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Aquileia


eg1979

Risposte migliori

La scorsa settimana ho fatto una vacanza stupenda con la mia fidanzata ad Aquileia... ragazzi, che posto!

Un fascino indescrivibile...

Una signora in una libreria mi ha detto che esiste una piccola pubblicazione sulle monete coniate nella zecca di Aquileia, ne sapete qualcosa?

Aggiungo solo una nota stonata: la famosa sezione numismatica del museo archeologico mi ha... ehm... deluso... (l'ho detta troppo grossa?)

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Ho visitato Aquileia un'unica volta, quasi sette anni fà, nel corso (purtroppo) di quelle tipiche gite liceali in cui si è costretti a far tutto di corsa :(... ma ricordo ancora l'affascinante "passeggiata archeologica" e, soprattutto, gli splendidi mosaici della Basilica Teodoriana (che, guarda caso, mi ritrovo a studiare proprio in questo periodo per un esame :P).

Per quel che riguarda la pubblicazione di cui hai sentito parlare, penso che probabilmente si tratti (se si parlava di monete romane) di La monetazione di Aquileia romana di Paolucci e Zub: ho acquistato questo libro un mesetto fà su eBay, a mio parere un'opera interessante ed utile (non mancano, fra l'altro l'indicazione di qualche variante not in RIC ;)), con immagini (talvolta, a dir la verità, non proprio eccelse) per quasi tutte le emissioni presentate.

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Aquileia fu il vanto della storia imperiale per essere stata una roccaforte imprendibile.

Cadde dopo l'assedio di attila ma le circostanze sono ancora misteriore e sconfinano nella leggenda.

Chi fra gli storici del forum ha qualche notizia (apparte la leggenda delle cicogne) la scriva!!!!! ;)

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Ciao :)

Una signora in una libreria mi ha detto che esiste una piccola pubblicazione sulle monete coniate nella zecca di Aquileia, ne sapete qualcosa?

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Penso si riferisse al libro: "monete ad Aquileia. L'esposizione numismatica", di Bernardelli Armando, Gorini Giovanni, edito nel 1997.

Si tratta di un agile libriccino, più che altro descrittivo, che tratta in via generale sulla monetazione romana, oltre che sulle emissioni tardoimperiali della zecca di Aquileia e successiva monetazione dei Patriarchi.

E' comunque un testo a parer mio bellino, sia pure senza pretese "accademiche", con diverse fotografie nonchè con le immagini dei pannelli presenti presso l'esposizione numismatica del museo (interessante quello relativo alla diffusione nell'impero delle monete battute ad Aquileia e quello, figurato, riportante alcuni costi di beni, oggetti, nonchè stipendi...in moneta romana.

Chiaramente nulla a che vedere con il testo del Paolucci-Zub, per chi cerca un libro chiaramente di carattere tecnico "numismatico/catalogo" sulle emissioni della zecca di Aquileia

quote=eg1979,06 marzo 2007, 11:58]

Aggiungo solo una nota stonata: la famosa sezione numismatica del museo archeologico mi ha... ehm... deluso... (l'ho detta troppo grossa?)

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Come mai :blink: ? Io ancora ... stò "sbavando".

Condivido quanto detto da eg1979 sul luogo.

Semplicemente stupendo.

Del resto non per nulla è un sito UNESCO ... patrimonio dell'umanità.

Di cose (stupende) da vedere ce ne sono tantissime; tuttavia buona parte di ciò che resta dell'antica città romana giace ancora ...sottoterra, oppure è in corso di scavo, non ancora aperto al pubblico (ad esempio le grandi terme).

Pare che, finalmente, una serie di recenti accordi e legiferazioni potranno dare nel prossimo futuro una "ventata" di ripresa alle ricerche archeologiche nonchè all'aspetto turistico, riportando alla luce, speriamo, nuovi siti e rendendo fruibili quelli in scavo (o scavati) ma non ancora visitabili, ecc.

Pensate che giacciono sottoterra (scavati anni addietro ma poi ricoperti) i resti degli edifici da spettacolo, quali l'anfiteatro ed il circo .

