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Monetazione enea c.d. "romano-campana"


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Esistono differenti teorie sull’interpretazione della cosiddetta monetazione romano-campana in bronzo, un insieme di monete (la maggior parte, monetine) che costituiscono il primo bronzo coniato di Roma.

Per discutere di queste monete tralasciando la classificazione di Crawford, che a causa della sequenza numerica potrebbe a volte disorientare, vorrei assegnare loro dei nomi convenzionali basati sul tipo del rovescio.

Propongo allora di elencare così le monete:

 

Con legenda al genitivo plurale (PΩMAIΩN o ROMANO)


 

TORO/PΩMAIΩN

apollo / toro androposopo (RRC 1/1, 17-18 mm, 2,22-4,85 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/1)

TORO/ROMANO

Minerva / toro androposopo (RRC 2/1, 19 mm, 6,14 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/2)

LEONE

testa femminile / leone (RRC 16/1, 17-26 mm, 5,39-13,73 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/6)

PROTOME

Minerva / protome equina (RRC 17/1, 16-18 mm, 2,64-8,57 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/7)

Esiste una variante con Marte non censita in RRC (18 mm, 8,4 g; vd. Pietro Luigi Garavelli e Alessandro Vanni, Una inedita litra romano-campana, “Panorama Numismatico” 2013)

AQUILA

Minerva / aquila (RRC 23/1, 25-29 mm, 12,8-19 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/10)

 

Con legenda al nominativo singolare (ROMA)


 

PROTOME/FALCETTO

Marte / protome equina e falcetto (RRC 25/3, 15-16 mm, 2,34-4,22 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/13)

CAVALLO

Apollo / cavallo (RRC 26/3, 15-16 mm, 2,4-4,14 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/16)

CANE

Roma / cane (RRC 26/4, 11-12 mm, 1,07-2,35 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/17)

CAVALLO/CLAVA

Marte / cavallo e clava (RRC 27/2, 15-18 mm, 2,44-4,05 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/19)

PEGASO/CLAVA

Ercole / Pegaso e clava (RRC 27/3, 18-20 mm, 4,2-8,3 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/20)

PEGASO/ARCO

Ercole / Pegaso e arco oppure sigma (RRC 27/4, 16 mm, 3,27-3,63 g, https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/21)

SERIE COLLATERALE

(RRC 39, http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB12)

 

Preciso, per chi è meno tecnico, che nel prosieguo parlerò di:

- “scrupoli”, misura peso romana. Equivaleva a 1/288 di libbra “classica”; essendoci incertezza su quest’ultima, si discute se pesasse 1,125 g oppure, come i pi a.C. ritengono, 1,137 g;

- “litre”, nominale siceliota (in Magna Grecia si usava dividere lo statere in 12 oboli, in Sicilia in 10 litre). Sappiamo che durante la guerra pirrica l’obolo magno-greco pesava 7,33 scrupoli, per cui nella medesima data la litra doveva pesare 8,9 scrupoli.

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Secondo Crawford (Roman Republican Coins, 1974), queste monete rispondono a una metrologia siceliota, incentrata sulla litra.

 

TORO/PΩMAIΩN è genericamente classificato come “bronzo” (ma corrisponde, sul piano metrologico a un semiobolo neapolitano, HN Italy 568-570) e costituisce un'emissione a sé stante. Ha carattere meramente commemorativo del foedus aequum, stipulato fra Roma e Neapolis nel 326 a.C., ed è immediatamente successivo a tale evento.

Anche TORO/ROMANO è classificato come “bronzo” e costituisce un'emissione a sé stante, datata la 300 a.C. circa.

LEONE è una doppia litra (di 9 scrupoli), coeva e abbinata alla didracma Apollo/cavallo con stella (RRC 15/1), all’asse fuso Apollo/Apollo (RRC 18/1) e all’asse fuso Disocuro/Apollo (RRC 19/1), tutti datati al 275-270 a.C.. PROTOME è una litra (di 4,5 scrupoli), di poco successiva, poco prima del 269 a.C., ma comunque riconducibile alla stessa emissione.

La metrologia di AQUILA (di 16,8 scrupoli) non è chiaramente definita, talché viene genericamente definito “bronzo”. Esso dovrebbe essere collegato alla didracma Roma/Vittoria, datata al 265-242 a.C., ma di poco successivo a essa, per cui si daterebbe al 264 a.C.. In quegli stessi anni fu introdotto l’asse fuso Roma/ruota (RRC 24/3)

PROTOME/FALCETTO è una litra, inserita nella medesima serie della didracma che presenta i medesimi tipi Marte/protome equina (RRC 25/1) e con l’asse fuso Testa gianiforme/Mercurio (RRC 25/4). Tutte queste monete, infatti presentano lo stesso simbolo caratterizzante, il falcetto, al retro. Sono tutte datate al 241-235 a.C.

