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Monete Bizantine di Sicilia


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Inviato (modificato)

Prendendo ad esempio l'interessante discussione di @rubber, ho pensato che possa interessante inserire in questo forum le foto delle monete bizantine che entrano e/o fanno parte della mia collezione specializzata di monete bizantine. Tuttavia, mancando una discussione specifica, potrebbe essere carino raccogliere e discutere in un'unica pagine delle monete bizantine di Sicilia, così da poter discutere ampiamente della storia e delle caratteristiche peculiari di questa monetazione.

In vista di ciò provvedo a fare un'introduzione per sommi capi di quella che è la monetazione Bizantina di Sicilia, che spero possa rivelarsi utile sia per i neofiti che per i curiosi di questa monetazione.

La monetazione Bizantina Siciliana comincia a svilupparsi a partire dalla riconquista dell'Italia compiuta dall'imperatore Romano orientale Giustiniano. La guerra gotica va avanti tra alterne vicende per 40 anni e l'unica regione Italiana che rimane in possesso bizantino per tutta la durata della guerra è la Sicilia, in cui opera quasi certamente una zecca per il pagamento dell'esercito. Negli anni successivi in Sicilia (probabilmente Catania) sono coniati gli spiccioli da 5  e 10 nummi, mentre le maggiori coniazioni sembra avessero luogo a Roma e Ravenna.

Con l'invasione Longobarda della penisola, il ruolo della sicilia diviene sempre più importante. A partire da Maurizio Tiberio compare finalmente il segno di zecca Catania nei nominali da 5 e 10 nummi. A partire dal segni di Eraclio vengono coniati (o meglio contromarcati) i folles.

A partire da Costante II (figlio di Eraclio) ha luogo un'abbondantissima emissione monetaria in oro e rame. Sotto la dinastia di Eraclio (conclusasi nel 711), ha luogo la graduale formazione del tema di Sicilia, in cui il comandante in capo dell'esercito assume di fatto un'autorità sia civile che militare, nonché una non trascurabile autonomia nei confronti dell'autorità centrale. In una data ancora non del tutto chiarita, la zecca si sposta a Siracusa.

Il tema di Sicilia comprendeva Sicilia, Calabria meridionale e Salento e influenzava fortemente la politica dei ducati Napoletani e di quelli sardi (in cui il duca almeno inizialmente era solo un rappresentante politico e militare di Costantinopoli). Questa Autonomia permette di coniare moneta con caratteristiche che gradualmente si discostano da quelle della moneta di Costantinopoli, portando infine ad una produzione monetaria del tutto originale. Si pensa che il Solido di Sicilia valesse 3/4 del solido di Costantinopoli nel l'ottavo secolo, mentre tre semissi di Sicilia erano necessari per un solido di constanipoli all'inizio del nono secolo. Anche i folles assunsero caratteristiche del tutto originali e reputo improbabile che potessero scambiarsi uno ad uno con quelli di Costantinopoli (nel nono secolo un follis di Sicilia pesava circa la metà di uno di Costantinopoli).

Mentre la produzione monetaria della capitale è rappresentata da Solidi, Miliaresia d'argento e folles, in quella Siciliana manca l'argento e abbondano i frazionali in oro del solido, ossia semissi e tremissi.

A metà del nono secolo la produzione Siracusana si riduce a 2 sole monete: semissi e folles.

I sistema collassa con l'invasione Araba; l'ultimo semisse in oro basso si deve a Basilio I, nell'878.

 

Perchè collezionarle? Dal punto di vista storico e numismatico rappresentano un unicum e una perfetta via di mezzo tra la monetazione orientale e quella occidentale, confermando la Sicilia come quella terra d'incontro tra civiltà e culture differenti. La monetazione è estremamente particolare e di fatto rappresenta una monetazione a se nel mondo bizantino per quando sopra ho già scritto

La monetazione Siciliana seguiva infatti culturalmente la monetazione occidentale, rappresentata da monete (tremissi) di oro basso, permettendo probabilmente degli scambi monetari adeguati con longobardi e altre popolazioni. La coniazione di semissi quasi certamente portò alla coniazione araba del robai/tarì, una moneta che di fatto era equivalente al semisse del nono secolo e si scambiava alla pari o quasi durante il lungo periodo in cui la Sicilia era condivisa tra arabi e bizantini.

Tarì che poi ebbe un'influenza straordinaria tra il decimo e il tredicesimo secolo e fu fondamentale per la nascita del fiorino e del ducato veneziano (che in origine valevano 4 tarì ossia un solido romanatus). Ma questa è un altra storia. 

 

 

Modificato da azaad
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Supporter
Inviato

Come prima moneta ho il piacere di inserire una new entry della mia collezione.

Si tratta di un solido di Costante II coniato nell'ultimo periodo del regno di Costante II, probabilmente tra il 661 e il 668 a Siracusa.

Questo periodo è molto importante per la storia Siciliana. Negli anni precedenti, Costante II aveva tentato la riconquista dell'Italia ai danni dei Longobardi (Ultimo imperatore Romano orientale a tentare l'impresa). 