Da qualche parte sottoterra giace anche il Palazzo Imperiale (tardo), dove, pare, sarebbero avvenute le nozze tra Costantino I e Fausta.

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Staff
Aquileia fu il vanto della storia imperiale per essere stata una roccaforte imprendibile.

Cadde dopo l'assedio di attila ma le circostanze sono ancora misteriore e sconfinano nella leggenda.

Chi fra gli storici del forum ha qualche notizia (apparte la leggenda delle cicogne)  la scriva!!!!!  ;)

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La caduta di Aquileia fu secondo me inevitabile, per quanto inespugnabili fossero le sue difese, rimaste inviolate per più di 600 anni.

E' nel contesto nel quale si svolsero i fatti che bisogna ricercare il perchè.

Un assedio è tolto o rotto a seguito di un evento e, a guardar bene, tali eventi non possono essere poi molti…

In termini attivi o gli assediati tentano una sortita oppure un esercito alleato sopraggiunge in soccorso della città assediata.

In termini passivi invece gli assediati possono sperare che l’autosufficienza dell’insediamento sia superiore rispetto a quella dell’esercito che li sta assediando o che, in termini di approvvigionamenti e rifornimenti, siano loro ad avere una posizione di vantaggio nei confronti del nemico.

In questo contesto vanno poi considerate le varie epidemie o malattie, che possono scoppiare sia tra gli assedianti che tra gli assediati (eventi non certo rari in queste situazioni).

Sfortunatamente Aquileia poteva soltanto sperare che tra le fila Unne scoppiasse un’epidemia, tutte le altre opzioni infatti non potevano verificarsi in quanto Ezio aveva ormai erroneamente scelto di concentrare tutte le difese nell’Italia centrale e di lasciare completamente sguarnito il nord. Nessun esercito sarebbe mai arrivato in soccorso della città così come nessun approvvigionamento esterno.

Le riserve di Aquileia in quel periodo di crisi non potevano di certo essere molto elevate e a livello logistico le armate Unne erano senza dubbio messe assai meglio… intorno a loro vi era pieno campo libero e questo consentiva loro di rifornirsi agevolmente nei territori circostanti.

In un assedio di logoramento Aquileia aveva già perso in partenza.

Ogni fortezza, per quanto impenetrabile possa essere, ha bisogno di una guarnigione di difesa e di approvvigionamenti, rifornimenti o riserve… in questo caso non era presente ne una degna guarnigione ne sufficienti scorte atte ad affrontare un assedio di logoramento.

I cittadini di Aquileia resistettero finche potettero ma dopo tre mesi la città inevitabilmente cadde. Le robuste difese permisero loro di tenere fuori dalle mura il nemico nella speranza che sopraggiungesse o un aiuto o un evento imprevisto tra le fila di Attila… ma ciò non avvenne.

Queste sono considerazioni piuttosto generali, ma credo che valgano anche in questo specifico caso.

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Venendo alla storia più recente, di fianco alla Basilica c'è un piccolo cimitero con 10 salme di soldati ignoti della guerra 1915-1918; tra essi fu scelto il Milite Ignoto traslato nell'Altare della Patria a Roma.

petronius :)

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Rapax le tue considerazioni per quanto generali dovrebbero rispecchiare la situazione reale, infatti mi risulta da deboli fonti bibliografiche che Ezio attestò le difese sul Mincio per evitare che gli unni dilagassero nel centroitalia e a Ravenna.

Tornando all'assedio (fonti: Procopio, Jordanes) Attila utilizzo' i provinciali fatti prigionieri per costruire torri mobili e macchine d'assedio, infatti gli unni non avevano specifiche conoscenze delle tecniche poliorcetiche.

Due comandanti di nome Alaric e Antala (principi goti al servizio di roma) difesero coraggiosamente le solide mura di Aquileia per ben tre mesi. Poi, forse dopo aver pensato di abbandonare l'assedio, Attila sferro' l'assalto decisivo che mise a ferro e fuoco la città.

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Staff

Non conosco in dettaglio questo assedio e dunque ringrazio tutti per gli interessanti approfondimenti.