CAVALLO (litra) e CANE (mezza litra) appartengono invece alla serie delle didracma Apollo/cavallo (RRC 26/1), serie datata al 234-231 a.C..

Anche PEGASO/CLAVA (doppia litra), CAVALLO/CLAVA (litra) e PEGASO/ARCO (litra) appartengono alla serie della didracma Marte/cavallo con clava (RRC 27/1) e Roma/Roma con clava (RRC 27/5), datate al 230-226 a.C., nell’ambito di un’emissione caratterizzata, appunto, dal simbolo della clava.

La SERIE COLLATERALE, infine, è espressa secondo metrologia romana di standard semilibrale (dal triente alla semioncia) ed è coeva nel 217-215 a.C. di una serie "normale", in parte fusa e in parte coniata, con il tipo della prora navis al rovescio (RRC 38) 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Inviato

Secondo Roberto Russo (The RBW Collection of Roman Republican Coins, 2013), AQUILA, LEONE e PROTOME costituiscono un’unica serie, coniata a Napoli


Inviato

Secondo Pedroni (Ricerche sulla prima monetazione di Roma, 1993), queste monete rispondono invece all’esigenza di emettere nominali che, alla data a cui vengonpo emessi, siano compatibili per peso sia con la metrologia romana che con le coeve emissioni magno-greche o siceliote. Ad esempio, TORO/ROMANO era una litra da 8,9 scrupoli, ma corrispondeva anche all’incirca a 1/32 dell’asse coevo, che pesava 288 scrupoli.

 

TORO/PΩMAIΩN si daterebbe al 339/338, sulla base di un confronto ponderale con emissioni neapolitane, e costituirebbe un’emissione isolata, per i commerci dei cittadini di Capua (forse appena fatti civites sine suffragio) con il capoluogo partenopeo; ne deriverebbe "l’ipotesi senza dubbio affascinante che vedrebbe nella presenza romana in Campania, attestata formalmente da quel momento, l’impulso all’emissione da parte di Neapolis di monete bronzee”.

Successivamente, le emissioni sono espresse in litre e si susseguono una all’anno, ciascuna associata a una didracma (bronzo e argento sono coniati nella medesima zecca). L’ordine è:

- 275 a.C. PROTOME (mezza litra di 4,5 scrupoli) con la didracma Marte/protome equina (RRC 13/1), entrambe coniate a Metaponto. Contemporaneamente veniva emesso l’asse fuso di 288 scrupoli, Giano e Mercurio (RRC 14/1), per cui la mezza litra valeva 1/64 dell’asse;

- 274 a.C. TORO/ROMANO (litra di 8,9 scrupoli) con la didracma Apollo/cavallo con stella (RRC 15/1), entrambe coniate ad Arpi;

- 273 a.C. LEONE (litra di 8,9 scrupoli) con la didracma Ercole/lupa (RRC 20/1), entrambe coniate a Eraclea;

- 272 a.C. AQUILA (doppia litra di 16,8 scrupoli) con la didracma Roma/Vittoria (RRC 22/1), entrambe coniate ad Alessandria d’Egitto. Dovrebbe essere contemporaneo l’asse fuso Roma/Roma, che presenta un peso medio di 240 scrupoli; tuttavia l’autore ritiene che si trattasse di un peso ribassato rispetto allo standard allora in vigore, pari a 252 scrupoli per asse, talché la doppia litra verrebbe a valere 1/15 di asse.

 

Nel 269 le emissioni si spostano alla neoistituita zecca di Roma. La legenda cambia allora dal genitivo plurale al nominativo e i nominali non sono più attagliati sulla litra, ma su frazioni dell’oncia.

 

PROTOME/FALCETTO è una mezza quartoncia (1/96 di asse di 252 scrupoli) ed è stata emessa con la didracma Marte / cavallo con falcetto (RRC 25/1). Si data, appunto, al 269 a.C. Il simbolo caratterizzante di questa serie, il falcetto, allude forse a Reggio (per il fatto che era stata fondata da coloni provenienti da Messana-Zancle), il cui bottino potrebbe essere stato monetato per ottenere questa emissione.

Anche CAVALLO è una mezza quartoncia (1/96 di asse di 252 scrupoli) ed è stata emessa con la didracma Apollo / cavallo (RRC 26/1) e l’asse fuso Apollo / Apollo con ghianda (RRC 26/5). È forse databile al 264-263 a.C., in concomitanza con la liberazione di Messana dai Mamertini (la ghianda era simbolo di marte, quindi dei Mamertini).

