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Giano , il dio dimenticato


Legio II Italica

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Meritevole, forse, di un accostamento a questo interessante post, una bellissima, estremamente rara didramma del VI^-V^ sec. AC. con una superba testa bifronte maschile/femminile di stile arcaico maturo : battuta nell'isola di Tenedo antistante al sito dell'antica Troia .

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Due passi della letteratura latina nei quali si parla di Giano , Virgilio nell' Eneide lo cita a proposito dei profughi troiani arrivati nel Lazio alla ricerca delle origini , ricordando che Giano aveva regnato in Italia prima di Saturno e di Giove .

Anche Ovidio , nei Fasti e nelle Metamorfosi , dice che Giano dimoro' sul Gianicolo venerato dagli Aborigeni come divinita' solare e lunare che poteva vedere il passato e il futuro .

Sul Gianicolo , Giano si sposo' con Camese e Venilia , dalle quali ebbe numerosi figli e qui fu anche sepolto .

Giano italico

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13 ore fa, VALTERI dice:

Meritevole, forse, di un accostamento a questo interessante post, una bellissima, estremamente rara didramma del VI^-V^ sec. AC. con una superba testa bifronte maschile/femminile di stile arcaico maturo : battuta nell'isola di Tenedo antistante al sito dell'antica Troia .

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Magnifica moneta gianiforme , di altissimo stile , anche  se ben diverso dal Giano italico romano piu' sobrio e spartano nella realizzazione , che identifica la diversita' tra il mondo greco orientale e quello italico romano ; maschile il Giano romano , ermafrodito quello orientale .

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L'accostamento   @Legio II Italica   tra il Giano latino e la testa 'gianiforme' greca è da articolare un poco .

Il Giano latino dovrebbe essere una singola persona con una testa a doppio viso : per la moneta greca di Tenedos al mio post 2, si interpreta una singola testa nella quale si raccolgono due distinte persone, forse Tenos e Filonome .

Nel tempo, verso la fine dell'Ellenismo, la testa 'gianiforme' che contraddistingue dall'inizio  tutta la monetazione di Tenedos, viene anche interpretata come Zeus con Hera .

Vale anche un cenno che la monetazione di Tenedos (isola in qualche modo accostata al mito della fuga dei superstiti Troiani verso occidente) ha costantemente al rovescio la figura di una scure bipenne : arma spesso sacra o sacrificale, che si potrebbe anche definire di aspetto 'gianiforme' .

 

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Salve , la scure bipenne rappresentata nella precedente moneta , circondata da una corona d' alloro e da grappoli d' uva , era una tipica rappresentazione allegorica della parte orientale del Mediterraneo dove la cultura micenea rappresenta l' ascia bipenne come simbolo del fulmine divino e del potere reale , quindi nella moneta in particolare accompagna probabilmente il dritto con Giove e Giunone , non penso pero' che , pur nella posa gianiforme , possa essere equiparato al Giano romano .

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Supporter

Ciao a tutti.

Quale piccolo contributo alla discussione, allego un articolo che uscì un po' di tempo fa su "Archeo" a firma di Romolo A. Staccioli.

Buona serata.

Stilicho

QUANDO L'ANTICA ROMA CHIUDEVA LE PORTE DEL SACELLO DI GIANO - Copia.pdf

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Salve , rimane da considerare in quale periodo furono emessi i primi Assi con Giano al dritto e la Prua di nave al rovescio con simboli I ; per caso , in fase di ricerca , ho trovato in rete il libro Prorae di Antonio Morello della Diana Editrice di Cassino e nelle lunghe note al libro , leggo : "Infine , l’Autore ha espresso la sua opinione al riguardo , cercando di dimostrare e far comprendere al lettore che la prora sulle monete romane non può essere apparsa prima della vittoria di Caio Duilio a Milazzo nel 260 a.C." . Questa data e' certamente condivisibile , avrebbe infatti un valore storico , commemorativo ed anche propagandistico per Roma che aveva battuto sul mare la grande e potente marina cartaginese , oltre tutto la vittoria di MIlazzo fu la prima vittoria navale di Roma delle tre totali che determinarono la fine della prima guerra punica .

Informazioni storiche di Livio tuttavia ci informano che una ambasceria romana si reco' a Delfi nel 394 a. C. su una nave romana , forse da guerra e che la data di nascita tradizionale della marina militare romana sembra essere stata circa nel 311 a. C. , formazione navale che avvenne dopo la conquista della Campania e che la flotta fu affidata a due nuovi ufficiali istituiti per la marina , i duumviri "navales classis" .

Questa flotta navale romana , si presento' comunque minacciosa nell' 282 a. C. davanti al porto di Taranto pur non facendo una bella figura , infatti alcuni battelli furono affondati e i rimanenti si diedero alla fuga , la data dimostra pero' che una flotta militare romana operativa esisteva gia' parecchi anni prima della guerra con Cartagine .

Non ho letto il libro di Morello , sono certo pero' che queste date precedenti alla sua considerazione di emissione di questi Assi al 260 a. C. , le avra' certamente considerate , quindi avrei piacere di sapere da parte di chi ha letto tutto il libro i motivi che lo hanno indotto a concludere che la data di emissione degli Assi con Giano risalgono alla battaglia navale di Milazzo e non prima .

 

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Nel suo vecchio manuale (Roman Coins - 1988) Sear classificava al 240-225 AC. gli assi con Giano/prora .

La prora di nave monetata, è comparsa in Italia nel breve periodo di occupazione di Zancle (493-489 AC.) da parte di Samii, su rari tetradrammi con testa di leone/prora .

