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Inglesi più avanti...


Giano

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Cari amici,

vi posto qualche immagine del mio recenti viaggio a Manchester, scusandomi per la pessima qualità di queste.

Sono capitato per caso in un museo di vita romana nella cittadina di Chester, che fu un avanposto romano in epoca flavia.

Guardate, per quello che vi èp possibile vedere, come sono didattiche le esposizioni, calcolate che si tratta di un piccolo museo che credo si mantenga con i iblgietti dei turisti e basta.

Hanno addirittura una zona per i bambini dove c'è un banchetto con delle riproduzioni di minete ed insegnano a riconoscere i nominali e gli imperatori raffigurati, tramite il gioco.

Allego tre immagini:

una che raffigura l'esposizione delle monete nella vetrina, una con la sezione dei bambini e una per semplice feticismo!! :P un bel tesoretto.

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Staff
Hanno addirittura una zona per i bambini dove c'è un banchetto con delle riproduzioni di monete ed insegnano a riconoscere i nominali e gli imperatori raffigurati, tramite il gioco.

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Questa è una bellissima idea... servirebbe anche a me una cosa simile... non solo ai bambini... :P :P

Si potrebbe prendere spunto e fare qualche cosa del genere anche a Vinovo... tanto gli organizzatori hanno già poche cose a cui pensare... :D

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Hanno addirittura una zona per i bambini dove c'è un banchetto con delle riproduzioni di monete ed insegnano a riconoscere i nominali e gli imperatori raffigurati, tramite il gioco.

201575[/snapback]

Questa è una bellissima idea... servirebbe anche a me una cosa simile... non solo ai bambini... :P :P

Si potrebbe prendere spunto e fare qualche cosa del genere anche a Vinovo... tanto gli organizzatori hanno già poche cose a cui pensare... :D

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grandissimo.... fosse così anche in italia :D (non in tutti i luoghi, ma in molti casi.... :angry: )

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la settimana scorsa sono andato al museo della mia città , Reggio Emilia , dove c'è un bellissima collezione di monete romane , le bacheche hanno i neon bruciati :(

ci sono parecchi bronzi con il cancro che sta degradando le monete, :(

un sacco di polvere e per finire le bacheche ospitano ragnatele e insetti vari :angry:

Reggio non è Manchester

Un Saluto

Meja

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Purtroppo la gigantesca diffrenza che si nota con i musei inglesi è dovuta ai finanziamenti.

In inghilterra che io sappia i musei, almeno la maggior parte, sono gestiti da privati, lo so che è un argomento ostico da affrontare e mi rendo conto dell'ingiustizia della cosa, ma se i risultati sono belle vetrine anzichè vivai di insetti...ben venga!

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Piantiamola con questo ritornello che le cose funzionano quando sono gestite dai privati e fanno schifo quando sono pubbliche. Il British Museum è un'istituzione pubblica e fino a poco tempo fa era anche a ingresso gratuito, ed è il British Museum. Il problema è di mentalità, di volontà, di cultura, che si può trovare tanto nell'amministrazione pubblica che nei privati. Anzi, l'assenza dello scopo di lucro dovrebbe essere un vantaggio nella gestione dei beni culturali, perchè rende meno pressante la necessità di "fare cassa". Eppure noi abbiamo il primo patrimonio culturale del mondo e neanche ce ne accorgiamo, lo lasciamo andare in malora oppure lo distruggiamo consapevolmente. Ma questa è storia vecchia...

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...anche perchè i tanto celebrati privati in Italia sono sempre prontissimi a scucire milioni per il primo ragazzotto che sappia tirare due calci al pallone, ma non mi risulta che finanzino musei e inziative culturali con la stessa passione e frequenza.

Come dice Paleologo, è un problema di cultura, che di questi tempi, in Italia, è merce assai rara... :(

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Piantiamola con questo ritornello che le cose funzionano quando sono gestite dai privati e fanno schifo quando sono pubbliche. Il British Museum è un'istituzione pubblica e fino a poco tempo fa era anche a ingresso gratuito, ed è il British Museum. Il problema è di mentalità, di volontà, di cultura, che si può trovare tanto nell'amministrazione pubblica che nei privati. Anzi, l'assenza dello scopo di lucro dovrebbe essere un vantaggio nella gestione dei beni culturali, perchè rende meno pressante la necessità di "fare cassa". Eppure noi abbiamo il primo patrimonio culturale del mondo e neanche ce ne accorgiamo, lo lasciamo andare in malora oppure lo distruggiamo consapevolmente. Ma questa è storia vecchia...

