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IGNORED

SELINUNTE falso_prossima asta KUNKER


Risposte migliori

Concedo il bis.

Nella prossima asta KUNKER di ottobre vi è un'altra siciliana falsa: un tetradramma di Selinunte: https://www.sixbid.com/browse.html?auction=5146&category=161022&lot=4302965

In questo caso, i rilievi approssimativi e non frutto della consunzione (reale) della moneta, i dettagli mancanti, l'etnico evanescente e pure la patina farlocca rendono la moneta sin da una prima occhiata più che sospetta.

Ovviamente sono sempre ben accette altre ed eventualmente diverse opinioni.

Saluti

Odisseo

 

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Auguro un Buon Ferragosto a chi ama le monete della antica Sicilia e della Magna Grecia, allegando nel frattempo un esemplare autentico per confronti, proveniente dalle raccolte di due dei più grandi collezionisti di monete classiche del secolo scorso (Lockett e Moretti); esemplare di elevata conservazione e di fascino grandissimo, si dovrebbe trattare degli stessi conii dell'esemplare Kunker, ossia Schwabacher 9.

 

Ex Numismatica Ars Classica 84/576 e 13/407, nonché Ex Glendining Lockett I, 747:

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Qualcuno l’ha segnalata a quei farlocchi di Kuenker, ormai trasformatisi in veri industriali delle aste dove pero’ passa di tutto, e molto ciarpame spesso e volentieri? 

I pedigree da sempre importanti cominceranno ad essere quasi imprescindibili per le classiche soprattutto di un certo peso ...

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Si #numa numa ....staremo a vedere........

Quanto al pedigree, vero è che in ogni caso è sempre la moneta a parlare con la sua qualità.

Io stesso sono un amante dei pedigree ma sempre accompagnati ad una qualità adeguata. 

Come si è detto più volte, si comprano monete e non "cartellini" fine a se stessi. Poi è vero che se il pezzo c'è (per qualità stile etc...) ed è anche accompagnato da una provenienza di un certo spessore, allora è chiaro che il prezzo varia sensibilmente.....

Odisseo

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Il 22/8/2018 alle 10:13, odisseo dice:

Si #numa numa ....staremo a vedere........

Quanto al pedigree, vero è che in ogni caso è sempre la moneta a parlare con la sua qualità.

Io stesso sono un amante dei pedigree ma sempre accompagnati ad una qualità adeguata. 

Come si è detto più volte, si comprano monete e non "cartellini" fine a se stessi. Poi è vero che se il pezzo c'è (per qualità stile etc...) ed è anche accompagnato da una provenienza di un certo spessore, allora è chiaro che il prezzo varia sensibilmente.....

Odisseo

Concordo

basta vedere quanto ha realizzata all’ultima asta Nac di greche una dracma di Akragas , una semplice dracma che pero’ era un tipo rarissimo ( credo 8-10 es conosciuti) di qualita’ e patina straordinaria e in piu’ con ottima peovenienza. Quando ci sono tutti questi elementi il prezxo ( purtroppo) diviene una variabile totalmente secondaria. 

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4 ore fa, numa numa dice:

Concordo

basta vedere quanto ha realizzata all’ultima asta Nac di greche una dracma di Akragas , una semplice dracma che pero’ era un tipo rarissimo ( credo 8-10 es conosciuti) di qualita’ e patina straordinaria e in piu’ con ottima peovenienza. Quando ci sono tutti questi elementi il prezxo ( purtroppo) diviene una variabile totalmente secondaria. 

Diciamo comunque che il pedigree non deve essere la condizione unica per L acquisto, e non sempre ne può essere la prova certa di autenticità. I falsi giravano da sempre. Monete con pedigree Sono comunque un buon punto di partenza e sono comunque state già selezionate, valutate, poi certo, dipende sempre dalla provenienza...

E comunque... vanno valutate sempre tutte con attenzione.

skuby

 

 

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4 ore fa, eracle62 dice:

Si, solo che oggi è impressionante quanti ce ne siano...

Si parla più di falsi oramai nelle antiche..un'invasione del mercato su tutti i fronti..

Si, è sicuramente un problema, ma già il parlarne vuol dire che sono stati individuati, ed almeno per me, è sicuramente indice dì soddisfazione, ed è sicuramente motivo di costanti approfondimenti.

il buon collezionista è anche colui che sa scegliere, certo, il farsi le ossa vuole anche dire prendere un po’ di fregature... ma a volte servono..

skuby

Modificato da skubydu
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8 ore fa, eracle62 dice:

Si, solo che oggi è impressionante quanti ce ne siano...

Si parla più di falsi oramai nelle antiche..un'invasione del mercato su tutti i fronti..

Pensa caro Eracle che parlavo di un’invasione di falsi  gia’ anni e anni fa e mi veniva dato del visionario e allarmista  :) 

Modificato da numa numa
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Supporter
9 ore fa, numa numa dice:

Pensa caro Eracle che parlavo di un’invasione di falsi  gia’ anni e anni fa e mi veniva dato del visionario e allarmista  :) 

Mi associo a quanto afferma numa numa.

La mia firma con la locuzione di Giovenale adottata già agli inizi della mia frequentazione del forum e integrata dalla traduzione in inglese prima e tedesca poi è sintomatica. Anzi, dovrei aggiungere la traduzione in cinese!