A seguito delle sconfitte si ritirò a Napoli e poi a Roma (ultimo imperatore Romano a visitarla). Si spostò poi a Siracusa e, alla ricerca di un luogo da cui governare lontano dal peso del Senato e della corte, la designò come sede imperiale. Siracusa divenne quindi per diversi anni il centro dell'impero.

Stimolata dalla presenza dell'imperatore, Siracusa comincia una forte emissione di oro, in particolare di Solidi e tremissi, a nome di Costante II.

In questo periodo Costante II aveva nominato Augusti i suoi 3 figli, Costantino, Eraclio e Tiberio, di cui il primo era anche stato designato suo successore. 

Ed ecco la moneta:

al dritto presenta il ritratto di Costante II e suo figlio Costantino, suo successore designato.

La legenda è abbozzata, limitandosi a: DN CO CO

Il rovescio presenta la classica croce potente su base a 3 gradini con le raffigurazioni degli altri 2 augusti. La scritta è Victoria AUGU KY.

In esergo la scritta a garanzia delle caratteristiche della moneta Conob, seguita da 3 puntini.

Le Caratteristiche che permettono di assegnarla a Siracusa sono il cerchio lineare attorno alle figure e la caratteristica A allungata.

Questa variante è classificata al numero 187 b dell'Anastasi mentre non è presente nello Spahr.

 

 

Solido_Costante_II.jpg

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Inviato

Interessantissima discussione a cui desidero contribuire con qualche riferimento bibliografico sul tema, le monografie principali in merito sono due opere di tipo catalografico, la prima è di Romolo Calciati, " Monete bizantine di bronzo della Sicilia" che come si evince dal titolo si limita alla catalogazione della monetazione enea, è di difficile reperimento; più facile a trovarsi è la seconda di Marco Anastasi, "Monete bizantine di Sicilia" che offre una catalogazione complessiva di tutte le monete emesse in Sicilia durante la dominazione bizantina.

Un altro testo importante sul tema che comprende anche la monetazione del periodo arabo è quello di Alberto d'Andrea, Gaetano Faranda, Elena Vichi, "Le monete siciliane dai bizantini agli arabi", sempre di Alberto d'Andrea si possono aggiungere i tre volumi di "Byzantine coinage in Italy" che oltre alla monetazione siciliana comprende anche quella delle altre zecche italiane.

Infine segnalo un saggio che ha avuto una fondamentale importanza storica in quanto primo dedicato alla numismatica bizantina siciliana, riferimento anche per lo Spahr nella sua successiva catalogazione delle monete siciliane di quel periodo, il testo di Diego Ricotti Prina "La monetazione siciliana nell'epoca bizantina", pubblicato sul periodico "Numismatica" nel 1950.

 

Calciati.jpg

Anastasi.jpg

D'Andrea.jpg

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Inviato

Molto

interessante e grazie Talpa per i supporti bibliografici.

aggiungo solo, ad integrazione di quanto riportato sopra da Azaad) che  il tari introdotto in Sicilia dagli  emiri Aglabidi e proseguito dai Fatimidi corrispondeva ad 1/4 (rob’ai) di dinar . Il dinar era stato in precedenza introdotto dagli islamici sul piede del solido bizantino ( 4,25 gr) che era stato adottato ( pur con simboli modificati) come monetazione dalla Umma islamica nei primi anni del califfato. 


Supporter
Inviato (modificato)

Buon giorno a tutti,

approfitto delle vacanze natalizie e della lontananza dal lavoro per postare una delle mie monete bizantine. 

La moneta appartiene sempre al regno di Costante II. Durante il suo regno la zecca di Siracusa fu attivissima e vennero coniate alcune delle più belle monete bizantine del periodo.

La moneta in rame era in fase di rapida svalutazione rispetto alla moneta in oro (Solidi). Il peso del follis era diminuito dai circa 12 grammi dell'inizio del regno del padre Eraclio, fino a 4,5 grammi circa delle monete della fase iniziale del regno di Costante II. Ne avevano fatto le spese i nominali inferiori: il 5 nummi era stato coniato per l'ultima volta sotto Eraclio. Il 10 nummi verrà coniato per l'ultima volta da Costante II.

L'enorme coniazione di Folles, che serviva probabilmente a sostenere un impero in fase di guerra su tutti i fronti, portò purtroppo ad un rapido decadimento della qualità delle coniazioni.

Ciò nonostante, quantomeno durante la prima metà del regno di Costante II  la qualità della moneta enea coniata a Siracusa si mantenne di gran lunga superiore a quelle di altre parti dell'impero. Anzi, si può dire che la zecca di Siracusa raggiunse dei livelli di qualità artistica che non si vedevano da tempo in Sicilia e che non si vedranno più almeno fino al basso medioevo.

Tra le varie monete enee, la più bella è per me la seguente:

Follis del 652/653, indizione undicesima (è una moneta datata).

