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Ma l'istruzione in questo momento è solo l'ultimo dei problemi?


Risposte migliori

Inviato (modificato)

Delle tante disuguaglianze che questa emergenza ha messo in luce, l’accesso all’educazione è una di quelle più evidenti. La vediamo in Italia, come nel mondo e a subirne le conseguenze, sono sempre le comunità più vulnerabili. Questa emergenza ha reso ancora più evidente la diversità di accesso all’educazione e le conseguenze di una sospensione prolungata della scuola, differenze tra i vari paesi e in Italia. Dobbiamo fare in modo che questa crisi diventi l’opportunità di ripensare un sistema inclusivo.

La scuola non è solo il luogo dove si studia, ma è lo spazio in cui le bambine e i bambini, anche chi ha più difficoltà e vive situazioni di marginalità, trova il confronto con un mondo adulto diverso da quello familiare, magari assente o addirittura dannoso, pratica attività sportiva, ha accesso a un pasto equilibrato. La scuola deve essere al centro della ripartenza, in tutto il mondo, perché nessuno resti indietro, perché questa emergenza non vada e radicare ancora più profondamente le disuguaglianze già esistenti.

Molti paesi in tutto il mondo erano già in una situazione di precarietà per l’accesso all’istruzione per bambini e, soprattutto, bambine e questa interruzione della scuola rischia di riportare indietro di decenni i passi in avanti fatti. Anche in Italia emergono fragilità e profonde diversità tra chi ha accesso a strumenti e competenze e riuscirà a ripartire e chi in questo momento è tagliato fuori dalla scuola e resterà indietro.

I dati Istat ci raccontano che anche in quarantena non siamo tuti uguali. Un ragazzo su 8, tra i 6 e i 17 anni, non ha un computer o un tablet a casa. In termini assoluti parliamo di circa 850 mila studenti in grave difficoltà con la didattica a distanza.

Per questo riaprire la scuola dopo il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria per Covid-19 deve essere una priorità. Un’urgenza da affrontare al più presto affinché non avvenga accentuato, ancora una volta, il divario tra i giovani. Proprio quei giovani, e giovanissimi, che finora sembrano essere i grandi esclusi dalle politiche di ripartenza.

n questa fase di ripartenza infatti è necessario porre particolare attenzione alle fasce che vivono in situazioni familiari a rischio di povertà educativa ed economica, già escluse in precedenza, che oggi stanno soffrendo maggiormente della chiusura delle scuole.

La scuola non è solo didattica: non si può non tenerne conto. È il luogo dove bambini acquisiscono anche competenze sociali, di comunità. In molte aree vulnerabili, inoltre, è l’unico luogo in cui entrano in contatto con altri modelli, fanno attività motoria etc

Nelle aree in cui la povertà educativa è più evidente i genitori non sono in grado di fornire ai bambini supporto nei compiti ma neppure un supporto emotivo, psicologico. Senza la scuola quindi i bambini e le bambine sono privati di relazioni e contatti sociali, perché vivono in situazioni di disagio, degrado e spesso sono a rischio violenza assistita o subita.

I servizi educativi per i bambini e le bambine della fascia 0-6 saranno essenziali nella ripresa, anche per consentire ai genitori (le mamme) di tornare al lavoro. È l’occasione per attuare cambiamenti strutturali atti a potenziare questi servizi per garantire uguaglianza di sviluppo e opportunità sin da piccoli (ormai assodato che chi frequenta servizi educativi 0-6 ne gioverà nei anni scolastici futuri).

Il coronavirus ha avuto forti ripercussioni anche sulla vita scolastica di quasi 300 milioni di studenti in tutto il mondo, che sono costretti a rimanere a casa a causa della chiusura delle scuole (dati Unesco). Uno stop forzato alla routine che ha impattato (e impatterà) maggiormente sulla vita delle donne, su cui spesso ricade la responsabilità della cura dei figli, come controllare i compiti o aiutarli nell’esecuzione.

I servizi educativi consentono conciliazione famiglia lavoro e quindi la permanenza delle donne nel mercato del lavoro retribuito. Molti nidi sono a rischio chiusura e se chiuderanno, questo avrà effetti dirompenti per le famiglie e soprattutto per le donne che rinunceranno al lavoro retribuito per accudire i figli (anche per chi ha i nonni e quindi potrebbe farsi aiutare nella cura dei figli sarà difficile, dal momento che le fasce anziane sono quelle più a rischio coronavirus).

Le diseguaglianze di genere si accentueranno e il nostro Paese rischia di fare enormi passi indietro. Fin dall’inizio di questa crisi ci è risultato chiaro che fosse indispensabile non dimenticarci dei più fragili, quelli che normalmente vengono lasciati indietro dalla società.

Modificato da pato19
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Inviato
7 minuti fa, pato19 dice:

Delle tante disuguaglianze che questa emergenza ha messo in luce, l’accesso all’educazione è una di quelle più evidenti. La vediamo in Italia, come nel mondo e a subirne le conseguenze, sono sempre le comunità più vulnerabili. Questa emergenza ha reso ancora più evidente la diversità di accesso all’educazione e le conseguenze di una sospensione prolungata della scuola, differenze tra i vari paesi e in Italia. Dobbiamo fare in modo che questa crisi diventi l’opportunità di ripensare un sistema inclusivo.

La scuola non è solo il luogo dove si studia, ma è lo spazio in cui le bambine e i bambini, anche chi ha più difficoltà e vive situazioni di marginalità, trova il confronto con un mondo adulto diverso da quello familiare, magari assente o addirittura dannoso, pratica attività sportiva, ha accesso a un pasto equilibrato. La scuola deve essere al centro della ripartenza, in tutto il mondo, perché nessuno resti indietro, perché questa emergenza non vada e radicare ancora più profondamente le disuguaglianze già esistenti.