CAVALLO/CLAVA presenta un peso standard di 2,6 scrupoli; si tratta quindi di una mezza quartoncia (1/96 di asse di 240 scrupoli - teorico 2,5 scrupoli) e appartiene alla celeberrima serie della proro, il cui asse fuso reca per la prima volta il tipo di Giano (RRC 35/1), datata al 258 a.C. Alla stessa serie appartengono due nominali anonimi, PEGASO/CLAVA che presentando uno standard ponderale di 6 scrupoli corrisponde a 1/40 di asse e PEGASO/ARCO di 3 scrupoli, quindi 1/80 di asse. L’anomalia consiste nel fatto che i sottomultipli dell’asse si calcolavano su base duodecimale, non decimale; probabilmente queste monete furono emesse per adeguarsi alla metrologia di un’area recentemente conquistata, forse i territorî punici in Sicilia occidentale.

CANE presenta un peso medio di 1,5 scrupoli che potrebbe rappresentare, per arrotondamento, un quarto di quartoncia (1/192 di asse di 240 scrupoli - teorico 1,25 scrupoli) o più probabilmente un terzo di quartoncia (1/144 di asse di 240 scrupoli - teorico 1,66 scrupoli). Si colloca probabilmente in serie con l’asse fuso Roma/ruota (RRC 24/3) datato al 252 a.C. Il cane in particolare potrebbe richiamare le origini puniche di una città conquistata, forse Panormo, o rinviare alla sconfitta di Segesta (sulle cui emissioni esso rappresentava il simbolo cittadino), conquistata nel 260 dalle truppe di C. Duilio.

La SERIE COLLATERALE costituisce infine un’emissione a sé stante del 217 a.C., in occasione dei Ludi Maximi.

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Inviato

Grazie per aver inserito la serie collaterale fra le romano-campane, sottraendola al limbo in cui l’hanno relegata Crawford e seguaci per esclusive ragioni di coerenza con le relative cronologie.


Inviato

In verità l'ho tratto da Giancarlo Alteri, Rei Publicae Romanae moneta 1998, di cui mi riprometto di sintetizzare le teorie 


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Inviato

Già Grueber le inseriva tra le romano-campane, come a me sembra ovvio per lo stile


Inviato (modificato)

Giancarlo Alteri (Rei Publicae Romanae moneta 1998) accorpa queste monete in 5 gruppi e ritiene che i nominali siano espressi dapprima in litre (unità di misura siceliota), poi in libelle (unità di misura romana).

Le libelle sarebbero “monete di bronzo di valore nominale”, il cui valore corrisponderebbe appunto a una “libella” d’argento, laddove la libella corrisponderebbe, come peso, a 1/10 di scrupolo, ovvero 0,1135 g. Giova precisare che il termine “libella” è effettivamente tradito dalle fonti letterarie ma non si sa esattamente a cosa corrispondesse, questa è l’interpretazione di Alteri.

 

Il primo gruppo è composto da bronzi di valore incerto, ovvero TORO/PΩMAIΩN e TORO/ROMANO, coniati a Napoli poco dopo la stipula del foedus del 326 a.C.

Il secondo gruppo è composto da multipli della litra: AQUILA, nominale da 4 litre con peso medio 17-15 g, LEONE, nominale da 2 litre con peso medio 8,3 g e PROTOME, nominale da mezza litra con peso medio 5,03 g; salta subito all’occhio l’incongruenza di non aver considerato quest’ultima una litra, visto il rapporto di peso con le precedenti. Queste emissioni sarebbero in serie con la didracma Marte / protome equina (RRC 13/1).

Il terzo gruppo è composto da multipli della libella: PROTOME/FALCETTO e CAVALLO, libelle con peso medio 3,08-3 g e CANE, sembella (ovvero, mezza libella) con peso medio 1,7-1,65 g. Queste emissioni andrebbero associate con le didracme Roma / Vittoria (RRC 22/1), Marte / cavallo con clava (RRC 27/1), Marte / protome equina con falce (RRC 25/1), Apollo / cavallo (RRC 26/1). L’autore non si esprime su CAVALLO/CLAVA, ma probabilmente nella sua sistematica va collocato in questo gruppo e costituisce una libella.

Il quarto gruppo è composto dalla SERIE COLLATERALE, i cui segni di valori rappresenterebbero tuttavia non once, bensì libelle; si tratterebe quindi di una serie che va dal nominale da 4 libelle alla sembella. Questi bronzi si collocano in serie con la didracma denominata quadrigato, di cui pertanto rappresentano “monete spicciole e di conto”.

