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19.2.2019 al CCNM: Monete e rito del battesimo.


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DE GREGE EPICURI

Il CCNM organizza per martedì 19 febbraio alle 20.45, in sede (via Terraggio 1, Milano) una conferenza a tema archeologico-numismatico. La prof.ssa  Claudia Perassi (docente di Numismatica all'Università Cattolica) ci parlerà su: "Monete e rito del battesimo in età paleocristiana. Fonti scritte, numismatiche e archeologiche a confronto".  L'intervento prende spunto da una notevole scoperta avvenuta sul sito maltese di Tas-Silg al opera della Missione Archeologica Italiana a Malta: essa ha consentito di avanzare nuove considerazioni su un rito monetale legato alla somministrazione del battesimo.

Si tratta di 276 monete in AE databili fra il IV secolo e gli inizi del VI, e di un tremisse bizantino di Costantino IV, accumulati sotto la lastra di fondo di una vasca, utilizzata come fonte battesimale. La conferenza presenterà anzitutto il deposito monetale, inserendolo nel quadro della circolazione nell'arcipelago maltese. Discuterà poi il Canone 48 del cosiddetto "Concilio di Elvira", che vieta ai battezzandi di gettare monete nei fonti battesimali, e gli altr cinque casi noti di monete rinvenute nei sistemi idraulici utilizzati per il primo sacramento cristiano.

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  • dabbene ha evidenziato questo topic come importante
Supporter

Buona giornata

Grazie e .... auguro buone feste a tutti.

saluti

Luciano

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4 ore fa, ciosky68 dice:

Argomento molto interessante. Sai se è stato pubblicato qualche articolo in merito al ritrovamento maltese ?

Mi aggiungo a Tiziano per augurarvi buone feste.

Roberto

Si è pubblicato 

Quando rientro ti scrivo i riferimenti... C'è l ho

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auguri anche a te @ciosky68

di questo periodo  come sai ho praticamente tutto... se serve, basta che mi scrivi ;) 

Perassi 2006 = Perassi C., Il deposito monetale, in La ripresa delle indagini della Missione Archeologica Italiana a Malta. Nuovi dati dal Santuario di Tas-Silġ e dalla Villa di S. Pawl Milqi, Città del Vaticano 2006, pp. 219-255.

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  • uzifox ha messo questo topic in primo piano
  • 2 settimane dopo...

DE GREGE EPICURI

Il Concilio di Elvira si tenne in Andalusia nel 305 d.C. ed ebbe come argomento temi disciplinari. Vennero definiti ben 81 Canoni (cioè: disposizioni), fra cui il famoso Canone 33 su cui si continua ancora a discutere. Secondo la versione ecclesiastica ufficiale, esso vietava a vescovi, presbiteri e diaconi l'attività sessuale con le prorie mogli; altri interpreti considerano spuria la versione che ci è arrivata, e con varie motivazioni  affermano che il contenuto fosse del tutto opposto. Il Canone che ci interessa riguardava invece i rapporti del sacramento battesimale con le monete, anzi col denaro, vietandolo rigorosamente.

Ma tutto questo Concilio (che avviene in tempo di persecuzioni, e precede di 20 anni quello di Nicea) è connotato da grandissima severità.

  • Grazie 1
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  • 2 settimane dopo...

DE GREGE EPICURI

La storia del cristianesimo a Malta è precocissima, perchè inizia con un lungo soggiorno di San Paolo (circa 60 d.C.) successivo al naufragio presso Gozo della nave su cui era imbarcato, diretto a Roma per essere sottoposto a giudizio, essendosi appellato come cittadino romano. Non ho notizie precise riguardo alla conversione più o meno rapida della popolazione, o alle persecuzioni. Sicuramente, il cristianesimo resistette alla dominazione islamica. Peraltro, Federico 2°, pur generalmente tollerante, verso il 1224 espulse i musulmani in seguito ad una rivolta (devo dire che le insurrezioni punteggiano regolarmente la storia di Malta, sotto tutti i governi). Dopo angioini e aragonesi, infine, si ebbero 3 secoli di governo dei Cavalieri dell'Ordine di Malta, fino al breve dominio francese (1798-1800) ed a quello inglese successivo.

Modificato da gpittini
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Ma qual era la circolazione monetaria effettiva a Malta nel V e VI secolo d.C.? Intanto, occorre ricordare che Malta ha una storia monetale antichissima e abbastanza complessa; le prime emissioni locali contengono immagini di divinità egizie, e sono state poi ampiamente contromarcate. Successivamente, essendo Malta all'incrocio fra le vie marittime di Italia, Grecia, Egitto e Cirenaica, ha conosciuto verosimilmente il passaggio di numerario di diversa provenienza: ma questo ce lo dirà la prof. Perassi. Nel V e VI secolo ovviamente circolava bronzo romano  (o anche bizantino?) e moneta aurea bizantina, come è testimoniato dall'accumulo monetale rinvenuto sotto la lastra battesimale.