Molti paesi in tutto il mondo erano già in una situazione di precarietà per l’accesso all’istruzione per bambini e, soprattutto, bambine e questa interruzione della scuola rischia di riportare indietro di decenni i passi in avanti fatti. Anche in Italia emergono fragilità e profonde diversità tra chi ha accesso a strumenti e competenze e riuscirà a ripartire e chi in questo momento è tagliato fuori dalla scuola e resterà indietro.

I dati Istat ci raccontano che anche in quarantena non siamo tuti uguali. Un ragazzo su 8, tra i 6 e i 17 anni, non ha un computer o un tablet a casa. In termini assoluti parliamo di circa 850 mila studenti in grave difficoltà con la didattica a distanza.

Per questo riaprire la scuola dopo il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria per Covid-19 deve essere una priorità. Un’urgenza da affrontare al più presto affinché non avvenga accentuato, ancora una volta, il divario tra i giovani. Proprio quei giovani, e giovanissimi, che finora sembrano essere i grandi esclusi dalle politiche di ripartenza.

n questa fase di ripartenza infatti è necessario porre particolare attenzione alle fasce che vivono in situazioni familiari a rischio di povertà educativa ed economica, già escluse in precedenza, che oggi stanno soffrendo maggiormente della chiusura delle scuole.

La scuola non è solo didattica: non si può non tenerne conto. È il luogo dove bambini acquisiscono anche competenze sociali, di comunità. In molte aree vulnerabili, inoltre, è l’unico luogo in cui entrano in contatto con altri modelli, fanno attività motoria etc

Nelle aree in cui la povertà educativa è più evidente i genitori non sono in grado di fornire ai bambini supporto nei compiti ma neppure un supporto emotivo, psicologico. Senza la scuola quindi i bambini e le bambine sono privati di relazioni e contatti sociali, perché vivono in situazioni di disagio, degrado e spesso sono a rischio violenza assistita o subita.

I servizi educativi per i bambini e le bambine della fascia 0-6 saranno essenziali nella ripresa, anche per consentire ai genitori (le mamme) di tornare al lavoro. È l’occasione per attuare cambiamenti strutturali atti a potenziare questi servizi per garantire uguaglianza di sviluppo e opportunità sin da piccoli (ormai assodato che chi frequenta servizi educativi 0-6 ne gioverà nei anni scolastici futuri).

Il coronavirus ha avuto forti ripercussioni anche sulla vita scolastica di quasi 300 milioni di studenti in tutto il mondo, che sono costretti a rimanere a casa a causa della chiusura delle scuole (dati Unesco). Uno stop forzato alla routine che ha impattato (e impatterà) maggiormente sulla vita delle donne, su cui spesso ricade la responsabilità della cura dei figli, come controllare i compiti o aiutarli nell’esecuzione.

I servizi educativi consentono conciliazione famiglia lavoro e quindi la permanenza delle donne nel mercato del lavoro retribuito. Molti nidi sono a rischio chiusura e se chiuderanno, questo avrà effetti dirompenti per le famiglie e soprattutto per le donne che rinunceranno al lavoro retribuito per accudire i figli (anche per chi ha i nonni e quindi potrebbe farsi aiutare nella cura dei figli sarà difficile, dal momento che le fasce anziane sono quelle più a rischio coronavirus).

Le diseguaglianze di genere si accentueranno e il nostro Paese rischia di fare enormi passi indietro. Fin dall’inizio di questa crisi ci è risultato chiaro che fosse indispensabile non dimenticarci dei più fragili, quelli che normalmente vengono lasciati indietro dalla società.

Un Paese nel quale l'educazione e la sanità non siano ai primi posti è, a mio parere, un Paese sbagliato. Purtroppo questi anni di crisi hanno portato al governo un pagliaccio dietro l'altro, cosa che, unita al dilagare dirompente dei social in ogni fascia sociale e di età, ha portato a fare politica con il terrore. L'immigrazione fa molta più paura dell'avere figli ignoranti, quindi la priorità dei votanti sarà data a chi combatterà l'immigrazione; la mancanza di lavoro, congiunta alla mancanza di voglia di lavorare, priorità al lavoro nero, priorità all'assistenzialismo, porteranno al governo persone che promettono il reddito di cittadinanza, o ancora prima ben 80 euro in busta paga. Si potrebbe andare avanti per ore a fare esempi... Il grave problema è che l'istruzione non è la priorità della società, così come non lo è la sanità pubblica. Alla gente sta bene che un infermiere prenda 1300 1400 euro al mese per fare un lavoro che si è dimostrato fondamentale (a differenza di un calciatore per fare un esempio), ma se la Juve non dà 100 fantastilioni per avere CR7 succede il pandemonio, se infermieri o professori o Carabinieri e altre forze dell'ordine prendono poco non frega niente a nessuno. Se domani va alle elezioni un partito che farà priorità l'aumento di stipendio di infermieri e FFO, e l'aumento del loro organico, a discapito della lotta all'immigrato (solo per fare un esempio) prenderà pochissimi voti. Un partito che promette una massiccia lotta all'evasione fiscale e al lavoro nero, per portare questi fondi nella ristrutturazione di scuole e ospedali prenderà pochissimi voti. Quindi alla fine di chi è la colpa? Dei governi oppure nostra? Ricordiamoci sempre che siamo noi a scegliere le persone al governo. Anzi in questo momento di crisi, il premier non eletto che abbiamo, si è dimostrato una delle migliori alternative possibili. Penso solo in questo momento di crisi se il premier fosse stato uno qualsiasi dei politici odierni, da Salvini a Di Maio a Zingaretti a Renzi a Meloni a Berlusconi e tutto il resto della compagnia cantante... Beh credo che avremmo molti più morti da piangere...

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Inviato

L'Italia non era e non è preparata ad una pandemia. Ho una moglie insegnante che pra sta lavorando il doppio di prima con alunni che sicuramente apprendono un pochino meno di prima, complice la distanza e l'assenza di verifiche "serie". 

