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IGNORED

20 Lire 1936: sopravvalutata?


Mr. Coin

Risposte migliori

Salve a tutti, come da titolo, vorrei chiedere dei pareri ai collezionisti più esperti riguardo la 20 lire del 1936, che mi sembra un po' troppo costosa considerando il fatto che non appare difficile da reperire, anzi. Semmai, sempre a mio modesto parere, potrebbe essere diverso se si pretendono esemplari perfetti o quasi: tuttavia anche esemplari in bb, qspl e spl vengono scambiati a quotazioni di almeno 700€ circa. Mi viene naturale chiedere se secondo voi i 10000 esemplari vennero tutti venduti (o immessi in circolazione?) oppure se le quotazioni così alte si devono anche al fatto che di quei 10000 solo una parte uscirono dal Tesoro, e magari una parte consistente è ancora lì, come noto per altre tipologie, perlopiù in oro. Peraltro, mi sembra ben difficile che in un forum frequentato da appassionati così autorevoli nessuno conosca con certezza le modalità di cessione al pubblico di questa moneta, se immessa in circolazione, venduta confezionata o disponibile sfusa ma solo su richiesta e magari dietro cessione di un peso equivalente in monete d'argento da 5 o 10 lire. Sarebbe bello e giusto, secondo me, che venga fatta chiarezza sulla questione. 

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  • 3 settimane dopo...

Come tutte le cose il prezzo di mercato è un incontro tra domanda ed offerta. Non sempre questo è determinato, specie nel collezionismo dalla rarità, ma anche dalla popolarità o "marketing" si di un determinato bene, ne abbiamo anche in filatelia un chiaro esempio "Gronchi rosa" francobollo comunissimo da trovare, con tiratura tutt'altro che limitata,ma che viene scambiato a 300-350 euro nelle aste, quando invece francobolli con tirature piu modesta realizzano, in proporzione, meno.

Anche qui credo, a mio modesto parere, che ci troviamo in una situazione simile

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Credo anch'io che una parte del valore delle 20 lire del '36 sia relazionata al notevole apprezzamento di cui da sempre la moneta gode presso i collezionisti. Tale ragione sostiene sostanzialmente i prezzi alti, anche nelle basse conservazioni.

Io non riesco infatti ancora a permettermela.

C'è anche da dire che non ho forse ancora mai incontrato un pezzo al di sotto del BB, magari con qualche martellata (?) sul conio che mi faciliti l'acquisto al di sotto dei 500 euro.

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Buongiorno,

io ho iniziato da poco a collezionare Regno e di conseguenza a seguire le varie aste (diciamo tutte le aste degli ultimi 8 mesi), quindi la mia statistica potrebbe non essere completamente veritiera. Tuttavia, notavo proprio di recente che praticamente tutti gli esemplari di 20 lire 1936 restano tipicamente invenduti.. ho notato male io oppure effettivamente non è così sopravvalutata? A giudicare dalle ultime aste io in autonomia mi sarei fatto un'idea differente del mercato di questa moneta.

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Il 20 Lire 1936 è una moneta "relativamente" rara. Si trova frequentemente nelle aste e non è difficile procurarsela in negozio. Questo perché è una moneta che sì, non ha avuto una gran tiratura, ma è stata subito "tesaurizzata" non solo dai collezionisti (pochi), ma anche da chi voleva un ricordo tangibile della fondazione dell'Impero (la stragrande maggioranza). La moneta quindi, è possibile trovarla in diversi stati di conservazione: quelle ritirate dai collezionisti si trovano in ottime condizioni, quelle che, invece, sono state prese come semplice "trofeo", hanno subìto per lo più una custodia sui generis che le hanno fatte giungere fino a noi non propriamente al top. La moneta ha un prezzo "sostenuto" - a mio parere - per tre motivi: 1) bassa tiratura (10.000 esemplari); 2) rappresentatività (l'Impero); 3) unicità (è la sola della sua tipologia coniata per la circolazione). Non escludo che parte della produzione giaccia presso la Tesoreria Centrale dello Stato o presso la Zecca rientrando nel novero delle monete non in oro appena accennate nella "famigerata" nota 56.

Qui sotto posto il mio esemplare:

1506017902_20Lire1936Itipo.thumb.jpg.c681753fc44c013706b9696e9ca0af2e.jpg

 

 

  • Mi piace 9
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4 minuti fa, El Chupacabra dice:

Il 20 Lire 1936 è una moneta "relativamente" rara. Si trova frequentemente nelle aste e non è difficile procurarsela in negozio. Questo perché è una moneta che sì, non ha avuto una gran tiratura, ma è stata subito "tesaurizzata" non solo dai collezionisti (pochi), ma anche da chi voleva un ricordo tangibile della fondazione dell'Impero (la stragrande maggioranza). La moneta quindi, è possibile trovarla in diversi stati di conservazione: quelle ritirate dai collezionisti si trovano in ottime condizioni, quelle che, invece, sono state prese come semplice "trofeo", hanno subìto per lo più una custodia sui generis che le hanno fatte giungere fino a noi non propriamente al top. La moneta ha un prezzo "sostenuto" - a mio parere - per tre motivi: 1) bassa tiratura (10.000 esemplari); 2) rappresentatività (l'Impero); 3) unicità (è la sola della sua tipologia coniata per la circolazione). Non escludo che parte della produzione giaccia presso la Tesoreria Centrale dello Stato o presso la Zecca rientrando nel novero delle monete non in oro appena accennate nella "famigerata" nota 56.