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Quoto in pieno. Il privato per definizione ricerca il suo profitto, che raramente coincide con l'interesse della comunità

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D'accordissimo sulla mancanza di cultura nel nostro paese e purtroppo, non solo a livello di patrimonio storico; però vorrei aggiungere una considerazione... forse proprio la sovrabbondanza di patrimonio diminuisce il valore dello stesso con un meccanismo in un qualche modo simile all'inflazione! Per questo all'estereo sono stimolati a valorizzare al meglio il poco che hanno e non è un caso se, anche in Italia, tante volte piccolissimi musei comunali sono molto più curati e capaci di valorizzare anche i piccoli reperti, mentre negli scantinati dei grandi musei sono ammucchiati pezzi interessantissimi ma che risultano secondari a quelli esposti e anche nelle sale aperte al pubblico esiste una gerarchia tra i pezzi "importanti" e quelli meno "godibili" come le monete.

Per questo penso che una soluzione potrebbe essere quella di ridistribuire il materiale in surplus dei musei che non hanno interesse ad esporlo per creare piccoli musei didattici delocalizzati... Per esempio i pezzi di minor interesse di epoca greca conservati in chissà quali condizioni negli interrati dei musei di Napoli o Siracusa e che probabilmente non avranno mai la possibilità di essere esposti e che magari oltre a rappresentare un costo rischiano anche di deteriorarsi, potrebbereo essere esposti in musei ad hoc nel nord italia dove, oltre ad avere una utilità didattica, ne avrebbero anche una sociale-patriottica.

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forse proprio la sovrabbondanza di patrimonio diminuisce il valore dello stesso con un meccanismo in un qualche modo simile all'inflazione!

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Forse è un paradosso ma credo proprio che tu abbia ragione!

Per questo penso che una soluzione potrebbe essere quella di ridistribuire il materiale in surplus dei musei che non hanno interesse ad esporlo per creare piccoli musei didattici delocalizzati...

201803[/snapback]

Questo è sacrosanto e credo che le soprintendenze più illuminate, di concerto con i comuni che hanno un minimo a cuore queste cose, si muovano proprio in questo senso. Certo che poi la mancanza di fondi stronca ogni iniziativa...

A questo proposito sarebbe secondo me opportuno cominciare a ragionare, in modo "laico" e senza preconcetti, sulla possibilità che le istituzioni culturali possano, sia chiaro senza snaturarsi, sotto stretto controllo e mantenendo saldo il principio che i beni culturali appartengono in prima istanza alla collettività, vendere ai privati le parti meno importanti delle loro collezioni, quelle di minor valore storico, ormai irrimediabilmente decontestualizzate e così via. Per capirsi, non pensate che il classico turista giapponese (con tutto il rispetto) non sarebbe disposto a pagare una sommetta per un frammento di anfora dipinta dotato di certificato di autenticità rilasciato dal museo? E non sarebbe questo un modo sensato per contrinbuire a finanziare il recupero e la conservazione dei nostri beni culturali, senza vendere il Colosseo agli americani come volevano fare Totò e il ministro Urbani?

Ciao, P. :)

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da noi è possibile, come invece accade in Inghilterra (cfr. National Gallery e Science Museum di Londra) che intere ali siano fnanziate da una catena di supermercati (es. Sainsbury)?

Probabilmente neppure potrebbero dare il loro nome alla nuova ala e una mole di scartoffie farebbe passar loro del tutto la voglia.

P.S.: altra fondamentale fonte di finanziamento in Inghilterra è la Lotteria Nazionale.

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Per fortuna ci sono anche esempi italiani di cose ben fatte. Chi c'era al Museo Bottaccin di Padova può testimoniare di un'esposizione chiara, curata e ben tenuta. La sua unica pecca forse è la insufficiente didatticità.

Direi che il problema di mentalità stia anche nella antica visione italica della Cultura (con la "C" maiuscola) come dominio esclusivo dei Professori (di nuovo con la maiuscola), che il popolino non capirà mai, e da difendere dai dilettanti allo sbaraglio (noi, per esempio).