Il rientro a scuola solo in sicurezza ma, purtroppo non può essere garantita.  Non sono possibili i doppi turni e le scuole non sono attrezzate per la sicurezza.  Per questo fine anno va così.  Meglio bambini/ragazzi con qualche nozione in meno che bambini a rischio salute. 

Dopo il 4 maggio, a mio parere, il pericolo contagio ricrescerà ed io che sto al sud tremo per quello che ci può  capitare  senza serio contenimento e quello che potrà capitare all'italia tutta.


Inviato
48 minuti fa, legioprimigenia dice:

L'Italia non era e non è preparata ad una pandemia. Ho una moglie insegnante che pra sta lavorando il doppio di prima con alunni che sicuramente apprendono un pochino meno di prima, complice la distanza e l'assenza di verifiche "serie". 

Il rientro a scuola solo in sicurezza ma, purtroppo non può essere garantita.  Non sono possibili i doppi turni e le scuole non sono attrezzate per la sicurezza.  Per questo fine anno va così.  Meglio bambini/ragazzi con qualche nozione in meno che bambini a rischio salute. 

Dopo il 4 maggio, a mio parere, il pericolo contagio ricrescerà ed io che sto al sud tremo per quello che ci può  capitare  senza serio contenimento e quello che potrà capitare all'italia tutta.

Sono d'accordo con te sul pericolo della riapertura affrettata delle scuole. Già aprire le aziende sarà pericoloso, figuriamoci le scuole dove i ragazzi hanno ancora più difficoltà a mantenere distanze e regole di sicurezza. Sul fatto che non fossimo pronti ad un'epidemia, credo che nessuno stato al mondo lo fosse, anzi forse siamo quelli che hanno reagito prima e meglio. 


Inviato (modificato)
13 ore fa, Fxx dice:

Un Paese nel quale l'educazione e la sanità non siano ai primi posti è, a mio parere, un Paese sbagliato. Purtroppo questi anni di crisi hanno portato al governo un pagliaccio dietro l'altro, cosa che, unita al dilagare dirompente dei social in ogni fascia sociale e di età, ha portato a fare politica con il terrore. L'immigrazione fa molta più paura dell'avere figli ignoranti, quindi la priorità dei votanti sarà data a chi combatterà l'immigrazione; la mancanza di lavoro, congiunta alla mancanza di voglia di lavorare, priorità al lavoro nero, priorità all'assistenzialismo, porteranno al governo persone che promettono il reddito di cittadinanza, o ancora prima ben 80 euro in busta paga. Si potrebbe andare avanti per ore a fare esempi... Il grave problema è che l'istruzione non è la priorità della società, così come non lo è la sanità pubblica. Alla gente sta bene che un infermiere prenda 1300 1400 euro al mese per fare un lavoro che si è dimostrato fondamentale (a differenza di un calciatore per fare un esempio), ma se la Juve non dà 100 fantastilioni per avere CR7 succede il pandemonio, se infermieri o professori o Carabinieri e altre forze dell'ordine prendono poco non frega niente a nessuno. Se domani va alle elezioni un partito che farà priorità l'aumento di stipendio di infermieri e FFO, e l'aumento del loro organico, a discapito della lotta all'immigrato (solo per fare un esempio) prenderà pochissimi voti. Un partito che promette una massiccia lotta all'evasione fiscale e al lavoro nero, per portare questi fondi nella ristrutturazione di scuole e ospedali prenderà pochissimi voti. Quindi alla fine di chi è la colpa? Dei governi oppure nostra? Ricordiamoci sempre che siamo noi a scegliere le persone al governo. Anzi in questo momento di crisi, il premier non eletto che abbiamo, si è dimostrato una delle migliori alternative possibili. Penso solo in questo momento di crisi se il premier fosse stato uno qualsiasi dei politici odierni, da Salvini a Di Maio a Zingaretti a Renzi a Meloni a Berlusconi e tutto il resto della compagnia cantante... Beh credo che avremmo molti più morti da piangere...

E' la crisi della 'democrazia', che ricorda molto l' 'oclocrazia', il "Predominio politico delle masse, che fanno valere le proprie istanze con agitazioni imponendosi sul potere legittimo e sulla legge stessa; secondo Polibio, in cui appare per la prima volta il termine, la forma degenerata della democrazia"
E tutto questo coniugato nella societa' attuale dei media e dei social, in sostanza una democrazia con una forte tendenza alla demagogia.

A peggiorare e favorire le cose in Italia, un paese evoluto ma con molte fragilita', quello che e' stato rappresentato da una discussione proprio in questa sezione:

https://www.lamoneta.it/topic/128327-analfabetismo-funzionale/

Modificato da carletto23

Inviato (modificato)

Scusate se mi permetto un'osservazione velenosa: quanti tra infermieri e forze dell'ordine o qualsiasi altro lavoro svolgano tifano per una squadra in modo sfegatato e quando si parla dei compensi dei loro beniamini non fanno una grinza o non storcono il naso? Ho sentito con le mie orecchie spessissimo che i soldi dati per questo o per quello sono "soldi ben spesi e che valgono ogni centesimo".

Apriti o cielo! C'è chi muore di fame e stenti e chi annega nel denaro!

Io per primo quando nel telegiornale passano alle notizie del calcio cambio subito canale perché mi sento non solo offeso per questa pubblica indecenza ma anche molto rattristato per cosa è diventato lo sport: solo un'altra attività economica che si nutre dei soldi della massa.

Comunque oltre al calcio, ci sono moltissime attività super pagate: cantanti, attori, politici, manager .....

Ma chi decide chi e quanto guadagna?

È il mercato tendenzialmente, quindi se molti tra noi smettessero di seguire il calcio anche i compensi stellari dei calciatori scenderebbero. E purtroppo sono le moltitudini ( e fra questi ci sono sicuramente anche tanti appartenenti al personale sanitario e delle forze dell'ordine) che con le loro scelte alla fine fanno sí che ci siano persone che abbiano degli stipendi scandalosi.

