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Talleri Sloveni


Dinaro

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:ph34r: Vediamo se qualcuno può fornirmi qualche risposta in merito alla seguente questione...

Qualche tempo fa, dopo varie pressioni da parte mia, un mio collega di lavoro è riuscito a trovarmi la banconota da 10000 talleri sloveni. A parte il fatto che si dice sia un taglio non comune, tanto che in Italia è quasi irreperibile negli uffici di cambio e nelle banche. Ma quello che a me risulta un po' strano è come sia possibile che il taglio più elevato tra le banconote slovene sia pari, come controvalore, a soli 42,5 Euro. Perché la Banca Centrale Slovena non ha emesso una banconota dal valore più alto, per esempio da 20000 talleri? Ho pensato anche ad una congettura, che però mi sembra poco attendibile: a metà degli anni Novanta il valore (in lire) di un tallero era circa il doppio di quello attuale. Lentamente la moneta si è svalutata e le autorità monetarie slovene hanno forse creduto opportuno che anche il taglio più alto con un valore così basso sarebbe stato conveniente per l'economia locale. Parimenti, però, mi sorgono delle perplessità sulla permanenza in circolazione delle banconote da 10, 20, 50 e 100 talleri, che rapportate all'euro avrebbero all'incirca, rispettivamente, i seguenti controvalori: 4 Eurocent, 8 Eurocent, 20 Eurocent, 40 Eurocent.

Una situazione simile è quella che sussite in Estonia dove, accanto alle 500 Corone (dal Controvalore pari a circa 35 Euro) vi sono i tagli da 1, 2 e 5 Corone. E' possibile avere informazioni in proposito? Grazie.

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La Slovenia entrerà nell'Euro il 1° gennaio 2007 :D che convenienza ha a stampare biglietti di taglio maggiore? :P

In merito alla tua questione, fai un discorso economicamente non corretto. Non puoi paragonare il costo della vita sloveno a quello dell'Eurozona, per esempio.

Sono grandezze non omogenee.

E' un po' come la favola propinataci che la maggior parte della popolazione africana (o del Terzo Mondo in genere) vive con meno di 1 dollaro al giorno. E' un'affermazione non corretta.

In alcuni paesi la moneta non viene utilizzata come mezzo di pagamento: esiste il baratto o i mezzi per sopravvivere vengono procurati in modo diverso (invece che acquistati verso il pagamento in moneta), per esempio con la caccia, la pesca o la costruzione in proprio di attrezzi, case, ecc. a costo zero.

PS: anche l'Estonia sta per entrare in Eurozona ;)

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E' solo forse una questione psicologica. Tenere in circolazione banconote da 10 tollar è forse stato un metodo per ispirare fiducia alla gente nel valore della moneta.

La moneta di carta dà l'idea di maggior valore rispetto alla corrispondente moneta di metallo.

In Slovenia il costo della vita è minore che in Italia per quello autoprodotto. Per quello d'importazione conviene agli sloveni venire in Italia a comprarlo perchè costa meno.

Giovedì 21 dicembre sono stato in "pellegrinaggio" a Nova Gorica ad un santuario di "San palanca". Uno sloveno che era in fila con me mi ha chiesto quale è il reale valore dell'euro rispetto alla lira defunta e gli ho risposto 1 euro = 1000 lire.

Il suo timore è infatti che si ripeta in Slovenia quello che è capitato in tutti i paesi dell'euro, Italia per prima!

Debbo però dire che in Italia l'inflazione forse l'abbiamo creata tutti noi anche con piccoli gesti quotidiani.

Esempio: una volta la mancia era di mille o due mila lire, al massimo di cinque mila lire.

Oggi dare un euro o due di mancia ti sembra di essere un poveraccio.

Ecco allora la mancia da cinque euro di carta: inflazione in base alla mancia con percentuali che variano dal 1000 al 500 o al 200% a seconda della base di partenza.

Per gli sloveni penso sarà traumatico il non poter usare banconote di carta di importo basso!

In Slovenia poi l'inflazione in fondo non è stata eccessiva in quindici anni.

Nel 1991 1 tollar valeva 25 lire, oggi in base al cambio fisso lira/euro un tollar vale 8,08 lire. Rispetto agli altri paesi della fu Jugoslavia non è male.

La banconota da 10000 tollar forse è stata per gli sloveni un grosso taglio simile ai 500.000 lire nostri.

Quando sono andato in Slovenia ho visto in giro come massimo taglio (salvo qualche banconota da 5000 talleri) solo la banconota da 1000 tollar pari a 4,17 euro con la faccia da "cane bastonato" del loro massimo poeta France Preseren che forse soffriva per dover sostenere quasi tutta l'economia monetaria della Slovenia!