Dritto: imperatore coronato e in clamide in piedi, con lunga barba e globo nella destra. Ai lati I/N/:Greek_Delta: - IA

Rovescio numerale M (che sta per 40 nummi) sormontato da croce, in basso la sigla di zecca SCL.

Anastasi 120 (questo esemplare illustrato).

La moneta è in altissima conservazione, ma stranamente questa è una moneta che in alta conservazione, con un pò di fatica, si trova. 

Ho sempre pensato che la moneta fosse un follis commemorativo di qualche cosa, ma onestamente non saprei dirvi di cosa.

 Nel 649 ebbe luogo l'usurpazione, o meglio, il tentativo di usurpazione dell'esarca di Ravenna Olimpio, che dopo aver preso Ravenna e Roma (dove coniò moneta a suo nome) tentò di conquistare la Sicilia. Il tentativo di usurpazione finì miseramente nel 652. https://it.wikipedia.org/wiki/Olimpio_(esarca)

E' possibile che la moneta, coniata subito dopo la fine dell'usurpazione, commemori proprio questo evento, mostrando l'imperatore in tutta la sua gloria insieme (ben evidente per chiunque) con l'anno, o meglio l'indizione in cui è avvenuta la coniazione.  

 

Follis_Costante_II.jpg

Modificato da azaad
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Supporter
Inviato

La foto precedente, in bassa definizione, è quella dell'asta. Ne aggiungo un'altra. Sono un pessimo fotografo, ma spero si capisca qualcosa.

 

Follis_Costante_IId.jpg

Follis_Costante_IIr.jpg

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Inviato (modificato)

Approfitto della giornata piovosa per postare un'ulteriore moneta, anch'essa molto interessante.

Mi scuso anche in questo caso per la qualità delle foto.

Le moneta qui rappresentata è uno dei primi follis coniati, o meglio contromarcati in Sicilia.

La moneta originale è un follis di Anastasio, coniato intorno al 500 d.c. Questa moneta presenta ancora tutti i tratti caratteristici delle emissioni Romane (i grandi follis furono platealmente ispirati dai sesterzi imperiali):  Busto diademato, drappeggiato e corazzato di Anastasio volto a destra. La legenda ci dice: ANASTASIUS D(ominus) N(oster) P(erp)P(etuus) AUG(ustus)

Al rovescio Il numerale M (40 nummi) ed il segno di zecca.

La contromarca di Eraclio ci fa fare un volo pindarico di quasi 120 anni. L'impero si è irrimediabilmente ellenizzato. Lo stile della tarda antichità comincia a cambiare allontanandosi definitivamente dagli stilemi del vecchio mondo romano. Nella contromarca Eraclio è presentato con busto frontale, con barba corta, in clamide ed in compagnia del suo monogramma. Al rovescio la contromarca presenta la sigla di zecca.

La "moda" del busto frontale era iniziata in grande stile con le emissioni di Giustiniano  - le emissioni di profilo diverranno desuete e le rivedremo solo dopo secoli.

E' stato ipotizzato che le contromarche venissero apposte direttamente a Costantinopoli e che poi le monete venissero portate in Sicilia tramite navi. Ciò però non può essere del tutto vero, in quanto, almeno per le prime contromarche, eseguite sui folles di vecchi imperatori, si può fare la seguente obiezione: la quasi totalità delle contromarche furono apposte su monete coniate da Anastasio fino all'epoca di Giustiniano. Molto rare (e ricercate) sono le contromarche su folles dei regnanti successivi a Giustiniano. Se fossero state contromarcate a Costantinopoli, dovevano essere presenti anche le monete più recenti, cosa che invece non si osserva.

In Sicilia all'inizio del regno di Eraclio il circolante era costituito in larga parte dalla moneta portata dagli eserciti bizantini durante le guerre gotiche, ossia moneta dei regnanti da Anastasio fino a Giustiniano. Emissioni che si trovano con molta facilità  contromarcate. Questo osservazione depone quindi a favore di una imposizione siciliana delle contromarche osservate.

E' invece possibile che una parte dei folles successivi (riconiati su folles di costantinopoli di Eraclio stesso e che posterò in seguito) abbiano seguito un iter diverso. Ne scriverò in seguito.

La zecca delegata a questa operazione fu probabilmente (anche in questo caso la questione è dibattuta) la zecca di Catania. A favore di ciò si può osservare che all'epoca Catania era la zecca dedicata alla coniazione di spicci da 5 e 10 nummi. Sarebbe stato oneroso e dispersivo aprire una seconda zecca a nemmeno 70 km di distanza. Inoltre vi è una notevole la somiglianza tra la contromarca e i decanummi coevi coniati nella a Catania.

 

 

 

 

Follis_Eraclio_D.jpg

Follis_Eraclio_R.png

Modificato da azaad
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  • 2 settimane dopo...
Inviato

ciao @azaad

colgo la palla al balzo per postare una monetina di Siracusa ... nulla di splendido come la prima tua, ma particolare ... (e la particolarità è ciò che cerco sempre...)

Costante II DOC 181 chiaramente riconiata su DOC 180

saluti

d.JPG

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