Poi vorrei sottolineare che tra questi strapagati il vizietto di eludere il fisco non è una piaga rara: chi ha piú non vuole condividere con chi ha meno, poi vanno anche in TV a rompere che bisogna donare qui e là. Ma iniziate a pagare le tasse che poi con quei soldi si può finanziare la sanità pubblica ed anche la ricerca.

Quanto è bello ascoltare qualcuno che guadagna molto ma molto più di te e che magari paga molto ma molto meno di te ( quando addirittura non paga neppure) che bisogna essere solidali ed aiutare gli altri.

Scusate la disgressione e tornando all'istruzione sono d'accordo con chi ritiene la scuola una livella sociale dove tutti dovrebbero essere od avere le stesse possibilità, ma bisogna essere realisti questo non avverrà mai, purtroppo, e noi siamo i responsabili di ciò.

Quante famiglie disagiate che non possiedono computer o tablet hanno però un abbonamento a qualche squadra di calcio oppure i suoi componenti fumano o hanno altri vizi dannosi-costosi ? Basterebbe dirottare quelle somme per i bisogni dei figli e il gap sarebbe in parte colmato.

Oppure basterebbe che tutti i 1060 e qualcosa parlamentari donassero un loro stipendio mensile per poter acquistare in massa i computer per i bambini svantaggiati. Ma qualcuno di loro direbbe: no, perché è inutile in quanto i loro genitori li rivenderebbero subito dopo, magari per le sigarette, quindi è inutile.

Penso quindi che in parte tutto inizia e dipenda da noi nella buona riuscita delle cose: dobbiamo impegnarci, magari anche non rinnovando l'abbonamento alle squadre di calcio.

 

 

Modificato da ARES III

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Staff
Inviato

I proventi di cui fai l'esempio però vengono da "serbatoi" differenti. L'istruzione è pagata con soldi pubblici, gli stipendi dei calciatori in larga parte con soldi privati (dico in parte perche' la FIGC prende comunque qualche decina di milioni che però capite bene sono una goccia rispetto alcuni compensi di cui si legge).


Inviato (modificato)

Ha ragione @incuso, i proventi del calcio vengono prevalentemente dagli sponsor, e le squadre così come i calciatori pagano le tasse da noi, sia sui compensi sia sugli sponsor. Il problema di fondo non è la mancanza di fondi, è solo come vengono destinati. Finché ai politici interessa solo la poltrona e non il bene del Paese, avremo sempre migliaia di piccoli enti finanziati dal pubblico e inutili per sistemare il figlio di, il fratello di, ecc ecc. Il politico moderno di base fa i suoi interessi e quelli della sua cerchia, al popolo dà qualche contentino e prende i voti senza aver fatto niente.

Modificato da Fxx

Supporter
Inviato

La cosa in fondo è semplice , un calciatore, un cantante, un medico guadagnano per quanto son bravi.

Ronaldo guadagna il giusto, quando non salterà più sulla testa dei difensori non guadagnerà più, i suoi soldi son tassati.

Magari sono altre le categorie che non dichiarano e hanno gli studi pieni.

A proposito di calcio, pare che alcuni teams della Premier, quelle squadre che comprano giocatori senza farsi problemi e offrono loro ingaggi che in altri posti sono impossibili, ecco pare che diversi teams stiano usufruendo di fondi statali......

 


Inviato
4 minuti fa, luigi78 dice:

La cosa in fondo è semplice , un calciatore, un cantante, un medico guadagnano per quanto son bravi.

Ronaldo guadagna il giusto, quando non salterà più sulla testa dei difensori non guadagnerà più, i suoi soldi son tassati.

Magari sono altre le categorie che non dichiarano e hanno gli studi pieni.

A proposito di calcio, pare che alcuni teams della Premier, quelle squadre che comprano giocatori senza farsi problemi e offrono loro ingaggi che in altri posti sono impossibili, ecco pare che diversi teams stiano usufruendo di fondi statali......

 

Il problema non è il calciatore o l'attore. Sono d'accordo con te che è un campo dove più si è bravi più si viene pagati. Anzi è un settore da prendere ad esempio in questo senso in quanto è meritocratico. In più in Italia vivono di soldi privati e pagano le tasse in Italia. In fin dei conti, come abbiamo bisogno di mangiare e dormire, abbiamo anche bisogno di svago per sopravvivere e queste categorie ci permettono di divertirci per un paio d'ore. Io non sto criticando lo stipendio di Ronaldo, ma la gente che si ammazza per lui in strada o allo stadio, mentre per i loro diritti non fanno nulla. Il problema dell'Italia è anche questo, non facciamo valere i nostri diritti quando serve e ci scanniamo per il calcio. Purtroppo con i social ci fanno il lavaggio del cervello, e tornando al discorso iniziale delle scuole, più il popolo è ignorante più è facile manipolarlo a proprio favore.


Inviato

Ritornando all'argomento principale della discussione, io penso che la didattica a distanza è bella a dirsi ma, così com’è, nella pratica è un caos che non aiuta gli alunni. La chiamano DaD. Prima è stata «consigliata» poi «obbligata» dal ministero. Ma le norme e le direttive della ministra Azzolina sono vaghe per la gioia dei sindacati e di chi anche in questo momento di emergenza coronavirus pensa solo a se stesso. Quante ore minime devono seguire i ragazzi? Non si sa. Un caos senza precedenti tra scuole rimaste ai tempi della pietra, docenti che si appellano alla libertà di insegnamento. Gli orari sono lasciati all’organizzazione della scuola e ancora peggio, quando il dirigente non controlla, alla libertà del docente. Questo significa che ci sono alunni che fanno lezioni online e altri a cui vengono solo dati materiali da studiare e compiti. 