Gli inglesi (presi semplicemente ad esempio) tendono invece a pensare a musei fatti per il popolo, comprensibili e quindi fruibili da tutti.

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Io vi do ragione, la mia era solo una considerazione mirata a questo esempio che vi ho fatto...

Non ci vorrebbe tanto a valorizzare un poco di più l'enorme patrimonio che abbiamo e sono d'accordo con voi sul fatto che si tratta di una questione culturale.

Lavorando nel campo dell'archeologia ho avuto modo di toccare con mano le condizioni in cui si trovano musei e scavi archeologici, uno fra tutti Pompei, dove dieci anni fa si leggevano affreschi ed iscrizioni che oggi sono sparite nel nulla.

Purtroppo è molto più semplice cambiare gestione che mentalità, anche se, ribadisco, non sono d'accordo!!!!!

ciao

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da noi è possibile, come invece accade in Inghilterra che intere ali siano fnanziate da una catena di supermercati ?

P.S.: altra fondamentale fonte di finanziamento in Inghilterra è la Lotteria Nazionale.

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Certo che è possibile, solo che da noi i Supermercati non avrebbero nessun lustro ed in definitiva nessun "ritorno" a sponsorizzare o ad "adottare" una istituzione museale.

P.S.: la Lotteria, anche su questo in Italia uguale preciso ;) .

Volete che i bambini delle scuole italiane imparino la Storia anche sulle monete? Volete che siano i privati ad occuparsi di ciò? Beh, fatelo voi: un kit itinerante comprendente monete o meglio buone riproduzioni di monete antiche, apparato eslicativo, materiale didattico etc. che le scuole prendono a pretito e restituiscono dopo l'uso.

Se volete fare una prova e vedere cosa succede mi presto come consulente, anche gratis, vah ;) .

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ho paura che noi tendiamo a sopravvalutare l'interesse che la numismatica potrebbe suscitare nelle persone... in realtà non credo che insegnare la numismatica nella scuola possa riscontrare successo. Molto più utile sarebbe invece (e non è compito nostro) riformare la scuola in modo da renderla più attuale, più gradevole e capace di suscitare interesse vero nei giovani, suscitando in loro l'interesse per le varie discipline compresa storia, archeologia e perchè no, la numismatica. A questo punto varrebbe davvero la pena investire sui musei, anche quelli fuori dalla portata del turismo di massa quindi non più solo per puro ritorno economico ma per vera passione.

Purtroppo la scuola italiana (non so se all'estero le cose vanno meglio) è troppo spesso il luogo della noia, per la storia, la letteratura, l'arte, invece di essere da stimolo all'approfondimento... trovo le nostre scuole "vecchie" disattente ai problemi della società contemporanea e incapace di comunicare valori comprensibili e attuali... ed è qui la causa delle condizioni dei nostri musei e del patrimonio culturale in generale; se la gente è così distratta verso tutto quello che non ha valore concreto, che non è immediatamente comprensibile o non è direttamente collegato all'ambito lavorativo, la causa è da ricercarsi appunto nel rifiuto di quello che nei modi sbagliati ci è stato insegnato a scuola. Provate a fare un esperimento; fate ai vostri conoscenti banalissime domande di cultura generale e per banalissime intendo: "è il sole che gira intorno alla terra o la terra che gira intorno al sole?", "la Russia ha vinto o perso la 2^ guerra mondiale?" in che ordine sono disposti i colori della bandiera italiana?" vi assicuro che avrete delle grosse sorprese anche se chiedete a persone laureate!

Come si può sperare che lo stato italiano investa soldi (quei pochi che ci sono) per valorizzare un patrimonio che interessa solo nei limiti del ritorno economico col turismo estero e che quindi esclude tutto ciò che è fuori dalle rotte turistiche principali? Credete davvero che valorizzando il patrimonio si stimolerebbe l'interesse degli italiani o è vero solo il contrario... cioè che se gli italiani imparassero il valore della cultura poi sarebbe giustificato l'investimento nei musei?

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A titolo comparativo allego qualche foto dal “Pergamon Museum” di Berlino che ho visitato poco più di anno fa.

Il museo non è specializzato in numismatica, ma tra statue, vasi e altri reperti archeologici c’era una piccola sala con qualche centinaio di monete prevalentemente antiche.L’illuminazione era corretta e la descrizione delle monete non era esauriente ma comunque sufficiente.

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