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IGNORED

Una tartaruga fusa


Afranio_Burro

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Buon pomeriggio agli amici del forum!

Nella prossima asta Triton (Triton XXII del 7 gennaio '19) ho notato una moneta che non conoscevo: si tratta un pezzo fuso, un sestante, prodotto a Roma indicativamente intorno al 230 a.C. Catalogato come Crawford 24/7; Sydenham 63a; ICC 71; Thurlow/Vecchi 35; HN Italy 330; RBW 37. Presenta al D/ una tartaruga e al R/ una ruota.

Link all'asta: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=371941

Posto l'immagine qualora dovesse disattivarsi il link:IMG_20181128_115802.png.22b707464944aaa863e53b33889499b8.png

Ora, quello che mi ha colpito è la rappresentazione del D/, in quanto a memoria non ricordo altre rappresentazioni di tartarughe nella monetazione repubblicana. Andando di corsa stamattina, non sono riuscito a trovarla sul Crawford o sul Grueber, mentre il Sydenham non dà alcuna informazione particolare. Non posseggo invece il Vecchi. Vorrei sapere, dai repubblicanisti ed ancor più dai fusisti , le particolarità -se ve ne sono- legate a questo pezzo. Nello specifico, mi chiedevo se ci fosse un qualche rapporto con la monetazione di Egina, considerando la notevole somiglianza.

Grazie a chi vorrà intervenire,

Afranio

Modificato da Afranio_Burro
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La tartaruga è un motivo ricorrente dell'aes grave, particolarmente nei nominali più piccoli. La troviamo infatti anche in un sestante di zecca incerta laziale o campana (T.V. 216; H. 68, 7-9; HN Italy 380), in una rarissima oncia di Tuder (HN Italy 39; H. 229) e in un bronzo fuso di 6,45 g, di incerta provenienza italica, ex collezione Sambon (vendita 23 nov. 1925, n. 57, ora all'American Numismatic Society, che l'ha pubblicato).

La serie 24 di Roma commemorava probabilmente l'inaugurazione della Via Appia; è suggestivo immaginare che abbia preso a prestiti simbologie dei territori attraversati, ma ovviamente è un'ipotesi come un'altra. 

Una volta ho letto uno studio, che dovrei ritrovare, in cui se ne ipotizzava un significato allusivo di carattere militare (come riferimento alla forza); per quanto riguarda la serie romana, tuttavia, merita osservare come tutti i nominali presentino simboli legati alla vita agreste, quindi la tartaruga dovrebbe essere intesa come animale, non come emblema bellico.

Inoltre dalle Metamorfosi di Ovidio sappiamo che la lira, un guscio di tartaruga con sette corde costruito da Ermes, fu gettata nel fiume Ebro ma continuò a suonare; Zeus, che non restò indifferente, la recuperò e la portò tra le stelle. Altri narrano che furono le Muse, Zeus consenziente, a recuperarla

 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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La tartaruga ricompare altre due volte nella monetazione repubblicana:

in un  denario di Q. Pomponius Musa del 66 a.C. (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G289/9), probabilmente come allusione alla lira;

nel sesterzio di C. Vibius Pansa Caetronianus del 48 a.C. (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G323/10)

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Ciao @L. Licinio Lucullo, intanto grazie per il tuo intervento.

E' curioso l' utilizzo della tartaruga come emblema militare, non mi da l' impressione di essere un animale "belligerante". Forse si intendeva un parallelismo con la formazione militare della testuggine o con la omonima macchina bellica?

Mi sto affacciando adesso al mondo dei fusi, e non è facilissimo trovare testi o articoli dedicati

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Great find! I like the relief ... it's amazing ... The turtle on the coin gives you a 3D effect ... 

 

Modificato da sarikanair
Want to be more specific
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Il 5/12/2018 alle 15:13, Afranio_Burro dice:

Ciao @L. Licinio Lucullo, intanto grazie per il tuo intervento.

E' curioso l' utilizzo della tartaruga come emblema militare, non mi da l' impressione di essere un animale "belligerante". Forse si intendeva un parallelismo con la formazione militare della testuggine o con la omonima macchina bellica?

Mi sto affacciando adesso al mondo dei fusi, e non è facilissimo trovare testi o articoli dedicati

Sì infatti, la tartaruga intesa come simbolo di difesa e di corazzatura. Non so se in epoche remote fosse già in uso la tattica a testuggine, ma certo il senso è quello.

Del resto molti simboli bellici dell'epoca oggi hanno perso quel significato: un fra tutti la mano aperta, simbolo del manipolo

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