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La naumachia di Augusto


clairdelune

Risposte migliori

Salve a tutti! Tanto per cambiare un po', vorrei proporvi questa breve ricerca riguardante il mio periodo preferito, cioè quello di Augusto :P Spero che l'argomento possa interessarvi, e aspetto sempre con piacere vostre considerazioni o correzioni.

Tra gli spettacoli dell'antica Roma, oltre ai combattimenti dei gladiatori e le corse delle bighe, vi erano anche le naumachie: con questo termine, letteralmente " battaglia navale", si fa riferimento sia allo spettacolo vero e proprio che al bacino in cui si tenevano.

Prima...
La prima naumachia conosciuta è quella organizzata da Giulio Cesare nel 46 a.C., in occasione del suo quadruplice trionfo. L'apparizione di questo spettacolo segue di poco una pratica simile, cioè il "combattimento fra truppe", che vedeva affrontarsi due piccole armate: Cesare traspose quindi questo principio in un ambiente navale.
Erano, questi, spettacoli più micidiali di quelli dei gladiatori, in quanto i combattenti erano spesso dei condannati privi di un addestramento specifico. Le naumachie avevano inoltre una caratteristica particolare, quella cioè di rappresentare dei temi storici: ogni flotta che si affrontava incarnava un popolo celebre per la sua potenza marittima nella Grecia classica o nell'Oriente ellenistico. La naumachia era quindi uno spettacolo che necessitava di mezzi considerevoli, per questo era riservato ad occasioni eccezionali.

La naumachia di Cesare fu una semplice fossa scavata in more cochleae, cioè con andamento spiraliforme, con una profondità di circa 12 metri per consentire all'acqua di riempirla fuoriuscendo direttamente dal terreno. Si trovava nel Campo Marzio, probabilmente in corrispondenza della depressione centrale dove era presente la Palus Caprae, e dove più tardi venne sistemato lo stagno di Agrippa. Non potendo essere svuotata, se ne decise il riempimento nel 43 a.C.

La naumachia di Augusto
Dopo quella di Cesare, il popolo romano assistette ad una naumachia sotto Augusto, nel 2 a.C., in occasione dell'inaugurazione del tempio di Marte Ultore.
Il bacino fu realizzato presso le pendici sud-orientali del Gianicolo, in un'area appartenuta a Giulio Cesare, il quale possedeva qui i suoi horti.

(da Wikipedia):

(LA)

« Navalis proeli spectaclum populo de[di tr]ans Tiberim, in quo loco nunc nemus est Caesarum, avato olo in longitudinem mille et octingentos pedes ~ in latudine[m mille] e[t] ducenti. In quo triginta rostratae naves triremes a[ut birem]es ~ plures autem minores inter se conflixerunt. Q[uibu]s in classibus pugnaverunt praeter remiges millia ho[minum tr]ia circiter.»

(IT)

«Allestii per il popolo uno spettacolo di combattimento navale al di là del Tevere, nel luogo in cui ora c'è il bosco dei Cesari, scavato il terreno per un lunghezza di milleottocento piedi e per una larghezza di milleduecento; in esso vennero a conflitto trenta navi rostrate triremi o biremi, e, più numerose, di stazza minore; in questa flotta combatterono, a parte i rematori, circa tremila uomini.»

