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XLII INCISO


borgia

Risposte migliori

Buongiorno a tutti, ho questo asse di vespasiano con questa strana incisione sopra e speravo che qualcuno potesse far luce su questo piccolo arcano .

Grazie a tutti,

Borgia.

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5 minuti fa, borgia dice:

Buongiorno a tutti, ho questo asse di vespasiano con questa strana incisione sopra e speravo che qualcuno potesse far luce su questo piccolo arcano .

Grazie a tutti,

Borgia.

Gli ostrogoti numeravano le monete romane, soprattutto quelle flavie

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1 minuto fa, borgia dice:

jaza4z.jpg

2w7fpty.jpg

grazie per la pronta risposta, ma a quale fine??

Borgia.

Saccocci ci dice, correggetemi se sbaglio,,  che le contromarche XLII e LXXXIII non indicherebbero pezzi a 42 e 83 nummi di valore, bensì da 42 e 83 silique di peso.

 

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5 minuti fa, eliodoro dice:

Saccocci ci dice, correggetemi se sbaglio,,  che le contromarche XLII e LXXXIII non indicherebbero pezzi a 42 e 83 nummi di valore, bensì da 42 e 83 silique di peso.

 

Molto interessante, francamente non sapevo queste cose ma quindi questa contromarca alza il valore della moneta?

 

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ci sono diversi post interessanti soprattutto nella sezione barbariche riguardanti le monete del principato contromarcate 42 e 83

oggi sono prevalentemente attribuite agli ostrogoti,  precedentemente anche ai vandali

si ipotizzò un uso successivo, verso il VII secolo, ma la cosa pare essere stata smentita da una moneta apparsa sul mercato pochi anni fa, poi ripresa da Asolati, che mostra il riuso di una moneta contromarcata e  poi riconiata da Giustiniano a Roma, il ché obbliga a  datare le contromarche a prima della metà del VI secolo.

la questione circa il valore in silique / nummi etc, è tutt'altro che risolta (almeno a mio avviso) perché comunque lascia margini di imprecisione... per ora ci sono ipotesi più o meno supportate, ma, ribadisco a mio avviso, nessuna risolutiva.

la quasi totalità delle monete note proviene dalla nostra penisola.

il supposto legame con la monetazione vandala è dato dalla coesistenza in quella monetazione del numerale 42 ... ma non del numerale 83....

Asolati ha parlato anche del "legame" tra simbologia Flavia e Ostrogoti...i suoi articoli mi pare siano spesso su academia.

certamente la presenza della contromarca fa si che la moneta, di per sé poco più di un rottame (passatemi il termine bonario, vi prego :) ), assuma sicuramente un valore storico maggiore, così che la conservazione passi  in secondo piano essendo consunta probabilmente già al tempo della contromarcatura...

il tutto, ammesso che la contromarca sia antica e non aggiunta in tempi recenti per decuplicare il valore ...la qual cosa andrebbe valutata moneta alla mano...lo  dico perché i casi sono  numerosi purtroppo

saluti

Alain

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13 minuti fa, Poemenius dice:

ci sono diversi post interessanti soprattutto nella sezione barbariche riguardanti le monete del principato contromarcate 42 e 83

oggi sono prevalentemente attribuite agli ostrogoti,  precedentemente anche ai vandali

si ipotizzò un uso successivo, verso il VII secolo, ma la cosa pare essere stata smentita da una moneta apparsa sul mercato pochi anni fa, poi ripresa da Asolati, che mostra il riuso di una moneta contromarcata e  poi riconiata da Giustiniano a Roma, il ché obbliga a  datare le contromarche a prima della metà del VI secolo.

la questione circa il valore in silique / nummi etc, è tutt'altro che risolta (almeno a mio avviso) perché comunque lascia margini di imprecisione... per ora ci sono ipotesi più o meno supportate, ma, ribadisco a mio avviso, nessuna risolutiva.

la quasi totalità delle monete note proviene dalla nostra penisola.

il supposto legame con la monetazione vandala è dato dalla coesistenza in quella monetazione del numerale 42 ... ma non del numerale 83....

