per la prima volta Editalia e la Zecca dello Stato hanno riconiato una moneta romana antica, selezionata per la sua importanza e rarità, a partire da calchi diretti eseguiti sull’originale, grazie alla collaborazione con il Medagliere del Museo Nazionale Romano che la custodisce.

Nuovi guai in arrivo nei prossimi anni temo....Ma una bella R di riproduzione no eh ???

Ciao.

Le riproduzioni dovranno recare l'incisione di un simbolo (R o copy o equivalenti) che le renda immediatamente identificabili come riconi.

Altrimenti il Produttore e il venditore incorrono nella violazione degli artt. 178 e 179 del Codice Urbani.

M.

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4 hours ago, bizerba62 said:

Ciao.

Le riproduzioni dovranno recare l'incisione di un simbolo (R o copy o equivalenti) che le renda immediatamente identificabili come riconi.

Altrimenti il Produttore e il venditore incorrono nella violazione degli artt. 178 e 179 del Codice Urbani.

M.

Nella foto della pubblicità di R non se ne vedono... sarà sul bordo?

Speriamo... Non vorrei che con il fatto che questa moneta non esiste in oro si sentano a posto perché non più riproduzione ma moneta di fantasia.

Le 500 lire caravelle in oro avevano la R o altre scritte aggiunte?

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Mi piacerebbe proprio conoscere il genio numismatico, pardon, di “marketing, dietro tutte queste iniziative di ‘riconiazione’. 

Una volta la Libreria dello Stato offriva alcuni tra le piu’ pregevoli e ricercate pubblicazioni stamate in Italia. Dalla collaborazione ( fusione?)  con Editalia in poi si sono susseguite iniziative a dir poco discutibili che hanno dato adito a decine di proteste indignate, lettere di avvocato se non addirittura procedimenti giudiziari da parte di ignari sottoscrittori indotti a pagare prezzi eccessivi per opere per le quali non avrebbero speranza di recuperare il prezzo speso. 

Adesso addirittura viene proposta una riproduzione in oro di un denario romano d’argento. Una paccottiglia da gadget che non mancherà di finire in qualche asta tedesca ( dove pasa di tutto ) descritta come inedito e con stima a 4 zeri ( successo con la riproduzione di un raro fiorino da parte di una banca toscana che tra l’altro aveva - ben visibile - la famosa “C”).

D’altra parte invece il Poligrafico non da’ i fondi invece per stampare i bollettini che stanno catalogando le varie parti della collezione ex Reale - oggi purtroppo esistenti solo in formato digitale ( e pochissime copie per le istituzioni) - che invece sarebbero richiestissimi da collezionisti e studiosi in formato finalmente cartaceo. Il Poligrafico naturalmente ci farebbe ben meno soldi rispetto a questa paccottigliae cosi per la ragion di lucro viene sacrificata - inopinatamente - la ragion di cultura.. 

chi diceva ‘mala tempora currunt’ ..? :) 

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Supporter
5 ore fa, numa numa dice:

Mi piacerebbe proprio conoscere il genio numismatico, pardon, di “marketing, dietro tutte queste iniziative di ‘riconiazione’. 

Una volta la Libreria dello Stato offriva alcuni tra le piu’ pregevoli e ricercate pubblicazioni stamate in Italia. Dalla collaborazione ( fusione?)  con Editalia in poi si sono susseguite iniziative a dir poco discutibili che hanno dato adito a decine di proteste indignate, lettere di avvocato se non addirittura procedimenti giudiziari da parte di ignari sottoscrittori indotti a pagare prezzi eccessivi per opere per le quali non avrebbero speranza di recuperare il prezzo speso. 

Adesso addirittura viene proposta una riproduzione in oro di un denario romano d’argento. Una paccottiglia da gadget che non mancherà di finire in qualche asta tedesca ( dove pasa di tutto ) descritta come inedito e con stima a 4 zeri ( successo con la riproduzione di un raro fiorino da parte di una banca toscana che tra l’altro aveva - ben visibile - la famosa “C”).

D’altra parte invece il Poligrafico non da’ i fondi invece per stampare i bollettini che stanno catalogando le varie parti della collezione ex Reale - oggi purtroppo esistenti solo in formato digitale ( e pochissime copie per le istituzioni) - che invece sarebbero richiestissimi da collezionisti e studiosi in formato finalmente cartaceo. Il Poligrafico naturalmente ci farebbe ben meno soldi rispetto a questa paccottigliae cosi per la ragion di lucro viene sacrificata - inopinatamente - la ragion di cultura.. 

chi diceva ‘mala tempora currunt’ ..? :) 

... sed peiora parantur.

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e se ne battono qualche copia in argento, sapremo riconoscerle ? chi ci assicura che " fuori orario" non esca qualche esemplare?

Modificato da dux-sab
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Il Thursday, June 14, 2018 alle 17:49, cliff dice:

Così viene annunciata questa nuova produzione:

"Per la prima volta Editalia e la Zecca dello Stato hanno riconiato una moneta romana antica, selezionata per la sua importanza e rarità, a partire da calchi diretti eseguiti sull’originale, grazie alla collaborazione con il Medagliere del Museo Nazionale Romano chela custodice".

Mi sorprende che il MNR non verifichi che la riconiazione di queste monete avvenga nel rispetto delle normative vigenti.

Come N.I.A. ci riserviamo di presentare un esposto all'Autorità Giudiziaria ove tali riconiazioni non dovessero recare le punzonature previste dagli articoli del Codice Urbani sopra richiamati, che servono ad identificarle immediatamente come riproduzioni.