Infine, un gruppo a sé stante, di dubbio valore nominale, è costituito dai bronzi PEGASO/CLAVA di 6,25 g e PEGASO/ARCO di 3,28 g.

Modificato da L. Licinio Lucullo
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DE GREGE EPICURI

@L. Licinio LuculloGrazie per esserti imbarcato in questo argomento così spinoso, e per i riassunti dei principali contributi. Io ne so davvero molto poco; l'impressione è che per giustificare la metrologia questi autori siano costretti a notevoli acrobazie. Ma volevo chiedere solo una cosa: su che base vengono ipotizzate le zecche di emissione (Metaponto, Arpi, Eraclea, addirittra Alessandria d'Egitto): ritrovamenti singoli e tesoretti? Oppure, analogie tematiche o stilistiche con la monetazione nota di quelle città?

Modificato da gpittini

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Petroni ritiene che le varie emissioni siano conseguenti a bottini bellici e colloca le zecche in relazione a questi


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Nummi denarii decuma libella, quod libram pondo as valebat et erat ex argento parva. Simbella, quod libellae dimidium, quod semis assis. Terruncius a tribus unciis, quod libellae ut haec quarta pars, sic quadrans assis.”Varrone (L. L. 5.174) 

Modificato da Scipio
  • Grazie 1

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Ho elaborato uno schema

Bronzi antichi.pdf

Bronzi antichi.jpg

Modificato da L. Licinio Lucullo
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14 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

@L. Licinio LuculloGrazie per esserti imbarcato in questo argomento così spinoso, e per i riassunti dei principali contributi. Io ne so davvero molto poco; l'impressione è che per giustificare la metrologia questi autori siano costretti a notevoli acrobazie. Ma volevo chiedere solo una cosa: su che base vengono ipotizzate le zecche di emissione (Metaponto, Arpi, Eraclea, addirittra Alessandria d'Egitto): ritrovamenti singoli e tesoretti? Oppure, analogie tematiche o stilistiche con la monetazione nota di quelle città?

Essenzialmente solo analogie stilistiche o tematiche, messe a sistema con le notizie storiche sull'espansione dei domini di Roma


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Inviato
2 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Ho elaborato uno schema

Interessantissimo, e la forma schematica aiuta la comprensione e la riflessione. 

16 ore fa, gpittini dice:

l'impressione è che per giustificare la metrologia questi autori siano costretti a notevoli acrobazie.

sicuramente, perchè talvolta hanno dovuto compiere forzature per rispettare l'obiettivo sistematico che si erano preposti.

Probabilmente l'elasticità mentale dei romani rifuggiva da obblighi di coerenza quando si trattava di raggiungere l'obiettivo di imporsi nella regolazione degli scambi. 

Studi recenti sulla monetazione romana durante la II guerra punica (allego il saggio di Debernardi e LeGrand) hanno mostrato l'effettiva esistenza di nominali argentei fin qui praticamente sconosciuti come la libella-diobolo o la dracma sui tipi Giano/scena del giuramento che mostrano quanto poco rigida fosse la metrologia delle emissioni

Debernardi e Legrand 2015 RBN Serie quadrigati spagnoli.pdf

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Inviato

Un grosso ostacolo alla sistematica ricostruzione (sia cronologica che metrologica) delle prime emissioni bronzee è costituito dal difficile inquadramento del raro bronzo Minerva-Aquila RRC 23/1. 

Nel saggio che allego Andrew Burnett e Andrew McCabe, anche attraverso l'esame di ben 43 esemplari, concludono che si tratta di produzione di zecca siciliana da collocarsi attorno al 240 a. C., non correlata ad altri sottomultipli bronzei, e che al diritto sia raffigurata Roma e non Minerva.

"A small issue of large bronze coins was made by the Romans in Sicily, probably eastern Sicily, on a brief occasion in about 240 BC.

6 obverse and 8 reverse dies have been found in the 40 specimens analysed. The reverse was copied from Ptolemaic coins, and the precise prototype was one of the very large «octobols» with the letter Ε. The normal Ptolemaic obverse was abandoned in favour of a helmeted goddess; as has been argued elsewhere, such a change really only makes sense if the new obverse was intended to be that of the goddess Roma, whose iconography was being developed at this time. That Roma replaced Zeus, and indeed that someone decided to make these «Roman» coins in Sicily in the first place, suggests quite an aggressive policy"

Burnett-McCabe_An_early_Roman_struck_bro.pdf

  • Grazie 1

Supporter
Inviato

Up, sperando che @L. Licinio Lucullo voglia riprendere il discorso avviato...


Inviato

Lo riprendo grazie  ... ma in questi giorni non posso ...

  • Grazie 1

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