Le scuole più efficienti hanno diffuso a famiglie e alunni norme di comportamento online attingendo dal regolamento di Istituto e dal patto educativo. Norme che richiamano a decenza, educazione e ai principi di privacy. Per gli altri cyberbullismo a go-go a danno di insegnanti e compagni.

I Presidi poi sono il perno su cui gira tutta l’organizzazione della DaD. Più autorevole sono, più la scuola funziona. Ma sono schiacciati tra il diritto allo studio degli alunni, le richieste delle famiglie, le lamentele di quei docenti che non hanno capito che devono lavorare visto che prendono un regolare stipendio e il personale Ata da governare. 

Come se tutto questo non bastasse una marea di app ( G Suite, Weschool, Zoom, Meet,Registro elettronico) sono spuntate come funghi tra il divertimento degli alunni, il panico dei docenti e le imprecazioni delle famiglie. Servono programmi certi e uguali per tutti. 

E alla fine dell'anno scolastico i voti.Bella gatta da pelare. Soprattutto per i ricorsi che penderanno sulla testa delle scuole per eventuali voti che non piacciono. Perché sulla valutazione è tutto poco chiaro. Gli scrutini, considerato che la ministra ha detto che non si rientrerà quasi certamente a scuola, si faranno in via telematica. Ma a distanza come vanno valutate partecipazione e apprendimento?

E gli alunni portatori di disabilità? Sono i più fragili, quelli per cui si prevedono specifiche misure con il piano educativo individualizzato, il sostegno e l’assistenza. Con bravi docenti, l’inclusione è garantita anche a distanza. Altrimenti, sono più isolati che mai. E non è giusto.

Tanti e tanti quesiti ai quali non so se verranno date risposte ragionevoli ed adeguate

 

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Inviato
23 minuti fa, pato19 dice:

Ritornando all'argomento principale della discussione, io penso che la didattica a distanza è bella a dirsi ma, così com’è, nella pratica è un caos che non aiuta gli alunni. La chiamano DaD. Prima è stata «consigliata» poi «obbligata» dal ministero. Ma le norme e le direttive della ministra Azzolina sono vaghe per la gioia dei sindacati e di chi anche in questo momento di emergenza coronavirus pensa solo a se stesso. Quante ore minime devono seguire i ragazzi? Non si sa. Un caos senza precedenti tra scuole rimaste ai tempi della pietra, docenti che si appellano alla libertà di insegnamento. Gli orari sono lasciati all’organizzazione della scuola e ancora peggio, quando il dirigente non controlla, alla libertà del docente. Questo significa che ci sono alunni che fanno lezioni online e altri a cui vengono solo dati materiali da studiare e compiti. 

Le scuole più efficienti hanno diffuso a famiglie e alunni norme di comportamento online attingendo dal regolamento di Istituto e dal patto educativo. Norme che richiamano a decenza, educazione e ai principi di privacy. Per gli altri cyberbullismo a go-go a danno di insegnanti e compagni.

I Presidi poi sono il perno su cui gira tutta l’organizzazione della DaD. Più autorevole sono, più la scuola funziona. Ma sono schiacciati tra il diritto allo studio degli alunni, le richieste delle famiglie, le lamentele di quei docenti che non hanno capito che devono lavorare visto che prendono un regolare stipendio e il personale Ata da governare. 

Come se tutto questo non bastasse una marea di app ( G Suite, Weschool, Zoom, Meet,Registro elettronico) sono spuntate come funghi tra il divertimento degli alunni, il panico dei docenti e le imprecazioni delle famiglie. Servono programmi certi e uguali per tutti. 

E alla fine dell'anno scolastico i voti.Bella gatta da pelare. Soprattutto per i ricorsi che penderanno sulla testa delle scuole per eventuali voti che non piacciono. Perché sulla valutazione è tutto poco chiaro. Gli scrutini, considerato che la ministra ha detto che non si rientrerà quasi certamente a scuola, si faranno in via telematica. Ma a distanza come vanno valutate partecipazione e apprendimento?

E gli alunni portatori di disabilità? Sono i più fragili, quelli per cui si prevedono specifiche misure con il piano educativo individualizzato, il sostegno e l’assistenza. Con bravi docenti, l’inclusione è garantita anche a distanza. Altrimenti, sono più isolati che mai. E non è giusto.

Tanti e tanti quesiti ai quali non so se verranno date risposte ragionevoli ed adeguate

 

La mia paura più grande al momento è che i ragazzi rientreranno a settembre e con i primi freddi, se non prima, si ritroveranno di nuovo a casa per mesi perché tornerà la pandemia. La didattica a distanza così come viene fatta è abbastanza ridicola, a meno di avere dirigenti e docenti con le palle (passatemi il francesismo). Se un docente non aveva voglia di lavorare già prima ora farà ancora meno con la scusa della quarantena e darà, come hai detto tu, solo compiti a raffica. L'unica cosa "positiva" è che quelli bravi avranno merito dei loro sforzi mentre i ragazzi più lavativi rimarranno indietro. In più sono a casa a studiare da soli senza gli svogliati che disturbano le lezioni. So che detto così è brutto e che l'istruzione è di tutti, ma se uno vuole restare ignorante è in primis colpa dei genitori, ma pure colpa sua. Io sono sempre stato un bravo studente ma ora che sono adulto mi accorgo che non so nulla e non ricordo nulla, perché non ho mai approfondito nessun argomento; come tanti studiavo per il voto non per imparare cose utili al mio futuro. Sono pochi i ragazzi ai quali i genitori riescono ad instillare la passione agli studi, e questi saranno gli unici ad uscire migliori da questa clausura forzata. 