Saluti.

Michele

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3 ore fa, numa numa dice:

Se non recano alcuna dicitura o sigla che le identifichi chiaramente come copie un esposto all’autorita’ giudiziaria, quantomeno come richiamo,  sarebbe doveroso. 

:good:

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Invece di investire in creatività, nella produzione di qualcosa di nuovo, eccellente e, pur se non necessario, desiderabile per bellezza, ingegno o studio molte aziende preferiscono riproporre ciò che è gia stato fatto. Copie, riproduzioni, riedizioni e milioni di euro in pubblicità per convincerci che non possiamo farne a meno. Per produrre capolavori ci vuole tempo, impegno e genio; sarebbe bello che ricominciassimo nel nostro agire (come aziende, come nazione) a mirare al massimo risultato non solo in termini economici.

Cosa fare? Diffondere questo modo di pensare lasciando che i magazzini si riempiano di “irrinunciabili” capolavori.

Opinione personale, naturalmente.

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È cambiato l'approccio alla cultura.

Prima il dio denaro poi il resto..

Questo è avvilente, ma purtroppo è una realtà che continua ad imperversare.

Basta vedere l'arte che direzione sta prendendo..

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Una grande schifezza! Non mi sembra il modo migliore per diffondere la cultura numismatica e mi fa senso pensare che un museo della levatura di MNR si presti a permettere di fare accurati calchi di una propria moneta per creare un pseudomoneta a scopo unicamente di lucro (e chi ci guadagna veramente ?) e magari rende poco accessibile il proprio medagliere agli studiosi.

Se proprio uno ci teneva ad avere in mano un esempio dei ritratti d'epoca di M. Antonio e Cleopatra, poteva cercare di acquistare sul mercato un autentico denario, anche se i prezzi non sono affatto abbordabili. A tale proposito non so più nulla di un grande ripostiglio di tali denari che sarebbe stato trovato vicino Alessandria e credo in mano dello stato egiziano.

Al limite, per fare una riproduzione, si poteva creare una bella medaglia (in argento e anche, perché no, in oro) in cui reinterpretare tali ritratti e in modo da non confondere con le monete originali. Si premiava un nostro bravo artista e si vende una semplice medaglia artistica, senza complicazioni anche legali....

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3 ore fa, acraf dice:

Se proprio uno ci teneva ad avere in mano un esempio dei ritratti d'epoca di M. Antonio e Cleopatra, poteva cercare di acquistare sul mercato un autentico denario, anche se i prezzi non sono affatto abbordabili

Nemmeno quelli di Editalia :D Possibile che un originale costi meno...

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Il 14/6/2018 alle 17:49, cliff dice:

Così viene annunciata questa nuova produzione:

"Per la prima volta Editalia e la Zecca dello Stato hanno riconiato una moneta romana antica, selezionata per la sua importanza e rarità, a partire da calchi diretti eseguiti sull’originale, grazie alla collaborazione con il Medagliere del Museo Nazionale Romano che la custodisce."

 

Antonio_Cleopatra_Editalia.jpg.1a11a62292f1d5246a8ee6c66431fa9f.jpg

 

Ciao.

Potresti postare il link diretto all'iniziativa? (Non riesco a trovarlo.....).

Saluti.

M.

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A me più che la moneta, che è quello che è...fa pensare il messaggio “dell investimento”.....

sicuramente il numismatico difficilmente ci casca .... L ignaro invece....

skuby

Modificato da skubydu
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22 minuti fa, skubydu dice:

A me più che sulla moneta, che è quello che è...fa pensare il messaggio “dell investimento”.....

sicuramente il numismatico difficilmente ci casca .... L ignaro invece....

skuby

Ciao.

Ormai il messaggio "dell'investimento" non viene più ribadito esplicitamente.

Che si possa anche percepirlo "fra le righe" è un altro discorso, ma comunque non se ne fa più parola.

Ora, mi sembra strano che queste annunciate riconiazioni in oro manchiamo della scritta "copia" e del punzone con il titolo del metallo (entrambe sono caratteristiche richieste dalla legge), dal momento che le altre riproduzioni monetali che questa azienda ha messo sul mercato, le riportano.

Il discorso va approfondito alla luce delle caratteristiche che avranno, una volta poste sul mercato, le annunciate riconiazioni di monete classiche.

Sul fatto poi che ci sia ancora delle gente che si butta su questi prodotti pensando che siano degli investimenti, non possiamo farci nulla, se il messaggio veicolato dall'azienda non millanta futuri rendimenti e se i prodotti (riconiazioni di monete) rispondono ai requisiti stabiliti dalla legge.

Il resto, purtroppo, (o per fortuna, dipende dai punti di vista) rientra nel "libero arbitrio" e nel "mercato"

M.

Modificato da bizerba62
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3 minuti fa, skubydu dice:

È comunque materiale pericoloso per chi di numismatica ne capisce poco....

skuby

Già. Però è anche vero che chi di numismatica non ci capisce nulla non dovrebbe acquistare questi prodotti, pensando che siano degli investimenti.

Acquisteresti le riproduzioni di vasi cinesi a tiratura limitata e realizzate da insigni artisti con ceramiche impreziosite da lavorazioni a "foglia d'oro", solo perchè vengono presentate come "pezzi unici"?

(Ipotizzo, ovviamente, che Tu non sia un esperto di manufatti ceramici.....?).

M.

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