Qui sotto posto il mio esemplare:

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Molto bella!mi piace molto la patina

  • Grazie 1
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A me piacciono molto le sintesi fatte fin qui, compreso il paragone col Gronchi.

Tuttavia, volendo rispondere alla domanda del titolo... Secondo me è un pochino pochino sopravvalutata (parlo delle conservazioni di fascia media), nel senso che i prezzi a cui viene scambiata mi riportano un po' a quelle bolle speculative a cui ci siamo ahimè abituati negli ultimi decenni. Stiamo parlando cioè di prezzi d'acquisto/vendita che non sono secondo me correlati alla facilità di approvvigionamento del pezzo stesso. Vince, come è stato già detto, il gioco di domanda e offerta, dal momento che rimane a ogni modo, come già detto, una moneta ambita.

Prendendo per buona l'analisi di @QuintoSertorio

secondo cui rimangono molti invenduti alle aste (non sono in grado di confutarla), potremmo appunto ipotizzare che forse, nonostante tutto, i collezionisti non sono più disposti a spendere tanto per una moneta relativamente facile da recuperare.

 

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7 ore fa, sdy82 dice:

Torno a domandare:

Avete mai visto qualche pezzo malconcio, con appiccagnolo o fori, con mancanze di materiale e/o solchi (non graffi, solchi) sulle due facce?

La tesaurizzazione ha evitato tutto ciò al 100%?

Eventi simili francamente non credo di averli praticamente mai visti non solo su questa tipologia ma in generale per monete così recenti come quelle di Vittorio Emanuele III. Senza contare che le mancanze di materiale non hanno a che fare con la conservazione ma con le tecniche di coniazione.

Pezzi più genericamente "malconci" non ne ricordo (a differenza per esempio degli scudi dell'11), ma ho visto parecchi BB.

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9 ore fa, sdy82 dice:

Torno a domandare:

Avete mai visto qualche pezzo malconcio, con appiccagnolo o fori, con mancanze di materiale e/o solchi (non graffi, solchi) sulle due facce?

La tesaurizzazione ha evitato tutto ciò al 100%?

Si, con contorno del 1° Tipo.
Tutti gli esemplari con contorno del 2° tipo invece (lucidature a parte) mi son sempre capitati dal qFDC in SU!

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Awards

Supporter
4 ore fa, Monetaio dice:

Si, con contorno del 1° Tipo.
Tutti gli esemplari con contorno del 2° tipo invece (lucidature a parte) mi son sempre capitati dal qFDC in SU!

Questa tua osservazione empirica depone a favore dell'ipotesi che il secondo tipo sia stato coniato in un secondo momento, a seguito di una seconda movimentazione dei coni in cui è stata utilizzata una seconda ghiera per il contorno. 

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non ho capito una cosa..ma la tiratura di questa moneta presente nei cataloghi tiene conto solo del primo tipo? o tiene conto della somma dei due tipi? immagino poi che gli esemplari del primo tipo siano più richiesti sul mercato? ma a livello di valutazione economica...quella primo tipo quanto vale di più rispetto a quella del secondo? grazie 

Modificato da tonycamp1978
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1 ora fa, tonycamp1978 dice:

non ho capito una cosa..ma la tiratura di questa moneta presente nei cataloghi tiene conto solo del primo tipo? o tiene conto della somma dei due tipi? immagino poi che gli esemplari del primo tipo siano più richiesti sul mercato? ma a livello di valutazione economica...quella primo tipo quanto vale di più rispetto a quella del secondo? grazie 

La tiratura si riferisce  solo alla prima emissione  , delle successive riconiazioni non sono ovviamente note le quantita'

  • Grazie 1
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Il 18/7/2020 alle 09:19, Gallienus dice:

Eventi simili francamente non credo di averli praticamente mai visti non solo su questa tipologia ma in generale per monete così recenti come quelle di Vittorio Emanuele III. Senza contare che le mancanze di materiale non hanno a che fare con la conservazione ma con le tecniche di coniazione.

Pezzi più genericamente "malconci" non ne ricordo (a differenza per esempio degli scudi dell'11), ma ho visto parecchi BB.

I miei 20 lire LITTORE e ELMETTO/CAPPELLONE in data comune presentano colpi e presumibili mancanze come se qualche decigrammo di materiale fosse saltato via al momento di un'altrettanto presumibile rimozione di cornice, appicagnolo o simili. O come se la moneta fosse rimasta intrappolata in un precipitare di pietre (il crollo di una casa) che abbiano scalzato via centigrammi di metallo. Per non parlare del mio scudo del 1911: no colpi, no appiccagnoli, ma sostanzialmente rilievi azzerati.

Chissà se troverò mai un 20 lire IMPERO/QUADRIGA in conservazione MB...

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44 minuti fa, sdy82 dice:

I miei 20 lire LITTORE e ELMETTO/CAPPELLONE in data comune presentano colpi e presumibili mancanze come se qualche decigrammo di materiale fosse saltato via al momento di un'altrettanto presumibile rimozione di cornice, appicagnolo o simili. O come se la moneta fosse rimasta intrappolata in un precipitare di pietre (il crollo di una casa) che abbiano scalzato via centigrammi di metallo. Per non parlare del mio scudo del 1911: no colpi, no appiccagnoli, ma sostanzialmente rilievi azzerati.

Chissà se troverò mai un 20 lire IMPERO/QUADRIGA in conservazione MB...

Caricheresti una foto? Sono curioso...

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