Asolati ha parlato anche del "legame" tra simbologia Flavia e Ostrogoti...i suoi articoli mi pare siano spesso su academia.

certamente la presenza della contromarca fa si che la moneta, di per sé poco più di un rottame (passatemi il termine bonario, vi prego :) ), assuma sicuramente un valore storico maggiore, così che la conservazione passi  in secondo piano essendo consunta probabilmente già al tempo della contromarcatura...

il tutto, ammesso che la contromarca sia antica e non aggiunta in tempi recenti per decuplicare il valore ...la qual cosa andrebbe valutata moneta alla mano...lo  dico perché i casi sono  numerosi purtroppo

saluti

Alain

Grazie per le informazioni! 

Il fatto che sia così intrinseca di storia mi rende davvero felice! 

Perciò, perdonate la domanda ma quale può essere il suo valore sul mercato? 

Borgia.

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Salve , una informazione o dubbio che ho , ma le monete di epoca ostrogotica per quanto riguarda i nummi e quindi queste vecchie , come epoca , monete graffite , non avevano valore di 5 , 10 , 20 e 40 nummi ? se cosi' fosse questa moneta graffita con XLII = 42 , non sarebbe , diciamo cosi' , fuori serie o forse falsa (moderna) come numerazione ? oppure , altra domanda , il numero inciso XLII deriva dal fatto che questa moneta in antico  , come peso , corrispondeva a 42 nummi ? ma anche cosi' non mi torna il rapporto peso moneta flavia / nummi , perché considerando che un nummo in genere pesava meno di 1 grammo , 42 nummi al massimo corrispondono a 42 grammi , quindi siamo ben oltre il peso anche di un Sesterzio di epoca flavia . Chi sa rispondere a questi miei dubbi ?

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1 ora fa, borgia dice:

Grazie per le informazioni! 

Il fatto che sia così intrinseca di storia mi rende davvero felice! 

Perciò, perdonate la domanda ma quale può essere il suo valore sul mercato? 

Borgia.

Il valore di mercato rimane molto basso (data la conservazione) direi sui 10 euro, notevole invece può essere quello storico, una volta appurato che si tratti di una contromarca antica.

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1 ora fa, Legio II Italica dice:

Salve , una informazione o dubbio che ho , ma le monete di epoca ostrogotica per quanto riguarda i nummi e quindi queste vecchie , come epoca , monete graffite , non avevano valore di 5 , 10 , 20 e 40 nummi ? se cosi' fosse questa moneta graffita con XLII = 42 , non sarebbe , diciamo cosi' , fuori serie o forse falsa (moderna) come numerazione ? oppure , altra domanda , il numero inciso XLII deriva dal fatto che questa moneta in antico  , come peso , corrispondeva a 42 nummi ? ma anche cosi' non mi torna il rapporto peso moneta flavia / nummi , perché considerando che un nummo in genere pesava meno di 1 grammo , 42 nummi al massimo corrispondono a 42 grammi , quindi siamo ben oltre il peso anche di un Sesterzio di epoca flavia . Chi sa rispondere a questi miei dubbi ?

il discorso è estremamente complesso....

qua ci fu una lunga e in parte superata discussione

in ogni caso consiglio quantomeno la lettura di questo.... sotto ...che include la bibliografia di riferimento

https://www.academia.edu/35821607/Nuove_scoperte_sulle_monete_bronzee_d_età_imperiale_con_contromarche_XLII_e_LXXXIII_in_Percorsi_nel_passato._Miscellanea_di_studi_per_i_35_anni_del_Gr.A.V.O._e_i_25_anni_della_Fondazione_Colluto_a_cura_di_A._Vigoni_Rubano_PD_L_Album_22_pp._253-265

saluti

Alain

24 minuti fa, Sirlad dice:

Il valore di mercato rimane molto basso (data la conservazione) direi sui 10 euro, notevole invece può essere quello storico, una volta appurato che si tratti di una contromarca antica.

mi sento di dissentire...lo stato di conservazione qua conta poco, direi non meno di 5 volte di più....

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2 ore fa, eliodoro dice:

Saccocci ci dice, correggetemi se sbaglio,,  che le contromarche XLII e LXXXIII non indicherebbero pezzi a 42 e 83 nummi di valore, bensì da 42 e 83 silique di peso.

 

Ciao @eliodoro , mi pare molto molto strano che un pezzo in bronzo seppur "pesante" , potesse equipararsi a 42 silique in argento .

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16 minuti fa, Legio II Italica dice:

Ciao @eliodoro , mi pare molto molto strano che un pezzo in bronzo seppur "pesante" , potesse equipararsi a 42 silique in argento .

