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Un denaro tornese di Campobasso


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Un denaro tornese di Campobasso

Ad inizio dicembre 2018 su di un noto sito di vendita di monete è apparso un denaro tornese di Campobasso che non avevo ancora visto.

E’ questo: un esemplare di ottima conservazione e dalle caratteristiche che di seguito illustrerò.

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Mistura – denaro tornese – Conte Nicola II di Monforte 1461/1463

D/ castello tornese con rosette ai lati e sotto – intorno: +*NICOLA*COM*

R/ croce patente con un globetto ad ogni estremità, dentro un cerchio cordonato; intorno: +*CANPI*bASSI* dentro un secondo cerchio cordonato                                                                                                     

Peso: gr 1,1

diametro: mm 18

BB – D’Andrea, Andreani, Bozza: “Le monete del Molise”. Gli autori ne citano due esemplari di peso diverso:

il numero 7 è a pagina 151; peso circa gr 0,9 e diametro circa mm 18

RR – collezione privata

e il numero 7a è a pagina 152; peso circa gr 1,02 e diametro circa mm 18

RR – Museo della Soprintendenza Archeologica del Molise – inv. n° 58952

NOTE: la monetazione dei Conti di Monforte non era a corso legale, ma sono di notevole valore storico e di conseguenza di grande interesse numismatico.

Questo esemplare ha nella legenda CANPIbASSI la lettera N latina al posto della M gotica. L’unica citazione di detta variante a me nota è quella degli autori qui riportati, mentre gli altri citano solo la M gotica, per cui ritengo che la classificazione corretta del tondello debba essere RRR.

 

 

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il dritto finisce con COMI e non COM.  al rov. credo ci sia  CAMPI e non CANPI. 

Modificato da dux-sab
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Siamo quasi al termine del medio evo, ma ancora il latino era parlato, almeno sulle monete. Se fosse COMI ci sarebbe prima della barretta finale una M, ma pare invece esserci una N. Tuttavia, per analogia con altri tondelli le tre barrette stanno per COM che è l'inizio di COMES. Per quanto riguarda la parte di CAMPIBASSI è chiaro come si debba leggervi una N maiuscola e non una M, la quale, sempre per analogia con altri tondelli, sarebbe stata scritta in gotico se fosse stata veramente una M. La M gotica è l'unica lettera scritta con quel carattere nelle monete di Campobasso. Del resto i tre autori che ho citato sono stati chiari ai riferimenti da me riportati.

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Può anche darsi, ma se studiamo la monetazione del Conte ci accorgiamo di come vengono scritte le legende sulle sue monete. Tuttavia, se tu sei convinto che ci dobbiamo leggere COMI, posso essere anche d'accordo con te, ma questa sarebbe una novità assoluta nella scrittura delle legende di Campobasso, almeno per quelle del Conte Nicola II di Monforte.

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da profano direi anch'io che l'ultima lettera è una I , se fosse una M le tre aste verticali dovrebbero essere equidistanti e poste sulla stessa base .. nella moneta in esame invece mi pare abbastanza evidente come mentre le prime due lo sono, la terza invece no. 

Modificato da matteo95
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Awards

https://www.deamoneta.com/auctions/view/392/364

tornese-nicola-monforte-versione-ufficiale.thumb.jpg.9bddbb0b362afb6824ac56854d46a8fe.jpg

Questo tondello al momento è in internet.

Qui possiamo vedere chiaramente come CAMPIBASSI contenga una lettera M gotica.

Intorno al castello si legge NICOLA COM e tra poco vedremo come stanno le cose per questo etnico. Abbiamo visto come la lettera M di CAMPIBASSI non è più un problema, la lettera N di Nicola è chiaramente leggibile come lettera N. Qui sta il punto: la lettera M è formata da due lettere N unite e stanno a dire che quella va letta come lettera M dal momento che sono unite.

Spero che adesso sia tutto più chiaro.

Modificato da relatore
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Il Denaro campobassano al post n°1 è molto raro per via dei bisanti o puntini alla fine dei bracci.

Per quanto concerne le scritte periferiche non ci vedo particolarità nella disposizione delle lettere ad eccezione al R/ dell'interruzione della scritta con rosetta o giglio fra CAMPI e bASSI ed anche questo rende la moneta molto rara

Salutoni

odjob

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Ma è certo! Le lettere restano lettere, semmai è diverso il modo di porle in essere. La M gotica sembrava un dogma, mentre invece qui è nella versione latina ed è una N. La M è formata da due lettere N attaccate ed anche questo è un modo per esprimere un segno grafico. A me tutto questo ha dato e dà l'impressione che il maestro incisore abbia voluto usare il punzone con la sola lettera N per formare altre lettere. Fin qui niente di particolare, ma andava evidenziato il diverso modo di esprimere gli etnici abituali. Quello che qui, invece, è veramente rilevante è quello che avete detto tu eliodoro e odjob: segni non certamente usati in altri denari di Nicola II di Monforte.

Vi ringrazio tutti per i vostri interventi.

 

Modificato da relatore
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  • 2 settimane dopo...

In questi giorni Hatria Numismatica di Giulianova ha messo in vendita su ebay un tornese di Campobasso le cui caratteristiche possono essere assimilate a quelle dell’esemplare precedentemente illustrato. Non sono ancora riuscito a trovare un riferimento bibliografico per il quale fare una corretta catalogazione di questo esemplare e quello che posso dire è che vi è una nutrita schiera di tipi emessi in un breve periodo di tempo dal Conte, ma, come ripeto, questo esemplare non l’ho trovato.