Inviato (modificato)

Vorrei far notare che il calcio moderno è molto più di sport dietro sponsorizzazioni private ma anche e in misura sempre maggiore criminalità organizzata. Inflitrazione e controllo sempre più pesante della mafia, che punta a manovrare non solo le attività criminali classiche (giro delle scommesse, partite truccate, doping ecc.) ma anche a sfruttare quell'ambiente per creare legami con imprenditori e politici (in quest'ultimo caso attraverso la massa degli ultras comunemente usati come bacino elettorale), magari tentando anche di mettere le mani su fondi pubblici. Ormai da un pezzo il discorso va ben al di là della semplice questione stipendi dei calciatori e casino negli stadi: il calcio è diventato un cancro per la società, e quelle ore di divertimento le paghiamo molto care, ben più dell'abbonamento allo stadio o alla pay TV sportiva.

 

1 ora fa, pato19 dice:

Tanti e tanti quesiti ai quali non so se verranno date risposte ragionevoli ed adeguate

Nel breve termine credo proprio di no, ma è impossibile per chiunque senza prepararsi molto prima.

Modificato da ART

Inviato

Senza polemizzare, riassumo brevemente gli ultimi due mesi da studente del liceo scientifico, cercando di sdrammatizzare un pochino

SETTIMANA 1

Circolare del Dirigente che invitava gli alunni a ripassare gli argomenti su cui avevamo dei dubbi (riassunto in tre righe di cinque pagine di comunicato?).

SETTIMANA 2

Seconda circolare del Dirigente che invitava alunni e insegnanti a usare le "aule virtuali" del registro elettronico (praticamente delle chat di classe che di virtuale hanno ben poco).

SETTIMANA 3

Gli insegnanti devono andare avanti con il programma e iniziano a fare video su Youtube, con risultati scadenti.

SETTIMANA 4

Gli insegnanti delle materie d'indirizzo iniziano a usare i programmi di videoconferenza, ovviamente tutti diversi (questi programmi occupano molto e non si può scaricarne più di uno per dispositivo, costringendomi a requisire i cellulari di mezza famiglia?) e agli orari più indecenti, addirittura una lezione di scienze alle otto di sera, con giorni vuoti e altri con sette ore di lezione consecutive.

SETTIMANA 5

Iniziano le prime verifiche e interrogazioni!!!

Si inizia con un test di storia a risposta multipla su una piattaforma che funziona un giorno NO e l'altro NO (non faccio il nome per evitare problemi) che dopo aver consegnato ha salvato le risposte di ben due domande su venti?, una verifica di fisica a cui dovevo allegare le immagini degli esercizi (nella foto sotto vedete quando ho cercato di allegare le immagini) e un'interrogazione di storia dell'arte in videoconferenza che si bloccava ogni cinque minuti.

DALLA SETTIMANA DI PASQUA A OGGI, 22 APRILE

Finalmente la scuola obbliga tutti a usare la piattaforma Microsoft Teams, che da quanto ho saputo funziona perfettamente, non posso saperlo perchè della mia classe siamo registrati solo in dodici su ventisette e usarla non avrebbe senso.

 

 

20200422_194123.png


Inviato
8 minuti fa, ART dice:

Vorrei far notare che il calcio moderno è molto più di sport dietro sponsorizzazioni private ma anche e in misura sempre maggiore criminalità organizzata. Inflitrazione e controllo sempre più pesante della mafia, che punta a manovrare non solo le attività criminali classiche (giro delle scommesse, partite truccate, doping ecc.) ma anche a sfruttare quell'ambiente per creare legami con imprenditori e politici (in quest'ultimo caso attraverso la massa degli ultras comunemente usati come bacino elettorale), magari tentando anche di mettere le mani su fondi pubblici. Ormai da un pezzo il discorso va ben al di là della semplice questione stipendi dei calciatori e casino negli stadi: il calcio è diventato un cancro per la società, e quelle ore di divertimento le paghiamo molto care, ben più dell'abbonamento allo stadio o alla pay TV sportiva.

 

Nel breve termine credo proprio di no, ma sarebbe impossibile per chiunque senza essersi preparati da molto prima.

Boh secondo me esageri, non che non ci siano infiltrazioni mafiose per l'amor del cielo, ma secondo me se non fossero nel calcio sarebbero in altre attività. Volendo vedere i primi introiti delle mafie sono droga e prostituzione, eppure a nessuno sembra importare la regolarizzazione di queste due cose (e questi credo siano cancri ben più gravi del calcio per la nostra società), aggiungi che, oltre a togliere due business alla mafia, avresti una marea di soldi in più nelle casse di Stato grazie alle tasse che adesso non vengono pagate, tasse che si potrebbero dedicare a migliorare scuole, sanità pubblica, lotta all'evasione e incremento delle FFO. E tutte queste cose porterebbero solo altra ricchezza al Paese, sia in soldi che in benessere dei cittadini onesti a scapito dei disonesti. Ma forse le classi dirigenti non hanno interesse ad avere il benessere dei cittadini onesti...


Inviato
3 minuti fa, Fxx dice:

Boh secondo me esageri, non che non ci siano infiltrazioni mafiose per l'amor del cielo, ma secondo me se non fossero nel calcio sarebbero in altre attività.

Ti invito ad approfondire l'argomento perchè questa faccenda è sempre meno "esagerata", e addirittura comincia ad essere considerata anche per le sue ripercussioni a livello geopolitico. Riporto ad esempio:  https://www.limesonline.com/sommari-rivista/il-potere-del-calcio?refresh_ce


Inviato
5 minuti fa, ART dice:

Ti invito ad approfondire l'argomento perchè questa faccenda è sempre meno "esagerata", e addirittura comincia ad essere considerata anche per le sue ripercussioni a livello geopolitico. Riporto ad esempio:  https://www.limesonline.com/sommari-rivista/il-potere-del-calcio?refresh_ce

È ovvio che il calcio interessi la delinquenza organizzata, girano centinaia di milioni di euro, tutti ne vogliono una fetta. Dico che non è il problema maggiore in Italia al momento, nè il maggior introito delle mafie.


