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Una moneta di origine “Troiana” ?


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Nella varia iconografica delle monete della Repubblica romana e’ presente una moneta che reca al dritto una testa femminile ornata di orecchini , di collana e di una corona muraria con torri , vedere la prima foto .

La curiosita' risiede proprio in questa corona turrita in quando credo , aiutatemi se sbaglio , essere l’ unica moneta romana repubblicana , o almeno in bronzo , che presenta questo particolare tipo di corona .

Chi rappresenti il bel volto di donna con corona turrita non e’ certo , forse è legato alla dea Cibele che e’ di origine anatolica , infatti la dea compare ornata in testa della corona muraria con torri e rappresenta idealmente tutte le citta’ esistenti nel mondo antico .

Il culto della dea Cibele arrivò in Italia nel III secolo a.C. nel corso della seconda guerra punica mentre Annibale dopo Canne imperversava in Italia e Cornelio Scipione , il prossimo Africano , era in procinto di portare la guerra in Africa direttamente contro Cartagine , fu in questi tragici frangenti storici per Roma che il sacro collegio dei decemviri interpello’ i Libri sibillini leggendovi una profezia secondo la quale Roma si sarebbe salvata solo se fosse giunta in Citta’ l' immagine di Cibele , la cui icona della dea si trovava sul monte Ida , un rilievo montuoso vicino Troia .

L’ arrivo a Roma della dea Cibele potrebbe risalire agli anni immediatamente posteriori alla disfatta romana di Canne , cioe’ tra la fine del 216 e il 215 a.C. , date che stranamente coincidono , secondo il Crawford (39/5) , con la coniazione di questa moneta che dovrebbe essere avvenuta tra il 217 / 215 a.C. , moneta rappresentata da una semiuncia anonima con al rovescio un fantino che cavalca con frusta un cavallo lanciato al galoppo con sotto la scritta ROMA .

Se il bel volto della moneta fosse realmente assimilabile alla dea Cibele , esisterebbe anche una connessione storica tramite un fatto avvenuto circa sei secoli dopo , nel V secolo , che riguarda la collana della dea certamente preziosa .

Nella Storia Romana , libro V – 38 , dello scrittore bizantino Zosimo , si legge un passo che riguarda proprio la dea Cibele e in particolare un suo ornamento , la collana , tipo di ornamento che indossa anche la donna raffigurata nella moneta e che pare identica a quella indossata da Serena nel dittico di Stlicone in avorio nel quale compare insieme alla moglie e al figlio .

A Roma fece grande impressione un gesto antipagano di Serena : Serena moglie di Stilicone , generale romano di origini vandale , si era appropriata di una collana che adornava un simulacro di Cibele . Zosimo narra che una vestale scagliò una maledizione contro di lei e tutta la sua famiglia per il gesto sacrilego di Serena , questo il fatto narrato da Zosimo : <Serena, disprezzando i riti pagani , volle visitare il Tempio della Gran Madre (Cibele) e , non appena vide che la statua di Rea portava una collana degna del divino rispetto , gliela tolse e se la mise . Una vecchia , una delle ultime vestali , la accusò di empietà , ma lei la insultò e la fece scacciare dal suo seguito . Allora la vecchia lanciò contro Serena , suo marito e i loro figli tutte le maledizioni che il suo gesto meritava . Serena , però , non le fece alcun caso e uscì dal tempio ostentando l'ornamento>

Il gesto di spoglio , fatto in pubblico , in presenza di testimoni , aveva intento simbolico di spregio e di abbandono dei culti pagani . Zosimo vide la vendetta di Cibele nella morte cruenta di Serena : infatti morì strangolata e cioè venne punita proprio nella parte del corpo che aveva accolto il monile tolto alla dea . L’ iconorafia della dea Cibele con la corona turrita fu tramandata in epoche successive alla Repubblica romana , vedi ad esempio la moneta di Faustina II , e per rappresentare l’ Italia , vedi ad esempio la moneta di Commodo , proseguendo poi in epoche recenti , sia come statuaria sia come immagine monetaria .

Sotto una rassegna di monete e statue rappresentanti l’ Italia turrita ad imitazione dell’ antica dea anatolica .


 

 

 

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Interessantissima ricostruzione @Agricola, complimenti.

Diciamo che la serie collaterale dovrebbe essere precedente di circa un decennio rispetto all’introduzione del culto della Magna Mater a Roma. In merito alla sua presenza su monete, parlando di bronzo repubblicano probabilmente hai ragione, ma la serie collaterale rappresenta un unicum anche sotto il punto di vista dei soggetti ritratti, molto italici (vedi il Sol Indiges sull’oncia).  Il bronzo repubblicano tende poi a spostarsi sul tipo fisso della prora. Sui denari invece Magna Mater appare soprattutto su emissioni di edili curuli, gli stessi magistrati incaricati di organizzare e presiedere i Ludi Megalesi.