Apostata, ma le fonti che hai citato dicono anche qualche cosa in merito a quanti abitanti trovarono gli Unni all'interno della città dopo l'irruzione?

L'invasione di Attila portò le popolazioni di queste aree a migrare verso le isole della laguna... la maggior parte forse preferì muoversi preventivamente, ma sarebbe interessante sapere se gli abitanti di Aquileia riuscirono a fuggie nonostante l'assedio oppure se non ebbero possibilità di farlo e furono lì uccisi dagli invasori...

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...Lessi da qualche parte che gli scampati fondarono un altro centro che non veniva individuato in Venezia. E' d'altra parte accertato che gli unni bivaccarono dentro le mura e i soldati posti a difesa da ezio (quel poco di guarnigioni che potevano essere lì impiegati dal generalissimo) furono massacrati.

Jordanes non menziona il numero di abitanti della città tuttavia il Gibbon scrive che Aquileia era ancora in quel periodo la città più importante dell'adriatico

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...Lessi da qualche parte che gli scampati fondarono un altro centro che non veniva individuato in Venezia.  E' d'altra parte accertato che gli unni bivaccarono dentro le mura e i soldati posti a difesa da ezio (quel poco di guarnigioni che potevano essere lì impiegati dal generalissimo) furono massacrati.

Jordanes non menziona il numero di abitanti della città tuttavia il Gibbon scrive che Aquileia era ancora in quel periodo la città più importante dell'adriatico

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Aquileia nel IV secolo d.C. fu protagonista di un vero e proprio "boom" edilizio/economico, che portò notevoli ingrandimenti e trasformazioni alla città, ampliandone notevolmente l'importanza.

E' lecito quindi pensare che ancora alla metà del V secolo mantenesse caratteristiche similari.

Certamente numerosi fuggirono, forse preventivamente; altrettanto certamente diversi ritornarono.

Da carteggi attribuiti mi pare di ricordare a Papa Leone I pare che ci vollero sei anni ma poi Aquileia vide ritornare parte dei suoi abitanti fuggiti (e/o forse altri nuovi abitanti).

La parte settentrionale della città (dove ora sorgono i resti del foro per intenderci) fu comunque abbandonata, a favore della parte meridionale .

Tant'è che successivamente (pare ad opera del generale bizantino Narsete), immediatamente a valle del decumano detto di "Aratria Galla" (decumano ancora oggi visibile) fu eretto un nuovo muro (dalla particolare forma a denti di sega) che si univa ai restanti tre lati della preesistente fortificazione a chiudere la parte meridionale della città, lascando quella settentrionale abbandonata al suo destino (...purtroppo di cava di materiali per costruzione).

Comunque già precedentemente, in epoca gota, sembra che Aquileia mantenesse una certa importanza, come testimonierebbe il ritrovamento di personaggi goti di rango nobile.

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Rapax le tue considerazioni per quanto generali dovrebbero rispecchiare la situazione reale, infatti mi risulta da deboli fonti bibliografiche che Ezio attestò le difese sul Mincio per evitare che gli unni dilagassero nel centroitalia e a Ravenna.

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Ezio contò molto, e non a torto, sulla resistenza di Aquileia, la cosiddetta "fortezza vergine".

Gli studiosi sono tuttavia divisi; c'è chi dice che Ezio pose a difesa di Aquileia il meglio degli uomini disponibili ma c'è anche chi dubita di ciò ed anzi sostiene che ad Aquileia non fu rinforzato per nulla, o comunque di poco, il presidio militare già permanente.

Personalmente riterrei una via di mezzo, ovvero sarei propenso a credere che Ezio rinforzò, ovviamente nei limiti delle sue possibilità, la guarnigione di stanza ad Aquileia, proprio per aumentare le probabilità di sopravvivenza o quantomeno la "tenuta" della città.

Ezio certamente attendeva gli aiuti dalla parte orientale, che pare, visto l'insediamento al trono imperiale di Marciano, successivamente arrivarono, sia sotto forma di truppe ausiliarie inviate direttamente ad Ezio che di attacchi diretti alle retrovie di Attila.