Inviato
2 ore fa, Fxx dice:

Volendo vedere i primi introiti delle mafie sono droga e prostituzione, eppure a nessuno sembra importare l

Se vogliamo esser precisi prima ci sono i soldi derivanti da reati ambientali e da reati finanziari, cose poco eclatanti e sottovalutate come per il calcio.

Comunque vorrei dire che ci sono moltissimi sportivi che mettono i propri denari in paradisi fiscali quali le Isole del Canale, Gibilterra, Monaco, Emirati, svariate isole caraibiche soprattutto colonie  / possedimenti/ dipartimenti di Uk e Paesi Bassi, e anche nella nostrana RSM ( non me ne vogliano gli amici sammarinesi, perché non è colpa loro, ma di chi fa il furbetto e chi glielo lascia fare).

Paradosso: Ronaldo che fa un salto merita i soldi che riceve? E chi salva le vittime quanti più soldi merita ? O coloro che puliscono e fanno in modo che i rifiuti non diventino una bomba biologica allora quanto meriterebbero di più di Ronaldo?

Ronaldo, dico lui per dire tutti, che attività essenziale svolge per la società?

Quindi non parliamo di merito perché coloro che svolgono i lavori più importanti per la collettività sono sottopagati e si devono anche subire ste cavolate. E vedi che belle carriere si possono fare!

Ma prima di aprire la bocca riflettete o sparate a raffica le prime idee che vi vengono in mente?


Inviato
1 minuto fa, ARES III dice:

Ronaldo che fa un salto merita i soldi che riceve? E chi salva le vittime quanti più soldi merita ? O coloro che puliscono e fanno in modo che i rifiuti non diventino una bomba biologica allora quanto meriterebbero di più di Ronaldo?

Purtroppo (o per fortuna) di Ronaldo ce n'è uno ogni 10 15 anni, di medici ce ne sono molti, di netturbini se ne trovano un'infinità. Un medico non potrà mai guadagnare 90 milioni l'anno perché nessuno ha così tanti soldi per curarsi e ci sono decine di medici in grado di farlo. La spazzatura la sanno raccogliere tutti coloro dotati di braccia e gambe. È brutto da dire ma nessuno salta sopra i difensori come Ronaldo, tutti invece possono raccogliere rifiuti. Qui sostengo comunque che gli infermieri e i netturbini meritino più soldi (i medici guadagnano già a sufficienza con tutte le visite in nero che fanno, ad eccezione di alcuni puri). Insieme ai medici anche maestre, professori e tutte le FFO meriterebbero più di quello che prendono, anche se nel caso degli insegnanti proporrei esami più selettivi sulla capacità d'insegnamento, dato che molti insegnano proprio male. 


Inviato

Va bene allora dal mio mento che per te  saltare in aria è il traguardo massimo per un essere umano ( sottolineo che esistono in natura altri animali che saltano e molto più di un calciatore, come lemuri, canguri o delfini) allora quando starai male (e credimi è solo questione di tempo perché prima o poi accadrà) fatti vedere da Ronaldo che ti curerà sicuramente.

Per non parlare di tutti gli altri servizi,mestieri e beni di cui usufruisci ogni giorno e a cui non dai importanza e dai per scontato: perché ci sono molti che svolgono tali attività.

Vorrei vederti fare a te e al tuo beniamino tutti i lavori che disprezzi: se ne siate capaci.

Ecco perché esistono persone che hanno guadagni mostruosi! Grazie a persone del genere!

Non hai mica cinque anni? Hai passato la trentina ma parli come un ragazzino o un bambino.

Nessuno si scandalizza ?

Non c'è qualcuno che si sente offeso dalle sue parole?

L'importanza di un lavoro non si determina in base al suo grado di notorietà ma alla sua utilità sociale .

In una società così specializzata come la nostra nella quale ognuno di noi svolge un lavoro interdipendente da quello o da quelli di altri, la sola assenza momentanea di un'attività farebbe fermare l'intera società: basti pensare se quelli del servizio idrico smettessero di lavorare per una settimana cosa accadrebbe! O quelli del servizio elettrico!

Negli ultimi giorni su più canali TV stanno denunciando la mancanza di manodopera per raccogliere frutta e verdura con conseguenze catastrofiche per la nostra economia: danni diretti ed indiretti enormi e con l'ulteriore conseguenza che determinati prodotti potrebbero mancare dalle nostre tavole o scarseggiare, facendo lievitare i prezzi!

Se non ci fossero i braccianti agricoli (categoria sfruttata, sottopagata per non dire sottovalutata) cosa mangeremmo ? Le piroette di Ronaldo?

E nessuno dica che per fare questo lavoro sono capaci tutti: voglio vedere quanti di noi sono capaci realmente ad alzarsi alle 3 o le 4 di mattina fare un viaggetto di un'ora sul cassone di un camioncino e poi sgobbare 10 o 14 ore ed essere pagato a cottimo o ad ora per un'incasso giornaliero di 8/9 € ?

Dai vediamo se tu @Fxx e Ronaldo riuscireste a fare un'intera giornata o un'intera settimana!

Abbi rispetto per il lavoro di tutti!

 

 

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Il 21/4/2020 alle 19:29, pato19 dice:

Delle tante disuguaglianze che questa emergenza ha messo in luce,

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https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=128009

12 ore fa, pato19 dice:

I Presidi poi sono il perno su cui gira tutta l’organizzazione della DaD.

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https://www.leggo.it/pay/roma_pay/alunni_sono_l_anello_debole_della_catena_istruzione_a_distanza_fatto_di_decreti-5184664.html

 

 

A scuola a me dicevano di non copiare... all'università si poteva fare, ma bisognava citare le fonti!