Ai tempi avevo anche documentato monete di Alessandro Magno acquistate in conservazione BB da un’asta e rimesse successivamente in gioco come SPL sia in altre aste sia da privati, dopo trattamenti da ‘beauty farm’. Inoltre alcuni esemplari rimasti invenduti apparivano in seguito nelle stesse aste ‘tonificati’ da pennellate di patina, ma anche qui lo scetticismo imperava, dicendo che dipendeva dalla luce, dall’esposizione, dall’angolazione e bla bla bla in quanto la moneta era tale e quale a prima.

 

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1 ora fa, apollonia dice:

Mi associo a quanto afferma numa numa.

La mia firma con la locuzione di Giovenale adottata già agli inizi della mia frequentazione del forum e integrata dalla traduzione in inglese prima e tedesca poi è sintomatica. Anzi, dovrei aggiungere la traduzione in cinese!

Ai tempi avevo anche documentato monete di Alessandro Magno acquistate in conservazione BB da un’asta e rimesse successivamente in gioco come SPL sia in altre aste sia da privati, dopo trattamenti da ‘beauty farm’. Inoltre alcuni esemplari rimasti invenduti apparivano in seguito nelle stesse aste ‘tonificati’ da pennellate di patina, ma anche qui lo scetticismo imperava, dicendo che dipendeva dalla luce, dall’esposizione, dall’angolazione e bla bla bla in quanto la moneta era tale e quale a prima.

 

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Con tutto il garbo che ti spetta e che meriti:

sono io che leggo male la firma o lo scritto è Quis custodiet ipsEs custodes ?

Scusami ancora.

Polmarco

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Supporter

@Polemarco

Nessuna scusa, anzi! Se è giusto mi dài modo di confermare, se è sbagliato mi dài modo di correggere.

Come vedi dall’ingrandimento, la lettera e, con quella specie di ricciolone in testa, ha una forma ben diversa dalla o. Anche la finale ‘es’ di custodes è ben distinta dalla finale ‘os’ di ipsos.

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4 ore fa, apollonia dice:

@Polemarco

Nessuna scusa, anzi! Se è giusto mi dài modo di confermare, se è sbagliato mi dài modo di correggere.

Come vedi dall’ingrandimento, la lettera e, con quella specie di ricciolone in testa, ha una forma ben diversa dalla o. Anche la finale ‘es’ di custodes è ben distinta dalla finale ‘os’ di ipsos.

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Dovrebbe essere "ipsOs"  (accusativo plurale della seconda e non della terza);

"custodiet" dovrebbe essere futuro (ai fini della traduzione in altre lingue).

Il passo è di Giovenale ( Satire, VI, 31-32) e il problema non sono i custodi quanto la "disinvolta" moglie: "Pone seram, cohibe, sed quis custodiet ipsos custodes ? Cauta est ab illis incipit uxor" .

Tento la traduzione: "è ormai il vespro , chiudi la porta, ma chi sorveglierà i custodi ? L 'astuta moglie [per uscire di casa e fare i propri comodi] inizierà a insidiare proprio quelli".

E' solo una opinione.

Polemarco

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Supporter

Allora non mi sono spiegato. Nella mia firma, quello che tu leggi ‘ipses’ è di fatto ‘ipsos’. Una prova è che nel tipo di carattere usato, la ‘es’ finale è quella che vedi in ‘custodes’, ben diversa dalle ultime due lettere di ‘ipsos’. Infatti la ‘o’ è un cerchietto, come vedi al centro di ‘custodiet’, che seguita dalla ‘s’ assume la forma che vedi in ‘ipsos’: può dare l’impressione di una ‘e’, ma in effetti è una ‘o’. La forma della ‘e’ è quella della penultima lettera di ‘custodes’.

Quindi la locuzione latina tratta dalla VI Satira di Giovenale è ‘Quis custodiet ipsos custodes?’, che nel font usato assume la forma che si vede nella firma.

La frase proverbiale «Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?» estratta dal contesto della satira è un modo serio o scherzoso per esprimere sfiducia (genericamente, o riguardo a determinate persone) sulla capacità o sull’onestà di chi ha compiti di sorveglianza.

 

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1 ora fa, apollonia dice:

Allora non mi sono spiegato. Nella mia firma, quello che tu leggi ‘ipses’ è di fatto ‘ipsos’. Una prova è che nel tipo di carattere usato, la ‘es’ finale è quella che vedi in ‘custodes’, ben diversa dalle ultime due lettere di ‘ipsos’. Infatti la ‘o’ è un cerchietto, come vedi al centro di ‘custodiet’, che seguita dalla ‘s’ assume la forma che vedi in ‘ipsos’: può dare l’impressione di una ‘e’, ma in effetti è una ‘o’. La forma della ‘e’ è quella della penultima lettera di ‘custodes’.

Quindi la locuzione latina tratta dalla VI Satira di Giovenale è ‘Quis custodiet ipsos custodes?’, che nel font usato assume la forma che si vede nella firma.

La frase proverbiale «Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?» estratta dal contesto della satira è un modo serio o scherzoso per esprimere sfiducia (genericamente, o riguardo a determinate persone) sulla capacità o sull’onestà di chi ha compiti di sorveglianza.

 

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Allora va bene così

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Supporter

Sì. Questa è la base 'originale' in latino sulla quale ho apposto il mio nick.

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