Condivido chi ritiene che l'abbandono della campagna d'Italia da parte di Attila non si spieghi solo per via delle decimazioni dovute alla pestilenza ed al logoramento deteterminato dall'entità e durata della campagna stessa, ma anche considerando riusciti contrattacchi da parte di Ezio e lo "spettro" incombente di Marciano alle spalle.

Non sono proprio propenso a pensare che Ezio sia rimasto con le mani in mano.

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Come punto di partenza sulla Zecca di Aquileia consiglio la bibliografia compilata da roth37

http://www.roth37.it/COINS/Aquileia/biblio.html

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Grazie, ma spero di aver detto qualcosa di più che una lista bibliografica ..

Questo solo per invitare a leggere anche il resto, senza alcun altro senso di come potrebbe venir pensato questo intervento.

In alternativa : Cronaca Numismatica - 2005 - AQUILEIA: STORIA E MONETE DALLE ORIGINI AL DECLINO DELL'IMPERO ROMANO - XVII, 170;

roth37

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La storia di Aquleia è molto interessante ed i siti da visitare sononumerosi ed interessanti. tempo fa l'amico roth consigliò di organizzare una visita alla città.

che ne dite se in giugno organizziamo una giornata culturale con visita a siti e musei con relativo pranzo?

lele

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L'idea di Daniele non è affatto malvagia :) spero che gli amici forumisti siano meno pigri di me!

Per Flavio:

Anch'io leggendo diverse fonti mi sono fatto l'idea che Marciano abbia un ruolo decisivo nella ritirata di Attila.

E' il ruolo di Ezio che mi lascia molti interrogativi e tu hai centrato il mio dubbio: Che parte ebbe Aquileia nella resistenza? Ezio la considerava strategica o no? Probailmente come hai rilevato è "una via di mezzo"; si fece conto sull'inespugnabilità della città per ritardare la discesa di Attila ma Ezio concentro' le difese più a sud, dove intervenne anche papa Leone. Resta il fatto che ho pochissime notizie sulle manovre di Ezio dopo i Campi Catalaunici! :unsure:

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La storia di Aquleia è molto interessante ed i siti da visitare sononumerosi ed interessanti. tempo fa l'amico roth consigliò di organizzare una visita alla città.

che ne dite se in giugno organizziamo una giornata culturale con visita a siti e musei con relativo pranzo?

lele

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Dai Lele!! Io ci sto !!

roth37

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Per Flavio:

Anch'io leggendo diverse fonti mi sono fatto l'idea che Marciano abbia un ruolo decisivo nella ritirata di Attila.

E' il ruolo di Ezio che mi lascia molti interrogativi e tu hai centrato il mio dubbio: Che parte ebbe Aquileia nella resistenza? Ezio la considerava strategica o no? Probailmente come hai rilevato è "una via di mezzo"; si fece conto sull'inespugnabilità della città per ritardare la discesa di Attila ma Ezio concentro' le difese più a sud, dove intervenne anche papa Leone. Resta il fatto che ho pochissime notizie sulle manovre di Ezio dopo i Campi Catalaunici!  :unsure:

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Leggendo la "Notitia Dignitatum" si presume che, almeno all'inzio del V secolo, ben tre legioni "pseudocomitatensi" fossero dislocate da quelle parti : la Prima, la Secunda e la Tertia Iulia Alpina.

Pare che almeno una di queste fosse di stanza ad Aquileia; suppongo una tra la Prima e la Tertia, che erano al comando del Magister Peditum d'Italia, mentre la Secunda era sotto il comando del Comes Illyricum.

Tuttavia non ho idea e non conosco riscontro storico di quale fosse la situazione alla metà del V secolo, ovvero se ancora una di queste unità fosse stanziata ad Aquileia ed in quali condizioni d'organico.

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Buona serata a tutti. Sul fascino di Aquileia, col cui circolo archeologico ho collaborato per una mostra anni fa, nulla da eccepire: da storico veneziano mi metto fin d'ora a disposizione di tutti quelli che avrebbero piacere di fare una gita culturale dalle mie parti. Per gli aspetti organizzativi non sono messo assolutamente male, l'unico suggerimento sarebbe di anticipare la data a metà giugno o alla prima di luglio, perchè verso il 25 è assai probabile che mi trovi "intrigato" coi pirati uscocchi e i predoni saraceni dalle parti di Civitanova Marche.