Servus

Njk

 

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Inviato
9 ore fa, ARES III dice:

Paradosso: Ronaldo che fa un salto merita i soldi che riceve? E chi salva le vittime quanti più soldi merita ? O coloro che puliscono e fanno in modo che i rifiuti non diventino una bomba biologica allora quanto meriterebbero di più di Ronaldo?

Paradosso #2: lo scudo 1901 merita i soldi per i quali viene stimato? E quelli di V.E.II, che hanno circolato, che sono passati per tante mani, che hanno assolto la loro funzione in modo egregio, quanto dovrebbero essere quotati?
La chiamano "Economia di mercato". Qualcuno ha provato ad applicare quella che venne chiamata "Economia pianificata", ma pare che abbia funzionato male.


Disse il saggio: il comunismo è bello, ma purtroppo per farlo ci vogliono i comunisti, e di quelli non ne abbiamo.

 

PS: a me il calcio NON piace e non lo seguo.

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Inviato

@cabanes mi hai dato molto ma molto sagacemente del comunista, cosa che per altro non sono e le cui idee aborro e di cui la mia famiglia porta ancora le cicatrici morali ed economiche.

Strana la vita nel forum 10 giorni fa mi hanno dato del nazi-fascista oggi del comunista.......

Per essere chiari la dottrina sociale della Chiesa pur mirando all'eliminazione delle ingiustizie sociali condanna ogni forma di totalitarismo compreso e soprattutto il comunismo.

Personalmente mi vedrei più come un'illuminista cristiano che come un comunista o un nazi-fascista.

Pararadosso 3: con quanta più forza intellettuale si vuole difendere l'ingiustizia , non si fa altro che aumentarla.

Se una cosa è ingiusta e poi la si vuole pure giustificare, essa alla fine diverrá ingiusta due volte perché è il risultato della somma delle due ingiustizie una materiale e l'altra morale, e la seconda è ben più grave ed egoistica della prima poiché si usa l'inganno più raffinato per coprire ciò che è sbagliato.

Con questo modo di pensare possiamo giustificare tutto e tutti: chi produce armi di sterminio di massa, chi uccide al solo scopo di piacere, chi affama il mondo, chi sfrutta sessualmente i minori..... tutto va bene perché se il mercato c'è lo chiede allora è lecito.

Allora non bisogna scandalizzarsi se una mascherina PP3 che dovrebbe costare 0,60/1 € poi è oggi rivenduta a 80-120€! È il mercato che lo stabilisce e chi non se lo può permettere pazienza il mercato non è giusto ma è il dio mercato al quale non ci si può contrapporre.... . 

Non so quanti di voi ritengono giusto un mercato totalmente libero: allora si dovrebbe fare come negli USA che chi ha la pecunia forse si salva e chi no muore e va finire nelle fosse comuni, tanto è un poveraccio.

Lo stipendio mostruoso di chi che sia non è altro che il rovescio della medaglia sul quale si trovano le ingiustizie più varie.

Paradosso 4: un'ingiustizia è sempre una vicenda di sfruttamento che vede una serie di soggetti subire qualcosa da parte di altri soggetti che si avvantaggiano economicamente o con altre utilità (nel senso penalistico).

Postilla al Paradosso 4: non sempre lo sfruttato si rende conto del suo status, ma ciò non toglie la sua condizione.

 

 

 


Inviato

Non posso dare del comunista ad alcuno, perchè il comunismo non esiste.
Il saggio da me citato sono io, e sarei orgoglioso di essere comunista, se il vero comunismo fosse realizzabile.


Il guaio sta nel come siamo fatti, figli di una natura che è solo morbosamente vitale, ove la vita è basata sulla morte di un altro essere, ove la competizione, ad ogni livello, dall'albero al primate, è uno strumento essenziale per sopravvivere. Ove, naturalmente, non esiste il rispetto.
Scrive Irenaus Eibl-Eibesfeldt:

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Fintantochè non ci crescerà un altro paio di braccia o un altro paio di occhi, finchè la nostra natura sarà quella che è, finchè il nostro comportamento sarà pilotato più dalla biologia e dall'istinto che dalla cultura, le cose non cambieranno. Non basta la volontà per modificare comportamenti innati, e la storia lo dimostra; e qui cito il comunismo reale, quello che, inutilmente, qualcuno ha cercato di imporre a sè e agli altri.


Bisogna mettersi il cuore in pace ed accettarci per quello che siamo: animali imperfetti, checchè ne dicano i creazionisti.


Suggerirei, a tutti, la lettura di un bel romanzo di Ursula Le  Guin, "I reietti dell'altro pianeta", che, lungi dall'essere solo un gran bel romanzo di fantascienza, ci fa capire come, ambiente permettendolo, la nostra vera natura prende sempre il sopravvento.


Quindi, @ARES III, non prendertela: l'ingiustizia esisterà sempre, cambierà di forma per seguire l'evoluzione (evoluzione?) culturale, ma la disparità e lo sfruttamento degli altri sono insiti nel nostro genoma, perchè siamo figli di questo pianeta.


E con questo non sto difendendo i "malvagi": dovessimo dividere l'umanità in erbivori e carnivori, io sicuramente sarei un erbivoro. Semplicemente prendo atto della realtà e mi metto il cuore in pace. Al più, con questa presa d'atto, divento un erbivoro un po' più scaltro e un po' più abile a scansare i carnivori.


Inviato

L'ingiustizia si può e si deve combattere, non la semplice imposizione della forza bruta ma proprio con l'intelletto, l'educazione e l'istruzione delle nuove generazioni, affinché piano piano ( purtroppo sarà lungo il processo e ci vorranno generazioni ma bisogna incominciare) il male insito in noi venga sconfitto.

Certo l'uomo è lupo per l'altro uomo ( anche se poi i lupi non sono aggressivi tra loro e sono molto più sociali ed evoluti per certi versi rispetto a noi) ma quello è lo stato di partenza e non può rimanere tale..... tutto si evolve col tempo e anche noi dobbiamo sforzarci o almeno tentare.


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