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IGNORED

Monete siciliane di forma ovale


apollonia

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Supporter
19 ore fa, Emilio Siculo dice:

Ho due commenti:

- la forma ovale del flan non mi sembra di per se’ interessante dal punto di vista speculativo. In altre monetazioni è così frequente da sembrare la regola. Si vedano ad esempio gli stateri arcaici di Kelenderis, per i quali doveva esservi qualche aspetto di produzione dei flan che spiega il tutto. Ma per le siciliane greche in generale, non trovo nulla da dire

- la sequenza delle lettere Alfa, beta, gamma lunato (C) e delta avrà invece avuto un qualche significato all’interno della sequenza dei conii riordinata dalla prof.ssa Caltabiano. La A appare alla fine della serie VI nel conio R127, mentre le 3 successive lettere appaiono in ordine fra R133 e R138 nella serie VII. L’interpretazione presentata nel corpus non è univoca: a) si attribuisce poca probabilità ad una semplice numerazione dell’emissione con 1, 2, 3 e 4; b) valore ancora numerico, ma secondo la teoria del numero all’interno della dottrina pitagorica; c) valore alfabetico, rimandando alle 4 stelle principali della costellazione della lepre, da A a D appunto, che formano il corpo stilizzato di questo scattante animale

Ho trovato un esemplare con la lettera A.

Caltabiano Plate Coin

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SICILY, Messana. 460-456 BC. AR Tetradrachm (29.5mm, 17.24 g, 2h). Charioteer driving biga of mules right; above, Nike flying right, crowning horses; olive leaf and berry in exergue / Hare springing right; A above. Caltabiano Series VI, 297.1 (D133/R123 - this coin, illustrated); HGC 2, 780. VF, toned, some die wear on obverse, a little off center on reverse.

From the Colin E. Pitchfork Collection. Ex Triton II (1 December 1998), lot 190.

CNG 445, Lot: 41. Estimate $500. Sold for $1000. 

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Supporter

Ho visto anche un esemplare d'oro di cui ignoravo l'esistenza: The First Gold Coin of Sicily (Triton XIX, Lot: 2017. 05.01.2016)

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SICILY, Messana. 455-451 BC. AV Dilitron (10mm, 1.43 g, 5h). The nymph Messana, holding kentron in left hand, reins in both, driving slow biga of mules right; in exergue, leaf right / Hare springing right; MESSENIO-N (Ss retrograde) around. Caltabiano 321.3 (D140/R132 – this coin); SNG ANS –; SNG Lloyd –; Rizzo pl. XXVI, 9 (same dies). Good VF, minor flat strike at high points. Extremely rare, one of three listed by Caltabiano, and the only example in CoinArchives.

From the collection of Dr. Lawrence A. Adams. Ex Triton XIII (5 January 2010), lot 41; Münzen und Medaillen AG 76 (19 September 1991), lot 674; Sternberg XVII (9 May 1986), lot 56.

This coin is a true enigma, since it is difficult to connect its issue to any specific historical event. The similar use of the curved retrograde sigmas in the ethnic as well as the style of the leaf in the exergue of the obverse links this coin to Caltabiano Series VII tetradrachms whose production ended in 450 BC. Carmen Arnold-Biucchi dated the beginning of this tetradrachm series (and consequently this gold issue) to 461 BC, a date which Caltabiano reduced by a decade.

As such rare gold issues of Magna Graecia and Sicily tend to be struck only as a military necessity, the purpose of this extremely rare dilitron issue must be some war in which Messana was involved. One intriguing possibility involves Douketios, a local Sicel leader who, according to Diodoros Siculus (11.76.3, 78.5, 88.6, 91.1), took advantage of the political vacuum caused by the creation of the Fifth Democracy in Syracuse to establish a state on the eastern portion of the island. Beginning in 461 BC and continuing until his death in 440 BC, Douketios expanded his influence from his base of operations in the rugged hill country northwest of Syracuse by taking advantage of the numerous inter city rivalries. In 461 BC, he sided with Syracuse against Katane, helping to capture the city and absorbing half of its territory. By 453/2 BC, he had not only united much of the Sicilian interior under his rule, but he had also founded an important new Sicel city, Palike, in the vicinity of Mt. Aitna. Douketios’ expansionist policies, however, began to cause alarm and uneasiness among the other city-states, chief among them Akragas and Syracuse, which allied against him in 451 BC, and it is possible that this coin was struck in order to pay for Messana’s part in supporting that alliance. When Douketios subsequently took refuge in Syracuse, thereby precipitating a diplomatic conundrum for the Democracy, Syracuse cannily sent him to Corinth, their mother city. In 448/7 BC, however, Douketios escaped and returned to Sicily where he again rose to power, directing his attention to the northern part of the island. There he founded a city, Kale Akte, or “Fair Promontory”, made up of not only Sicel settlers, but also Corinthians. While expanding his power in the area, he died in 440 BC.

Estimate $20000. Sold for $27500. 

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@Emilio Siculo

- la sequenza delle lettere Alfa, beta, gamma lunato (C) e delta avrà invece avuto un qualche significato all’interno della sequenza dei conii riordinata dalla prof.ssa Caltabiano.