La struttura misurava 1800 x 1200 piedi romani, quindi probabilmente comprendeva sia il bacino sia l'area circostante per ospitare il pubblico. Per rifornire d'acqua il bacino, Augusto fece realizzare un acquedotto che si alimentava dal Lago Alsietino (odierno Lago di Martignano) nei Monti Sabatini.
L'imponenza della struttura era funzionale alla grandiosità delle rappresentazioni che vi si svolgevano. Infatti, in occasione dello spettacolo inaugurale, fu messo in scena un combattimento con 30 imbarcazioni (biremi, triremi e altre più piccole) che coinvolse tremila uomini oltre ai rematori. Le dimensioni di una trireme romana fanno pensare che lo spettacolo si basasse più sui combattimenti tra naumacharii che sulle manovre, che dovevano certamente risultare difficoltose.
Le navi accedevano al bacino risalendo il Tevere, attraverso un canale navigabile realizzato appositamente per questo scopo. Nel punto in cui la via Campana attraversava il canale si trovava un pontile mobile che poteva essere alzato quando necessario.
Da un frammento della Forma Urbis di età severiana sappiamo che la naumachia di Augusto era probabilmente di forma rettangolare e divisa in due settori: uno costituito dal bacino vero e proprio, l'altro riservato agli spalti per gli spettatori; quest'ultimo probabilmente si estendeva fin sulla pendice del Gianicolo. Al centro del bacino vi era un isolotto artificiale, collegato ad una delle sponde mediante un ponte di legno.

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... e dopo
Presso la naumachia Augusto dedicò il nemus Caesarum, un bosco sacro in onore dei nipoti Gaio e Lucio, morti e divinizzati rispettivamente nel 2 e nel 4 d.C.
La naumachia Augusti fu successivamente restaurata da Tiberio, che ricostruì il ponte di legno che conduceva all'isola, distrutto in un incendio. Successivamente, vi si tennero spettacoli sotto gli imperatori Nerone e Tito; al tempo di Alessandro Severo era ormai abbandonata.

Curiosità: "Ave Caesar..."
Anche l'imperatore Claudio allestì una naumachia, nel 52 d.C., sul lago del Fucino, per inaugurarne i lavori di prosciugamento. Fu un evento grandioso: le due flotte contenevano ognuna ben 50 vascelli, e lo spettacolo riproduceva la battaglia navale tra Siculi e Rodii. Soprattutto, però, questa naumachia vide la nascita di una frase che diventerà nell'immaginario collettivo il saluto dei combattenti, cioè proprio quel "Ave Caesar, morituri te salutant" rivolto dai naumacharii all'imperatore, che soprattutto la tradizione cinematografica ha reso una formula di rito dei gladiatori, ma che è attestata solo in quest'occasione.

Fonti:
Andrea Carandini: "La Roma di Augusto in 100 monumenti"
Giorgio Franchetti: "Panem et circenses. Vita e morte nell'arena"
Wikipedia

Grazie per aver letto fin qui!
Un saluto e buona domenica :)


 

Modificato da clairdelune
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Salve @Legio II Italica e grazie :)

È vero, in effetti mi sono limitata alla naumachia di Augusto, accennando brevemente a quella precedente di Cesare e successiva di Claudio, ma altre naumachie si tennero sotto Nerone, con Tito nell'Anfiteatro Flavio e sotto Domiziano; anche Traiano ne inaugurò una nel 109, forse presso l'Ager Vaticanus.

Da quanto ho capito, tuttavia, anche se le naumachie erano senz'altro eventi spettacolari che richiedevano grande ingegno e abilità costruttive (soprattutto quando si svolgevano negli anfiteatri), esse non appassionarono particolarmente i Romani. Infatti, potendosi tenere via via con maggiore frequenza grazie all'introduzione di nuove tecnologie, le naumachie non furono più considerate eccezionali, tanto che a mano a mano non vennero più menzionate negli annunci che precedevano i giochi.

Grazie ancora e buona serata

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Salve @ciosky68 In effetti una testimonianza di Marziale conferma la meraviglia che suscitava il poter inondare e svuotare, ad esempio, un anfiteatro con grande efficienza e in tempi brevissimi:

«Se arrivi qui da una terra lontana, spettatore ritardatario per cui questo è il primo giorno del sacro spettacolo, non lasciare che la battaglia navale ti inganni con le sue navi, e non scambiare l'acqua per mare; poco tempo fa era terra. Non ci credi? Guarda mentre le acque stancano Marte. Tra poco tempo potrai dire "ma qui poco tempo fa c'era un mare"» (Marziale De Spectaculis)

Un saluto

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10 ore fa, ciosky68 dice:

Ho guardato la mappa di Roma odierna e non ho notato il perimetro dell' invaso.

