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Akragas


danielealberti

Risposte migliori

Visto che ormai sono lanciato vi propongo questo tetradramma di Akragas risalente al 470-420 a.C., peso 17,4 gr acquistato presso una casa d'aste al convegno di Veronafil ( completo di certificati ecc.) , Il "pollo" non è il massimo ma il granchietto è veramente ben conservato.

lele

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...non ho capito da dove ti sei lanciato... :D comunque la moneta é veramente bella, anche se il dritto non é il massimo, il granchio dice la sua...

ho notato che le quotazioni salgono vertiginosamente quando la qualità é appena migliore di questa che hai postato...

Marco

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Ebbi la fortuna di tenere in mano pure questa a Verona: per quanto l'aquila non sia eccezionale, ma pur sempre degna di nota, il granchio è quasi perfettamente conservato.

Complimenti anche per questa lele! :)

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Caro Lele il rovescio è nettamente migliore del dritto :) . Comunque hai fatto bene ad acquistare la moneta :D perchè, come giustamente detto da Marco, esemplari di questo tipo quando si trovano in uno stato di conservazione migliore arrivano a cifre da capogiro. :(

Aggiungo alcune notizie storiche. Come Himera, anche Akragas dopo la caduta della tirannide, entrò nell'area economica siracusana, come dimostra l'adozione del tetradrammo, che conserva i tipi tradizionali dell'aquila e del granchio, fino a quando (non prima del 413 a.C., data della vittoria di Siracusa su Atene) venne introdotta anche qui la quadriga di tipo siracusano (presente anche sull'emissione eccezionale di decadrammi, probabilmente collegata alla vittoria olimpica di Exainetos nel 412 a.C.). Poco dopo, nel 406 a.C., anche Agrigento venne distrutta dai Cartaginesi.

Nei tetradramma del primo periodo è costante l'uso del conio d'incudine per la figura dell'aquila in riposo, e del conio di martello, generalmente molto incavato, per la figura del granchio e da ciò deriva l'assai più grande numero di codesti conii di martello in relazione con quelli dell'aquila, i quali dovevano avere, naturalmente, una durata assai più lunga. Nel moento in cui cominciano ad apparire, senza anelli di concatenzazione chiaramente riconoscibili, artisti innovatori e creatori del nuovo tipo dell'aquila o delle aquile che dilaniano la lepre, codesta stupenda composizione la vediamo in un primo momento destinata al conio d'incudine, forse per rispetto alla tradizione dell'officina che aveva sempre usato tale conio per la figura dell'aquila in riposo. E' noto che il Maestro Skylla rimane fedele a questa tecnica, incidendo sul conio di martello, sotto il granchio tradizionale, la prevalente e maginifica figura del mostro marino e si deve a questo ardimento dell'artista se un conio di così difficile incisione per la diversità dei piani, subì lesioni tali, da renderlo inservibile, ed assai presto se dobbiamo giudicare dall'estrema rarità degli esemplari derivanti da tale conio.

Nel periodo di influenza siracusana, nell'officina monetaria di Akragas con la quadriga penetra il princio tecnico tradizionale dell'officina siracusana, le aquile cedono il posto al nuovo tipo, passando al conio di martello nei tetradrammi di incisori anonimi e in quelli firmati da MYP e da altri.

Mi auguro caro Daniele e cari amici di aver fatto cosa gradita :)

Giacomo

Modificato da ggugliandolo
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Complimenti,è davvero una bellissima moneta!

Il granchio sul rovescio sembra quasi pronto a pizzicarti le dita con le chele tanto è bello e realistico. :o

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Visto che ormai sono lanciato vi propongo questo tetradramma di Akragas risalente al 470-420 a.C., peso 17,4 gr acquistato presso una casa d'aste al convegno di Veronafil ( completo di certificati  ecc.) , Il "pollo" non è il massimo ma il granchietto è veramente ben conservato.

lele

184561[/snapback]

Complimenti Daniele, è davvero fantastica! Te lo dice un agrigentino doc che impazzisce per le monete greche di Akragas. O meglio per le foto delle monete! :D

Chissà quanto l'avrai pagata... :huh:

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meno di quel che pensassi ilchi23, è un invenduto di un asta che ho acquistato a Verona con il 20% di ribasso rispetto alla stima, alla fine ho anche fatto la scena madre davanti al venditore , inginocchiato con tanto di lamonetiani che mi facevano da coro, una scena plateale e come effetto un ulteriore ribasso del prezzo.

lele

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