Per una spiegazione delle mie osservazioni sulla moneta in https://www.cgbfr.it/sicile-messine-tetradrachme-ttb-,bgr_615987,a.html databile a ca. 455-451 a.C. della foto sottostante, mi sono rivolto alla prof.ssa Caltabiano, mia collega come ruolo dei professori universitari in un settore disciplinare diverso dal mio.

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Nella sua cortese e puntuale risposta, la Prof. dice che gli esemplari con lettere A, B, C e D fanno parte di un’emissione tenuta insieme dalle medesime caratteristiche iconografiche e stilistiche e segnano il passaggio dalla iniziale legenda MESSENION in MESSANION. Le lettere sono presenti non soltanto sui tetradrammi ma anche sulle frazioni contemporanee (dracme, litre, hemilitra, hexantes) e potrebbero rappresentare uno stretto controllo di emissioni realizzate in un torno di tempo molto breve, come denunciano i medesimi caratteri iconografici e stilistici che connotano i diversi esemplari. Quanto alla lettera Delta (D), si tratta di una morfologia già presente nelle monete emesse a Messana quando si chiamava ancora Zankle.

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Supporter

Per quanto riguarda l’esemplare di Messana in https://www.christies.com/en/lot/lot-2014648 databile al 433-429 a.C. della foto sottostante, la prof. Caltabiano lo inserisce all’interno di una serie monetale piuttosto breve, ricavata dall’impiego di 7 conii di D/ e 8 conii di R/; la serie trova il suo elemento unificante oltre che nello stile dei tipi anche nell’utilizzo di lettere alfabetiche singole o doppie: Π, Υ, Τ, ΠΥ, ΛΟ. La mia prima impressione che la lettera in alto a sinistra non fosse un Gamma come riportato nella didascalia ma un P greco che spesso si trova raffigurato sulle monete con il secondo tratto verticale più corto del primo, era giusta. La moneta della foto rappresenta l’esemplare Π della serie, uno dei tre a lettera singola.

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Le lettere doppie sono state interpretate come indicazione di una doppia legenda, cioè il nome di Messana (MESSANION) più le lettere iniziali di due seconde entità giuridiche ΠΥ(xoes)? e ΛΟ(kron)?

Il ΛΟ, inteso quale abbreviazione dell’etnico locrese, potrebbe connettersi con la presenza di coloni locresi a Messana attestata da Tucidide. Per Pyxoes, antico centro portuale magno-greco aperto verso il sinus terinaeus, le fonti ci dicono che sarebbe stata fondata nel 471/70 a.C. dal tiranno reggino Mikythos, figlio di quell’Anaxilas che aveva occupato Zankle rifondandola come Messana. Se realmente le due abbreviazioni corrispondessero alle due città citate potremmo ipotizzare emissioni a doppia legenda, quindi “compartecipate”, realizzate con argento della città di Messana e contributi minori da parte di altre due città indicate di conseguenza soltanto con le due lettere iniziali. Rimarrebbe in ogni caso da spiegare se un’ipotesi analoga possa reggere anche per le altre tre lettere singole Π, Υ, Τ presenti sulle monete appartenenti alla medesima serie.

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Per quanto concerne infine le forme ovali o ovoidali di alcuni esemplari, la Prof. ha confermato la mia supposizione che esse dipendessero dalle riconiazioni. Mi ha fatto notare che Messina ha riconiato molte glaukes ateniesi (soprattutto verso la metà del V sec. a.C.) e da Atene è possibile che la città sia stata influenzata anche nell’adozione del sigma a 4 tratti Σ (v. foto del post precedente) che venne a sostituire il sigma rotondo S evidente nella foto del post # 28.

La prof. Caltabiano aggiunge poi che la necessità della riconiazione, oltre ad una possibile mancanza di disponibilità d’argento, corrisponde principalmente ad una procedura fiscale. “Considera la centralità mediterranea di Messana e l’importanza del suo porto!”, mi fa notare. Questi due elementi fanno immaginare un’elevata frequenza di pagamenti in valuta straniera la cui circolazione non sarebbe stata accettata all’interno della città. Da qui il necessario “cambio”, consistente in una riconiazione che certamente avveniva “a spese” del possessore e comunque a vantaggio della città che per tale via si trovava in grado di battere moneta a proprio nome.

Conclude la Prof. che all’esame degli esemplari superstiti è emerso che Messana avrebbe riconiato, oltre che sulle glaukes ateniesi, su monete siciliane di Akragas, Catana, Leontinoi, Selinunte e Siracusa, e inoltre su monete di Acanthos?, Mende?, Potidea e su almeno una cinquantina di monete di altre città che non le è stato possibile identificare perché gli elementi iconici visibili al di sotto dei tipi della città non erano sufficientemente chiari.

Che dire? Grazie tante per la cortesia e la disponibilità, professoressa Caltabiano!

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2 ore fa, lucerio dice:

una curiosità: sulle monete che si suppone ribattute su altre, si notano tracce del vecchio conio?

Se no io sono più propenso a credere ad una distribuzione difforme e decentrata del colpo sul tondello 

Non ti so dire. Si è considerato solo l'aspetto storico e commerciale dell'overstriking.

apollonia

Modificato da apollonia
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