Pressochè coeve agli assi repubblicani, abbiamo le emissioni di Faselis, importante porto commerciale e città greca in Licia, che ha prodotto per lungo tempo una cospicua e diffusa monetazione, sempre con prora (e poppa) di nave . 

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Modificato da VALTERI
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Salve @VALTERI , leggo che sei un esperto di monetazione greca e ti ringrazio di queste tue annotazioni che pero' rispondono solo in parte alla mia richiesta n° 9 .

La tradizione storica sulle emissioni romane in bronzo ed argento , vedi Plinio e Livio , non va d' accordo con gli studi e ricerche moderne , ma neanche tra i numismatici del secolo scorso c'e' totale condivisione , alcuni concordi alle date di emissioni attualmente accettate , altri favorevoli alla tradizione storica antica .

Chi avra' ragione ?

Modificato da Legio II Italica
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Altre informazioni sparse.

La costruzione del tempio dedicato a Giano nel foro veniva attribuita a Numa Pompilio. Nel merito Livio (I, 19, 1-3) ricorda che:

"Quello (ossia Numa) impadronitosi così del potere, si dedicò a rifondare integralmente, con il diritto, le leggi e i costumi, la città (ossia Roma) che era stata fondata con la forza e le armi. Avendo ben compreso che non era possibile abituarsi a tali cose in mezzo alle guerre - perchè con la milizia gli animi diventano sempre più rozzi - pensando di mitigare il duro popolo disabituandolo alle armi, costruì il tempio di Giano, che si trovava nella parte più bassa dell'Argileto, facendone il simbolo della pace e della guerra, in modo che, aperto, indicasse che la città era in armi, mentre chiuso, che tutti i popoli confinanti erano in pace. Due volte dopo Numa il tempio fu chiuso: la prima terminata la prima guerra punica, sotto il consolato di Tito Manlio, la seconda, che gli dei concessero che noi vedessimo, sotto l'impero di Cesare Augusto dopo la guerra di Azio, quando fu stabilita la pace per terra e per mare."

Sotto Augusto il tempio fu chiuso in altre due occasioni: dopo la guerra cantabrica e, ma è più incerto, forse dopo la spedizione in Arabia nel 10 d. C.. Negli ultimi anni di vita dell'imperatore, il tempio fu nuovamente riaperto (Oros. VII, 3, 7).

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Ciao @Conservator e grazie per il tuo intervento ; sembrerebbe che i Templi di Giano fossero due , quello piu' antico nel Foro Romano e l' altro postumo nel Foro Olitorio , questo forse votato da Caio Duilio durante la prima guerra punica .

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  • 10 mesi dopo...

Riprendo questa discussione per tentare di aggiungere qualche elemento.

Di solito quando si pensa alla monetazione con Giano tutti pensiamo subito ai bronzi repubblicani o al limite a qualche denario sempre repubblicano.

Ma anche in epoca imperiale questa divinità aveva un certo appeal, come dimostrano i denari e gli aurei con la sua effige.

Iniziamo con un aureo di Adriano

AD 119 - AD 122

Zecca Roma

Dritto IMP CAESAR TRAIAN HADRIANVS AVG: Bust of Hadrian, laureate, draped, cuirassed, right

Rovescio P M TR P COS III: Janus standing front, holding sceptre

 

 

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Sesterzio di Antonino Pio

AD 140 - AD 144

Zecca Roma

Dritto ANTONINVS AVG PIVS P P: Head of Antoninus Pius, laureate, right

Rovescio TR POT COS III SC: Janus , standing front, holding sceptre

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Asse di Antonino Pio

AD 140 - AD 144

Zecca Roma

Dritto ANTONINVS AVG PIVS P P: Head of Antoninus Pius, laureate, right

Rovescio TR POT COS III S C: Janus, standing front, holding sceptre

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Asse di Antonino Pio

AD 140 - AD 144

Zecca Roma

Dritto ANTONINVS AVG PIVS P P: Head of Antoninus Pius, laureate, left

Rovescio TR POT COS III S C: Janus, standing front, holding sceptre

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Aureo di Commodo.

AD 186 - AD 187

Zecca Roma

Dritto M COMM ANT P FEL AVG BRIT: Head of Commodus, laureate, right

Rovescio P M TR P XII IMP VIII COS V P P: Janus, standing front, leaning on sceptre in right hand, in distyle temple

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Asse di Commodo

AD 186

Zecca Roma

Dritto M COMM ANT P FELIX AVG BRIT: Head of Commodus, laureate, right

Rovescio P M TR P XI IMP VII COS V P P S  C : Janus half-draped, standing front on low base, holding long sceptre nearly vertical in right hand and resting left hand on hip, within a distyle shrine with curved roof

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Denario di Pertinace

AD 193

Zecca Roma

Dritto IMP CAES P HELV PERTIN AVG: Head of Pertinax, laureate, right

Rovescio IANO CONSERVAT: Janus, with two heads facing left and right, draped, standing front, holding sceptre in right hand and resting left hand on hip

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Denario di Geta 

AD 211

Zecca Roma

Dritto P SEPT GETA PIVS AVG BRIT: Head of Geta, laureate, bearded, right

Rovescio TR P III COS II P P: Janus, two-headed, standing front, looking left and right, naked to waist, drapery over left arm, holding sceptre (or spear) in right hand and thunderbolt in left hand

 

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In tutte le monete che hai postato  @ARES III   Giano è sempre ritto a figura intera, con veste abbassata a lasciare il busto nudo ed impugnante con la destra  un lungo "scettro" : in alcune di queste monete la figura è  collocata all'interno di un arco ed anche su un piedistallo .

Si potrebbe immaginare che la figura possa essere la riproduzione, ad esempio, di una statua ?

 

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