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Risposte migliori

Inviato

Buonasera,

vorrei chiedere il vostro aiuto per riuscire a catalogare questa moneta bucata.

Inoltre: perché forare una moneta?

A me vengono in mente queste ipotesi:

1. Verificare il metallo di cui è fatta.

2. Renderne nullo per qualche motivo il valore.

3. Appenderla per usarla come monile o collana.

4. Legarla per poi recuperarla.

Voi cosa ne pensate?

Diametro: 19 mm.

Peso: 3,09 g.

Ringrazio fin da ora tutti quelli che mi daranno un parere.

7.jpg

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Inviato

Ciao, secondo me, visto il sostanziale rispetto dell'iconografia da parte di chi ha praticato i foro, si tratta di una moneta segnacolo affissa su un supporto ligneo per un qualche motivo. 

Se l'intento fosse stato quello di invalidare la moneta, tipico degli oboli di Caronte, il foro sarebbe stato piazzato al centro, senza curarsi delle immagini. 

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Inviato

Grazie a @legionario e a @Adelchi66.

Identificazione perfetta. Concordo sull'ipotesi relativa al foro, vista l'attenzione praticata a non danneggiare le immagini.


Inviato

Osservando su quale lato si presenta l'estrusione si capisce quale è la faccia tenuta in considerazione per l'esposizione. 


Staff
Inviato (modificato)

Questa discussione mi era sfuggita. Potrei sbagliare, ma guardando il rovescio parrebbe anche suberato, come questo:

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Modificato da Rapax
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Inviato

Grazie del contributo @Rapax.

Mi sembra che il tuo sia un denario della Gens Claudia del 41 a.C.; passerebbero circa 70 anni tra le due monete, dunque nemmeno tantissimi.


Staff
Inviato (modificato)

Il tema delle monete forate è estremamente interessante ed al tempo stesso piuttosto ampio. In questo caso penso serva a poco concentrare l'attenzione sull'aspetto cronologico di questi due esempi, ma potrebbe essere molto interessante provare ad inserirle tra la documentazione ad oggi nota riguardanti monete romane oggetto di tale pratica.

Siamo di fronte a due denari suberati, ai quali è stato praticato un singolo foro periferico. Partirei da questo aspetto per tentare di individuare la ragione che portò a tale foratura, poiché non mancano casi molto diversi, quali forature doppie, triple, quadruple, multiple, praticate anche in differenti aree del tondello (non sempre periferiche, ma anche centrali, affiancate, opposte).

Non mancano esempi di aurei, denari o nominali di un certo valore forati, ma generalmente tale pratica interessa monete in metallo vile, in mistura o appunto suberati. A tal proposito vedasi l'esempio della “Signora del sarcofago” della necropoli dell'Università Cattolica di Milano, dove in una sepoltura di III secolo d.C. fu rinvenuto un denario forato suberato (pur trattandosi di una donna di rango).

Le monete provenienti dal mercato antiquario purtroppo sono ovviamente prive di fondamentali informazioni riguardanti gli eventuali contesti di rinvenimento e non ci consentono altresì di stabilire l'eventuale periodo nel quale le forature furono praticate, ma qualche ipotesi potremmo provare a formularla.

Un unico foro in prossimità del bordo trasforma la moneta in un ciondolo, questo pare piuttosto evidente, ma non così scontato è l'utilizzo “singolo” della moneta quale unico pendente di un'eventuale collana. Più probabile è che tali esemplari possano essere stati parti di collane costituite da più elementi quali vaghi, lunule ed altri pendagli.

Altra affascinante ipotesi è che la moneta-pendente fosse parte di una particolare tipologia di oggetti chimati crepundia. In area gallica è ben attestato l'uso di monete nella realizzazione “casalinga” di oggetti simili chiamati crepitacula, ecco quelli conservati presso il museo di Rouen:

crepitacula1.jpg

crepitacula2.jpg

 

In ambo i casi si tratta sostanzialmente di sonagli (come suggerito dalla radice comune dei due termini), ma nel nostro caso, trattandosi di denari, per giunta suberati, possiamo escludere che possano essere stati utilizzati quali parti di crepitacula monetali in quanto troppo leggeri e inadatti allo scopo. I crepundia invece “erano delle catenelle alle quali erano agganciati piccolissimi manufatti in terracotta o in metallo, come spadini, scuri, falcetti, manine, animaletti, falli, crescenti lunari, che venivano allacciate attorno al collo e alle spalle dei neonati, cosı` che ad ogni loro movimento producessero un lieve effetto acustico” (Claudia Perassi, MONETE ROMANE FORATE: QUALCHE RIFLESSIONE SU ‘‘UN GRAND THEME EUROPEEN’’ ).

Ed anche sul fatto che le monete non venissero scelte casualmente ma su base iconografica ci sono pochi dubbi, nel caso potremmo naturalmente avanzare qualche ipotesi.

 

Modificato da Rapax
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Inviato
21 ore fa, Rapax dice:

.... guardando il rovescio parrebbe anche suberato....

 

oltre al rovescio anche il diritto a ore 10 ...


Staff
Inviato

L’approfondimento della Perassi che hai linkato e che ho citato è stupendo, consiglio davvero a tutti di seguirla su Academia poiché i suoi contributi sono un qualcosa di estremamente prezioso, in particolar modo su simili tematiche.

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Inviato

Grazie.  Lo farò senz'altro 


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