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:ph34r: Cosa??? Non posso credere che per un medio pagamento gli Sloveni utilizzino la banconota da 1000 talleri. E se uno di loro si compra il cellulare quante banconote da 1000 talleri deve usare? Ed un anziano, quando va a ritirare la pensione come fa? Comunque, Bifolco, ti ringrazio per la tua disponibilità e le tue notizie. Mi ha incuriosito quell'episodio che ti è accaduto al santuario di San Palanca (che tra l'altro, ironia della sorte, in Veneto, la mia regione, sta ad indicare una moneta di basso valore, solitamente da 10 centesimi o 10 lire) dove ti hanno chiesto il valore della lire rispetto all'euro: speriamo che ora gli Sloveni non malediscano quell'Europa a cui hanno tanto ambito, per ciò che l'Euro si rivelerà essere nel loro Paese, ovvero una tremenda mazzata, più di quanto forse è successo agli Italiani.

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San Palanca: uso questo termine generico per indicare genericamente i soldini che servono per rendere meno spregevole questa "valle di lacrime".

Riguardo ai pagamenti nell'ex Jugoslavia imperversava come valuta corrente a suo tempo (ante 2002) il marco ed ora l'euro.

Anni fa sono stato dalle parti di Abbazia con un amico installatore di paraboliche per installarne un paio ed ho visto che lo pagavano in marchi e non in dinari croati.

Per i grossi pagamenti hanno sempre usato il marco e poi l'euro.

Nel 1992 ero in vacanza in Croazia quando il dinaro croato valeva ancora 4 lire italiane. Girando a dritta e a manca per il paese ho cambiato, mi pare, 500 marchi ottenendo in cambio 185000 dinari croati. Quasi tutti in biglietti da 500 e 1000 dinari, uno o due da 5000 (che allora era il massimo taglio in circolazione) oltre ad una marea di biglietti da 100 e tagli inferiori. Una borsa di plastica piena zeppa di soldi quale non ho mai più visto!.

Con una buona parte ho pagato parzialmente il conto dell'albergo dove eravamo alloggiati. L'impiegato mi domandò se avevo ripulito tutto il paese della liquidità in dinari! I croati avevano poca fiducia nella loro moneta e cercavano di averne meno possibile in tasca e cercavano di sbarazzarsene il più velocemente possibile perchè perdeva valore ogni giorno che passava.

In quell'epoca il dinaro serviva solo per le piccole spese correnti.

Io penso che in Slovenia i grossi pagamenti li abbiano sempre fatti con assegni, in valuta straniera e al massimo per le transazioni correnti abbiano usato la banconota da 5000 talleri per importi alquanto elevati tipo il pagamento delle pensioni.

Quando mi rigiro fra le mani un biglietto da 100000 dinari croati che è stato il massimo taglio emesso prima del cambio della moneta (ahimè fuori corso) che prima di "esalare l'utimo respiro" valeva circa 18 mila lire italiane mi strugge il cuore pensando che sui banchetti lo trovi in fior di stampa anche a soli 50 centesimi: sic tansit gloria mundi!

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in Slovenia ci sono stato nel 2004, di passaggio prima di andare in Ungheria

le banconote più piccole (10 e 20 talleri) circolavano ancora ma ormai erano state sostituite dalle monete.

diverso il discorso della banconota da 50 talleri: circolava eccome, e ci ho messo un po' per trovare la moneta da 50 talleri....

riguardo la questione delle banconote da 10000 talleri, posso dire che nel giorno e mezzo che ho passato in Slovenia ne ho viste diverse passare di mano e più di un commerciante che ne aveva diverse in cassa: penso che circolassero, eccome!ù

mi è solo dispiaciuto non essermi potuto portare a casa i due tagli più alti, da 5000 e 10000: le banconote slovene erano davvero belle e colorate, ma "investire" 60 euro in talleri mi è sembrato un po' azzardato :(

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Biglietti da 5000 e 10000 talleri?

Vai tranquillo: quando i talleri saranno prescritti, aspetteremo dieci anni, ce ne saranno per tutti.

Vedi la fine dei tagli da 50000 e 100000 dinari croati che se ne vuoi uno per tipo posso anche regalarteli, tanto li trovi a prezzi da carta staccia ma in FDS.

Chi non ci dice che gli sloveni faranno quello che hanno fatto i croati per ragranellare qualche euro in più per le casse dello stato?