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Anche qui abbiamo la N latina (così sembra) e non la M gotica. Al posto delle rosette ci sono piccoli cerchi e i bracci della croce terminano con un piccolo globetto. Non è chiaro se tra CANPI e bASSI vi sia un qualche segno di interpunzione: o cerchio o rosetta. A parte queste differenze, l’iconografia restante è praticamente la stessa.

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Studiosi che conoscono bene questa monetazione ce ne sono, non ho dubbi. Qualcuno può aiutarci a completare la descrizione di questo esemplare?

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Il 7/2/2019 alle 12:23, relatore dice:

In questi giorni Hatria Numismatica di Giulianova ha messo in vendita su ebay un tornese di Campobasso le cui caratteristiche possono essere assimilate a quelle dell’esemplare precedentemente illustrato. Non sono ancora riuscito a trovare un riferimento bibliografico per il quale fare una corretta catalogazione di questo esemplare e quello che posso dire è che vi è una nutrita schiera di tipi emessi in un breve periodo di tempo dal Conte, ma, come ripeto, questo esemplare non l’ho trovato.

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Anche qui abbiamo la N latina (così sembra) e non la M gotica. Al posto delle rosette ci sono piccoli cerchi e i bracci della croce terminano con un piccolo globetto. Non è chiaro se tra CANPI e bASSI vi sia un qualche segno di interpunzione: o cerchio o rosetta. A parte queste differenze, l’iconografia restante è praticamente la stessa.

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Studiosi che conoscono bene questa monetazione ce ne sono, non ho dubbi. Qualcuno può aiutarci a completare la descrizione di questo esemplare?

Ciao, quello di Christian Andreani è ben classificato, A2 del libro di Ruotolo, riportato alla pagina n. 103. Il tornese del primo post dovrebbe rientrare nel tipo A4  pagina n. 115 Saluti Eliodoro

Modificato da eliodoro
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Salute

il Denaro campobassano al post 12 (venduto da Hatria Numismatica ,nei giorni scorsi,su ebay) non è menzionato nel libro "Le Monete del Molise"di D'Andrea-Andreani-Bozza che,possiamo dire,è quello più aggiornato sulla monetazione molisana;tuttavia ,per il fatto che le croci in legenda siano affiancate da anelletti ,si trova un qualcosa di classificato al n°3 di detto libro.

Salutoni

odjob 

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Il buon Andreani, che ha tutta la mia stima, nella inserzione su ebay il tornese con gli anelletti lo ha catalogato “D’Andrea . Andreani 3; Ruotolo a2”.

Il Ruotolo non ce l’ho e quindi non ho da dire nulla. Per quanto riguarda la catalogazione relativa al “Le monete del Molise” al 3 c'è altro e forse Andreani si deve essere accorto della svista dato che quando mi ha comunicato il codice della spedizione mi ha detto queste parole esatte: “Tenga da conto il Campobasso che ha un globetto alle estremità della croce, quindi è una variante non censita”. Del primo tornese di Campobasso nel “Le monete del Molise” la catalogazione è ineccepibile.

Tuttavia, data la discrepanza tra la descrizione in asta e la comunicazione privata, ho creduto fosse opportuno chiede anche ai colleghi studiosi del forum una verifica, certo che Andreani non si era sbagliato, ma qualcun altro si. Sono consapevole che questi due esemplari sono di notevole pregio numismatico, in quanto, non sono di facile reperibilità sul mercato specializzato.

Modificato da relatore
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Su Le monete del Molise  manca (var.  del n.  3 per R) ,

Ruotolo pag. 103 , (un esemplare simile fotografato )ma in descrizione  non specifica i globetti alle estremità della croce,

esemplari interessanti e molto rari

Modificato da santone
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di nulla,

ripeto in foto c'è una moneta simile con i globetti alle estremità della croce , che però non sono citati nella descrizione ,  riporta solo : croce patente

Modificato da santone
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  • 4 mesi dopo...

In questi giorni Hatria Numismatica (leggi Andreani di Giulianova) ha messo in vendita un altro esemplare, che già è stato in vendita su Artemide Aste, il quale ha anch'esso delle peculiarità che sembrano a Campobasso essere frequesnti

Questo esemplare tornese.thumb.JPG.0c40ae7b4fe9da32dbfee00d19b7dbea.JPG

ha legende nella normalità, quello che differisce sono i due gigli ai lati della torre. In letteratura questo segno grafico è stato riscontrato sull'esemplare che ha la legenda CAMPIbASSI sia sul D/ che sul R/, almeno che io sappia.  Non deve essere probabilmente tanto sconosciuto, visti i riferimenti bibliografici citati da Artemide e Hatria, con l'unica differenza che la prima casa d'aste cataloga questo esemplare un RRR e Hatria solo un R. Sono graditi i vostri commenti.

NOTA: sono evidenti al R/ segni di ribattitura.

Modificato da relatore
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ne ho visto uno simile con gigli ai lati del castello e legenda Nicola Com, in collezione privata,

e un altro esemplare sul listino 3/2011 della Numismatica Picena, 

sono riportati nel volume sulle monete del periodo aragonese in  preparazione,

per me  RR

Modificato da santone
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ti ringrazio per i due contributi. Quello che noto e sottolineo è che per un breve periodo di due anni Nicola II ha dato veramente corso a monete tanto diverse tra loro, non ostante, non fossero a corso legale, quasi che l'opera dell'incisore o degli incisori non gli fossero costate poi tanto.

Ad ogni modo, corso legale o no, è sempre piacevole dover disquisire su di una monetazione così varia per una zecca di secodo ordine.

A me personalmente piacciono molto le monete di Campobasso, sarà perchè hanno un sentore di monetazione tardo-medievale francese. Cosa che va bene d'accordo con le origini dei Monforte, o per dirla alla francese, dei Montfort.

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