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Dubbi su antoniniano di Claudio il Gotico


CoinLover

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Salve a tutti,
Ho qualche dubbio su questo antoniniano. Sembra essere il RIC V-1 32,  FELICITAS AVG. Tuttavia qualcosa non torna sul peso (1.5g rispetto a 3.5g indicati da Numista) e gli assi (che sono alla tedesca quando dovrebbero essere alla francese).
Il diametro e' 19mm.
Che ne pensate?

antoninianus_claudiusII_dritto_small.jpg

antoninianus_claudiusII_rovescio_small.jpg

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DE GREGE EPICURI

A me la moneta sembra ufficiale; il peso di questi bronzetti è estremamente variabile, inoltre al tuo sembra manchi parte del contorno. Che cosa intendi per "assi alla tedesca o alla francese"?

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1 minuto fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

A me la moneta sembra ufficiale; il peso di questi bronzetti è estremamente variabile, inoltre al tuo sembra manchi parte del contorno. Che cosa intendi per "assi alla tedesca o alla francese"?

@gpittini diritto e rovescio hanno la stessa orientazione, mentre ho letto che dovrebbero essere a 180 gradi.

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Durante il III secolo si assiste a un generale impoverimento del contenuto di fino nell'antoniniano via via sempre più evidente fino quasi a sparire del tutto nella composizione della lega metallica.

Parimenti si assiste anche a un impoverimento tecnico nella fabbricazione delle monete. Il punto più alto di questo fenomeno, nell'impero centrale, sembra posizionarsi verso la fine del regno di Gallieno dove, nella zecca Romana, accanto a tondelli di buona fattura, inizia una produzione di tondelli realizzati coi medesimi conii dei "fratelli più belli" ma su dischetti di minor peso e diametro. Questo fenomeno è stato notato da Bland dopo aver studiato i due principali ripostigli del periodo: Cunetio e Normanby.

Il fenomeno prosegue anche durante il regno di Claudio II dove è frequente trovare una produzione affiancata di tondelli di buon peso e diametro a tondelli, delle medesime serie, di peso e diametro inferiori.

Il tutto degenera poi verso la fine del regno di Claudio II e l'inizio del regno del fratello Quintillo, in particolar modo con la serie di divinizzazione DIVO CLAVDIO quando è evidente che alla zecca di Roma la produzione aveva perduto ormai quasi del tutto gli standard qualitativi del passato.

Il tutto va messo in relazione con la cosiddetta rivolta di Felicissimo e degli operatori della zecca della capitale, rivolta repressa nel sangue da Aureliano che ha poi intrapreso una serie di operazioni volte a riformare sia la produzione che la metrologia delle emissioni.

Ergo, tondelli sottopeso, approntati frettolosamente e con assi orientati in maniera casuale sono all'ordine del giorno per le coniazioni di Gallieno (fine regno), Claudio II e Quintillo.

Un discorso completamente diverso invece riguarda le emissioni coeve dell'impero gallico.

Spero di averti chiarito un po' di dubbi @CoinLover, il III secolo è un periodo affascinante, di turbolenze, di guerre interne e di accadimenti politici di varia natura. Dal punto di vista numismatico offre un sacco di possibilità di studio e di collezione ed è ancora tutto sommato accessibile economicamente senza grossi svenamenti!

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1 ora fa, grigioviola dice:

Durante il III secolo si assiste a un generale impoverimento del contenuto di fino nell'antoniniano via via sempre più evidente fino quasi a sparire del tutto nella composizione della lega metallica.

Parimenti si assiste anche a un impoverimento tecnico nella fabbricazione delle monete. Il punto più alto di questo fenomeno, nell'impero centrale, sembra posizionarsi verso la fine del regno di Gallieno dove, nella zecca Romana, accanto a tondelli di buona fattura, inizia una produzione di tondelli realizzati coi medesimi conii dei "fratelli più belli" ma su dischetti di minor peso e diametro. Questo fenomeno è stato notato da Bland dopo aver studiato i due principali ripostigli del periodo: Cunetio e Normanby.

Il fenomeno prosegue anche durante il regno di Claudio II dove è frequente trovare una produzione affiancata di tondelli di buon peso e diametro a tondelli, delle medesime serie, di peso e diametro inferiori.

Il tutto degenera poi verso la fine del regno di Claudio II e l'inizio del regno del fratello Quintillo, in particolar modo con la serie di divinizzazione DIVO CLAVDIO quando è evidente che alla zecca di Roma la produzione aveva perduto ormai quasi del tutto gli standard qualitativi del passato.

Il tutto va messo in relazione con la cosiddetta rivolta di Felicissimo e degli operatori della zecca della capitale, rivolta repressa nel sangue da Aureliano che ha poi intrapreso una serie di operazioni volte a riformare sia la produzione che la metrologia delle emissioni.

Ergo, tondelli sottopeso, approntati frettolosamente e con assi orientati in maniera casuale sono all'ordine del giorno per le coniazioni di Gallieno (fine regno), Claudio II e Quintillo.

Un discorso completamente diverso invece riguarda le emissioni coeve dell'impero gallico.

Spero di averti chiarito un po' di dubbi @CoinLover, il III secolo è un periodo affascinante, di turbolenze, di guerre interne e di accadimenti politici di varia natura. Dal punto di vista numismatico offre un sacco di possibilità di studio e di collezione ed è ancora tutto sommato accessibile economicamente senza grossi svenamenti!

@grigioviola, grazie per la digressione storica! Potresti consigliarmi un libro che tratti degli eventi che hai descritto?

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Questo su Aureliano, rivolta e riforma: 

poi su Normanby e Cunetio questo: The Cunetio and Normanby Hoards: Roger Bland, Edward Besly and Andrew Burnett with notes to aid identification by Sam Moorhead https://www.amazon.it/dp/1907427953/ref=cm_sw_r_cp_apa_i_TTIPDbTJ8ZPFY

Direi due volumi fondamentali!

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19 ore fa, grigioviola dice:

Questo su Aureliano, rivolta e riforma: 

poi su Normanby e Cunetio questo: The Cunetio and Normanby Hoards: Roger Bland, Edward Besly and Andrew Burnett with notes to aid identification by Sam Moorhead https://www.amazon.it/dp/1907427953/ref=cm_sw_r_cp_apa_i_TTIPDbTJ8ZPFY

Direi due volumi fondamentali!

@grigioviola, grazie!

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