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IGNORED

Marengo Carlo Felice


Che grado di conservazione ha?  

24 voti

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Risposte migliori

[color="blue"]Questa moneta ha una piccola variante che vi mostrerò alla fine del sondaggio! :P
Se credete che possa trattarsi di altri gradi che non ho messo ditelo sul post!
Grazie per la partecipazione!!!! ;)
F.[/color]
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Giorni con maggiore attività

[color="blue"]Si è una moneta molto bella,infatti intendo farla sigillare,anche per fare verificare questo......particolare o variante o curiosità che si voglia chiamare! :)
Volevo anche chiedervi se qualcuno sà se le scritte FERT sul contorno sia normale trovarle al rovescio rispetto al D/ della moneta?! Negli argenti capita abbastanza ma non sò negli ori!? :unsure:
La curiosità che ho trovato è nel contorno dove una stella del motto tocca la T di FERT !
Questa è la foto
Ciao e
Buona Notte,domani è Venerdì e poi finalmente un paio di giorni di riposo!!!!
F.[/color]

ps:è un pò mossa ma si vede.
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Ciao Favaldar, anch'io ho una moneta dello stesso re che nel bordo presenta una rosetta completamente sovrapposta alla T di FERT, che è quasi invisibile. Non penso però che tale variante possa aumentare il valore della moneta. Per me la moneta è tra il QSPL e lo SPL.
Salve
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[color="blue"]Ciao equation1972
ce la fai a postare una foto del taglio come ho fatto io? Uso una molleta da panni per tenerla in piedi sotto lo scanner!
Ciao e grazie
F.[/color]
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Ciao purtroppo non ho uno scanner. Comunque che la T non sia visibile perchè coperta dalla rosetta mie è capitato anche con una moneta di Carlo Alberto. Dato che non ho molte monete, se su due su dieci si è presentata la stessa variante, è improbabile che sia qualcosa di raro. E' come se la scritta sul borbo sia stata coniata non in modo uniforme: i tre fert non sono equispaziati e quini la T di uno dei tre FERT si sovrappone con una rosetta. Ho chiesto lumi ad un numismatico più esperto, ma mi ha detto che per lui il valore della moneta non cambia.
Ciao
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[color="blue"]Per il fatto delle probabilità non sono daccordo,perchè è possibile che uno acquisti 100 C.F. e non gli capiti nemmeno una,mentre un'altro ne prende solo 3 e gli capitano le uniche 3, o le poche, che sono in quel modo. :o
Per il fatto del valore posso darti ragione,dipende da quante ce ne sono o da quante se ne trovano e dalla richiesta! Puoi leggere il Montenegro che riporta un 20 lire 1826 (R 5) con la scritta FER invece di FERT venduta all'asta Aretusa n°2 1994 a 1.215.000 lire.Quindi se non è una cosa comune stà sicuro che qualcosa di più dell'altre valgono! ;)
Di Carlo Alberto ho un 5 lire che ha la stella tra la R e la T di FERT = FER°T chiaramente sono più curiosità che varianti ma se la dovessi cedere io chiederei di più che di una normale! E' sempre un particolare raro!Uno può averle di tutti gli anni ma quanti possono dire di averne una così? B)
Ciao
F.[/color]
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Sarebbe interessante sapere con che tecnica venivano inpresse le iscrizioni sul taglio delle monete all'epoca.

Mi spiego: se come ad esempio per le 500 lire caravelle la coniazione stessa, e la deformazione del materiale avesse impresso anche il contorno, con una ghiera a tre segmenti, non si potrebbe avere una sovrapposizione di scritte, al limite solo scambi del tipo "REPUB - ALIANA - BLICA IT".

Quindi all'epoca molto probabilmente ciò avveniva in una fase successiva alla coniazione ad esempio con il passaggio tra due "piastrine", una fissa e l'altra mobile (che trascinava la moneta) e consentiva di imprimere scritte e rosette (metodo usato per i contorni delle Madonnine da 5 baiocchi del 1797).

Sul perchè ci sia la sovrapposizione di "T" e rosetta, mi è venuto in mente che essendo il marengo di diametro 21 mm ed avendo (credo) le stesse impronte sul contorno del 5 lire in argento (di diametro 23 mm), qualora per errore si fossero usate le attrezzature del 5 lire per contornare i marenghi, il diverso sviluppo della circonferenza avrebbe portato proprio a questo tipo di inconveniente.

Al momento la mia ipotesi non è supportata da documenti, ma secondo voi può essere plausibile ?? :huh:

Ciao, RCAMIL ;)
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[color="blue"]Sò che le ghiere o virole erano un disco in acciaio temperato con al centro il foro per contenere il metallo della moneta da coniare!
All'inizio lisce poi per eliminare la "tosatura" (grattata dei bordi per rubare l'oro o l'argento) con righe e o spaziate per le leggende!
Ora bisogna capire se erano sbagliate l'incisioni sulle virole o se le stesse girando al momento della battitura causavano questio fatto.
Ora se la moneta subiva più di un colpo potrebbe essere lo spostamento ma se subiva un unico colpo questo allora poteva accadere solo se sbaglite le incisioni sulla virola!
Cosa mi dite?
Ciao
F.[/color]
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Ciao Fa’, il metodo che indichi tu è quello che ho citato per le 500 lire tipo “Caravelle”, con coniazione e contorno impressi nello stesso momento, ma in caso di errati piazzamenti degli spezzoni di ghiera (se divisa in 3 come per le “Caravelle”) o di slittamento-doppia battitura non ci dovrebbe essere solo la sovrapposizioni di una lettera-rosetta ma, al limite, di tutte le iscrizioni che diventerebbero illeggibili.

Per spiegare meglio la mia ipotesi sul metodo alternativo allego uno schema:

- la piastrina [b]A[/b] è quello fissa, con la zigrinatura (o nel caso del marengo i FERT e le rosette)
- la piastrina [b]B[/b] è mobile, secondo il senso della freccia ed ha il solo scopo di trascinare il tondello (con già impresso diritto e rovescio) affinché si imprima il contorno.

[url="http://www.iuploads.com"][img]http://www.iuploads.com/uploads/311e1bca8d.jpg[/img][/url]

(Schemino rielaborato da quello del libro [i]“Terni, le monete nel medioevo e la zecca del 1797”[/i] di A.Finetti)

Ciao, RCAMIL ;)
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