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bè, i 50000 e 100000 dinari croati quando furono prescritti valevano molto meno dei 5000 e 10000 talleri... :o:

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Ritengo anch'io che non si possa dire la stessa cosa dei dinari croati, nel caso dei talleri sloveni.

Nel momento in cui pochi giorni fà è entrato l'euro, la banconota da 10000 talleri al cambio valeva circa 42,5 €.......e tale convertibilità rimarrà ancora per alcuni anni a venire. Sarebbe come voler trovare le 50000 lire Bernini e le 100000 Caravaggio in FDS tra qualche anno a 0,50 €......improponibile.

Diverso il discorso per i dinari croati, quando uscirono di corso erano già carta straccia o quasi.

Ciao Leo

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Giovedì 21 dicembre sono stato in "pellegrinaggio" a Nova Gorica ad un santuario di "San palanca". Uno sloveno che era in fila con me mi ha chiesto quale è il reale valore dell'euro rispetto alla lira  defunta e gli ho risposto 1 euro = 1000 lire.

Il suo timore è infatti che si ripeta in Slovenia quello che è capitato in tutti i paesi dell'euro, Italia per prima!

Debbo però dire che in Italia l'inflazione forse l'abbiamo creata tutti noi anche con piccoli gesti quotidiani.

Quella di motivi più o meno psicologici è una giustificazione alquanto improponibile per motivare il rincaro dei prezzi da lira ad euro. ;)

Diciamo piuttosto che che 1936 lire sono state un prezzo troppo alto fatto pagare agli italiani per l'ingresso nell'euro.

Altri paesi, ad esempio l'Irlanda, ma in parte anche la Francia, che sono entrati con cambi molto più realistici, non hanno avuto i nostri problemi se non in misura assai minore. :unsure:

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Io darei la responsabilità soprattutto a una certe classe di commercianti e detenitori di attività in genere.....ricordo che in quel periodo ho lavorato nel fine settimana come camerire in un ristorante....quello che costava 7000 lire (3,61€) nel giro di qualche mese passo a 5€, e così via.......il proprietario diceva che in questo modo si evitava lo "scomodo" di dare in resto gli spiccioli... <_< .

Per la cronaca il mio stipendio rimase invariato <_< .

Di fronte a questo la maggior parte delle cause sono secondarie.

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In effetti non ho capito la storia dei cambi realistici, la Lira nel 1992 si era paurosamente svalutata nei confronti delle maggiori valute europee, quando è subentrato l'euro il rapporto di scambio con marchi tedeschi, franchi francesi e così via è rimasto identico, come sarebbe stato quindi possibile decidere di far valere il rapporto 1€ =1500 Lire? :blink:

(a meno di variare proporzionalmente il cambio anche di tutto il resto delle monete UE, ma mi sa tanto di fantascienza)

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Senza tediare troppo con discorsi macroeconomici, diciamo che, dopo la fine della convertibilità del dollaro in oro nel 1971, le monete hanno cominciato ad oscillare secondo criteri in parte irrazionali, legati alle speculazioni di grandi gruppi finanziari. In particolare la lira, nel triennio 1992-1995, è stata particolarmente presa di mira, abbassandola ad un livello che non era consono a quello della produzione italiana, che era pur sempre la settima economia mondiale.

Riprendendo l'esempio di Leo1083, perchè, introdotto l'euro, una cosa che a Mentone costava 5€, a Ventimiglia doveva continuare a costare 3,61€? :blink: Siamo un mercato unico, tendenzialmente i prezzi devono omogeneizzarsi almeno nella core area dell'UE (Italia, Francia e Germania).

Immaginiamo, Leo1083, che in Italia ci fosse un solo grande negozio e un solo grande cliente. Io, grandnegoziante, non posso alzare i prezzi a mio piacimento, perchè il grandcliente ha cmq una disponibilità limitata di denaro da spendere.

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Quella di motivi più o meno psicologici è una giustificazione alquanto improponibile per motivare il rincaro dei prezzi da lira ad euro. ;)

Diciamo piuttosto che che 1936 lire sono state un prezzo troppo alto fatto pagare agli italiani per l'ingresso nell'euro.

Altri paesi, ad esempio l'Irlanda, ma in parte anche la Francia, che sono entrati con cambi molto più realistici, non hanno avuto i nostri problemi se non in misura assai minore. :unsure:

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Invece è quella l'unica spiegazione possibile, sia perchè il cambio non è stato inventato di sanapianta ma era quello fra ECU e valute nazionali, sia perchè è entrato in vigore nel '99, non nel 2002: se fosse stata solo questione di cambio ufficiale sbagliato gli eventuali aumenti ci sarebbero stati già dal '99.