Sarebbe interessante conoscere qualcosa sulla circolazione maltese medievale, ma personalmente purtroppo non ne so nulla. Quacuno è in grado di fornire notizie?@avgvstvs, @anto R

Modificato da gpittini
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19 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Ma qual era la circolazione monetaria effettiva a Malta nel V e VI secolo d.C.? Intanto, occorre ricordare che Malta ha una storia monetale antichissima e abbastanza complessa; le prime emissioni locali contengono immagini di divinità egizie, e sono state poi ampiamente contromarcate. Successivamente, essendo Malta all'incrocio fra le vie marittime di Italia, Grecia, Egitto e Cirenaica, ha conosciuto verosimilmente il passaggio di numerario di diversa provenienza: ma questo ce lo dirà la prof. Perassi. Nel V e VI secolo ovviamente circolava bronzo romano  (o anche bizantino?) e moneta aurea bizantina, come è testimoniato dall'accumulo monetale rinvenuto sotto la lastra battesimale.

Sarebbe interessante conoscere qualcosa sulla circolazione maltese medievale, ma personalmente purtroppo non ne so nulla. Quacuno è in grado di fornire notizie?@avgvstvs, @anto R

Ciao Gianfranco, sinceramente non conosco nello specifico il caso maltese ma posso (possiamo) immaginare che proprio per la sua posizione centrale tra diverse vie commerciali marittime fosse - anche in periodo di pieno e tardo medioevo - "invasa" (termine ben poco generoso, ma rende bene l'idea) da numerario grosso e ben accreditato come ad esempio argenti e ori veneziani. In periodo moderno, dal terzo quarto del XVI secolo circa, iniziarono coniazioni imitative proprio dello zecchino veneziano; come del resto avveniva ormai in molte delle zone toccate commercialmente dai mercanti della Serenissima. Spero di essere presente a questo incontro assai intrigante!

 

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@anto RD'accordo, però non dimentichiamo che Malta, che dista solo 80 km dalla Sicilia, fino al 1530 ha seguito pari-passo il destino dell'isola maggiore: quindi bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi. Finchè nel 1530, quando gli Ospitalieri di Rodi vennero cacciati dall'Impero Ottomano, la dinastia aragonese (o meglio, Carlo V) pensò di regalar loro come sede proprio Malta: e divennero i Cavalieri di Malta, fino all'arrivo di Bonaparte, che mentre andava in Egitto pensò bene di fermarsi lì e di occuparla. Quindi, dal VI-VII secolo in poi, immagino che siano passate di lì tutte le monete dei vari regnanti.

  Ma tutto questo con il gruzzolo trovato sotto la lastra battesimale c'entra poco, le "nostre" monete si fermano al VI secolo, se ho capito bene.

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La raccolta di monete trovata sotto la lastra battesimale presenta una evidente incongruenza, e cioè la esistenza di un tremisse accanto a 275 monete di bronzo, tutte di dimensioni molto piccole, come erano i bronzi fra la fine del IV e l'inizio del VI secolo.  Inizi del VI?  Ma c'erano allora dei bronzi bizantini, oppure dei regni barbarici? Questo lo sapremo in occasioner della conferenza.

La stranezza comunque permane: perchè una moneta d'oro insieme a monetine di bronzo? I decreti del Concilio di Elvira escludono sicuramente qualunque "tariffazione" relativa alla somministrazione del sacramento del battesimo, per cui le monete sono da interpretare come un "omaggio simbolico" totalmente avulso dal loro valore venale (così almeno mi pare verosimile). Ed è improbabile che un battezzando più abbiente degli altri volesse far rimarcare in qualche modo la sua maggiore generosità. E allora?

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Tematica interessante e avvincente, per me siamo nelle monete come rito propiziatorio per il battesimo, un segno di congiunzione simbolico tra il divino e l’umano che veniva consegnato in base alle possibilità, monete di protezione per la vita del giovane, non si può magari escludere anche a Monete icone come illustrato da Travaini collegate al culto della Vera Croce, bisogna capire anche di che monete si tratta.

 

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@dabbeneCerto, è anche importante vedere di quali monete si tratta. Potrebbero essere dei bronzetti con simboli cristiani, ad es. con labaro con cristogramma, o cristogramma semplice...o addirittura delle "crocette" di Teodosio 2° o Valentiniano 3°. In questo caso costituirebbero una simbologia diretta.  Ma potrebbero essere anche monete con la Vittoria, reinterpretata dai cristiani come Angelo.

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  • 2 settimane dopo...

DE GREGE EPICURI

Pochi giorni ormai alla conferenza; attendiamo con ansia.

Ma nei primi secoli, qual era il rapporto dei cristiani con le monete (o meglio, col denaro)? All'inizio, non particolarmente facile. Non starò a ripetere i vari passi del Nuovo Testamento sulle monete, citati anche troppo spesso. Diciamo che, dato che il ritorno del Figlio di Dio e la fine di questo mondo erano considerati imminenti, si riteneva meglio non dare troppo peso, e soprattutto non compromettersi con gli interessi  "mondani". Poi, visto che l'attesa si prolungava, l'atteggiamento pian piano cambiò. Ci fu maggiore attenzione alla gestione dei patrimoni, e si tentò di fare lasciti testamentari alle diverse chiese: cosa questa ritenuta illegittima dalle autorità romane.  Fino all'avvento di Costantino, che legittimò i lasciti e le proprietà delle Chiese.

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