In ambito romano Magna Mater ha connotazioni spiccatamente aristocratiche, trattasi di una divinità patrizia, che in termini cultuali si oppone a Cerere (anche in termini di magistrature edili, quindi politici).

Forse non è un caso che Magna Mater sia stata vista come una sorta di ultimo baluardo del paganesimo, d’altra parte la sua pietra sacra faceva parte dei pignora imperii.

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Ciao @Agricola

un post davvero molto interessante. Ora ho capito come siamo arrivati all'Italia turrita! Poi ho visto che hai messo la foto del mio avatar!?

Allego alcuni post che ho trovato molto interessanti di @Rapax, @gpittini ed @Exergus con interventi di  @Illyricum65:

 

Ciao e grazie per i tuoi contributi sempre interessanti e molto curati, anche per un semplice appassionato come me.

Stilicho

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Ciao @Stilicho , grazie per l' apprezzamento . Il mio articolo e' partito esclusivamente da una semplice curiosita' numismatica , non capivo da cosa derivasse quella figura di donna nella moneta della Repubblica romana con corona muraria e turrita , in quanto la ritenevo una anticipazione di qualche secolo della iconografia dell' Italia turrita , vedi ad esempio il sesterzio di Commodo .

Da qui sono risalito a Cibele o Mater Magnae dei Romani .

 

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Una moderna moneta in argento con al dritto la testa dell' Italia emessa dal Museo Nazionale Romano nel 1999 , valore nominale Lire 2000 ; dritto ispirato ad un modello di denario antico emesso dagli insorti italici nel corso della guerra sociale contro Roma .

Qualcuno conosce chi rappresenti il giovane al rovescio seduto su roccia con davanti uno scudo , un clipeo , appoggiato a terra e che impugna , credo , una spada ?

1999.a.jpg

1999.b.jpg

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Ag
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Il 18/1/2020 alle 15:48, Agricola dice:

Mi ero dimenticato di inserire in apertura articolo la moneta di Commodo con l' Italia turrita

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E questa?

image.thumb.png.2db035fee20eac777632a01f02c408be.png

ANTONINO PIO (138-161) Sesterzio. D/ Testa laureata R/ L'Italia turrita, con cornucopia e scettro, seduta su globo. Coh. 470 RIC 747a Tredici 273 Ae g 23,11 Rara q.SPL
https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=834&lot=198

Ciao

Illyricum

;)

 

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Il 20/1/2020 alle 17:02, Agricola dice:

 

Qualcuno conosce chi rappresenti il giovane al rovescio seduto su roccia con davanti uno scudo , un clipeo , appoggiato a terra e che impugna , credo , una spada?

 

Si tratta dell'Ares Ludovisi conservato a Palazzo Altemps.

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Ecco Cibele nel denario di Furius Crassipes

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Grazie @Scipio , ho rintracciato altre due monete repubblicane che recano al dritto Cibele , una della Gens Pletoria e l' altra della Gens Plautia ; forse con la Furia , le tre uniche Gens repubblicane che coniarono la dea Cibele a dimostrazione che i culti stranieri nella Roma repubblicana e nel primo secolo dell' impero ebbero scarso seguito , fino ad espandersi nei successivi . 

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Al dritto appare anche nel denario di Fabius Hadrianus

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G227/1

Mentre al rovescio nel denario della Volteia e nell'aureo di L. Cestius e C. Norbanus

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G147/4

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G148/2

 

Sul fatto che i culti di origine orientale ed in particolare quello di Cibele ebbero scarsa presa sul tessuto religioso repubblicano mi permetto di fare qualche precisazione e di dissentire.

Abbiamo a che fare con una divinità importata in un momento del tutto particolare e nell'ottica romana il tutto si traduce con un'inefficienza delle divinità tradizionali, o meglio con una loro sostanziale volontà di non intervento imputabile alla rottura della Pax deorum.

Siamo negli anni di permanenza di Annibale sul suolo italico (215-203 a.C.), nel 212 si tentò di ingraziarsi un protettore per eccellenza quale Apollo con l'istituzione dei Ludi Apollinari, ma invano. Il responso dei Libri Sibillini, usando le parole del Sabbatucci, fu sostanzialmente il seguente: per cacciare lo straniero era necessario portare a Roma una dea straniera, ma placabile, al posto dello straniero Annibale implacabile.