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Art, ascoltami a me, è così, sono banali considerazioni di macroeconomia. il cambio fra l'ECU e le valute nazionali era soggetto, entro certi limiti s'intende, alla speculazione finanziaria che ciclicamente si abbatteva su certe valute emesse da Stati considerati meno affidabili di altri. E la lira dal 1992 al 1999 è stata svalutata molto oltre quello che era la reale forza dell'economia italiana.

Ragiona per paradosso: metti che il cambio fosse stato posto a 5000 lire. Pensi che i prezzi bassissimi che ne sarebbero risultati sarebbero sfuggiti ad una paurosa ondata inflattiva?

Ti ripeto, un mercato unico (instaurato solo col passaggio definitivo all'euro, perchè nel 1999 c'erano sempre di mezzo le spese di cambio) presuppone dei prezzi uniformi sul territorio. Essendo stato il numero 1936 un divisore troppo alto, i prezzi che ne erano risultati erano troppo bassi.

La soluzione sarebbe stata cambiare non in base al tasso di cambio finanziario, ma in base al potere d'acquisto delle vecchie monete. Ma ammetto che ci sarebbe voluta una spinta politica fortissima per operare una scelta così forte, e, in fin dei conti, del senno di poi è pieno il mondo.

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E la lira dal 1992 al 1999 è stata svalutata molto oltre quello che era la reale forza dell'economia italiana.

La Lira non si è svalutata dal 1992 al 1999, ma tutta in un colpo tra il 1992 e il 1993. Che ciò fosse oltre la reale forza economica dell'Italia posso concordare, ma ormai la frittata era fatta (e cmq l'economia italiana degli anni 90 ha sfruttato alla grande questa svalutazione, esportando a più non posso). Quando, verso la fine degli anni 90, sono stati decisi i tassi di cambio, era praticamente impossibile poterne imporre uno più vantaggioso per l'Italia.

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Direi dal 1992 fino al 1995. In effetti anch'io concordo che ben difficilmente si poteva toccare politicamente quel tasso di cambio e che oramai la frittata era fatta, ma ciò non toglie che è colpa di quella frittata se poi ci sono stati i rincari, non di altro. ;)

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:ph34r: Ehi ragazzi, forse si sta un po’ divagando dall’argomento principale che io avevo introdotto qualche tempo fa, e cioè la circolazione in Slovenia di banconote di piccolo taglio dell’ormai ex-valuta nazionale, il tallero. Piuttosto si potrebbe argomentare sugli effetti che la nuova moneta sta avendo tra la popolazione di questo piccolo paese. Magari se qualcuno è venuto a conoscenza di notizie circa le reazioni degli sloveni all’arrivo dell’euro potrebbe aggiungerle nel forum e si potrebbe commentarle. Che ve ne pare?

P.S.: Per coloro che hanno parlato del dinaro croato (che nel ’94 è stato sostituito dalla kuna), hanno qualche notizia su quanto i croati considerino la loro moneta e se per loro è meglio l’euro?

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Per coloro che hanno parlato del dinaro croato (che nel ’94 è stato sostituito dalla kuna), hanno qualche notizia su quanto i croati considerino la loro moneta e se per loro è meglio l’euro?

Tre anni fa a Otocac, paese natale di Jure Francetic capo della "Legione nera" del primo stato indipendente croato, un albergatore mi disse:

"Noi abbiamo la nostra moneta, la kuna e voi avete una valuta, l'euro, che usano correntemente anche i serbi e i cossovari...".

Per loro serbi e cossovari sono ...meglio non dirlo esplicitamente.

Prima o poi i croati entreranno forse nell'area dell'euro in modo tiepido, forse più per necessità che per loro desiderio.

Sono tutti ultranazionalisti: Ante Pavelic, Jure Francetic e in genere i capi del movimento ustacia sono per loro quasi dei santi. La loro kuna è un simbolo di orgoglio nazionale come quello di essere cattolici, apostolici, romani.

Per chi non lo sa il nome kuna vuol dire martora, animale mustelide da pelliccia.

Nello stemma della Slavonia c'è questo animaletto raffigurato nel medioevo sulle monete dei re di Slavonia, dette appunto Kune.

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La loro kuna è un simbolo di orgoglio nazionale come quello di essere cattolici, apostolici, romani.

Per chi non lo sa il nome kuna vuol dire martora, animale mustelide da pelliccia.

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nel medioevo le pellicce di martora erano usate come merce di scambio.... il nome è rimasto per indicare la moneta, una volta passati al "metallo".

....discorso simile a quello degli inglesi, che non sono voluti passare all'euro per non perdere la sterlina, uno dei "simboli" nazionali

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