Roberto

Ciao , di quale invaso di naumachia ?

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33 minuti fa, ciosky68 dice:

Cercavo o quello sopra descritto nella foto 1 oppure l ubicazione di questo sotto.

Roberto

R59X.jpg

Ciao Roberto @ciosky68 , l' invaso della Naumachia , foto 1 del Post , grosso modo corrisponde a quello che oggi e' Piazza San Cosimato , in Trastevere , a Roma , mentre per la foto sopra non riesco ad individuare a quale Naumachia appartenga , fammi sapere se hai qualche informazione .

Un saluto

Claudio

Piazza San Cosimato.jpg

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16 minuti fa, ciosky68 dice:

Con questa si vede l isola Tiberina.

 

R58.jpg

Ora si e' identificabile con la stessa naumachia precedente , di Cesare Augusto in Trastevere .

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Ciao @clairdelune , spero ti faccia piacere conoscere questa notizia riportata da Giulio Frontino , il Curatore delle acque romane sotto Nerva e Traiano , che arricchisce il tuo bel post , da : "De aquaeductu urbis Romae" , Libro I , a proposito dell' Acqua Alsietina che servi' per l' invaso della Naumachia di Augusto in Trastevere :

"Non riesco a capire quale ragione mosse Augusto a portare a Roma un' acqua di questo genere , insipida e poco salubre , tanto che non viene mai distribuita per uso domestico , a meno che non sia perché , incominciato ormai il lavoro della sua Naumachia e non volendo distrarre per un simile uso acque molto piu' pregevoli , preferisse portare questa e concederne l' eccesso per l' irrigazione dei giardini circostanti"  

L' Acqua Alsietina proveniva dal Lacus Alsietinus , l' attuale Lago Martignano , situato poco ad est di quello di Bracciano .

Augusto stesso nel suo testamento spirituale , le Res Gestae , ricorda la costruzione della Naumachia :

"Allestii per il popolo uno spettacolo di combattimento navale al di là del Tevere , nel luogo in cui ora c' è il bosco dei Cesari , scavato il terreno per un lunghezza di milleottocento piedi e per una larghezza di milleduecento ; in esso vennero a conflitto trenta navi rostrate triremi o biremi e , più numerose di stazza minore , in questa flotta combatterono , a parte i rematori , circa tremila uomini"

 

Modificato da Legio II Italica
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Salve @Legio II Italica , grazie per l'aggiunta, molto interessante, anche per l'accenno di Giulio Frontino alla qualità dell'acqua, probabilmente con l'intento di sottolineare come l'acquedotto fosse stato costruito appositamente per alimentare il bacino.

Approfitto per aggiungere qualche altra notizia su questo acquedotto:
La portata giornaliera era di 392 quinarie (pari a 188 litri al secondo, cioè 16.228 m3 al giorno). Il percorso, interamente sotterraneo tranne un tratto di circa 500 metri su arcate, era lungo quasi 33 km, di cui si conosce (e comunque con una certa approssimazione) solo il tratto iniziale di circa 200 m. Entrava in Roma in prossimità dell'attuale Porta San Pancrazio, da cui scendeva in  Trastevere fino verso l'attuale Piazza San Cosimato, dove si trovava il bacino per la naumachia.

Dato l'utilizzo a cui l'acqua era destinata, non era necessaria la presenza di alcun bacino di decantazione, le piscinae limariae che invece erano indispensabili negli altri acquedotti per la depurazione delle acque destinate all'uso alimentare.

Risulta che ancora nel III secolo la naumachia fosse funzionante, ma venne abbandonata poco dopo anche a causa di un rilevante abbassamento del livello del lacus Alsietinus(circa 30 m), che lasciò in secco il canale di alimentazione. 