Dunque: Aquileia culla della venezianità? Ezio, i Campi Cantalaunici, Ravenna, l'ultima difesa di un simbolo imperiale ormai agli sgoccioli: congratulazioni per la vostra preparazione storiografica. Nel mio piccolo continuo ad identificare la difesa di Aquileia quasi come un mito. Ezio, che pur come stratega era eccezionale, era purtroppo inviso ai suoi capi che temevano, com'era spesso accaduto, lui volesse farsi imperatore: se non sbaglio, venne poi assassinato propro per questo. Sarebbe stato, non sottovalutiamolo, un errore strategico disunire le sue poco affidabili forze alla periferia. Il nocciolo della questione è che ormai il mito della Romanità era un contenitore vuoto. I Bizantini spadroneggiavano a Ravenna con la flotta di chelandie e taride, che trasportavano 4-5000 soldati come le moderne task-forces, ma le campagne erano in abbandono, il sistema economico privo di energie, la popolazione disillusa e preoccupata di tutto 'sto andirivieni di mercenari e barbari stranieri. La difesa non era demandata a guarnigioni stanziali ed attrezzate: le legioni non erano quelle che avevano camminato in un Impero che gravitava attorno al Mediterraneo. Forse Aquileia si difese, forse gli Unni dovettero assoldare ingegneri tra i loro nemici per abbattere le fortificazioni . . . di certo qualcuno pensò di salvare la pelle. Le lagune a nord del Po erano un affidabile rifugio, dove ritagliarsi un dignitoso mercato aiutando i Bizantini. Forse Aquileia non si difese.

Per Chersoblepte: i mosaici della Basilica Teodoriano contengono numerose raffigurazioni di imbarcazioni da pesca del tempo: non l'ho mai acquistato, ma so che esiste ul libretto sull'argomento. Strano ma vero, mosaici appena più antichi tra Tunisia ed Algeria contengono barche praticamente identiche.

Lepanto2007

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La scorsa settimana ho fatto una vacanza stupenda con la mia fidanzata ad Aquileia... ragazzi, che posto!

Un fascino indescrivibile...

Una signora in una libreria mi ha detto che esiste una piccola pubblicazione sulle monete coniate nella zecca di Aquileia, ne sapete qualcosa?

Un interessante portale su Aquileia si trova a questo indirizzo:

http://www.terrediaquileia.it/antropico/do...boCms/index.php

Quanto al libro la signora della libreria parlava certamente del famoso libro :

Bernardi G. - 1975 - Monetazione del Patriarcato di Aquileia. Lint (ed.). Copia n. 342, Trieste, 1-211, ormai quasi introvabile, in quanto a copie numerate.

Altri sono nella bibliografia del mio sito come già segnalato precedentemente da Piergi00, ma non escludo che in questo lasso di tempo trascorso dalla pubblicazione, altri ne siano usciti...

roth37

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Per Chersoblepte: i mosaici della Basilica Teodoriano contengono numerose raffigurazioni di imbarcazioni da pesca del tempo: non l'ho mai acquistato, ma so che esiste ul libretto sull'argomento. Strano ma vero, mosaici appena più antichi tra Tunisia ed Algeria contengono barche praticamente identiche.

Lepanto2007

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Intendi quelli del ciclo di Giona nell'aula Sud... artisticamente sono tra i più belli del complesso: però, più che le barche, m'han sempre colpito i pescioloni (come questi) ed i mostri marini (tipo quest'altro) che, a miriadi, "infestano" :P questa scena marina.

Mosaici con importanti assonanze stilitiche sono osservabili non solo in area africana, ma anche in Campania, e, per star un po' più vicini ad Aquileia, nella Villa di Desenzano sul Garda: si entra però nella questione delle maestranze (o meglio delle scuole artistiche, che, per quanto riguarda le decorazioni musive della basilica, pare siano state varie), sempre piuttosto "spinosa" :rolleyes:...

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