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IGNORED

Asse di Geta


Illyricum65

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Buonrgiorno,

recentemente ho acquisito per pochi spiccioli un asse imperiale di età severiana. Presenta un foro ed è alquanto “circolato” (così almeno ritengo) ma pienamente attribuibile; inoltre l’emittente ha sempre attirato la mia simpatia rispetto a quel pazzoide del fratello maggiore.

image.png.72f2402ee618a656fe8ab0a106058827.png

Si tratta di una emissione di Geta come Cesare collocabile nel 209 d.C. Come noto Settimio Severo nominò Caracalla e Geta rispettivamente Augusto e Cesare nel 198; solo nel 209 (a quasi vent’anni di età) la carica del secondogenito fu equiparata al fratello.

[P SEP]TIMVS GETA CAE [ S ] / PONTIF COS II - S C 

Pesa 5 g per un diametro di 23 mm.

Al diritto c’è Geta (ritratto giovanile) rivolto a destra, a rovescio una figura elmata rivolta a sinistra seduta su trono cui è appoggiato uno scudo, reggente una lancia.

Modificato da Illyricum65
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L’iconografia a rovescio in un primo momento mi ha rimandato a Roma ma in realtà si tratta di Minerva. Questa divinità compare spesso nelle monetazioni di Geta, come riportato nella discussione

https://www.lamoneta.it/topic/85811-una-minerva-anche-per-geta/

ma compare anche in Caracalla ed in altri regnanti (es. Claudio, Domiziano, Commodo).

In pratica vi sono due possibilità per Geta, il RIC 148 o il RIC 149.

RIC 148

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https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=226185

https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2579&lot=349

https://www.cgbfr.it/geta-as-tb-,brm_421020,a.html

http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s7226.html#RIC_0148

RIC 149:

image.png.942388312e26ebc6ab2488273e2aa9a5.pngimage.png.5ec38248f2d479f744e4e12fb7277b76.png

La presenza dell’albero a rovescio nel campo di sinistra vicino ai piedi della divinità fa attribuire l’esemplare  al RIC 148: un buon “R”!

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Minerva è divinità di origine etrusca (Mnerva). E’ la dea della guerra giusta, dell’ingegno, delle arti utili (architettura, ingegneria, scienza, matematica, artigianato e tessitura) nonché inventrice di vari utensili tra i quali il telaio e il carro. Suoi simboli la civetta, l’ulivo, l’egida e l’armatura con scudo e lancia. Nota anche nell’Antica Grecia come Atena, nella cultura romana assunse funzioni di protettrice della sapienza, delle arti e della protezione dello Stato. Va ricordato che era componente della Triade Capitolina assieme a Giove e Giunone.

L’iconografia proposta è alquanto complessa o quanto meno poco chiara nel suo significato mitologico. Minerva in abiti militari ed elmata seduta su un trono regge la lancia e porge la mano (alimenta?) ad un serpente che è avviluppato su un ulivo. Vicino al trono, la sfinge. Dietro di lei, sul margine superiore dello scudo, una civetta. Abbiamo quindi vari simboli propri della divinità (ulivo e civetta) mentre elemento estraneo è il serpente: essendo questo simbolo della prudenza forse si può proporre una connessione con la sapienza di Minerva.

Un’alternativa, forse confermata dalla presenza della sfinge, è l’attribuzione dell’iconografia a Minerva come Athena. Nei Musei Vaticani infatti vi è l’Atena Giustiniani, rinvenuta presso il Tempio di Minerva Medica sull’Esquilino, copia romana di un originale greco attribuita in forma dubitativa a Fidia raffigurante Pallade Atena. Il serpente a terra rimanda al mito di Erittonio; sull’elmo corinzio, ricostruito, è presente una sfinge.  

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Un altro dato interessante cui fare attenzione è il peso della moneta. I quattro esemplari del RIC 148 e quello presentato hanno i seguenti dati:

-          CNG COINS: 26mm, 9.97 g, 6h

-          NUMISBID:  - , 11.2 g, -

-          CGB: 24 mm, 6,14 g, 6 h

-          WILDINDS: 22-23 mm, 4.6 g, -

-          ESEMPLARE: 23 mm, 5 g, 6 h

Si tratta quindi di un esemplare sottopeso che trova confronto con quello da Wildwinds. Interessante la descrizione qui riportata: The authors of RIC note that specimen of this type can be cast in Gaul : probably this exemplar was one of them.

 

Tuttavia come detto in apertura mi pare che il pezzo non sia fuso bensì coniato (e consunto sui rilievi). Pure la crepa mi conforta in tal senso. O mi sbaglio e siamo di fronte a uno di questi casi “gallici”?

Ciao

Illyricum

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Ciao Eliodoro, sono abbastanza contento anche se la conservazione non è ottimale. Geta non è comune come bronzi e anche gli assi in condizioni non eccezionali raggiungono buone quotazioni. Ritengo che la scarsitá della monetazione di Geta sia da imputarsi alla damnatio memoriae (che colpí tutta la monetazione ma quella argentea fu probabilmente accantonata per il maggior valore, consentendone un salvataggio).
Ciao
Illyricum
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