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Inviato

Il titolo rappresenta un esempio di ossimoro.

La cassa robusta stride con la gentilezza della ceramica, ma le altre definizioni risultano improprie. Mancano i cassettini del monetiere , le ante o sportelli dello stipo e non è costituito di sola terracotta infatti la struttura in ceramica è sostenuta da un telaio metallico interno.

Gli artigiani che vi hanno lavorato e della cui amicizia sono grato, oltre alla bravura hanno dovuto condividere con me la passione per i "manufatti", per la manipolazione di qualcosa che diventa altro,  consapevoli che stavamo realizzando un "manufatto" unico, sicuramente originale nel suo genere e scopo. Per noi un prototipo, una prova d'autore. Infatti nulla di simile abbiamo mai osservato nelle mostre, nelle aste , nei musei o su internet. Ho scritto "consapevoli che stavamo" perchè da me è partita l'idea, purtroppo sola quella e con poca modestia mi sono appropriato dell'appellativo di artigiano.

La parte anteriore è alta circa 50 cm e vorrebbe rappresentare l'organo del Duomo di Orvieto, con le relative colonne ed i simboli dei quattro quartieri. Il Cristo crocefisso viene realizzato mancante di un arto e di una mano. Una opera lignea simile è presente nella chiesa di San Domenico di Orvieto e la tradizione vuole che avesse parlato a San Tommaso D'Aquino  quando ad Orvieto su richiesta di Papa Urbano IV  scrisse  l'Officium de Festa Corpus Christi, tra cui anche il Pange Lingua. Bene scripsísti de me, Thoma, gli disse Gesù. 

Seguiterò nei prossimi giorni ad inviare foto e descrizione del forziere in ceramica.  Chiedo a coloro che saranno interessati o leggeranno la discussione se abbiano mai visto un monetiere in ceramica e dove. E' una curiosità che nutro da tempo.

Buona discussione.

ceramica stipo 109.jpg

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Inviato

Bello e sopratutto particolare. Mai visto di simili,mi piacerebbe vederlo aperto con cassetti e monete.

Staranno sul retro o sui lati perchè impresa ardua sarebbe tagliare a mestiere la facciata.


Inviato

Ciao.

Potresti postare una foto del "forziere" aperto?

M.


Inviato

In foto la parte laterale del manufatto. Rappresenta una sirena bicaudata caratterizzata da una simbologia locale , presente in alcune ceramiche orvietane del XIII secolo. Il giglio angioino o farnese secondo altri, i colori del periodo ossia il verde ramina e nero manganese, lo sguardo accattivante della sirena. Lateralmente i due semi cilindri che rappresentano il pozzo di San Patrizio come appare in antiche stampe . Da una parte è stata tratteggiata la parte concava e dall'altra quella convessa, in modo di rappresentare tridimensionalmente le immagini delle "carte" dell'Opera del Duomo di Orvieto. 

ceramica stipo 093.jpg


Inviato

La parte superiore è colorata con blu cobalto. Recenti scavi e ricerche archeologiche hanno dimostrato che nel Fanum Voltumnae, dopo aver definitivamente sconfitto gli etruschi, si sono insediati i romani che hanno portato ad Urbs Vetus  il loro gusto architettonico nei piaceri termali. I mosaici rinvenuti sono costituiti da mostri marini e dei o semi-dei che li governano come Scilla, Poseidone, o Perseo o  altri. 

ceramica stipo 096qw.jpg


Inviato

Attraverso un carrello la porzione superiore può scorrere e far vedere il suo contenuto. Esso può essere costituito da una cassetta metallica , da un monetiere in pelle o in legno oppure da altri componenti in ceramica. Le  opzioni sono tutte percorribili. Abbiamo al momento optato , sempre perchè speriamo che rappresenti un prototipo e dopo ampio dibattito con i miei amici artigiani,  per semplici (nella loro delicatezza) piatti in ceramica con riferimenti al denaro orvietano battuto nella zecca di Orvieto nel XIII secolo.

ceramica stipo 098s.jpg


Inviato

La ciotola grande costituisce la base e va riempita di monete o medaglie o bolle papali. Anche essa ha una caratteristica legata al XIII secolo: il nodo orvietano, in azzurro cobalto.
 che verranno avvolte in fazzoletti di lino. Le fiamminghette potranno essere usate per esporle al pubblico, suddivise in periodi storici o singolarmente .


Inviato

La ciotola grande costituisce la base e va riempita di monete o medaglie o sigilli di bolle papali, che verranno avvolte in fazzoletti di lino.

Anche essa ha una caratteristica legata al XIII secolo: il nodo orvietano, in azzurro cobalto.

Le fiamminghette potranno essere usate per esporle al pubblico, suddivise in periodi storici o singolarmente
 


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