(da Wikipedia)

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In rosso, un tratto dell'acquedotto

Un saluto :)

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12 ore fa, clairdelune dice:

Salve @Legio II Italica , grazie per l'aggiunta, molto interessante, anche per l'accenno di Giulio Frontino alla qualità dell'acqua, probabilmente con l'intento di sottolineare come l'acquedotto fosse stato costruito appositamente per alimentare il bacino.

Approfitto per aggiungere qualche altra notizia su questo acquedotto:
La portata giornaliera era di 392 quinarie (pari a 188 litri al secondo, cioè 16.228 m3 al giorno). Il percorso, interamente sotterraneo tranne un tratto di circa 500 metri su arcate, era lungo quasi 33 km, di cui si conosce (e comunque con una certa approssimazione) solo il tratto iniziale di circa 200 m. Entrava in Roma in prossimità dell'attuale Porta San Pancrazio, da cui scendeva in  Trastevere fino verso l'attuale Piazza San Cosimato, dove si trovava il bacino per la naumachia.

Dato l'utilizzo a cui l'acqua era destinata, non era necessaria la presenza di alcun bacino di decantazione, le piscinae limariae che invece erano indispensabili negli altri acquedotti per la depurazione delle acque destinate all'uso alimentare.

Risulta che ancora nel III secolo la naumachia fosse funzionante, ma venne abbandonata poco dopo anche a causa di un rilevante abbassamento del livello del lacus Alsietinus(circa 30 m), che lasciò in secco il canale di alimentazione. 

(da Wikipedia)

percorso.PNG.fe989e8b5406eb601a68ffa007ee59bf.PNG
In rosso, un tratto dell'acquedotto

Un saluto :)

Ciao , il passo di Frontino sembra dimostrare che ai tempi di Traiano la Naumachia di Augusto fosse gia' in disuso o comunque non piu' adibita a battaglie navali , altrimenti non si spiegherebbe la perplessita' iniziale del passo di Frontino .

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  • 5 anni dopo...

La grande naumachia di Augusto

Nell’anno 2 a.C. l’imperatore Augusto organizzò una spettacolare battaglia nella quale si affrontarono circa trenta navi

 

 

Per celebrare l’inaugurazione del tempio di Marte Ultore nel 2 a.C., l’imperatore Augusto fece realizzare un enorme bacino artificiale sulla sponda destra del Tevere, circondato da gradinate. Il complesso venne chiamato Naumachia Augusti e rimase in uso almeno sino alla fine del I secolo d.C. (al tempo dei Severi era ormai distrutto). Qualche cenno descrittivo ci è dato dallo stesso Augusto e dallo storico Plinio, ma poiché non si sono conservati resti della struttura e non si conosce la sua ubicazione esatta, il disegno qui sopra è solo una ricostruzione del tutto ipotetica.

 

Il bacino misurava, secondo Augusto, 533 per 355 metri. Poiché la profondità doveva essere di almeno 1,5 m, conteneva 200mila metri cubi d’acqua. Era rifornito dall’acqua proveniente dall’Aqua Alsietina, un nuovo acquedotto con una portata di 24mila metri cubi al giorno.  Le navi, a quanto pare, entravano nella laguna dal Tevere attraverso un canale navigabile.

Augusto ordinò di rappresentare la battaglia di Salamina, che nel 480 a.C. mise di fronte greci e persiani. Lo spettacolo è raccontato da lui stesso nelle sue Res Gestae: «Allestii pel popolo uno spettacolo di combattimento navale al di là del Tevere, laddove ora c’è il bosco dei Cesari (scavato il terreno per 1800 piedi di lunghezza e per 1200 di larghezza). In esso vennero a conflitto trenta navi rostrate triremi o biremi, e, più numerose, di stazza minore; in questa flotta combatterono, a parte i rematori, circa tremila uomini.

 

Naumachia Augusti. Acquerello di Jean-Claude Golvin. Musée départemental Arles antique

naumachia-augusti-acquerello-di-jean-claude-golvin-musee-departemental-arles-antique_3963189e_231130175103_800x613.jpg

https://www.storicang.it/a/grande-naumachia-di-augusto_16479

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