Ti riporto Asolati:" l'esistenza di contrappesi monetari da 42 silique destinati a verificare monete di bronzo, unitamente alla presenza di nominali Enee da 83 silique, ha indotto Saccocci a supporre un nuovo significato per le contromarche sulle monete alto imperiali: non si tratterebbe di pezzi da 42 e 83 nummi di valore, bensì da 42 e 83 silique di peso." Considerato il peso di 1 siliqua=0,187 g, preso da pesi bizantini che lo riportano, ci siamo,

Modificato da eliodoro
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38 minuti fa, Legio II Italica dice:

Ciao @eliodoro , mi pare molto molto strano che un pezzo in bronzo seppur "pesante" , potesse equipararsi a 42 silique in argento .

La siliqua è intesa come misura di peso pari a 1 carato... La moneta d'argento non c'entra nulla anche perché non si chiamava siliqua... 

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20 minuti fa, Poemenius dice:

La siliqua è intesa come misura di peso pari a 1 carato... La moneta d'argento non c'entra nulla anche perché non si chiamava siliqua... 

Quindi 1 carato = 0,2 grammi

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Convenzionalmente 0.189 gr... Si legge così ne maggiori testi.. Poi la siliqua carrubo variava a seco da dei climi e pare che in Egitto si aggirasse su 0.212

Ma nei testi quando leggiamo siliqua dobbiamo pensare a un peso standard di 0.189 g

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1 ora fa, dux-sab dice:

Io sono dell' idea che venissero usate come pesi monetari o pesi per metalli preziosi.

La dinamica dei pesi degli esemplari noti è tale da farmi escludere questa possibilità con un certo grado di sicurezza

La variabilità all'interno della medesima misura di contromarca è enorme

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Assolutamente non pesi: 

le contromarche venivano apposte su assi e sesterzi quasi sempre della dinastia Flavia. La variabilità di peso c‘era.

inoltre ne sono percenute in tale numero da far escludere tale utilizzo 

erano probabilmente utilizzate come moneta fiduciaria con le diverse pezzature anche se ancora non abbiamo chiarissima la metrologia utilizzata bensi il solo tipo di rapporto tra le due tipoöogie 

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1 ora fa, numa numa dice:

Assolutamente non pesi: 

le contromarche venivano apposte su assi e sesterzi quasi sempre della dinastia Flavia. La variabilità di peso c‘era.

inoltre ne sono percenute in tale numero da far escludere tale utilizzo 

erano probabilmente utilizzate come moneta fiduciaria con le diverse pezzature anche se ancora non abbiamo chiarissima la metrologia utilizzata bensi il solo tipo di rapporto tra le due tipoöogie 

Vi è una ragione per la preferenza verso monete della dinastia Flavia?

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5 ore fa, Poemenius dice:

il discorso è estremamente complesso....

qua ci fu una lunga e in parte superata discussione

in ogni caso consiglio quantomeno la lettura di questo.... sotto ...che include la bibliografia di riferimento

https://www.academia.edu/35821607/Nuove_scoperte_sulle_monete_bronzee_d_età_imperiale_con_contromarche_XLII_e_LXXXIII_in_Percorsi_nel_passato._Miscellanea_di_studi_per_i_35_anni_del_Gr.A.V.O._e_i_25_anni_della_Fondazione_Colluto_a_cura_di_A._Vigoni_Rubano_PD_L_Album_22_pp._253-265

saluti

Alain

mi sento di dissentire...lo stato di conservazione qua conta poco, direi non meno di 5 volte di più....

Leggerò con piacere l'articolo entro la giornata di domani sembra Molto interessante e anche occasione per imparare qualcosa di più, grazie mille per tutto .

Borgia.

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1 ora fa, WilliamB dice:

Vi è una ragione per la preferenza verso monete della dinastia Flavia?

ce lo siamo chiesti in molti. L'abbondanza di bronzi flavii era sicuramente molto ampia ma certamente vi saranno stati bronzi di molti altri imperatori che provenivano dall'epoca classica.  Un'altra possibile ipotesi (non so se sia stata fatta o anche se abbia molto senso) è che l'appellativo 'flavia' veniva tenuto in particolare conto dalle popolazioni barbariche (pensiamo solo ai Longobardi ad esempio) ma qui ci avventuarimo su un terreno abbastanza inesplorato..

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