Queste le motivazioni ufficiali... ma l'aspetto più importante riguardante il culto della Megale Mater fu senza dubbio politico. Fu infatti adottata dai patrizi che la contrapposero alla Cerere/Demetra adottata dai plebei. Come si è detto sia i Cerealia che i Megalesia erano organizzati dagli edili, plebei nel primo caso, curuli nel secondo. L'adozione dei patrizi fu un aspetto di non poco conto in quanto con l'istituzione dei Ludi Megalenses e più in generale del culto di Cibele vi è un chiaro intento di contrapposizione e superamento nei confronti delle divinità aventiniane (il tempio della Magna Mater fu edificato nel 191 a.C. proprio sul Palatino).

A livello numismatico qui abbiamo un piccolo “mistero”, ma credo sia meglio trattarlo nella sezione specifica.

I plebei sostanzialmente adottarono per primi forme di culto iniziatiche, quelle di Demetra che romanizzarono nella figura di Cerere e più in generale nella triade aventiniana Cerere-Libero-Libera. I patrizi, per forza di cose maggiormente legati alle divinità arcaiche, plasmarono il culto di Cibele al fine di poter accedere a forme religiose particolarmente attraenti (e che potremmo definire più evolute), tentando al tempo stesso di surclassare analoghi culti plebei attribuendo a Cibele diversi "ruoli", in numero tale da poter accorpare in sé tutte le funzioni delle divinità arcaiche di aprile (Tellus, Cerere, Venere, Fortuna). Una divinità che potremmo definire “globale”, una divinità che crebbe, in quanto idonea a livello di concezione, in concomitanza con l'espansione di Roma.

I culti iniziatici di Cibele ed Attis, insieme a quelli di Cerere-Demetra, rappresentarono una grande svolta ed ebbero grandissima importanza, furono i semi che introdussero i concetti di rinascita e che, germogliando, portarono a forme religiose trascendenti. Secoli dopo, senza tali semi il cristianesimo non avrebbe mai attecchito nel tessuto religioso preesistente.

Modificato da Rapax
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Ciao @Rapax , grazie del' tuo bell' ampliamento del post , che condivido in toto , ma il mio precedente intervento si riferiva esclusivamente all' Immagine classica di Cibele , con testa turrita , nelle monete repubblicane romane , immagine che compariva molto raramente , forse solo nelle tre Gens sopra citate .

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Su quello hai perfettamente ragione e mi scuso per il piccolo fraintendimento. Vista appunto l'importanza della divinità, la sua presenza sulle monete parrebbe non rispecchiare la sua valenza, ma il motivo forse è proprio per la natura iniziatica dei suoi culti, poco o per nulla conformi alla tradizione tanto cara ai romani, almeno nella facciata che preferivano mostrare.

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  • 3 settimane dopo...
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A proposito di teste turrite.

Mercoledì stavo sfogliando la rivista Archeo e ho trovato questo articolo interessante: 

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN ....PARENTE.pdf

In particolare la mia attenzione e' caduta su una moneta  che rappresenta Agrippa (che potete vedere nella prima pagina dell'allegato)  e  che lo mostra con una corona turrita e rostrata. Da come si legge, questa corona era detta corona muralis ed era simbolo del valore del generale e delle onorificenze ottenute nelle sue vittorie in battaglia.

Da come ho letto googlando le corone erano decorazioni militari di vario tipo che  venivano assegnate per diversi gradi di valore dimostrato e secondo regole fisse. In particolare la corona muralis  era assegnata a chi per primo avesse scalato le mura nemiche durante un assedio. Da come mi sembra di avere capito la corona muralis non era tra le più importanti. La moneta che e' fotografata dovrebbe essere questo denario:

http://numismatics.org/ocre/id/ric.1(2).aug.414

Interessante che sul dritto vi sia la testa di Augusto con la corona di quercia o corona civica (ob cives servatos) che mi sembra fosse di valore maggiore. Forse a indicare la differenza tra Augusto e Agrippa?

Non so se quanto ho scritto abbia qualche attinenza con l'argomento della discussione (qui il turrito è un uomo), ma mi sembrava interessante.

Auguro una buona serata.

Stilicho

 

 

 

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Stilicho scrive : " Interessante che sul dritto vi sia la testa di Augusto con la corona di quercia o corona civica (ob cives servatos) che mi sembra

fosse di valore maggiore. Forse a indicare la differenza tra Augusto e Agrippa? "

Ciao @Stilicho e grazie per il tuo intervento . Si la corona civica aveva un rilevanza maggiore rispetto alla muralis perché significava aver salvato la vita ad uno o piu' concittadini . Nel caso specifico che hai sopra citato Augusto non intendeva essere superiore ad Agrippa come tipo corona , questo perché un Imperatore oppure un Console repubblicano non scalava e superava personalmente le mura della Citta' nemica , ma lasciava il compito ai subalterni . La corona turrita e rostrata di Agrippa si riferisce ad una vittoria navale , vedi il rostro , mentre la nave , che rappresenta idealmente le mura di una Citta' , e' rappresentata dalle torri .

Un saluto

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